Feminist Protests in Palestine 17:51 Aug 11 34 comments We Have All Reasons To Be On Streets This Year's 8th Of March 19:03 Mar 06 5 comments La apropiación patriarcal del discurso feminista 17:45 Feb 16 0 comments [South Africa] Health Care Forum calls on working class women to boycott the National Gender Summit 08:34 Oct 27 3 comments Cómo se convirtió la prostitución en la profesión más moderna del mundo 17:57 Dec 26 1 comments more >> |
Recent articles by Diversamente Occupate
This author has not submitted any other articles.
Recent Articles about Italia / Svizzera Genero28 settembre, giornata internazionale per il diritto all’accesso all’a... Oct 01 17 OTTO MARZO SCIOPERO INTERNAZIONALE DELLE DONNE Mar 01 17 Donne Contro Feb 28 17 Inclusione, conciliazione e condivisione. Il pasticcio al femminile di Fornero
italia / svizzera |
genero |
opinione / analisi
Tuesday March 27, 2012 19:42 by Diversamente Occupate diversamenteoccupate at gmail dot com
Circola in queste ore la relazione di Fornero sulla riforma del mercato del lavoro. E’ solo una relazione, non il testo di legge, ma già smaschera il trucco di quella che doveva essere la rivoluzione che parlava ai giovani e alle donne. A loro, le donne, Fornero dedica un intero paragrafo: Interventi per una maggiore inclusione delle donne nella vita economica. Ergo, la vita economica di questo paese passa per il lavoro, e le donne, ancora una volta, vanno “tutelate”, “incluse”. Vediamo come, secondo Fornero & co. Il governo intende “favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’intero della coppia”. Finalmente si parla di condivisione. Eh sì, Fornero introduce, a grande richiesta, il congedo di paternità obbligatorio. Una rivoluzione? No, il trucco è svelato due righe dopo, e la conciliazione torna prepotente nel paese delle donne che si sostituiscono al welfare: “In particolare, il congedo di paternità obbligatorio è riconosciuto al padre lavoratore entro 5 mesi dalla nascita del figlio e per un periodo pari a tre giorni continuativi”. Tre giorni? Ma è uno scherzo? Anche le pari opportunità, tutte, stanno rabbrividendo! Di che tipo di condivisione si tratta quella che si può sbrigare in tre giorni? Nessuna, tranquille! I tecnici non fanno rivoluzioni, prendono lo stato delle cose, lo girano, lo rigirano, lo nascondono, valutano i costi, una telefonata alla troika una al presidente della repubblica, e poi lo ripropongono travestito da novità. E allora ecco che la conciliazione, quella delle donne con la loro vita e il loro lavoro, un problema tutto femminile insomma, ritorna con i “voucher per la prestazione di servizi di baby-sitting. Le neo mamme avranno diritto di chiedere la corresponsione di detti voucher dalla fine della maternità obbligatoria per gli 11 mesi successivi in alternativa all’utilizzo del periodo di congedo facoltativo per maternità. Il voucher è erogato dall’INPS. Tale cifra sarà modulata in base ai parametri ISEE della famiglia”. Vale a dire, mamme, se volete rimanere a casa e godere del congedo di maternità facoltativo il bambino ve lo crescete voi, se invece volete tornare al lavoro, ve lo crescete voi comunque, aiutate da una baby-sitter convenzionata. Sarebbe questa la cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia? Una cultura che si forma e si dipana in tre giorni? Eh, ma sono continuativi, 72 ore di seguito in cui i padri sono obbligati a fare i padri. E poi, di quali padri parliamo? Dei nostri compagni, dei nostri fratelli? No, perchè ancora una volta i padri precari ne restano esclusi. Vabbè, a loro il lusso di sostituirsi tre giorni alla compagna non è concesso, dovessero montarsi la testa! Sono questi gli strumenti per invertire la rotta dell’ “esclusione” femminile dal mercato del lavoro? Li avrà visti Fornero i dati dei ritorni al lavoro delle donne dopo la maternità? Lo saprà che solo 4 su 10 tornano sul mercato? E pensa forse che concedere l’obbligo ai padri di rimanere a casa tre giorni possa spingere gli uomini ad abbandonare il fantasma del “i soldi a casa li porto io”? Certamente no! Non lo pensa, non può pensarlo. Ma del resto il compito è svolto: conservare lo stato delle cose facendocela bere come rivoluzione! E poi, quando avrà tempo, si dedicherà anche alla sua delega alle pari opportunità, ma senza fretta, perché tanto su una cultura sessuata del mondo non si fanno mica soldi! Eppure il paese potrebbe cambiare davvero: la tenuta economica di questo paese passa per le donne e la vera rivoluzione sarebbe farsene carico tutti. Detta nei termini della ministra: Interventi per l’inclusione di tutti nella vita economica del Paese. |
Front pageSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel |