|
Recent articles by Gaston Leval
Σαμπατέ: Aντίσ&... Mar 13 23 Ramon Acin Aquilue - Μπακουνι&... Jan 01 23 “Ταξίδι στο πα&... Dec 22 22 Principi ed insegnamenti della Rivoluzione Spagnola![]() ![]() ![]() ![]() Estratto dal libro Né Franco Né Stalin (le colletività anarchiche spagnole nella lotta contro Franco e la reazione staliniana, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1952, pp. 313-320. Questa conclusione del libro non è mai stato presa in francese o in castigliano da parte dell'autore Gaston Leval, nonostante il suo grande interesse e la sua visione per nulla trionfante. [Castellano] PRINCIPI ED INSEGNAMENTI DELLA RIVOLUZIONE SPAGNOLATutto ciò che, per testimonianza diretta e indiretta, è stato esposto nelle pagine di questo libro aiuta alla comprensione dei seguenti insegnamenti ch’io formulo in sintesi come motivo di meditazione. l° Il principio giuridico delle Collettività era completamente “nuovo”. Non erano né “il sindacato” né “il municipio”, nel senso tradizionale delle parole, e neppure il municipio del Medioevo. Tuttavia, erano piú prossime allo spirito comunale che allo spirito sindacale. Le Collettività, spesso avrebbero potuto chiamarsi egualmente Comunità, com’è il caso di quella di Binéfar e costituivano veramente un tutto nel quale i Gruppi professionali e corporativi, i servizi pubblicì, gli intercambii, le funzioni municipali restavano subordinati, dipendenti dall’insieme, quantunque godessero di autonomia nella loro struttura, nel loro funzionamento interno, nella applicazione dei loro compiti particolari. 2° Malgrado la loro denominazione, le Collettività erano praticamente organizzazioni libertarie comuniste, che applicavano la regola: “da ciascuno secondo le sue forze ed a ciascuno secondo i suoi bisogni”; sia per la quantità di risorse materiali assicurata a ciascuno dove il denaro era abolito, sia per mezzo del salario familiare dove il denaro è stato mantenuto. Il metodo tecnico differiva, ma il principio morale e i risultati pratici erano i medesimi. Questa pratica era in effetti senza eccezioni nelle Collettività agrarie; poco frequente invece nelle collettivizzazioni e socializzazioni industriali, per essere la vita della città piú complessa e meno profondo il sentimento di sociabilità. 3° La solidarietà portata al grado estremo era la norma generale delle Collettività agrarie. Non solo vi era assicurato il diritto di tutti alla vita, ma nelle federazioni comarcali si stabiliva sempre piú il principio dell’appoggio mutuo, coll’ammasso comune, di cui si giovavano i paesi meno favoriti dalla natura. Nella Castiglia si stabilirono a questo scopo le Casse di Compensazione. Nel campo industriale questa pratica pare sia stata iniziata in Hospitalet, nelle ferrovie catalane e piú tardi si applicò in Alcoy. Sarebbe stata piú geneale, se il compromesso con gli altri partiti non avesse impedito di socializzare apertamente sin dai primi giorni. 4° Una conquista di enorme portata era stata raggiunta: il diritto della donna alla vita, qualunque fossero le sue funzioni sociali. Nella metà circa delle Collettività agrarie, il salario che le si attribuiva era inferiore a quello dell’uomo, nell’altra metà equivalente; differenze, queste, che si spiegano tenendo conto che raramente la donna nubile viveva isolata. 5° Anche il bambino ha visto riconosciuto spontaneamente il suo diritto alla vita: non come elemosina accordata dallo Stato, bensí come l’esercizio di un diritto che nessuno pensava di negare. Al medesimo tempo le scuole gli sono state aperte sino ai quattordici o quindici anni: solo modo per evitare che i genitori lo mandassero a lavorare prima del tempo, e per rendere la istruzione realmente generale. 6° In tutte le Collettività agrarie di Aragona, Catalogna, Levante, Castiglia, Andalusia ed Estremadura, è stata norma spontanea costituire dei gruppi di lavoratori, quasi sempre distribuiti in zone precise che si dividevano le colture o le terre. Egualmente spontanea è stata la riunione dei delegati eletti da questi gruppi, insieme al delegato locale d’agricoltura, allo scopo di orientare il lavoro generale. 7° Oltre tali riunioni ed altre analoghe dei gruppi specializzati, avevan luogo, in forme anch’esse spontanee, le riunioni dell’intera Collettività: una assemblea settimanale, o quindicinale o mensile. Si pronunciava sull’attività dei consiglieri da essa nominati, sui casi speciali e le difficoltà impreviste. Tutti gli abitanti, uomini e donne, fossero o no produttori di beni di consumo, intervenivano e determinavano gli accordi presi. Spesso, anche gli stessi “individualisti” potevano pronunciarsi e votare. 8° Nella coltivazione della terra le modifiche piú importanti sono state: l’aumento rapido del macchinario impiegato e dell’irrigazione, l’estensione della pollicoltura, la piantagione di alberi di ogni specie. Nell’allevamento del bestiame: la selezione e la moltiplicazione delle specie, l’adattamento di esse alle condizioni dell’ambiente, del clima, dell’alimentazione, ecc. e la costruzione, su vasta scala, di stalle, porcili ed ovili collettivi.
9° Si estendeva continuamente l’armonia nella produzione e nella coordinazione degli scambi, cosí come l’unità nel sistema di ripartizione. L’unificazione comarcale si completava con l’unificazione regionale. La Federazione Nazionale era sorta. 10° La concentrazione industriale tendeva a generalizzarsi in tutti i Comuni, in tutte le città. Le piccole officine, le fabbriche antieconomiche sparivano. Il lavoro si razionalizzava con un obiettivo ed una forma altamente sociali, tanto nelle industrie di Alcoy come in quelle di Hospitalet, nei trasporti urbani di Barcellona, come nelle collettività di Aragona. 11° La socializzazione cominciava spesso con la ripartizione (comarca di Segorbe, di Granollers, vari villaggi di Aragona). In certi casi, i nostri compagni strappavano ai municipi riforme immediate (municipalizzazione dei fitti e della medicina in Elda, Benicarlò, Castiglione, Alcagniz, Caspe, ecc.). 12° L’insegnamento progrediva con una rapidità prima d’allora sconosciuta. L’immensa maggioranza delle Collettività e dei municipi piú o meno socializzati ha costruito una o varie scuole. Ciascuna delle Collettività della Federazione del Levante aveva la sua scuola al principio del 1938. 13° Il numero delle collettivizzazioni aumentava continuamente. II movimento, nato con piú slancio in Àragona, aveva guadagnato nelle campagne parte della Catalogna, acquistando uno slancio straordinario, sopratutto nel Levante, e quindi nella Castiglia, le cui realizzazioni sono state, secondo testimonianze responsabili, forse superiori a quelle di Levante e di Aragona. L’Estremadura e la parte dell’Andalusia che i fascisti tardarono a conquistare -specialmente la provincia di Jaén- hanno avuto anche le loro Collettività, ciascuna regione con le caratteristiche proprie della sua agricoltura e della sua organizzazione locale.
14° Nelle mie investigazioni, ho incontrato soltanto due insuccessi: quello di Boltaña e quello di Ainsa, nel nord di Aragona. 15° Le Collettività si sono complementate in certi luoghi con altre forme di socializzazione. Il commercio si socializzò dopo il mio passaggio a Carcagente; Alcoy vide sorgere cooperative di consumo che completavano l’organizzazione sindacale della produzione. Altre Collettività si ampliarono: Tamarite, Alcolea, Rubielas de Mora, Calanda, Pina, ecc.
16° - Le Collettività non sono state opera esclusiva del movimento libertario. Quantunque applicassero principi giuridici nettamente anarchici, erano spesso creazione spontanea di persone lontane da questo movimento (“libertarie” senza saperlo). La maggior parte delle Collettività di Castiglia ed Estremadura sono state opera di contadini cattolici e socialisti, ispirati o no dalla propaganda di militanti anarchici isolati. 17° 1 piccoli proprietari erano rispettati. Le tessere di consumatori fatte anche per loro, il conto corrente che era loro aperto, le risoluzioni prese a loro riguardo lo attestano. Soltanto s’impediva loro di aver piú terra di quella che potessero coltivare, e d’esercitare il commercio individuale. L’adesione alle Collettività era volontaria: gli “individualisti” vi aderivano solo se e quando venivano persuasi dai migliori risultati del lavoro in comune. 18° I principali ostacoli alle Collettività erano:
|
Front pageInternational anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel Comunicado sobre el Paro Nacional y las Jornadas de Protesta en Colombia The Broken Promises of Vietnam Premier Mai : Un coup porté contre l’un·e d’entre nous est un coup porté contre nous tou·tes |