Nunca como ahora tuvo tanta pertinencia aquella desafortunada invención de nuestro vicepresidente. Pues si el supuesto empate tiene sabor a derrota, entonces la figura del “empate técnico” es sólo un amargo consuelo (pretendiendo hacer de la derrota empate, lo técnico resulta una mera alquimia que sueña convertir plomo en oro). Nunca la retórica del empate se hace tan amarga como cuando se pretende disfrazar una derrota que confirma la no correspondencia entre la realidad y su interpretación. En ese sentido, lo técnico encubre una catástrofe: el gigante de bronce se descubre con pies de barro. Marx decía que la historia se repite dos veces, una como tragedia y otra como comedia. Lo que no dijo es que la comedia no es tal para el que la sufre; la tragedia continúa y hasta con más saña (por eso la historia está para aprenderla, no sólo para citarla). ... read full story / add a comment

Un debat polític sobre la política d’Aliança, amb base a l’experiència i les reflexions realitzades dins d’una organització política anarquista especifista. ... read full story / add a comment

El siguiente folleto es parte del intento de recuperación de la memoria histórica que en anarkismo.net hemos venido realizando sobre el anarquismo en el Lejano Oriente, particularmente en China, Japón y Corea. Este folleto, trata de uno de los momentos más traumáticos en la historia del movimiento libertario nipón: la ejecución de 12 anarquistas, en 1911, en un caso conocido como "el caso de Alta Traición". Entre las víctimas de esta ejecución masiva, estaba el anarquista japonés Kôtoku Shûsui, dinamizador del movimiento obrero y uno de los fundadores del movimiento libertario en el Japón. Los anarquistas fueron acusados de haber complotado para asesinar al Emperador Meiji (cuyo nombre real era Mutsuhito). Este emperador había presidido la notable modernización autoritaria del país, que en algunas décadas, se convirtió en una potencia industrial y un país capitalista de avanzada, a la vez que se mantenían formas arcaicas de Estado, un imperio donde el emperador era a la vez Dios. Eso convertía a cualquier forma de disidencia en una blasfemia y un acto contra la deidad. El precio de esta modernización autoritaria, se pagó en sangre por parte del campesinado y los obreros japoneses. Dentro de esa transición y acentuación de la explotación de las masas populares, es que surgió el movimiento socialista y el anarquismo en el Japón. Este documento, retrata la lucha titánica librada por un puñado de mujeres y hombres que en esas condiciones totalmente adversas, libraron una batalla frontal en contra del Dios-Emperador y la opresión inimaginable sufrida por las clases populares. Tras su ejecución, el mensaje de estos revolucionarios, se convirtió en un movimiento que enfrentó heroicamente la arremetida reaccionaria que, eventualmente, llevó al Japón a convertirse en un país fascista y de un imperialismo extraordinariamente agresivo. Este artículo, se suma a uno anterior sobre este mismo caso de “Alta Traición”, escrito por Hippolyte Havel y publicado en la revista anarquista de EEUU Mother Earth (Vol. V, No. 12, Febrero 1911). Este folleto, hasta ahora solamente disponible en inglés, fue publicado originalmente por la Kate Sharpley Library (K.S.L.) en Londres en 1994 (re-impreso en 2002), y nuevamente republicado por Black Powder Press en el 2009. Ahora lo compartimos por primera vez en castellano. Traducción e introducción:
José Antonio Gutiérrez D.
Enero 2016 ... read full story / add a comment

La riflessione più significativa sul Capodanno la scrisse Antonio Gramsci in giovane età, nel 1916, esattamente un secolo fa. Gramsci aveva ragione quando scriveva che dovrebbe essere Capodanno ogni giorno. Ma senza le stupide convenzioni sociali, gli stereotipi ottusi, il falso perbenismo borghese, il moralismo ed il conformismo ipocrita della società dei consumi di massa, senza i buoni propositi di ogni inizio d'anno che fanno assomigliare la vita umana ad un'azienda commerciale con i suoi consuntivi finali, bilanci e preventivi. Il comunismo dovrà spazzare via anche le inutili e sciocche convenzioni, le date e le ricorrenze vuote di senso. Questi Capodanni, che rappresentano soltanto convenzioni rituali, inducono a credere sul serio in una discontinuità della vita e della storia umana. Mentre non è affatto vero. Sono altri i momenti storici che hanno sancito un salto rivoluzionario, o una discontinuità effettiva. Ad esempio, il 1789 o il 1917... ... read full story / add a comment

Azzardo alcune riflessioni di tipo filosofico ed esistenziale, quindi politico. La realtà, che supera puntualmente ogni più fervida immaginazione, ispira un'elaborazione critica di straordinaria attualità storica. Il sistema creato dalla borghesia capitalista ha predicato nel mondo, a decorrere dal secondo dopoguerra, quella che è la religione più diffusa e vincente di ogni tempo e luogo: la fede cieca ed incondizionata nel mercato, nel totem della finanza. Il culto idiota e mondano del denaro e del successo. Il feticismo della merce e del profitto. La morale utilitarista dell’avere e dell’apparire ad ogni costo in luogo dell’essere, sacrificando tutto e tutti. Il corollario finale è l’avvento di una sottocultura di massa improntata al consumismo esasperato, acritico ed alienante, all’edonismo ebete, egoista e conformista. Quella che nell’età contemporanea è l’ideologia più ottusa ed onnipotente, una mentalità assai pervasiva e totalitaria, più feroce e persuasiva di qualsiasi tipo di fascismo e di assolutismo che si sia mai visto nella storia millenaria dell’umanità. Negli ultimi decenni, alle popolazioni del mondo occidentale si è imposto uno stile di vita iperconsumista: hanno bombardato i cervelli per convincere la gente che bisognava lavorare e produrre al massimo per guadagnare e consumare il più possibile, con il risultato che gli individui sono nevrotici, insoddisfatti ed infelici... ... read full story / add a comment

Ο όρος “οργανωτικός δυϊσμός”, όπως χρησιμοποιείται στα αγγλικά, χρησιμεύει για να εξηγήσει την έννοια της οργάνωσης που προωθούμε, ή ό,τι έχει κλασικά αποκληθεί συζήτηση μεταξύ του "κόμματος και του μαζικού κινήματος”. Εν ολίγοις, η ειδική (especifista) παράδοσή μας έχει τις ρίζες της στον (Μιχαήλ) Μπακούνιν, τον (Ερρίκο) Μαλατέστα, την Dielo Truda (Εργατική Υπόθεση), την Federación Anarquista Uruguaya (FAU - Αναρχική Ομοσπονδία Ουρουγουάης) και άλλους αγωνιστές / οργανώσεις που έχουν υπερασπιστεί αυτή τη διάκριση μεταξύ των επιπέδων της οργάνωσης. ... read full story / add a comment

Nei giorni scorsi non sono mancate numerose commemorazioni ufficiali per celebrare il 35° anniversario del terremoto che il 23 novembre del 1980 sconquassò il Sud Italia con un’intensità che superò il 10° grado della scala Mercalli ed una magnitudo pari a 6,9 della scala Richter. Una scossa durata ben 90 secondi fece tremare tutto l’Appennino meridionale, radendo al suolo decine di paesi dell’Irpinia e della Lucania. A 35 anni di distanza il ricordo di quella tragedia ha suscitato ancora emozioni di sgomento e cordoglio, un profondo senso di angoscia, misto a dolore r rabbia... ... read full story / add a comment

Almost 80 years ago the peasantry and working class of Spain, inspired by anarchism and syndicalism, rose up to change the world. The Spanish Revolution of 1936-1939 involved millions creating, from below, a new society of freedom based upon equality and participatory democracy. Had the revolution succeeded and spread, the world would have changed forever. Rather than being trapped in decades of oppression and crisis and futility, humanity could have invested the last three generations into a universal human community of libertarian communism and scientific advance.

Remarkably, the Spanish Revolution has received very little attention. The republication in English of volume 1 of José Peirats’ masterwork The CNT in the Spanish Revolution by Merlin Press and PM Press should go some way to addressing the problem. The book originally appeared in 1951 in Spanish, finally appeared in English in 2001 but soon went out of print, and is now, finally, readily available (see contact details at end). (A much-abridged version appeared in one volume in English in 1990, called the Anarchists in the Spanish Revolution) [1].
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Il terrorismo islamico è solo una forma di depistaggio. È proprio una curiosa circostanza, niente affatto casuale, quella in cui uno degli attentatori di Parigi porti addosso un prezioso documento personale come il passaporto (guarda caso, di nazionalità siriana). Una strana "circostanza" che somiglia molto ad un atto di depistaggio. Siamo giunti al paradosso che chiunque si sforzi di ragionare liberamente (e criticamente) con la propria testa è accusato di "fantasticare"... ... read full story / add a comment

Le 13 novembre , plus de 127 personnes ont trouvé la mort et des dizaines d’autres ont été blessées dans plusieurs quartiers parisiens, à la suite d’attaques coordonnées de Daech à l’arme automatique et à l’explosif. Les assassins de Daech continuent de tuer, loin du Moyen-Orient et de l’Anatolie. Ce massacre montre clairement que la terreur Daech ne connaît pas de frontières.

[English] ... read full story / add a comment

Oggi, 10 ottobre, la "Manifestazione per il Lavoro, la Democrazia e la Pace", che era stata organizzata da diversi sindacati, associazioni e organizzazioni è stata colpita da un attentato dinamitardo. Come era già successo ad Amed nel mese di giugno e nel mese di luglio a Suruç, anche oggi ad Ankara gli attentati hanno ucciso decine di persone. [English] ... read full story / add a comment

Today, on the 10th of October, the “Labor, Democracy and Peace Meeting” that was organized by various unions, associations and organizations has been attacked. Like in Amed on June and in Suruc on July, the bombs exploding in Ankara today has killed tens of people. [Italiano] ... read full story / add a comment

Quando avevamo la migliore scuola elementare del mondo ed hanno deciso di smantellarla... ... read full story / add a comment

The ideas of anarchism have often been misunderstood, or sidelined. A proliferation of studies, such as Knowles’ Political Economy from Below, Peirats’ Anarchists in the Spanish Revolution, and others, have aimed to address this problem – and also to show that anarchism can never be limited to an ideology merely to keep professors and students busy in debating societies. Anarchists have been labeled “utopians” or regarded as catalysts of chaos and violence, as at the protests in Seattle, 1999, against the World Trade Organization. However, anarchism has a constructive core and an important history as a mass movement – including in its syndicalist (trade union) form. It rejects the authoritarianism and totalitarianism often associated with Marxist regimes, and seeks to present a living alternative to classical Marxism, social democracy and the current neo-liberal hegemonic order. It rejects both the versions of Marxism that have justified massive repression, and the more cautious versions, like that of Desai in his book Marx’s Revenge, which claim that a prolonged capitalist stage – with all its horrors – remains essential before socialism can be attempted. It rejects the ideas that exploitation and oppression are “historical necessities” for historical progress. ... read full story / add a comment

Casi emblematici ed antitetici di "Buona Scuola"... ... read full story / add a comment

Will the United Front (UF) address the crises we are currently facing in South Africa? I am concerned about how the UF works and who leads it. In my own view we don’t need a leader, we need to all have equal voice. How can we build the UF as a basis for a stateless, socialist, South Africa? ... read full story / add a comment

La nuova emigrazione dei giovani dall'Irpinia, tra le varie conseguenze, ha comportato una desertificazione del territorio, ma soprattutto l'abbandono di ogni speranza di cambiamento e, dunque, il sedimentarsi di una mentalità sempre più fatalistica... ... read full story / add a comment

Premetto subito che mi piacerebbe assistere al risveglio di una dialettica democratica in questa comunità. (...) All'uopo potrebbe servire Facebook. In un recente passato, ho già avuto occasione di annotare che il limite oggettivo di questo spazio virtuale di confronto e di partecipazione politica, è insito nel mezzo stesso di comunicazione, attualmente circoscritto ad una cerchia ancora elitaria di cittadini che utilizzano abitualmente Internet ed i social network. Comunque, ben venga lo strumento del web in soccorso alla libertà di espressione e di critica, dunque alla convivenza democratica e civile. Invito chiunque ad afferrare il senso di una questione estremamente delicata qual è, appunto, l'istanza o la rivendicazione di una maggiore partecipazione collegiale e democratica proveniente dal basso, vale a dire da settori consistenti della cittadinanza (...), che non deve scadere in futili pretesti per scatenare sterili o rissose polemiche personali. (...) ... read full story / add a comment

El objetivo del análisis que se desarrollará a continuación es el de proveer una aproximación a algunos procesos centrales de la historia reciente tanto mundial, regional como local. Entendemos que como militantes anarquistas debemos tener claro cuál es el contexto en el que vivimos para poder intervenir en las luchas sociales en sintonía con el mismo y potenciar así nuestras prácticas. ... read full story / add a comment

Yesterday, nearly three hundred people set off from different cities, with the call of Federation of Socialist Youth Associations; in order to rebuilt Kobanê, which was tried to be looted by the ISIS. Today, arriving Suruç (Pîrsus), just before leaving for Kobane, these young people made a press release in front of the Amara Culture Center in Suruç (Pîrsus). At the end of the press release, a bomb exploding in the middle of the crowd, silenced many hearts which had been beating with the hope of reconstruction.
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