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Monday April 20, 2015 02:14 by Arin Mirkam
Il movimento femminile curdo vuole ovviamente distruggere il patriarcato e riferirsi alle esperienze del movimento femminista, ma si sforza anche di costruire una teoria originale adatta al contesto del Kurdistan. La teoria curda di liberazione delle donne ha un nome: teoria della rottura. I suoi principi essenziali sono: agire indipendentemente dagli uomini, contare sulle proprie forze, sviluppare la propria coscienza di genere, creare organizzazioni delle donne. La liberazione femminile è considerata il fondamento della lotta per la democrazia, la condizione si ne qua non per l'uscita del capitalismo. L'armarsi delle donne è giustificato in primo luogo dalla legittima difesa contro il sistema di dominio maschile. In effetti la teoria della rottura comprende anche un progetto d'azione delle donne per la trasformazione dell'uomo. Questo significa lottare contro il maschilismo nelle organizzazioni miste e non lasciare agli uomini altra scelta che il cambiamento. Jin vuol dire donna in kurdo, e la ginealogia è la scienza delle donne . Vuole innalzare la coscienza di genere nelle donne mettendo al centro le loro esperienze, senza sovvenzioni dallo Stato e appoggiandosi unicamente alle proprie forze. La ginealogia vuole far convergere l'esperienza delle donne del mondo piuttosto che accettare la teoria femminile occidentalmente centrata e subire le ricerche androcentriche statali e universitarie. L'egemonia maschile in campo scientifico ha troppo spesso condotto a trovare degli alibi pseudo scientifici che giustifichino la posizione di secondo sesso accordata alle donne. Ai nostri giorni l'università è uno dei principali rappresentanti del patriarcato. Bisogna rimettere in gioco le verità stabilite e privilegiare le ricerche e la scrittura della storia fatta dalle donne per loro stesse. In questo campo esiste un autentico bisogno di autodifesa. È per questo motivo che sono state istituite le Accademie delle Donne che portano avanti le loro ricerche in tutte le direzioni compresa la critica alle nozioni estetiche e di bellezza costruite a spese della donne.
Arin Mirkam Tratto dal numero di marzo 2015 di "Alternative Libertaire" Traduzione a cura di Alternativa Libertaria/FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali |