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Impressioni dal Meeting Anarchico del Baltico 2012

category regione baltica | movimento anarchico | cronaca author Friday July 20, 2012 20:40author by Antti Rautiainen Report this post to the editors

Sono passati quasi due mesi dal 25/27 maggio quando si è tenuto il Meeting Anarchico del Baltico a Tallinn in Estonia, ma solo ora riesco a scriverne. Non ho visto finora nessun altro report, che spero potrebbero colmare eventuali mie lacune. [English]
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Impressioni dal Meeting Anarchico del Baltico 2012


Sono passati quasi due mesi dal 25/27 maggio quando si è tenuto il Meeting Anarchico del Baltico a Tallinn in Estonia, ma solo ora riesco a scriverne. Non ho visto finora nessun altro report, che spero potrebbero colmare eventuali mie lacune.

In tutti i paesi che si affacciano sul Mar Baltico vi è un movimento anarchico attivo, ma per ragioni oscure, mancano buoni collegamenti. E' stato il primo tentativo in assoluto di stimolare i rapporti tra i movimenti anarchici di Estonia, Lettonia, Lituania, Russia e Svezia. Tallinn era il posto più logico per tenere un meeting come questo, dato che la città è accessibile da tutte le direzioni - l'unico inconveniente è l'obbligo del visto per i Russi, cosa che ha reso la partecipazione russa molto contenuta (erano la delegazione minoritaria), e non c'era nessun workshop organizzato da ospiti russi oltre alla mia conferenza sull'anarchismo in Russia.

Il movimento anarchico in Estonia è poco numeroso. Si risolve nel Movimento Punamust (Rosso&Nero) (http://www.punamust.org/forum/), nell'infoshop a Tartu (http://www.araamat.org) e nel Centro Sociale Ülase12 a Tallinn (http://www.ylase12.org/index.php). Alla fine al meeting c'erano più finlandesi che estoni, e durante i dibattiti è stato necessario a volte far presente ai finlandesi che stavano scivolando su questioni interne al movimento in Finlandia e non così interessanti per gli altri partecipanti. A quanto pare, la politica estone è ancora segnata da rancore verso la Russia ed il regime sovietico, ed è difficile portare avanti qualcosa di anticapitalista in Estonia. Il Meeting Anarchico del Baltico si è svolto negli stessi giorni della riunione dell'Assemblea Parlamentare della NATO a Tallinn. Sebbene l'Estonia abbia un pesante bilancio di morti in Afghanistan (9 uccisi su una popolazione di 1.340.000), non esiste una opposizione visibile contro la guerra. La NATO viene considerata il garante dell'indipendenza estone dalla minaccia russa.

Tuttavia, l'aspetto positivo di essere un movimento poco numeroso è quello di di non essere considerati una minaccia, per cui il meeting si è svolto con scarsi fastidi da parte della polizia, molto meno di quello che sarebbe potuto accadere in Russia, oppure in Svezia ed in Finlandia. Non ci sono molte altre minacce plausibili, dato che i fascisti estoni non sono interessati nell'attaccare le iniziative degli anarchici. C'è stato solo un momento di disagio, quando un club di ciclisti che ha lo spazio adiacente al Centro Sociale Ülase12 e che doveva essere usato quale dormitorio, aveva organizzato nel cortile una festa a cui era prevista la presenza di alcuni nazisti, cosa che ha reso nervosi parecchi ospiti. Ma alla fine non c'è stato nessun problema.

La mia conferenza ha aperto la giornata di venerdì 25 maggio. E' seguita una presentazione sulle diverse attività anarchiche in Finlandia. L'ultima conferenza del venerdì è stata quella di Gabriel Kuhn's su "Cos'è l'anarchismo: un movimento, uno stile-di-vita, un'etica?".

Spero di interpretare correttamente il pensiero di Gabriel Kuhn, ma fondamentalmente egli ha contrapposto "l'anarchismo in quanto movimento" all' "anarchismo quale filosofia/stile-di-vita/etica". Secondo Kuhn, la prima posizione è quella che viene sostenuta nel libro "Black Flame: the revolutionary class politics of anarchism and syndicalism" scritto da Lucien van der Walt e Michael Schmidt, in cui non si prendono in considerazione tendenze come l'antico Taoismo, gli eretici del Medio Evo o gli stili di vita delle popolazioni indigene. A quanto pare questa contrapposizione risale al lavoro del 2002 di David Graeber http://newleftreview.org/II/13/david-graeber-the-new-anarchists, ed all'articolo di Wayne Price: http://theanarchistlibrary.org/library/wayne-price-the-two-main-trends-i..... (vedi in italianosu http://www.fdca.it/storico/magazzino/price-due_tendenze.htm, ndt) Comunque, come in tutti questi tentativi di classificare gli anarchici in categorie, alla fine diventa più importante sapere quanti anarchici non si identificano in nessuna delle categorie proposte da Graeber, Price o Kuhn.

La giornata di sabato 26 maggio è partita alla grande con una energica manifestazione contro l'assemblea parlamentare della NATO. (qui alcune foto: https://avtonom.org/news/estoniya-v-tallinne-anarkhisty-proveli-demonstr...). Le autorità avevano vietato cortei nel centro storico di Tallinn, ma noi ci siamo andati lo stesso e nessuno ci ha fermato. Solo proprio alla fine della manifestazione c'era un po' di polizia in borghese, o agenti dei servizi segreti, venuti lì a fare fotografie. Dopo il corteo, c'era un raduno nel Parco Tammsaare proprio nel cuore della città - ma c'erano solo i partecipanti al Meeting Anarchico, più un ragazzo di qualche setta individuale che mescola trotzkismo e stalinismo. Ho visto dei loro manifesti in centro contro la NATO, ma erano scritti in russo - per cui se il ragazzo fosse stato estone, avrebbe avuto ben poche possibilità di convincere la maggioranza degli estoni.

Non ho ben capito perché molti anarchici locali abbiano voluto attenersi ad uno stile alla black bloc, sebbene non fosse prevista né auspicabile nessuna distruzione della proprietà, e considerato che i 5 attivisti anarchici al massimo intorno a Tallinn sono comunque tutti ben conosciuti dalla polizia. Non c'è molta "sinistra" in Estonia oltre i pochi anarchici, i quali sono i soli a sollevare la questione della guerra in Afghanistan insieme ad altri temi, cosa che gli permette di poter superare ogni sbarramento feticistico e cercare di avvicinarsi il più possibile alla gente comune. Gli ospiti alla conferenza erano sicuramente ancora più sprovveduti, timorosi delle telecamere per ragioni che vanno oltre la mia comprensione. Forse non c'era stata adeguata in/formazione, ma secondo me è una perdita di tempo cercare di in/formare le persone prima di un'azione che non ha nessuno scopo ambizioso di disturbare nessuno.

Mi sono perso i dibattiti sull'anarchismo in Lituania ed in Svezia. Solo alla fine ho partecipato al dibattito su come diffondere le idee anarchiche nella regione del Baltico, ed era quasi mezzanotte, e la maggior parte delle persone eccetto i lenti finlandesi si era già defilata. Un anarchico del posto girava intorno dicendo che si erano dette solo un mucchio di cazzate, per cui come segno dimostrativo si è versato una bottiglia di birra sulla testa. Gli hanno gentilmente chiesto di pulire il pavimento - uno shock culturale per i Russi che si aspettavano che venisse menato.

Tutti dibattiti erano in inglese, senza servizio di traduzione. Questo ha limitato la partecipazione dei Russi, dato che a differenza degli altri paesi della regione, l'insegnamento dell'inglese a scuola in Russia non è granché.

L'ultima giornata, domenica 27, è iniziata con la presentazione del libro "Il Calcio contro lo Stato" di Gabriel Kuhn, sulla lotta di base contro il controllo e la commercializzazione che affligge lo stesso sport. Poi è stata la volta di "Come essere e rimanere una attivista femminista" di Dagmar Kase. Non sapevo che Tallinn, sebbene sia una città relativamente piccola di 416.000 abitanti, avesse una fiorente comunità femminista e queer, compreso un locale Ladyfest (in Finlandia non si fa un Ladyfest dal 2009).

Mi sono perso i dibattiti sull'antifascismo nella regione baltica (a cura dei Lituani) le comunicazioni non-verbali, ma ho preso parte alla festa finale, quando molti se ne erano già andati.

A questo punto sorge l'opportuna domanda: quanto si porta a casa da questi eventi, a parte un po' di socializzazione? Tutte le lingue della regione sono reciprocamente incomprensibili con l'eccezione del russo, rilevante solo localmente, per cui non vi può essere molta cooperazione sul piano del lavoro politico, il quale - viste le modeste condizioni del movimento - si risolve principalmente in editoria e propaganda.

Complessivamente ho apprezzato questo meeting; il programma era ben cadenzato e senza troppi ritardi, con un buon equilibrio tra i diversi tipi di eventi, ed il cibo era eccellente. Ho particolarmente apprezzato che, sebbene molti degli anarchici del posto provenissero da un background subculturale, non fosse stato organizzato nessun concerto. In Russia e specialmente in Finlandia, spesso l'80-90% degli sforzi organizzativi se ne vanno per organizzare i concerti, che comunque non mi interessano. Il numero dei partecipanti al meeting (massimo un centinaio) era abbastanza contenuto per avere un'atmosfera accogliente, in cui ciascuno poteva partecipare ad ogni cosa e poter avere anche dei contatti personali. Nei grossi eventi, invece, si finisce spesso per stare con le persone che già conosci.


Articolo rivisto da Anarkismo.net - già pubblicato su avtonom.org. Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

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