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Monday March 09, 2015 15:30 by Nahuel Valenzuela - Periódico Solidaridad
Flora Célestine Thérèse Henriette Tristán y Moscoso Lesnais (1803-1844) era una scrittrice francese di origini peruviane. Poco nota nella storiografia ufficiale e probabilmente intenzionalmente dimenticata in ragione della spinta alla ribellione e del desiderio di libertà che animavano i suoi scritti. Tra i quali ricordiamo Le peregrinazioni di una paria (1839), < (1840) e l'opuscolo i>Promenades dans Londres, Union ouvrière (L'unione operaia) (1843). [Castellano] Flora Tristan: precorritrice del femminismo e dell'emancipazione proletaria"I fatti e l'esperienza dimostrano abbondantemente come nessun governo potrà e vorrà occuparsi del miglioramento della nostra condizione. Dipende solo da noi, se lo volessimo fortemente, uscire da questo labirinto di miseria, dolore e sottomissione in cui siamo costretti a languire".Flora Célestine Thérèse Henriette Tristán y Moscoso Lesnais (1803-1844) era una scrittrice francese di origini peruviane. Poco nota nella storiografia ufficiale e probabilmente intenzionalmente dimenticata in ragione della spinta alla ribellione e del desiderio di libertà che animavano i suoi scritti. Tra i quali ricordiamo Le peregrinazioni di una paria (1839), < (1840) e l'opuscolo i>Promenades dans Londres, Union ouvrière (L'unione operaia) (1843). Dopo l'improvvisa morte del padre, un esule colonnello peruviano, Flora rimase con sua madre vivendo in una povertà estrema, sperimentando gli stenti quotidiani della classe lavoratrice. Questa esperienza la portò ad impegnarsi sempre di più per il progresso sociale di coloro che la modernità capitalista aveva abbandonato al loro destino. Ai suoi tempi, sebbene ci fosse già una tradizione teorica che rivendicava l'uguaglianza per le donne, grazie alla filosofia dell'Illuminismo ed ai movimenti sviluppatisi durante la Rivoluzione Francese, non c'era ancora nessuna adeguata sistematizzazione delle idee che avrebbero in seguito dato corpo al pensiero femminista. Tuttavia, già nel corso della prima metà del XIX secolo, aveva fatto la sua apparizione la domanda di uguaglianza per le donne mentre la nozione di patriarcato iniziava ad essere sfidata con forza maggiore, con ciò contribuendo alla formulazione della teoria femminista che all'epoca si trovava ancora in uno stato embrionale non avendo chiarito e definito i suoi ambiti di riflessione. Flora Tristan fu un'anticipatrice che si inserì in questa corrente, rifiutando veementemente il falso principio dell'inferiorità della natura femminile, criticando l'istituto del matrimonio nonchè la mancanza di diritti civili, economici ed all'istruzione per tutte le donne. Una costante nella vita di Flora Tristan è stata la ricerca di ponti tra la preoccupazione per la crescente disuguaglianza sociale e la stuazione di oppressione che le donne vivevano a causa del patriarcato. Fu la prima donna che cercò di fondere in una sintesi critica il proto-femminismo col discorso sociale, aprendo la strada alla forma futura del femminismo come caratteristica della classe proletaria, per cui è inconcepibile che possano esserci donne oppresse capaci di opprimere altre donne. Durante gli anni dell'attività di Flora Tristan, ci furono in Europa cambiamenti radicali causati dall'implementazione del ciclo capitalistico di produzione, con la modernizzazione e l'industrializzazione della società insieme alla diffusione del pensiero ugualitario-democratico dell'Illuminismo e della Rivoluzione Francese. Tuttavia, le aspettative di benessere entrarono ben presto in collisione con la realtà dei fatti. Non ci fu quell'imminente progresso materiale che avrebbe portato a tutti la fine dell'indigenza e della povertà, così come sostenuto dalla modernità, anzi si andavano creando maggiori disuguaglianze e sfruttamento per masse sempre più grandi di persone. Le donne erano escluse dalla maggior parte dei diritti fondamentali ed il proletariato, sempre più numeroso, era escluso dalla ricchezza prodotta nelle fabbriche e nelle officine. In questo contesto, diversi riformatori sociali iniziarono a creare dei sistemi ideali per correggere i mali della società; Cabet, Owen, Saint Simon e Fourier furono tra i primi teorici ad auto-definirsi "socialisti". Marx vi avrebbe più tardi aggiunto l'aggettivo "utopistici", a causa della loro fiducia cieca nel potere rigenerativo dell'istruzione, o del loro pacifismo estremista fino alla loro ingenua fiducia in un redenzione della borghesia. Flora Tristan, in quanto figlia del suo tempo, venne fortemente influenzata da questa corrente di pensiero. Eppure, ella riuscì ad andare oltre poichè fu la prima a dire che il proletariato doveva unirsi in quanto classe per liberare se stesso, cioè contando sulle proprie forze. Era l'idea che poi Marx avrebbe incorporato nel famoso slogan della Prima Internazionale: "l'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi" e che il movimento anarchico internazionale ripropone tutt'oggi. Senza dubbio, Flora Tristan costituisce un collegamento vitale con l'attuale lotta contro la dominazione del patriarcato e del capitalismo. Ecco perchè vogliamo ricordarla. Il suo pensiero è alle origini del femminismo rivoluzionario che emerse con forza in modo organizzato tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo. Oggi, nel XXI secolo, le donne lottano ancora per il diritto all'autonomia ed alla riproduzione e, insieme ad altre forze sociali, continuano a perseguire il titanico compito di costruire una nuova società.
Nahuel Valenzuela
Traduzione in italiano a cura di Alternativa Libertaria/FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali. |
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