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Contro i Mondiali e contro la repressione: seminare lotta e organizzazione!

category brasile/guyana/suriname/guiana francese | lotte sul territorio | comunicato stampa author Thursday June 26, 2014 15:50author by Coordenação Anarquista Brasileira - CAB Report this post to the editors

L'insieme di lotte e conflitti sindacali e sociali in corso nel paese prima e durante i Mondiali di Calcio tiene sotto pressione il governo federale, alcuni governi statali, municipi e padroni, generando una guerra dei nervi nei principali centri urbani del paese. [Português
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Contro i Mondiali e contro la repressione: seminare lotta e organizzazione!


L'insieme di lotte e conflitti sindacali e sociali in corso nel paese prima e durante i Mondiali di Calcio tiene sotto pressione il governo federale, alcuni governi statali, municipi e padroni, generando una guerra dei nervi nei principali centri urbani del paese.

Se l'anno scorso i protagonisti delle grandi manifestazioni furono i settori precarizzati dei giovani e non i movimenti popolari organizzati, nelle manifestazioni del 2014 si sono aggiunti i lavoratori di diverse categorie insieme a settori vicini ed espressione delle classi oppresse. Ne è un esempio la lotta dei lavoratori della metropolitana di São Paulo - i quali nei giorni scorsi hanno dovuto fare i conti con l'intransigenza di una delle più forti espressioni della destra brasiliana [cioè l'organizzazione di estrema destra cattolica Opus Dei Geraldo Alckmin/PSDB (Partido da Social Democracia Brasileira, ndt)] - vittime di una pesante repressione, delle strumentalizzazioni dei grandi mezzi di comunicazione e del licenziamento di più di 40 lavoratori. I sindacati della metropolitana proseguono nella campagna per il reintegro dei 42 licenziati. La partita più dura si sta giocando sulla pelle di questi valorosi compagni e di altre categorie attualmente in sciopero ed è per questo che ci teniamo a precisare di stare molto attenti a tutti i tentativi di criminalizzazione delle lotte.

Stato di emergenza? No, Stato di lotta e di solidarietà permanente!

A fronte della Legge Generale sulla Coppa e della Portaria de Garantia della Legge e dell'Ordine che configurano un vero e proprio stato d'emergenza in tutto il paese, si rende estremamente necessaria una solidarietà incondizionata all'interno della sinistra e dei movimenti sociali in tutte le lotte in corso e, soprattutto, per i lavoratori della metropolitana di São Paulo.

Da mesi si assiste ad un aumento della presenza militare e di polizia nei centri urbani, così come nelle periferie e nelle favelas.

Dopo le giornate del giugno 2013, abbiamo visto una crescente preoccupazione da parte dello Stato nel garantire la "tranquillità" durante lo svolgimento dei Mondiali, che in pratica si è tradotta in provvedimenti giuridici limitativi dei diritti civili e delle libertà democratiche, nell'intensificazione della repressione e della criminalizzazione della protesta e della povertà, nell'aumento della presenza militare e di polizia nei centri urbani, così come nelle periferie e nelle favelas, insieme ai costi delle tecnologie della repressione. La continuità delle lotte sindacali e popolari in questo periodo ci indica che non saranno evitati gli sforzi nella direzione di contenere, spaventare ed impedire che i lavoratori facciano uso degli strumenti legittimi e storici per difendere i propri diritti e le proprie conquiste, come il diritto di scioperare, di fare picchetti, occupazioni e manifestazioni.

A Rio de Janeiro, São Paulo e Ceará, per esempio, sono stati emessi mandati di cattura e di arresto alla vigilia dei Mondiali, con la detenzione di alcuni compagni al fine di diffondere la paura tra gli attivisti sociali. Nel Distrito Federal, i militanti del Comitato Popolare dei Mondiali hanno ricevuto intimidazioni da presunti rappresentanti della Justiça Eleitoral non-identificatisi, un giorno prima della protesta contro i costi dei mondiali. A Porto Alegre, diversi attivisti sociali del Bloco de Lutas sono stati denunciati ed intimiditi. Proprio i lavoratori della metropolitana in sciopero hanno subito forti repressioni da parte della Truppe antisommossa della Polizia Militare, che hanno usato lacrimogeni, bombe assordanti e pallottole di gomma. A Goiânia, studenti del Fronte di Lotta per il Trasporto Pubblico sono stati arbitrariamente arrestati e si vanno ad aggiungere agli innumerevoli fermati ed arrestati nelle lotte per i trasporti in tutto il paese. La lista è lunghissima e potremmo stilare più di una pagina con i casi di intimidazione e di repressione da nord a sud di tutto il Brasile.

Il problema della carenza degli alloggi che qui è gravissimo, porta al moltiplicarsi del numero delle occupazioni urbane nelle grandi città. La risposta dello Stato è stata quella di difendere gli speculatori immobiliari, procedendo a sgomberi forzati. Tranne quando i movimenti per la casa sono scesi in strada denunciando ed esigendo soluzioni come recentemente successo a São Paulo.

Nella nostra analisi siamo consapevoli che stiamo vivendo un momento emblematico nel nostro paese, con l'aumento della repressione politica nei confronti degli attivisti sociali e delle organizzazioni politiche, denunciate con accuse assurde e pesanti che possono preseguire ben oltre la fine dei Mondiali. Tutto questo si interseca con una costante guerra psicologica contro le lotte sociali portata avanti dai grandi mezzi di comunicazione, che distillano odio di classe e menzogne nell'intenzione di costruire un consenso conservatore che rafforzi l'idea che la questione sociale è una questione di ordine pubblico e di polizia. Il periodo di svolgimento dei Mondiali conferma questo scenario. Con il messaggio al paese del 10 giugno, la presidente Dilma Rousseff ha detto che questa sarà una "coppa di tolleranza, di diversità, di dialogo e di comprensione". Una chiara riaffermazione dell'attuale patto sociale stipulato dall'attuale governo con la borghesia e con la sua base sociale, sia in termini di partiti che di movimenti sociali che essa controlla, come nel caso della centrale sindacale CUT (Central Única dos Trabalhadores, ndt) per esempio.

Affrontare la repressione: organizzandosi e lottando!

Il periodo che stiamo attraversando sta mostrando il vero volto del sistema di dominazione capitalistico, che non verrà trasformato con un cambio del governo di turno. Quando noi ci muoviamo dal basso, ecco che dall'alto si mettono in atto misure coercitive, repressive e di intimidazione per frenare le lotte. La repressione è sempre stata e sempre sarà l'asso nella manica delle classi dominanti e dello Stato, una carta che distrugge tutto ed impone la "pace sociale". La violenza che viene dall'alto è costitutiva delle strutture di dominio del capitalismo e, pertanto, non ci sarà mai un'eccezione nel sistema attuale. Questa è la regola che contribuisce a mantenere in funzione le relazioni di potere e di dominazione funzionali ai privilegi delle classe dominanti.

É certo che il carattere delle mobilitazioni, in molte delle quali pesano le direzioni sindacali e le strutture ufficiali del sindacalismo "tradizionale", ci chiede di fare dei passi avanti per costituire forme di organizzazione dal basso che facciano dell'esperienza di lotta di migliaia di lavoratori, degli inquilini delle periferie urbale, dei poveri della campagna e degli studenti un criterio per imparare ciò che serve e ciò che non serve al protagonismo ed all'azione diretta di chi lotta. Questo implica raffrozare e costruire movimenti popolari ed organismi sindacali di base conflittuali ed indipendenti per dare forza sociali agli oppressi, una linea politica che la CAB si è modestamente dedicata a costruire in diversi settori di lotta. Le esperienze di lotta del 2013 e le lotte recenti hanno prodotto un'ideologia conflittuale, di lotta e di scontro. Non è ora di arretrare, è ora di qualità organizzativa!

Ancora una volta è ora di solidarietà permanente, perché la lotta si è fatta permanente e dove c'è dominazione c'è resistenza! Dove c'è resistenza, lotta ed organizazione di base, si piantano i semi per costruire il Poder Popular.

E' il momento di affrontare la repressione lottando perché questo nuovo periodo di lotte contro le forze di stato approfondisca i livelli di organizzazione e di coscienza dal basso per superare la paura che la classe dominante ed il suo governo di turno cercano di imporci.

Piena Solidarietà allo sciopero dei lavoratori della metropolitana di São Paulo! Per il diritto di sciopero!

Per il reintegro dei 42 lavoratori della metropolitana in sciopero e licenziati!

Per la fine delle detenzioni e delle intimidazioni verso chi lotta!

Contro la repressione che viene dall'alto, lotta, sciopero ed organizzazione dal basso!

Rafforzare il movimento sindacale e popolare con la democrazia diretta, con l'indipendenza di classe dai governi!

Protestare non è un crimine!


Coordenação Anarquista Brasileira (CAB)

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

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