L'anno scorso, le strade delle città del Brasile vennero attraversate da diverse manifestazioni. Rivendicazioni per il trasporto pubblico a tariffa zero, scioperi di diverse categorie che ruppero con le dirigenze sindacali burocratizzate e mobilitazioni contro i danni provocati dalla Copa do Mundo crearono uno scenario di delegittimazione e di rottura degli oppressi verso lo Stato ed il Capitale.
Oggi, a distanza di un anno, assistiamo ad un incremento della repressione alimentata dall'alleanza e dall'intrallazzo tra sfera pubblica e sfera privata sotto l'egida dei governi. In tutto il Brasile, coloro che lottano sono perseguitati, arrestati ed uccisi per mantenere questa finzione di "ordine e pace" tra le classi. Non sfugge alla repressione la città di Santa Catarina, dove agisce il Coletivo Anarquista Bandeira Negra (integrante della Coordenação Anarquista Brasileira), e nemmeno città come Blumenau, Joinville e Florianópolis.
Per questa ragione, stiamo lanciando la campagna nazionale “La protesta non è un crimine” per rispondere alla crescente criminalizzazione degli ultimi mesi.. Grande vigilanza in vista delle iniziative in programma nelle prossime settimane.
MASSIMA VIGILANZA!
DARE SOLIDARIETA' A CHI LOTTA!
LA PROTESTA NON É UN CRIMINE!
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali