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[Spagna] Attorno al X Congresso della CNT

category iberia | movimento anarchico | opinione / analisi author Monday December 20, 2010 19:33author by Manu García - CNT Report this post to the editors

La Confederación Nacional del Trabajo (CNT) ha tenuto il suo X Congresso tra il 4 e l'8 dicembre di quest'anno, nella città di Cordoba. [Castellano]
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Attorno al X Congresso della CNT


La Confederación Nacional del Trabajo (CNT) ha tenuto il suo X Congresso tra il 4 e l'8 dicembre di quest'anno, nella città di Cordoba.

I precedenti storici

Occorre cercare le origini della CNT attuale tra gli ultimi anni del regime franchista e i primi della trasformazione politica dello stato spagnolo verso l'attuale sistema di monarchia parlamentare, avvenuta nella metà degli anni '70.

La CNT rinasceva dalla confluenza di realtà di origine molto diversa, sia sociale che generazionale, unite tra loro in maggioranza per l'ammirazione verso la CNT degli anni '30 e che cercavano nella ricostruzione di quell'organizzazione obiettivi differenti ed in molti casi contrapposti.

Da una parte vi affluirono giovani lavoratori provenienti da un movimento operaio molto attivo e radicalizzato alla fine degli anni '60, i quali cercavano uno strumento di lotta sindacale e, dall'altra, giovani che non erano interessati al mondo del lavoro e che si avvicinavano alla CNT attraverso la cultura alternativa, la nostalgia degli "anni gloriosi" o l'identificazione in astratto con l'antiautoritarismo. In ogni caso, si sentiva la mancanza nella CNT della "generazione ponte" tra chi stava appena entrando nella vita sociale e politica e quelli che vi avevano partecipato attivamente negli anni '30 e che erano ormai pensionati o stavano per diventarlo.

Con la prospettiva acquisita nel tempo, oggi possiamo giudicare quanto fosse ingenua la pretesa di ricreare, e di imitare anche nel nome, un'organizzazione che si era sviluppata in condizioni ed in un contesto ben determinato, e di assumere come basi di accordo comuni tra i partecipanti a tale iniziativa proprio l'identificazione con la sua eredità che si interpretava in modi molto diversi (e non mancarono, ovviamente, coloro che si vedevano come guardiani di quel passato e come "scomunicatori", in base ad esso). Ciò condusse inevitabilmente a dispute completamente sterili sulla definizione e sulle caratteristiche di quello che si voleva costruire, il che ebbe un effetto paralizzante.

Uno dei principali problemi di fondo è che prendeva corpo una concezione della CNT dove i limiti tra i compiti, le strutture e le modalità di azione di un'organizzazione specifica e di un'organizzazione popolare e di massa si confondevano, portando l'organizzazione in una situazione schizofrenica, pretendendo di essere allo stesso tempo il partito degli anarchici e il sindacato aperto a tutti i lavoratori, consumando così le forze dell'organizzazione che non riusciva, né poteva, essere né l'una né l'altra e perdendo velocemente adesioni e consenso sociale.

La traversata del deserto

Nel dicembre del 1979, quando la ricreata CNT tenne il suo primo Congresso, era quasi l'ombra di ciò che era stata appena due anni prima, allorché riusciva a riunire nelle sue manifestazioni centinaia di migliaia di persone. Fu un'evasione di massa da una organizzazione che solo l'evocazione della sigla storica era stata in grado di unire, ma che, col passare del tempo, per consolidarsi, avrebbe avuto bisogno di qualcosa di più, di livelli di accordo che negli anni chiave di apertura politica in cui tutto sembrava possibile, non furono mai raggiunti.

I comunisti libertari, stravolgendo lo strumento che avevano scelto allo scopo di legarsi alla società, perdevano un'opportunità d'oro per tornare a costituirsi in un attore di peso nella realtà spagnola ed univano il loro destino ad una CNT che rimaneva sempre di più minoritaria, angosciata da dispute interne che molte volte finivano in espulsioni ed abbandoni individuali o collettivi. Non fu l'unica. Le organizzazioni alla sinistra della sinistra si frammentavano anch'esse in pezzi che avrebbero lottato con maggiore o minore successo per ritrovare poi solo il vuoto tra il movimento popolare e la sinistra stessa, e che paradossalmente avrebbero regalato negli anni seguenti, la vittoria elettorale al Partido Socialista nel 1982. Eccezion fatta per i Paesi Baschi e per alcuni piccoli feudi locali o settoriali, incominciava per tutte loro una lunga traversa nel deserto costellata di piccoli risultati e di grandi sconfitte.

Negli anni '80 e '90 il riflusso generalizzato delle organizzazioni sindacali e della sinistra sedicente rivoluzionaria, portò l'organizzazione che aveva conservato dal naufragio il nome della CNT a serrare le fila e ad adottare un atteggiamento conservatore, timoroso che il minimo cambiamento potesse condurre ad una nuova rottura, ad ulteriori scissioni, all'integrazione in un sistema che si percepiva, con impotenza, come blindato. Una mentalità di resistenza si affermò nell'insieme della militanza. La CNT, come confederazione, salvo casi particolari, rimase sempre più isolata dalla realtà sociale e lavorativa, in un atteggiamento di marginalità auto-imposta, propria dei gruppi sociali minoritari che vedono messa a rischio la loro sopravvivenza da una minaccia esterna e rispondono rifugiandosi in un passato migliore, approfondendo le loro differenze col resto della società (che viene dipinta, con toni molto scuri, come alienata e praticamente irrecuperabile ad un progetto emancipatore), accentuando così i suoi tratti dogmatici: e tuttavia sempre più convinti di essere in possesso di verità assolute e tendenti a vedere nemici e traditori ovunque... anche al loro fianco.

Il settarismo è solo uno dei percorsi che possono essere assunti da un'organizzazione rivoluzionaria davanti ad una simile situazione di riflusso (dalla fuga in avanti, lasciando dietro di sé le masse - tipico atteggiamento insurrezionalista - all'integrazione nel sistema di potere sociale stesso, proprio della socialdemocrazia) dopo una forte affermazione di massa. Risposte comprensibili e che abbiamo visto molte volte nel corso della storia... ma che conducono, più rapidamente o più lentamente, al suicidio.

Altre risposte erano possibili e, molto faticosamente, a poco a poco, si stanno facendo strada per superare la crisi di sopravvivenza della CNT.

La CNT del XXI secolo

Il nuovo millennio ha visto i segni premonitori di una svolta, un lento miglioramento, la volontà di superare i fantasmi del passato, non senza alti e bassi, e dei tentativi di sperimentare un nuovo percorso, l'abbandono delle certezze e l'assunzione dei rischi inerenti a qualsiasi gruppo umano che miri a trasformare rivoluzionariamente la società ingiusta in cui vivono.

Che cosa è riuscito a frenare la dinamica di settarizzazione che conduceva verso l'estinzione progressiva dell'organizzazione?

È stata l'immersione, con umiltà ma senza paura, in una moltitudine di lotte di liberazione della classe ciò che ha dato impulso alla piccola palla di neve dell'organizzazione la quale ha continuato a crescere quantitativa e qualitativamente man mano che aumentava la conflittualità sociale: timidamente e senza minacciare, per il momento, la stabilità del capitalismo e della monarchia parlamentare nel Regno di Spagna, ma ottenendo, soli o vicini ad altri, che possano germinare nella classe operaia embrioni di forza sociale rivoluzionaria, arrivando anche dove alcuni anni prima sarebbe parso impensabile, partecipando, ed in molti casi rappresentando, il motore di processi di lotta che hanno unito migliaia di lavoratori e che, passato il momento più duro dello scontro, hanno lasciato un sedimento, un segno all'attivo della classe ed hanno segnato un sentiero.

La CNT, come l'insieme delle organizzazioni con intento rivoluzionario, non è per ora un fattore determinante nella vita politica e sociale spagnola ma, pur essendo una organizzazione molto piccola o anche minuscola, tranne che in alcune località e settori molto specifici, la sua tendenza è al consolidamento e alla crescita. E' finita, però, la fase della resistenza.

Nel 2002, quando ha tenuto il suo precedente Congresso, la CNT era formata per lo più da piccoli gruppi locali, da 5 a 20 persone, la cui priorità era un'attività di propaganda anarchica che ha avuto poco impatto sul mondo del lavoro.

Oggi, la situazione è diversa. Molti piccoli gruppi locali sono cresciuti negli ultimi anni fino a trasformarsi in autentici sindacati con la capacità di sviluppare lotte di massa, decine di giovani lavoratori si sono uniti alla lotta di classe attraverso la CNT e hanno portato la sua presenza nei negoziati, negli scioperi, nelle proteste sindacali, trasformandola da qualcosa di aneddotico ad abituale. Il conflitto sindacale tipico della CNT non è più caratterizzato da testimonianze individuali e sempre più spesso la CNT è una forza sindacale da non sottovalutare. La crescita e l'accumulo di esperienze è stata particolarmente intensa nel settore dei subappalti della Pubblica Amministrazione e nei settori delle Pulizie, delle Arti Grafiche, dei Trasporti, del Commercio, delle Foreste e delle Nuove Tecnologie.

Non vogliamo andare oltre per non apparire dei facili ottimisti ma, vedendo le cose in prospettiva, lo sviluppo è promettente. Questo Congresso lo ha confermato.

Il X Congresso della CNT

Le cose migliori di questo Congresso non sono state brillanti dichiarazioni di intenti né cambiamenti sostanziali di una linea sindacale che continua a basarsi sull'azione diretta e sul protagonismo della classe, bensì, fondamentalmente, l'adeguamento delle strutture dell'organizzazione ai tempi difficili che verranno, a fronte della forte offensiva delle classi dominanti, alla disoccupazione crescente che sta implicando un maggiore sfruttamento dei lavoratori attivi e all'eliminazione delle conquiste lavorative e sociali accumulate finora.

Migliorare il coordinamento a livello nazionale e settoriale mentre si aumenta l'autonomia e la salute finanziaria dei sindacati, realizzare una loro rappresentanza più proporzionata negli organi di decisione confederali (che devono definirsi "nazionali" nell'ambito dello stato spagnolo), facilitare la creazione di alleanze con altre organizzazioni sindacali e sociali, aprire nuove vie per la creazione e il consolidamento di sezioni nelle imprese: queste sono alcune delle modifiche introdotte dal X Congresso per preparare la CNT, con altre forze di classe, a fermare l'avanzata del capitalismo e, contemporaneamente, a costruire una alternativa socialista e libertaria.


Manu García


Traduzione a cura di Roberto Meneghini per FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

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