Neue VeranstaltungshinweiseEs wurden keine neuen Veranstaltungshinweise in der letzten Woche veröffentlicht Kommende VeranstaltungenNordafrica | Lotte sul territorio Keine kommenden Veranstaltungen veröffentlicht [South Africa] We are dying for food 22:31 Aug 06 1602 comments "En Haití está desarrollándose una rebelión de las masas en contra de un sistema neocolonial" 09:04 Mar 28 0 comments What Colour is Your Vest? The Gilets Jaunes Revolt Shaking France 20:53 Feb 14 5 comments Yellow Vests and I 19:55 Jan 12 0 comments Trespass 3 23:45 Jan 03 0 comments mehr >> |
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Thursday January 20, 2011 06:15 by Organizzazioni comuniste-anarchiche - Anarkismo
Le organizzazioni firmatarie ribadiscono la loro piena solidarietà con la lotta del popolo tunisno per la libertà e la giustizia sociale e sono solidali con i militanti anti-capitalisti tunisini; condannano altresì l'atteggiamento delle potenze occidentali e delle loro classi politiche - quelle socialdemocratiche come quelle di destra - che hanno sempre sostenuto il potere autoritario di Ben Ali. [Français] Comunicato internazionale comunista anarchicoTunisia: la rivoluzione non è finitaDopo un mese di insurrezione popolare, il tiranno è caduto. Ben Ali e la sua gang hanno preso la strada del'esilio. E' una grande vittoria per il popolo tunisino e per tutte le persone che amano la libertà. E' anche un esempio ed una grande speranza per i popoli che nella regione vivono in Stati di polizia. Ma la rivoluzione non è finita, il partito dell'Unione Democratico Costituzionale (RCD - Rassemblement Constitutionel Démocratique) è ancora al potere con 161 seggi su 214 nel parlamento, con il presidente ad interim Fouad Mebazaa ed il Primo Ministro Mohamed Ghannouchi quali pilastri della dittatura. Più che un vero cambiamento, le prime mosse fatte in piena emergenza mostrano un potere che punta a ristabilire la calma nelle piazze. Entro 60 giorni ci saranno le elezioni, ma fatte in base all'attuale Costituzione che si confà al RCD. Le consultazioni per la costituzione di un governo di unità nazionale sono già cominciate, ma è il RCD che sceglie i partiti convergenti. Lo scopo dell'operazione è chiara: svuotare la vittoria delle piazze incanalandola sul piano politico. Esiste un alto rischio che il partito al governo coopti un'opposizione servile ed introduca una democrazia sbiadita una volta che il vento della rivolta sia stato placato. Non possiamo permettere che prenda corpo la possibilità di un nuovo dittatore il quale, come Ben Alì, si prostri all'Eliseo ed alla Casa Bianca. Le tunisine ed i tunisini sono consapevoli delle insidie alla libertà che è costata loro il prezzo di dozzine di morti. In tutto il paese si sono auto-organizzati in comitati di auto-difesa per contrastare le milizie del clan dei Ben Ali/Trabelsi che continuano ad imperversare. E non si faranno ingannare dalle manovre per mantenere il RCD al potere. Sfidando lo stato d'emergenza tuttora in vigore, i manifestanti sono di nuovo nelle strade per chiedere un vero cambiamento, urlando: "Non ci siamo ribellati per avere la formazione di un governo di unità con una opposizione di carta". La rivoluzione non è finita, perché nessuna questione sostanziale è stata risolta: povertà, disoccupazione di massa, corruzione, clientelismo, disuguaglianza, ecc... Per il popolo tunisino, oltre a ristabilire un agibilità democratica, rimane centrale la questione sociale che riguarda tutti i tunisini e le tunisine. I mali che affliggono il paese non possono essere sanati se non con una efficace politica di redistribuzione della ricchezza quale soluzione di discontinuità con la dittatura dei mercati. Le organizzazioni firmatarie ribadiscono la loro piena solidarietà con la lotta del popolo tunisno per la libertà e la giustizia sociale e sono solidali con i militanti anti-capitalisti tunisini; condannano altresì l'atteggiamento delle potenze occidentali e delle loro classi politiche - quelle socialdemocratiche come quelle di destra - che hanno sempre sostenuto il potere autoritario di Ben Ali.
19 gennaio 2011
Alternative Libertaire (Francia) |
HauptseiteSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel Nordafrica | Lotte sul territorio | Comunicato stampa | it Sat 20 Apr, 22:20 La piazza in Egitto è più forte delle urne elettorali 15:28 Mon 08 Jul 0 comments Due anni e mezzo dopo l'estromissione di Hosni Mubarak, le piazze d'Egitto sono tornate a farsi sentire. Mohamed Morsi è stato estromesso dopo un anno di regno e dopo 4 giorni di manifestazioni mai viste nella storia del paese. Gli Egiziani hanno rammentato al mondo che le elezioni non sono un assegno in bianco che esonera gli eletti da qualsiasi vincolo. [Français] [English] [Castellano] [Ελληνικά ] Dichiarazione finale dell'incontro internazionale 19:50 Fri 14 Oct 0 comments Noi studenti, lavoratori precari, disoccupati, attivisti e militanti d'Europa e di Nord Africa ci siamo incontrati in Tunisia per un meeting transnazionale "Rete delle lotte" dal 29 settembre al 2 ottobre 2011. [Français] Tunisia, Egitto, Algeria, Giordania, Yemen... 15:52 Thu 03 Feb 0 comments L'ondata di proteste che è iniziata a Sidi Bouzid il 17 dicembre continua a crescere. Innescata da un gesto di disperazione di Mohamed Bouazizi, questa ondata sta dando speranza per un mondo migliore a milioni di persone in un numero crescente di paesi arabi. Dopo le rivolte in Algeria ed in Libia, ora è la volta dell'Egitto, della Giordania e dello Yemen essere teatro di estesi movimenti sociali. [Français] Algeria: Mentre avanza la mascherata elettorale, continua la repressione dei movimenti sociali Feb 29 0 comments In Algeria, il regime militare mafioso, con la sua facciata civile, va avanti con la preparazione delle elezioni legislative, indette per il prossimo 10 maggio. [Castellano] I Comitati Popolari in Egitto Jun 01 0 comments I comitati popolari in Egitto, come in molte altre rivoluzioni nel corso della storia (e senza andare oltre, come in altri paesi scossi dalla "primavera araba"), sono nati per svolgere un ruolo di protezione in una situazione di incertezza e di vuoto di potere, in cui le istituzioni del vecchio ordine sono crollate momentaneamente, ed in cui i comitati giungono rapidamente al punto di diventare espressione di un nuovo potere, il potere delle persone per svolgere compiti e politiche costruttive autogestite come organizzazione alternativa sociale nel processo decisionale. [Castellano] Quale democrazia per il mondo arabo? Mar 18 0 comments Riflessioni sul significato delle rivolte in corso nel mondo arabo e sulle loro implicazioni per una teoria rivoluzionaria, con particolare riguardo al dibattito su democrazia e potere popolare. [English] [Castellano] [Català] [Ελληνικά] [العربية] Le proteste in Nord Africa: cosa sta succedendo? Jan 17 0 comments Le proteste contro l'alto costo della vita, contro la disoccupazione e la corruzione si sono intensificate a partire dalla fine del 2010 in tutto in Nord Africa, tra Tunisia ed Algeria, in tante città, toccando tutti i settori sociali, fino a produrre una situazione di instabilità in entrambi i paesi - cosa che deve preoccupare tanto gli Stati Uniti quanto l'Unione Europea.. [Castellano] La piazza in Egitto è più forte delle urne elettorali Jul 08 AL 0 comments Due anni e mezzo dopo l'estromissione di Hosni Mubarak, le piazze d'Egitto sono tornate a farsi sentire. Mohamed Morsi è stato estromesso dopo un anno di regno e dopo 4 giorni di manifestazioni mai viste nella storia del paese. Gli Egiziani hanno rammentato al mondo che le elezioni non sono un assegno in bianco che esonera gli eletti da qualsiasi vincolo. [Français] [English] [Castellano] [Ελληνικά ] Dichiarazione finale dell'incontro internazionale Oct 14 Incontro internazionale delle lotte in Tunisia 0 comments Noi studenti, lavoratori precari, disoccupati, attivisti e militanti d'Europa e di Nord Africa ci siamo incontrati in Tunisia per un meeting transnazionale "Rete delle lotte" dal 29 settembre al 2 ottobre 2011. [Français] Tunisia, Egitto, Algeria, Giordania, Yemen... Feb 03 Alternative Libertaire 0 comments L'ondata di proteste che è iniziata a Sidi Bouzid il 17 dicembre continua a crescere. Innescata da un gesto di disperazione di Mohamed Bouazizi, questa ondata sta dando speranza per un mondo migliore a milioni di persone in un numero crescente di paesi arabi. Dopo le rivolte in Algeria ed in Libia, ora è la volta dell'Egitto, della Giordania e dello Yemen essere teatro di estesi movimenti sociali. [Français] |