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Monday September 03, 2012 18:59 by Dimitris Troaditis - (MACG - a titolo personale) ngnm55 at gmail dot com
Maurizio Antonioli (ed.), The International Anarchist Congress, Amsterdam 1907 (Black Cat Press). Questa recensione è stata pubblicata nel n°214 del giornale anarcosindacalista "Rebel Worker" di agosto-settembre che si stampa a Sydney. [English] The International Anarchist Congress, Amsterdam 1907Questo libro di 280 pagine nasce sulla base di un opuscolo della italiana Federazione dei Comunisti Anarchici (FdCA), già pubblicato alcuni anni fa in inglese nella serie "Studies for a Libertarian Alternative" e tuttora disponbile online. Il libro è in gran parte opera dello storico Maurizio Antonioli, che insegna Storia Contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Milano. E' il caso di sottolineare che Maurizio Antonioli ha pubblicato diversi studi sulla storia del movimento operaio in Italia, con particolare riguardo alle vicende ed alle lotte della Federazione dei Lavoratori Metalmeccanici e delle Camere del Lavoro di Milano e della Lombardia. La traduzione in inglese ed il lavoro editoriale globale per il libro sono a cura di Nestor McNab, tra l'altro militante della FdCA e del collettivo editoriale di www.anarkismo.net "The International Anarchist Congress, Amsterdam 1907" è composto da capitoli distinti sui 6 giorni di durata del congresso, sulle posizioni dei partecipanti più noti e sui punti di dialogo che si erano sviluppati sui singoli temi all'ordine del giorno del congresso. Tanti i punti in agenda e molto diversificati gli argomenti: come nel caso della partecipazione alla Conferenza antimilitarista che si teneva negli stessi giorni sempre ad Amsterdam, le relazioni sullo stato del movimento anarchico nei paesi di provenienza dei delegati (Belgio, Boemia, Olanda, Romania, USA, Austria, Germania, Russia, Serbia, Italia, Inghilterra), su anarchismo ed organizzazione (dibattito che occupò l'intera seconda giornata del congresso e parte della terza), sull'Internazionale Anarchica, su anarchismo e sindacalismo, sulla stampa anarchica, sulla Rivoluzione Russa del 1905, sul sindacalismo trade-unionista e sullo sciopero generale, su anarchismo e movimenti sindacali in Argentina, su anarchismo ed antimilitarismo, sulla pedagogia, sull'alcolismo, sulle cooperative di produzione, sull'esperanto e altri ancora. (Si noti che per la maggior parte di questi argomenti il Congresso adottò ed approvò specifiche risoluzioni). Presenti anche nel libro, relazioni sulle attività degli anarchici ed altri documenti relativi soprattutto alla Russia ed alla Rivoluzione del 1905, che vennero sottoposti all'attenzione del Congresso. Il Congresso si tenne dal 26 al 31 Agosto nel 1907, nella Plancius Hall di Amsterdam. Quest'anno ricorrono i 105 anni di questo evento, che aveva un solo precedente, la Conferenza Anarchica che si era tenuta a Londra nel 1881, un tentativo di ricostituire la Prima Internazionale, ma a cui fece seguito il periodo noto come "terrorismo anarchico" (propaganda col fatto), in cui il movimento anarchico si pose fuori dal faticoso lavoro di massa. Nel periodo che va dal 1881 al 1907 avvennero diversi drammatici cambiamenti nel movimento operaio. Fu un periodo in cui gli anarchici si erano collocati interamente al di fuori della dimensione della classe operaia, sebbene alcuni compagni fossero rimasti a fianco degli operai. Quando il movimento anarchico ad un certo punto si accorse che bisognana mettere fine al suo isolamento, il risultato fu la convocazione del Congresso di Amsterdam che doveva dibattere sui temi più importanti sul tappeto: l'atteggiamento degli anarchici verso l'allora nuovo fenomeno del sindacalismo rivoluzionario e la questione dell'organizzazione anarchica. In quella settimana, i delegati che partecipavano al Congresso si occuparono seriamente di questioni chiave per il movimento anarchico internazionale dell'epoca, come il tormentone della questione dell'organizzazione e del lavoro nel movimento sindacale, la questione dello sciopero generale come metodo di lotta e vari altri, compresa la possibilità di costituire una nuova Internazionale Anarchica. Come già detto, erano gli anni in cui si stava aprendo quella nuova stagione in cui gli anarchici si resero conto finalmente che la propaganda col fatto non portava da nessuna parte e decisero di ritornare alle radici da cui il movimento anarchico era nato, agli anni di Bakunin e della Prima Internazionale. Per cui, fu del tutto naturale che fra tutti quegli argomenti discussi nel corso del Congresso, i più dibattuti ed i più importanti riguardassero lo sviluppo futuro del movimento anarchico e quindi la questione dell'organizzazione insieme ai nuovi movimenti operai e sindacali che stavano emergendo per confrontarli con quelli degli anarchici, nonché il rapporto tra organizzazione specifica anarchica e le organizzazioni di massa del movimento operaio. Come potevano interagire? Dovevano gli anarchici partecipare alle lotte operaie come militanti delle organizzazioni politiche? Si noti che parteciparono a questo Congresso alcuni dei più importanti esponenti del movimento anarchico internazionale dell'epoca, come Christiaan Cornelissen, Errico Malatesta, Luigi Fabbri, Emma Goldman, Aristide Ceccarelli, Thomas Keel, Karl Walters, Nikolai Rogdaev, S. Velev, Pierre Monatte, Amedée Dunois e parecchi altri da paesi come l'Olanda, Italia, Germania, USA, Argentina, Inghilterra, Polonia, Bulgaria, Romania, Russia, Belgio, Francia e Boemia. Nella realizzazione di questa pubblicazione e nell'introduzione della versione italiana del libro, "Dibattito sul sindacalismo: Atti del Congresso Internazionale anarchico di Amsterdam (1907)" (publicato in Italia nel 1978), lo storico del movimento operaio Maurizio Antonioli esamina il processo che portò al Congresso di Amsterdam e la sua importanza per i movimenti operai e per i movimenti anarchici del tempo. Inoltre, Antonioli fornisce i riferimenti alla varia letteratura anarchica del suo tempo concernente il Congresso, creando così il lavoro più completo su questo importante evento, ed infine cita l'intero dibattito durato sei giorni. Oltre alla cronaca dei sei giorni della conferenza, alle risoluzioni ed agli allegati, c'è anche nel libro un breve prologo del traduttore in inglese e curatore Nestor McNab, a cui segue una pregevole introduzione sempre di Antonioli intitolata "Anarchism and Trade Unionism " con un documento molto utile dal punto di vista informativo delle note editoriali sui resoconti più rilevanti, nonché sullo spazio che il congresso ebbe sulle pagine e sulle colonne dei giornali anarchici, delle riviste e di altre pubblicazioni dell'epoca. Oggi, a poco più di un secolo di distanza, le differenti posizioni e punti di vista degli anarchici dibattuti al congresso di Amsterdam non hanno perso nulla del loro valore per gli anarchici e per le organizzazioni anarchiche del presente nella loro capacità di lottare e di continuare ad essere punti di riferimento per tutti coloro che nel presente si trovino ad affrontare situazioni similari e problematiche altalenanti. Questo libro contiene uno dei report storici più inestimabili ed indistruttibili della nostra storia. Infine segnaliamo che il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Black Cat Press di Edmonton, Alberta in Canada e che chiunque lo voglia acquistare può visitare il loro sito http://www.blackcatpress.ca. Dimitris Troaditis
Questa recensione è stata pubblicata nel n°214 del giornale anarcosindacalista "Rebel Worker" (Sydney) di agosto-settembre. |
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