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Vivere, lavorare ed organizzarsi in Russia

category russia / ucraina / bielorussia | lotte sindacali | intervista author Sunday November 14, 2010 16:26author by Mikael Altemark - SAC Report this post to the editors

Intervista con un'esponente della SKT

In occasione del 100° anniversario della SAC dell'estate del 2010, è giunta a Stoccolma una delegazione di 4 attivisti della SKT, la Confederazione dei Lavoratori della Siberia. La SKT organizza i lavoratori della Siberia occidentale e continua ad essere un sindacato indipendente in una Russia in cui tutto sta diventando omologato. Arbetaren Zenit ha incontrato ed intervistato Valerija Gudz, una sindacalista 25enne di Omsk. [English] [Français]
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Vivere, lavorare ed organizzarsi in Russia

Intervista con un'esponente della SKT


Come sei arrivata al sindacalismo e come sei finita nella SKT?

E' mia convinzione fondamentale che una buona cittadina deve avere le proprie opinioni sulla società e deve lottare per i suoi diritti. Prima di iscrivermi alla SKT avevo preso parte a diversi movimenti di sinistra di orientamento autoritario. Nei "partiti di sinistra" si trova sempre un leader che vuole avere maggiore potere e che prima o poi si troverà a mettere da parte i suoi ideali, mano a mano che diventa un personaggio influente. Sono giunta ad odiare le loro strette gerarchie e la loro sete di potere, per cui ho deciso di sottrarmi a questa situazione. Due anni fa ho incontrato due esponenti della SKT che condividevano le mie opinioni. Mi è piaciuta la loro struttura organizzativa in cui tutti gli iscritti sono uguali e nessuno si sbatte per la centralizzazione del potere.

Durante la tua permanenza in Svezia hai ricevuto molte domande su come si vive, come si lavora e come ci si organizza nella Russia di oggi. Puoi dirci qualcosa sulla vita e sul lavoro in Siberia?

Siamo in un periodo in cui la classe lavoratrice russa è intrisa di idee conformiste. Durante gli anni '90 e per un po' nei primi anni del 21° secolo, i lavoratori hanno proclamato scioperi ed organizzato eventi pubblici o picchettaggi finalizzati alla lotta per i loro diritti. Sono nati sindacati autonomi dal basso. Oggi non è possibile costituire nessun nuovo sindacato all'interno dei posti di lavoro. Non si può attaccare un imprenditore per non aver pagato i salari, o per i carichi di lavoro sempre più pesanti o per violazione della legislazione sul lavoro. La classe lavoratrice sta iniziando a considerare queste cose come questioni di competenza dello Stato delegandogli il potere di mettere a posto le cose.

I siloviks [persone con un passato nei servizi di sicurezza che ora ricoprono alte cariche dello Stato), la polizia e gli amministratori locali esercitano costantememte forti pressioni su sindacati inconsueti come la SKT, la RKAS di Mosca (Confederazione Rivoluzionaria Anarco-Sindacalista), il sindacato attivo nelle fabbriche della Ford e le brigate indipendenti dei macchinisti tra gli altri.

Che tipo di pressioni?

Seguono una tattica ben collaudata. Iniziano con minacce di licenziamento allo scopo di terrorizzare gli attivisti alle linee di produzione. Poi, se non trovano appigli nella legislazione per procedere al licenziamento, la pressione si sposta fuori del luogo del lavoro. Si presentano a casa di un attivista, gli dicono che sua moglie rischia di perdere il posto di lavoro e che non potrà permettersi di far finire gli studi ai suoi figli. Inoltre, l'attivista viene minacciato di essere schedato come "estremista" con conseguenti guai giudiziari.

Puoi citare qualche caso concreto?

I fatti recenti relativi al conflitto nella miniera di Raspadskaya* sono un chiaro esempio di come questa tattica può rompere il fronte di protesta dei lavoratori - criminalizzando i tentativi di organizzare un sindacato indipendente come "attività estremista". Le persone più attive nelle proteste vengono poi processate per queste accuse ancora oggi. Queste misure colpiscono gli attivisti di tutti i sindacati indipendenti. Che vengono classificati semplicemente come illegali.

E gli altri sindacati?

Un problema molto serio per noi è che i sindacati gialli sono riusciti a corrompere il significato della parola "sindacato". Non si occupano nemmeno della difesa dei diritti fondamentali garantiti dalla legge. La SKT si batte per la creazione di sindacati veri ed indipendenti. Con l'attuale livello di sfruttamento in Russia, se ne sente un gran bisogno. 12-14 ore al giorno non sono casi rari, i piani di prevenzione degli incidenti sul lavoro non sono per niente applicati a fronte di una salario medio di 200-300 euro al mese.

Sfortunatamente, questo asfissiante clima nei posti di lavoro in sè non dà luogo a nessuna protesta - invece produce la paura di perdere il lavoro ed il timore di non poter pagare i debiti accumulati. Qui, la sfida per noi sta nel dimostrare che queste dure condizioni possono essere cambiate in meglio solo attraverso la lotta unitaria - per esempio indirizzandosi verso la costruzione di sindacati conflittuali.

Di cosa avete parlato durante gli incontri con i socialisti libertari in Svezia?

Negli incontri con la SAC e la SUF si è parlato molto di noi, della situazione che la SKT ha dovuto fronteggiare negli ultimi anni. Si può dire brevemente che abbiamo avuto una seria emorragia di iscritti. La cosa è attribuibile in gran parte alla chiusura delle compagnie in cui avevamo molti iscritti. Abbiamo anche spiegato ai lavoratori il ruolo della repressione statale contro gli attivisti sindacali e le diverse forme di maltrattamenti. Inoltre in Russia c'è stata una serie di omicidi politici. In genere, tutti gli attivisti della sinistra sono oggi nell'occhio del mirino della macchina statale e cadono spesso vittima della repressione.

I giovani sindacalisti svedesi volevano sapere di più sull'ondata di fascismo che attraversa la Russia. Abbiamo sconcertato i nostri interlocutori raccontando degli attacchi contro i lavoratori clandestini non-russi, contro gli anti-fascisti e contro il sistema giudiziario. I fascisti non sembrano essere più di tanto un fardello per la società svedese, dato che è molto limitata l'estensione delle loro crudeltà. Anche il potere tratta le cose in modo differente. Ma in Russia, lo Stato prende in considerazione solo gli estremisti di sinistra. Invece i fascisti vengono considerati alla stregua degli ultras del calcio ed i criminali fascisti si fanno solo pochi mesi di carcere.

Qual è dunque la tua impressione sulla Svezia dopo questi incontri tra attivisti sindacali?

Innanzitutto e soprattutto abbiamo avuto un'ottima impressione dei cittadini svedesi. La gente è molto disponibile, simpatica ed educata. Siamo rimasti sorpresi dalla totale garanzia nella vita pubblica. Ciò dimostra che in Svezia c'è una vera società civile. Lo senti subito. I sindacalisti svedesi ci hanno accolto benissimo e ci hanno aiutato in tutto e per tutto negli incontri che abbiamo avuto con altri attivisti svedesi in tutte le belle città in cui siamo stati. Siamo rimasti sorpresi dal grande numero di giovani, attivi e seri sostenitori della SAC. Ci sono piaciuti i loro metodi, l'applicazione a tutto campo dell'auto-organizzazione e l'alto livello di coscienza politica.

[Nella sua città, a Omsk, Valerija Guz ha contribuito alla creazione del movimento della gioventù anarco-sindacalista SAM (Movimento della Gioventù Autonoma), vicino alla SKT.

Cosa fa la SAM e come è organizzata?

Noi organizziamo tutti i giovani. Siano essi studenti, lavoratori o disoccupati. La SAM lavora in due direzioni principali. Per prima cosa organizziamo seminari aperti, dibattiti, con lo scopo di portare sempre più giovani all'organizzazione sindacale. In secondo luogo, organizziamo diverse forme di azione diretta. Spesso si tratta di campagne contro gli abusi di potere della polizia, campagne antifasciste e di difesa dei diritti sociali delle persone. La SAM inizia anche ad azioni indipendenti nel settore della formazione e si batte per le idee dell'auto-organizzazione all'interno dei sindacati studenteschi.


*L'incidente di Raspadskayat

Nel mese di maggio 2010, due fortissime esplosioni hanno ucciso 90 minatori nella miniera di carbone di Raspardskaya. Nel 1991, fu la prima miniera sovietica ad essere riformata in una "compagnia azionaria a cogestione operaia". Nel 1993 venne completato il processo di privatizzazione. Oggi la maggioranza delle azioni appartiene all'oligarca londinese Roman Abramovič, insieme a due oligarchi locali che si autodefiniscono i "padri fondatori" della compagnia.

La comunità locale della città mineraria di Mezdjuretjensk ha chiesto più sicurezza, un aumento dei salari del 200% ed il riconoscimento del sindacato indipendente sul sito minerario. Dopo che le proteste locali sono state represse dalla polizia, è stata nominata una commissione governativa, con Putin come presidente. La ricca compagnia deve ora pagare delle indennità ai parenti dei minatori morti, e molti hanno accettato viaggi in volo charter in Grecia pagati dal partito di Russia Unita. E nel frattempo, le persone che avevano costituito il sindacato indipendente stanno per essere processati come estremisti.

Linus Valtersson


Pubblicato nel settimanale della SAC Arbetaren Zenit
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

Related Link: http://en.wikipedia.org/wiki/SKT

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