W il Primo Maggio
Comunicato per il 1 maggio 2025 di Alternativa Libertaria/FdCA
Il Primo Maggio non può essere relegato ad una vuota ricorrenza, una generica “festa del lavoro”, ma è necessario ricordare le sue origini autenticamente operaie e internazionaliste, per recuperare e riproporre quei contenuti di unità, di speranza e di emancipazione che hanno caratterizzato la storia del proletariato mondiale.
Non possiamo scordare che le origini e la storia del Primo Maggio sono legate alla lotta per la conquista delle otto ore di lavoro giornaliere, una lotta iniziata a partire dal 1866 nei paesi più industrializzati d’Europa e negli Stati Uniti d’America. E venti anni dopo, nel 1886, proprio a Chicago, durante le giornate di lotta iniziate il 1° Maggio per la riduzione della giornata lavorativa, la polizia sparò sui lavoratori davanti ad una fabbrica causando morti e feriti. Successivamente fu messa in atto una provocazione, durante una manifestazione di protesta contro l’eccidio, con gravi incidenti causati dalla polizia e l’esplosione di una bomba; fatti questi che, grazie alle dichiarazioni di falsi testimoni portarono alla condanna a morte di cinque dirigenti sindacali e la condanna di altri tre a molti anni di galera.
Questi sindacalisti, tutti anarchici, tutti lavoratori immigrati (eccetto Albert Parsons che era nato in Usa), completamente innocenti rispetto alle accuse precostituite mosse nei loro confronti, furono impiccati l’11 novembre del 1887 nonostante le vaste proteste nel paese: così vennero assassinati August Spies, Adolph Fischer, George Engel, Albert Parsons, mentre Louis Lingg sin suicidò in carcere prima dell’esecuzione; Samuel Fielden, Oscar Neebe e Michael Schwab ebbero la condanna commutata in molti anni di prigionia.
Ma le lotte per la riduzione dell’orario di lavoro, dopo un iniziale sbandamento seguito ai fatti di Chicago ed alla conseguente repressione, ripresero con maggior forza, e in uno storico congresso svoltosi a Parigi nel 1889 fu decisa una giornata di protesta internazionale per il 1° Maggio dell’anno successivo in ricordo dei “Martiri di Chicago” e per rivendicare le otto ore di lavoro.
Successivamente, grazie alle sempre più vaste mobilitazioni della classe operaia, nei primi anni del ‘900 ci furono significative riduzioni dell’orario di lavoro in diversi paesi, mentre la conquista delle otto ore divenne generalizzata nell’industria europea tra il 1917 ed il 1919 anche per la spinta data al proletariato dalla rivoluzione russa.
Ma rievocare il Primo Maggio oggi non può risolversi in una celebrazione istituzionale, completamente scissa dal conflitto tra capitale e lavoro e da tutte le resistenze attuali, e per questo vogliamo ricordare anche quella dei popoli palestinese e curdo; quella contro le basi militari e il dilagare del militarismo nella società; quella contro la produzione ed il commercio delle armi, quella contro tutte le guerre dell’imperialismo. Vogliamo ricordare la resistenza dei giovani che protestano contro l’inquinamento e contro la precarietà lavorativa; delle donne in lotta per la difesa dei loro diritti in una società maschilista e patriarcale; dei lavoratori e delle lavoratrici che lottano contro i licenziamenti, per un salario dignitoso, per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per una migliore qualità della vita; delle persone migranti che fuggono dalle guerre e dalla miseria in cerca di un futuro migliore; quella di tutti gli individui che si battono contro il risorgente fascismo, contro ogni frontiera (perché “nostra patria è il mondo intero”), per una natura ed una umanità liberata dallo sfruttamento capitalistico in tutte le sue forme; contro il razzismo, la repressione; contro ogni oppressione politica e statale.
In ogni circostanza, viva la resistenza al capitalismo !
Ma con l’introduzione sempre più spinta di nuove tecnologie, con l’affacciarsi dirompente di quella che va sotto il nome di intelligenza artificiale, risulta sempre più urgente e necessario riprendere la battaglia per una generalizzata riduzione dell’orario di lavoro, con vertenze che vadano oltre i confini nazionali, per un salario medio atto a contrastare il dumping sociale almeno all’interno del vecchio continente. È necessario lottare con determinazione per raggiungere l’obbiettivo di una drastica riduzione dell’orario di lavoro e per forti aumenti salariali.
Per questo il Primo Maggio evidenzia ancora la sua grande attualità, per poter raggiungere fondamentali obbiettivi immediati e proseguire verso la liberazione di tutte le classi sfruttate ed oppresse. Ed allora, ieri come oggi, come domani:
Viva il Primo Maggio Internazionalista!
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Jump To Comment: 1 2Without the need for crowded stands or flashy lighting effects, speedstars maintains a clean, artistic visual style.
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