Neue VeranstaltungshinweiseEs wurden keine neuen Veranstaltungshinweise in der letzten Woche veröffentlicht Kommende VeranstaltungenNord America / Messico | La Sinistra Keine kommenden Veranstaltungen veröffentlicht Agenda for the Global South After COVID-19 03:34 Jun 28 1 comments Another Sanders Betrayal 23:08 Apr 15 5 comments Contradictions of Post-Soviet Ukraine and the New Left 04:54 Mar 11 2 comments An inevitable division: the politics and consequences of the Labour split 18:03 Feb 27 0 comments La ofensiva contra el chavismo fracasó. No pudieron y no pasaron 04:16 Feb 27 1 comments mehr >> |
Recent articles by Common Struggle
Freedom/Libertad #6 3 comments Freedom/Libertad #6 0 comments Au mouvement "Occupons" 0 comments Recent Articles about Nord America / Messico La SinistraThe Right’s Fantasy of a “Marxist” Threat Feb 14 22 Did the System Work? Aftermath of the 2020 Election Dec 30 20 Another Sanders Betrayal Apr 15 20 Occupy Movement
nord america / messico |
la sinistra |
opinione / analisi
Monday November 07, 2011 17:25 by Common Struggle - Libertarian Communist Federation
Siamo molto entusiasti di far parte di questo nuovo movimento di popolo, che lotta in nome di quel 99% della popolazione contro un sistema che permette alle corporations di governare il mondo. Siamo fortemente colpiti della vasta diffusione della democrazia diretta e delle assemblee popolari, della partecipazione di sindacati e di gruppi di quartiere e degli onesti sforzi di dare la voce ai più oppressi. Noi consideriamo tutto questo le basi fondamentali di una società sana basata sulla libertà e sull'uguaglianza - che è proprio ciò per cui noi stiamo lottando. [English] [Français] Occupy MovementSiamo molto entusiasti di far parte di questo nuovo movimento di popolo, che lotta in nome di quel 99% della popolazione contro un sistema che permette alle corporations di governare il mondo. Siamo fortemente colpiti della vasta diffusione della democrazia diretta e delle assemblee popolari, della partecipazione di sindacati e di gruppi di quartiere e degli onesti sforzi di dare la voce ai più oppressi. Noi consideriamo tutto questo le basi fondamentali di una società sana basata sulla libertà e sull'uguaglianza - che è proprio ciò per cui noi stiamo lottando. In quanto anarchici inseriti nella lotta per costruire questa società futura, noi abbiamo partecipato alle occupazioni, alle assemblee gestite con la democrazia diretta, ai movimenti di massa degli oppressi, ai cortei non-autorizzati e ad altre azioni dirette. Oggi, noi di Common Struggle facciamo parte a pieno titolo di questo Occupy Movement che attraversa gli Stati Uniti. Riguardando alla nostra storia in quanto anarchici ed analizzando questo movimento emergente, vogliamo mettere in evidenza alcuni ostacoli posti sul percorso di questo movimento, che ci auguriamo sapremo noi tutti evitare. Innanzitutto c'è stato parecchio dibattito sulla polizia. Sta con noi o contro di noi? Certamente, i poliziotti fanno parte del 99%. E dovessimo riuscire a costruire un mondo nuovo, vorremmo che ne facessero parte anche gli uomini che stanno sotto le uniformi. Tuttavia, attualmente essi sono una parte specifica del 99% a cui viene affidato il compito di proteggere le ricchezze, le proprietà e gli interessi dell'1%. Quotidianamente, questo ruolo li porta a prendere di mira la gente di colore, gli immigrati, i transessuali ed altri gruppi di poveri e di oppressi, dando così una mano a quell'1% nell'opera di divisione del 99%. Il lavoro dei poliziotti richiede anche che essi reprimano fisicamente coloro che minacciano la ricchezza, le proprietà e gli interessi dell'1% - per esempio, la gente che sceglie la resistenza. In molte città degli Stati Uniti la polizia non ha attaccato gli Occupiers... eppure. In altri posti, come Wall Street, San Francisco, Boston ed Oakland, la polizia ha compiuto assalti ed arresti di massa, perché fosse chiaro che essi intendevano continuare a fare il loro lavoro. Man mano che diventiamo più forti e cresce la nostra minaccia verso il dominio dell'1%, dovremmo essere pronti ad aspettarci arresti di massa e l'uso delle armi da parte della polizia contro di noi. Dovremmo essere preparati a difendere le nostre occupazioni - il sangue vitale dell'Occupy movement - dalla polizia. Cercheranno di sgomberarci. Il secondo ostacolo sul nostro percorso è l'elettoralismo. Più il movimento cresce, più i politici ed altri opportunisti con altre priorità politiche cercheranno di cooptarci. La cosa è ovvia da parte del Partito Democratico. Questo, come tutti i partiti, promette il cambiamento fino a quando li eleggiamo. Ma poi le nostre vite vanno avanti e niente cambia. Niente cambia perchè noi affrontiamo il problema sbagliato. Il problema non è quello di avere tanti Democratici (o di qualsiasi altro partito) al parlamento. Il problema è il sistema che consente che quello stesso 1% - i ricchi - abbiano il controllo completo, indifferentemente da quale partito sia al potere. Questo sistema si chiama capitalismo, ed è sempre stato un sistema in cui il denaro è potere. Come comunisti anarchici perseguiamo l'abolizione di tutte le forme di capitalismo. La nostra politica trae origine e si sviluppa all'interno delle lotte quotidiane della classe lavoratrice contro l'oppressone della classe dominante. Noi vogliamo togliere la ricchezza, le industrie ed il potere dai vertici della società per ridistribuirli alla maggioranza. Vogliamo che sia il popolo stesso a gestire le industrie ed i quartieri, in un'economia cooperativa e no-profit. Non è una coincidenza che il partito democratico e quello repubblicano siano i partiti della grande finanza. Essi non rappresentano il nostro 99% perchè non gliene importa nulla. Non possono fare niente altro che cercare di dividerci, mentre la nostra indipendenza dai partiti porta all'Occupy movement la forza di attraversare le ideologie politiche e le appartenenze. Se vogliamo che il nostro movimento rappresenti davvero il 99%, allora la direzione politica deve continuare ad essere nelle mani delle assemblee, nelle mani del popolo stesso. I partiti politici non possono usare il proprio sistema di governo dell'1% per rimuovere proprio quell'1% dal potere. Lo possiamo fare solo noi, lo può fare solo il popolo. Occupando le piazze pubbliche il tutto il paese, creando così spazi liberati auto-governati dalle assemblee a democrazia diretta, abbiamo iniziato a reagire. Tuttavia, queste piazze pubbliche non devono essere gli unici luoghi di lotta. Se vogliamo mettere Wall Street fuori dalle nostre vite, dobbiamo rispondere a testa alta, negli spazi e nei quartieri in cui viviamo. Diffondiamo i nostri organismi, l'azione diretta e la democrazia diretta. Occupiamo i nostri quartieri, in cui le preclusioni, la pulizia etnica ed i tagli di alloggi a prezzi accessibili ci stanno buttando fuori dalle nostre case. Occupiamo i nostri posti di lavoro in cui i padroni si arricchiscono sfruttandoci giorno dopo giorno - ed usando la crisi economica che hanno provocato quale pretesto per farci aumentare i ritmi di lavoro con meno salario, minacciandoci di licenziamento. Occupiamo le nostre scuole in cui la recessione viene usata quale scusa per tagliare i fondi all'istruzione pubblica, per colpire i sindacati degli insegnanti, e per aumentare le già alte tasse scolastiche, così che si diplomano studenti altamente indebitati che finiscono in un mercato del lavoro senza speranze. In tutti i nostri sforzi, portiamo avanti le voci dei più oppressi e stiamo dietro di loro nelle loro lotte. Dobbiamo sconfiggere il razzismo, il sessismo, il colonialismo, l'omofobia ed ogni altra forma di oppressione che il sistema dominante usa per dividerci ed indebolirci. Solo allora il 99% potrà togliere il potere all'1% e fondare una nuova società basata sulla libertà, sulla giustizia e sull'uguaglianza.
Costruiamo il potere del 99%! Colleghiamo le lotte! Se ci muoviamo insieme possiamo buttarli giù! Avanti insieme Common StruggleLibertarian Communist Federation
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali |
HauptseiteSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel Nord America / Messico | La Sinistra | it Thu 18 Apr, 14:23 Plaza Tahrir, México 04:21 Tue 04 Dec 0 comments L’esordio di Peña Nieto alla presidenza non promette niente di buono per la democrazia e i movimenti messicani. La gestione repressiva della piazza in risposta alle manifestazioni di protesta contro il suo insediamento a Città del Messico parrebbe confermare i peggiori timori suscitati dal ritorno al potere del Pri. Il bilancio della giornata parla al momento di 105 feriti, di cui 29 in ospedale e uno in coma farmacologico, piú di cento fermi e un numero imprecisato di desaparecidos. Centinaia di arrestati, picchiati e gassati dai lacrimogeni al G20 di Toronto 21:25 Thu 01 Jul 0 comments Almeno 600 sono stati gli arrestati durante il G20 di Toronto nel corso della violenta repressione usata dalla polizia per disperdere i manifestanti. I media dicono che la maggior parte delle persone picchiate erano giornalisti al lavoro per documentare la protesta. Il G20 era stato convocato per coordinare ulteriori attacchi alla classe lavoratrice mondiale. [English] USA: Perché non voterò per Obama Mar 10 0 comments Negli Stati Uniti si è sviluppato un movimento entusiasta di sostenere il senatore Barack Obama, come candidato democratico alle elezioni presidenziali. Egli riesce a mobilitare ampie forze, specialmente tra i giovani adulti, ma riceve anche un grande sostegno dagli ambienti di sinistra: dai liberali ai socialdemocratici, agli stalinisti. Benché io apprezzi l'aspetto movimentista di questo appoggio popolare, personalmente no, non voterò per lui. [ English] Sorry, no press releases matched your search, maybe try again with different settings. |