Due anni e mezzo dopo l'estromissione di Hosni Mubarak, le piazze d'Egitto sono tornate a farsi sentire. Mohamed Morsi è stato estromesso dopo un anno di regno e dopo 4 giorni di manifestazioni mai viste nella storia del paese. Gli Egiziani hanno rammentato al mondo che le elezioni non sono un assegno in bianco che esonera gli eletti da qualsiasi vincolo. [Français] [English] [Castellano] [Ελληνικά ]
Tuttavia questa seconda rivoluzione, con l'intervento dell'esercito nell'estromissione finale di Morsi, ha assunto l'aspetto di un golpe. Sebbene i militari abbiano semplicemente realizzato la conclusione resa inevitabile dal popolo, resta un'impressione simbolica disastrosa. Ma oltre i simboli, i militari si trovano un buona posizione per restaurare un potere autoritario, del tutto simile al regime che il popolo aveva rovesciato 2 anni e mezzo fa. In quanto detentori di una ampia fetta della ricchezza del paese (35% del PIL), i militari stanno puntando a riprendere il pieno controllo del potere politico, che è garanza della continuità del loro impero economico, in cui non vi è spazio per gli interessi dei lavorarori.
Alternative Libertaire supporta i movimenti sociali egiziani e tutte le forze progressive nella lotta contro gli Islamisti e contro l'esercito, per riportare in Egitto la libertà, l'uguaglianza sociale e la vera democrazia fondata sul potere popolare.
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali.