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Palestina-Israele, 10 anni di lotta unitaria a partire dall'inizio del muro della separazione

category mashrek / arabia / irak | lotte sul territorio | cronaca author Friday February 24, 2012 20:00author by Ilan S. - Anarchists Against the Wall; Matzpen; A-Infosauthor email ilan at shalif dot comauthor address Tel Aviv Report this post to the editors

Report del 23.02.12

All'inizio ci fu il campeggio unitario a Mas'ha di anarchici israeliani con attivisti palestinesi locali. Ci sono voluti 2 anni di sporadiche lotte prima che prendesse vita la lotta persistente del villaggio di Bil'in. Dopo 3 anni di lotte alterne in parallelo con Bil'in è stata la volta di Ni'lin ad unirsi come secondo villaggio di lotta persistente... [English]


10 anni di lotta unitaria a partire dall'inizio del muro della separazione


All'inizio ci fu il campeggio unitario a Mas'ha di anarchici israeliani con attivisti palestinesi locali. Ci sono voluti 2 anni di sporadiche lotte prima che prendesse vita la lotta persistente del villaggio di Bil'in. Dopo 3 anni di lotte alterne in parallelo con Bil'in è stata la volta di Ni'lin ad unirsi come secondo villaggio di lotta persistente. Ancora 2 anni con l'aggiungersi di Ma'sara prima che le situazioni di lotta persistente si espandessero oltre il tema del muro della separazione; poi la stabilizzazione della lotta a Beit Ummar e gli eroici scontri a Nabi Salih contro gli invasori coloni degli insediamenti hanno portato ad un allargamento degli obiettivi della lotta unitaria. La maturità dei locali comitati popolari di lotta e il recente aggiungersi di nuovi villaggi possono essere la soglia di una rivolta di qualità nella lotta delle comunità popolari di base.

Beit Ummar

Manifestazione settimanale sabato 18 febbraio.

Bil'in

A centinaia hanno preso parte alla settima giornata annuale di lotta contro il Muro. La polizia e l'esercito israeliani hanno messo in atto una massiccia operazione di contenimento degli attivisti israeliani per impedirne l'accesso a questa speciale protesta di venerdì 17 febbraio, che segnava il settimo anniversario della lotta unitaria e popolare a Bil'in. L'azione di contenimento ha avuto un successo solo parziale.
Settima manifestazione annuale, a cura di Haggai Matar


All'inizio c'erano ingegneri, soldati e ruspe. Poi c'è stata la sentenza del Tribunale Internazionale dell'Aia a sbarrare il passo alla costruzione del muro della separazione in Cisgiordania; poi è arrivata la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia israeliana a sancire l'illegalità del percorso del Muro a Bil'in. Al'inizio qualcuno aveva deciso in qualche posto che più di 200 ettari di terreni agricoli del villaggio dovevano essere annessi ad Israele con la forza, con conseguente arresto e ferimento di tantissime persone e la morte di 2. Gli ingegneri hanno marcato gli alberi da sradicare ed i residenti hanno cancellato i segni. I soldati sono venuti a disperdere le manifestazioni ed i manifestanti si sono legati agli ulivi. Le ruspe hanno iniziato a lacerare la terra e gli attivisti ci si sono messi davanti. Giorno dopo giorno. Una battaglia per ogni albero e per ogni chilometro.

Sette anni sono trascorsi da quando i primi ingegneri, i soldati e le ruspe hanno fatto la loro apparizione a Bil'in. Sette anni sono passati dalla fondazione dei locali Comitati Popolari contro il Muro e contro gli Insediamenti, attingendo dall'esperienza di villaggi come Mas'ha, Biddu e Budrus. Sette anni sono passati da quando gli attivisti israeliani ed internazionali sono stati per la prima volta invitati ad unirsi alla lotta popolare. In questi anni il muro è stato tirato su, causando danni incalcolabili; ma recentemente è stato tirato giù per fare un nuovo muro lungo un percorso che restituisce al villaggio le sue terre - anche se non tutte. Il villaggio ha acquisito una notorietà internazionale ed è diventato un esempio di lotta popolare disarmata per la libertà - una lotta che prosegue tutt'oggi.

Colpire la solidarietà israeliana

Per celebrare l'anniversario di lotta, il comitato popolare ha lanciato un appello speciale che invita Palestinesi, Israeliani ed internazionali ad unirsi per innalzare ancora una volta la bandiera - per chiedere in particolare la liberazione di Khader Adnan al suo 62° giorno di sciopero della fame, come pure ad invitare tutti i palestinesi ad unirsi alla lotta popolare contro l'occupazione.

In passato, un evento come questo avrebbe provocato una dura reazione repressiva dell'esercito contro il villaggio - incursioni notturne, arresti, coprifuoco, ecc. Eppure, in questi anni sembra che l'impegno dello Stato di'Israele nel colpire queste speciali manifestazioni annuali si sia diretto soprattutto verso gli attivisti israeliani. E' quello che è successo anche quest'anno, dato che numerose forze di polizia e dell'esercito sono state dispiegate al posto di blocco di Ni'lin allo scopo di intercettare gli autobus e le auto provenienti da Tel Aviv. Dopo il riconoscimento in quanto attivisti (deducibile dal fatto di essere in 5 in un'auto, nessuno di loro religioso, per cui molto probabilmente non diretti agli insediamenti coloniali vicini), sono state prese le carte d'identità per la schedatura e ingiunto l'avvertimento di non dirigersi a Bil'in tramite strade alternative, dato che l'intera zona era stata dichiarata area militare chiusa.

Tutta l'operazione era molto ben coordinata: tutte le strade che uscivano dalla superstrada 443 per i villaggi palestinesi erano bloccate e presidiate da poliziotti antisommossa. Un autobus proveniente da Gerusalemme è stato intercettato lungo la strada, 10 attivisti arrestati e l'autobus costretto a tornare indietro. Le auto private sono state respinte in altri posti di blocco, e sebbene sono stati in parecchi a riuscire a passare, alcuni hanno dovuto rinunciare alla manifestazione. L'autobus da Tel Aviv si è svuotato a metà della superstrada 443, e gli attivisti hanno proseguito a piedi scalando una collina e marciando attraverso gli uliveti in direzione dei villaggi vicini, dove hanno preso dei taxi per Bil'in, schivando le ronde dell'esercito. L'autista dell'autobus è stato arrestato poco dopo, senza alcuna ragione, per essere poi rilasciato in tarda serata.

A causa dell'azione della polizia, solo il 60-70% dei 200 israeliani partiti per unirsi alla manifestazione è riuscito a raggiungere il villaggio ed a realizzare il loro proprio diritto fondamentale alla protesta. Dal momento che tutto questo non ha inciso più di tanto sulla natura della manifestazione, che è stata molto simile a quelle normali che si tengono ogni settimana, ci si chiede perché mai Israele avrebbe preso tali misure eccezionali per impedire agli attivisti israeliani di partecipare proprio a questa manifestazione.

Una possibile risposta a questo interrogativo ci viene offerta da Noam Sheizaf, il quale alla fine della manifestazione ha espresso la sua valutazione sul fatto che l'intera azione di polizia era finalizzata ad evitare che gli israeliani "normali" - contrapposti a quegli attivisti duri che vanno in Cisgiordania ogni settimana - si incontrassero con i palestinesi. "Questa politica è tutta finalizzata a costringere gli Israeliani a visitare i territori occupati e ad incontrare i palestinesi solo in quanto nemici", dice Sheizad. "Il comitato popolare ha fatto molto per invitare persone come me alla manifestazione - inviando emails, segnalando l'evento su Facebook, ecc. - e la polizia ha fatto di tutto per impedire che persone come me prendessero parte ad un momento fondamentale per dimostrare solidarietà al villaggio.

La lotta continua

Coloro che sono riusciti a raggiungere Bil'in si sono uniti agli internazionali ed a centinaia di palestinesi del villaggio e della regione, marciando dal centro del villaggio verso la strada del vecchio muro, ora smantellato, dove sono stati tenuti dei comizi. Da lì i manifestanti hanno proseguito verso il nuovo muro, con in testa attivisti che portavano maschere raffiguranti il volto di Khader Adnan ed uniformi da carcerato. Un dirigente del comitato popolare ha ricordato che nessuno nel comitato fa parte del gruppo Jihad Islamiza, ma che sono tutti solidali con Adnan, il quale aveva partecipato ad una manifestazione del villaggio nel 2005.

Una volta giunti al muro, parecchi manifestanti sono riusciti a superare il filo spinato a protezione del muro e ad issarvi foto di Adnan con la bandiera palestinese. Non c'è voluto molto perché l'esercito iniziasse a lanciare lacrimogeni ed a spruzzare sui manifestanti l'acqua-puzzola, con conseguente graduale ritiro della maggioranza dei manifestanti ed inizio della sassaiola da parte dei giovani del villaggio. La manifestazione è terminata dopo 2 ore sotto un atipico vento gelido con pioggerella, senza arresti né feriti seri. Come al solito, ci sono state manifestazioni anche a Ni'lin, Ma'sara, Qaddum, Nabi Salih ed in altri villaggi."
Il corteo ha visto la partecipazione di un ampio spettro dei partiti nazionali palestinesi, come pure delle popolazioni dei villaggi vicini e dei membri dei Comitati Popolari del governatorato di Ramallah e Al Bireh.

Lia Tarachansky: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10100199779588...05103
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.37256443275386...80298
Shosh Rappaport: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.31522689851692...97910
http://yfrog.com/oel2jmij
http://t.co/M4kRye3T
Rani Abdel Ftah: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.3384118124882....58013
Israel Putterman: http://www.youtube.com/watch?v=M6iJGzz7oTk
David Reeb: http://www.youtube.com/watch?v=KDwvD9wYUh4

Campo di concentramento di Ofer

‎Martedì 14 febbraio, manifestazione unitaria di solidarietà con Khader Adnan. Un attivista colpito da proiettili di gomma, arrestato e picchiato, altri 10 feriti nel corso della manifestazione.

yisraelputerman: http://www.youtube.com/watch?v=ZMoV4pvWJ6o

Gerusalemme/Al-Quds

Venerdì 17 febbraio:

1. Manifestazione a Issawiya per fermare il Parco Nazionale dei Monti Scopus Slopes

Lo scorso venerdì, sotto un tempo tempestoso, dozzine di residenti di di Issawiya e di at-Tur hanno tenuto una preghiera nell'osservatorio che dà sul parco designato, e noi ci siamo uniti a loro in un corteo di protesta contro il progetto di istituire un parco nazionale su terreni privati. Oltre un centinaio di persone hanno camminato attraverso at-Tur per portare ancora una volta la questione alla pubblica attenzione.

Questa settimana, attivisti israeliani e residenti di Issawiya e di at-Tur hanno proseguito lo sforzo unitario per impedire l'istituzione del parco nazionale, ed hanno esposto quale sia il programma che ispira alcuni membri di Nature e dell'Autorità del Parco.

2. 15:00 - Manifestazione a Sheikh Jarrah

Ma'sara

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.37262114941486...80298

Nabi Salih

Un report degli attivisti segnala che jeep delle forze israeliane di occupazione erano nel centro di Nabi Salih, vicino alla moschea del villaggio. Hanno sparato una grande quantità di gas lacrimogeni.

Il report parla di cattive condizioni meteorologiche a Nabi Salih. I giovani del villaggio hanno bloccato la strada con grandi massi per cercare di impedire all'esercito di entrare nel villaggio. I soldati hanno cercato di spruzzare sui manifestanti disarmati l'acqua-puzzola, ma il vento era tale da impedire che i getti d'acqua raggiungessero i manifestanti.

Nabi Salih: l'esercito ha sparato massicce quantità di gas e proiettili di gomma
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.37265943941103...80298
http://t.co/WZwTegO1

Ni'lin

Venerdì 17.02.12

Rivive la resistenza popolare a Ni'lin: a dozzine protestano contro il Muro e contro gli insediamenti

Proteste sul lato ovest del Muro, i residenti di Ni'lin devono ancora una volta affrontare la violenza e la repressione dell'esercito.

Circa 50 residenti di Ni'lin, insieme ad un pugno di israeliani e di internazionali, hanno dato vita alla manifestazione settimanale contro il Muro e contro gli insediamenti. La manifestazione si è svolta nella zona ovest del villaggio, dove il muro diventa un recinto e dove manifestanti e soldati possono guardarsi negli occhi. I manifestanti hanno scandito slogans per la restituzione delle terre di Ni'lin, come pure per protestare contro l'illegalità dell'occupazione israeliana, ed hanno bruciato dei copertoni vicino al recinto. L'esercito ha risposto con un implacabile nuvola di gas.

I residenti di Ni'lin hanno iniziato ad organizzarsi quando è iniziata la costruzione del muro nel 2004. Dopo una sentenza che rimandava temporaneamente il sequestro dei terreni del villaggio, le proteste sono riprese nel 2008, in seguito al materializzarsi della costruzione del muro. Cinque manifestanti disarmati sono stati uccisi finora dall'esercito israeliano con l'uso di mezzi di controllo delle folle. Dei 5 uccisi, uno era un bambino e 2 avevano solo 18 anni. Nel 2008, l'attivista americano Tristan Anderson venne colpito alla testa da una granata di lacrimogeno ad alta velocità ed è rimasto paralizzato a vita. Nel tentativo di farla finita con le manifestazioni, Israele ha costruito una sezione di muro di cemento alto 8 metri nel villaggio di Ni'lin. Cosa mai fatta in nessun altro villaggio che resiste attivamente al muro.

daboosphotogaraphy: http://www.youtube.com/watch?v=nTnUQ8xFolU
Nilinvillage: http://www.youtube.com/watch?v=zTVb0bUygFQ

Qaddum

Circa 300 palestinesi, israeliani ed internazionali hanno preso parte alla manifestazione con canti gioiosi. Giunti a 40 metri dal filo spinato, i soldati hanno iniziato a sparare nuvole di gas. Un palestinese è stato ferito da una bomboletta di gas che gli ha probabilmente spezzato la gamba. I meravigliosi giovani di Qaddum hanno risposto come sanno fare. Dopo una pausa, l'esercito ha ripreso il lancio si gas su tutto il villaggio.

Il gas entra nelle case. Subito dopo ecco gli spari di proiettili di gomma. Andrej è stato ferito leggermente alla gamba, ma è fuori pericolo. Due palestinesi sono stati pure feriti alle gambe da proiettili di gomma e ricoverati nell'ospedale di Qalqilya. Auguriamoci che guariscano presto. Quando è iniziato a piovere, la manifestazione è finita.

‎1 manifestante ferito a Kufr Qaddum mentre i soldati invadono il villaggio per reprimere la manifestazione.

Haim Schwarczenberg: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.3384475289979....14101
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.37273536940344...80298

Non dite che non lo sapevamo, n°299

Da qualche tempo, i palestinesi di Kafr ad-Dik, situata ad ovest di Salfit, manifestano contro il furto delle loro terre da parte di Israele .

Un nuovo insediamento chiamato Leshem è stato inaugurato sulla loro terra - con la pretesa che non era altro che l'ampliamento di un insediamento preesistente, noto col nome di Aley Zahav. I camion che stanno costruendo il nuovo abitato passano su terreni di proprietà privata - un uliveto - di un residente di Kafr ad-Dik, invece di passare per l'insediamento. Il proprietario si è appellato alla Corte Suprema, perché fermasse il passaggio dei camion sulla sua terra. La risposta dello Stato è stata che si riconosceva la proprietà, ma anche la richiesta di passaggio dei mezzi sulla sua terra.

Da quando sono iniziate le manifestazioni, l'esercito ha bloccato l'accesso ovest al villaggio...

Informazioni: amosg@shefayim.org.il
 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Sito in italiano su Anarchici Contro il Muro:

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