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No allo stato d’emergenza! No alla guerra coloniale!

category francia / belgio / lussemburgo | repressione / prigionieri | comunicato stampa author Monday November 14, 2005 20:43author by Alternative libertaire - AL Report this post to the editors

Comunicato di Alternative Libertaire sull'introduzione dello stato d'emergenza in Francia...


No allo stato d’emergenza!
No alla guerra coloniale!

Aternative Libertaire denuncia con forza la decisone del governo francese di applicare la legge del 3 aprile 1955, sullo stato d’emergenza, per far tornare a regnare l’ordine nei quartieri popolari.

Il testo in questione prevede, su semplice decisione amministrativa, il coprifuoco, perquisizioni, tribunali militari, divieto di assembramento, chiusura di cinema, bar, teatri, luoghi di riunione, ma anche controllo dei giornali e dei media. Lo stato d’emergenza durerà 12 giorni, quindi fino al 20 novembre, e potrà essere rinnovato.

Questa legge è stata applicata in Algeria tra il 1955 e il 1962, e in Nuova Caledonia nel 1984-1985, per sedare la rivolta indipendentista.

Con la proclamazione dello stato di emergenza è evidente la risposta che lo Stato intende dare allo sfacelo sociale, alla disoccupazione, alle discriminazioni, alle umiliazioni di cui sono vittime i quartieri popolari.

Siamo ormai apertamente alla gestione coloniale dei sobborghi.

L’esplosione delle violenze in tutta l’area metropolitana ha reso evidente, se ce ne fosse stato bisogno, l’oppressione insopportabile che deriva da 30 anni di regressione sociale e di otto anni di politiche securitarie (1).

Lo Stato confessa la sua incapacità a padroneggiare la situazione, annunciando il richiamo dei riservisti delle forze di polizia. Potrà anche fare ricorso all’esercito, come reclama l’estrema destra, e lanciarsi in una escalation di repressione: non avrà ragione di una rivolta le cui cause sono così profonde, e a cui basterà una nuova scintilla per ristoppiare.

La popolazione dei quartieri interessati dalla violenza finora ha dato prova di grande dignità e rimarcabile sangue freddo, rifiutando di trattare i rivoltosi come delle canaglie, come avrebbe voluto lo Stato.

Pensiamo di essere in sintonia sia con loro che con i rivoltosi reclamando:

  • il ritiro dello stato di emergenza
  • l’abrogazione delle leggi liberticide Chevènement-Sarkozy
  • la giustizia sociale: diritto al lavoro per tutte/i e il rafforzamento di servizi pubblici
  • tutta la verità sulla morte di Ziad Benna et Bouna Traoré.

Segreteria federale di Alternative libertaire,
8 novembre 2005

Traduzione a cura di FdCA - ufficio relazioni internazionali

(1) Vedi comunicato AL del 6 novembre 2005: "Una settimana di rivolta contro l’ingiustizia sociale"

Related Link: http://www.alternativelibertaire.org

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