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comunicato stampa
Thursday August 12, 2010 14:28 by Varie organizzazioni libertarie
Sciopero della fame per una soluzione vera al complesso conflitto tra la nazione Mapuche e lo Stato cileno I prigionieri politici Mapuche, stanchi e preoccupati per la violazione dei loro diritti, per le torture e le persecuzioni, persino contro minori, e per gli abusi ed i trattamenti arbitrari a cui sono sottoposti dallo Stato del Cile e dalla sua magistratura, hanno preso la grave decisione di mettersi in sciopero della fame dal 12 luglio 2010. [Castellano] [English] [Ελληνικά] Sciopero della fame per una soluzione vera al complesso conflitto tra la nazione Mapuche e lo Stato cilenoL’insostenibile situazione che le varie comunità del popolo Mapuche hanno dovuto affrontare è giunta nuovamente ad punto di crisi. I prigionieri politici Mapuche, stanchi e preoccupati per la violazioni dei loro diritti, per le torture e le persecuzioni, persino contro minori, per gli abusi ed i trattamenti arbitrari a cui sono sottoposti dallo Stato cileno e dalla sua magistratura, hanno preso la grave decisione di mettersi in sciopero della fame a partire dal 12 luglio di quest’anno. Questi prigionieri sono accusati di tentata occupazione di terreni e di danno alla proprietà delle compagnie del legname, settore strategico nel modello di esportazioni cileno, che hanno occupato le terre ancestrali del popolo Mapuche. Oggi, i 31 prigionieri che sono rinchiusi in diversi carceri di alta sicurezza nel sud del Cile (Concepción, Temuco , Valdivia , ed Angol), si sono ancora una volta erti all’unisono per prendere la difficile decisione di rinunciare a cibo ed acqua, affinché si giunga ad una vera soluzione di questo conflitto politico. Data la situazione, le sottoscritte organizzazioni libertarie da varie parti del mondo, dichiarano la loro piena solidarietà e denunciano lo Stato cileno e la sua magistratura. 1. Essendo il Cile il paese dove i membri delle comunità indigene costituiscono la maggioranza della popolazione carceraria, risultano evidenti in questo paese il razzismo, la discriminazione, l’oppressione e l’ideologia tipica di quegli Stati gestiti con politiche di occupazione coloniale, del tutto simili a quelle fasciste. 2. Avendo lo Stato del Cile ha una struttura legale che non consente percorsi giudiziari giusti e trasparenti, ad esempio il cosiddetto "primato della legge" non vale per il popolo Mapuche, per il quale non vi è uguaglianza di condizioni a fronte dei privilegi per gli interessi economici strategici dell’attuale programma di accumulazione neoliberista in corso nel paese, come le compagnie di legname, compagnie minerarie, impianti idrolelettrici, latifondisti, etc. 3. essendo di fronte ad una sistematica politica di annichilimento del popolo Mapuche, non solo promossa dallo Stato e dalla magistratura, ma anche dalla Destra politica ed economica, che viene implementata tramite: a) la legge anti-Terrorismo, fatta durante gli anni del regime autoritario del dittatore ed assassino Augusto Pinochet. Questa legislazione colpisce i crimini contro la vita, tuttavia nessun Mapuche è stato mai accusato di omicidio. Eppure, alcuni prigionieri sono stati di recente condannati a 50 e persino anche 100 anni di carcere.. b) vista l’applicazione del doppio processo, in altre parole, i Mapuche vengono processati e condannati 2 volte per la stessa imputazione, una volta dalla magistratura civile ed un’altra da quella militare, cosa che succede solo in questo paese e tra quelli più conservatori al mondo. c) considerata la militarizzazione del territorio su cui i Mapuche affermano i loro diritti politici e territoriali. Vale a dire una serie di misure per usare mezzi civili e militari, quali elicotteri e lacrimogeni, maltrattamenti sulle donne e sui bambini rimasti senza la protezione degli uomini adulti, in gran parte in carcere. d) preso atto che i media cileni, che hanno assicurato l’invisibilità della protesta ignorando lo sciopero della fame e coloro i quali, dall’altra parte, hanno costantemente criminalizzato la storica protesta sociale dei Mapuche e la loro giusta e legittima lotta per ottenere una rapida e diffusa condanna nell’opinione pubblica. e) viste le false testimonianze dei testimoni oculari e di quelli col viso coperto, entrambi pagati dall’accusa e da individui, fino a giungere al caso del procuratore di Stato Francisco Ljubetic che collega le organizzazioni del popolo Mapuche alle FARC in Colombia, creando così un falso e sproporzionato parallelo tra conflitti interni ai due paesi. f) visto il segreto investigativo imposto per tutto il processo legale al fine di impedire I diritti della difesa. g)considerato che la maggior parte dei prigionieri è rimasta detenuta per tutta la durata del processo (oltre un anno), fattispecie che non rispetta la presunzione di innocenza, che si suppone garantita nell’attuale sistema giudiziario cileno h) vista la persecuzione e l’incarcerazione quale conseguenza della campagna mediatica aizzata dal Pubblico Ministero. i) ed infine, visto che il governo cileno continua ad ignorare le richieste dei prigionieri in sciopero della fame, nella speranza di piegare il moviimento Mapuche e giocando pericolosamente con la salute dei prigionieri. Noi chiediamo dunque:
LA FINE DELLE LEGISLAZIONE ANTI-TERORISMO E DELLA GIUSTIZIA MILITARE LA DEMILITARIZZAZIONE DELL’AREA TERRA ED AUTONOMIA PER I POPOLI INDIGENI
Convergencia Juvenil Clasista "Hijos del Pueblo" (Ecuador)
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