France at a Crossroads 06:59 Jan 16 3 comments Apoyo a los y las Trabajadoras de los Servicios Públicos en Rosario (Argentina) 01:37 Dec 31 0 comments Labor in the age of Duterte: The Pacific Plaza strike 00:20 Mar 14 0 comments The Google Walkout: An International Working-Class Movement 18:55 Nov 05 2 comments [South Africa] Stop the repression of casualised/contract workers in Ekurhuleni! 07:27 Sep 29 0 comments more >> |
Recent articles by Gregor Kerr
Government legislation an attempt to bully trade unionists into voting... 0 comments The Referendum: It doesn’t matter whether you vote… what matters is wh... 0 comments Ivory tower academics fail to see mass popular organisation against Ho... 0 comments Recent Articles about Irlanda / Gran Bretagna Lotte sindacaliSuccessful secondary pickets bring public transport to a halt in Irela... Mar 31 17 Luas Strikes: Rage Against the Regime Media Feb 23 16 Solidarity to LUAS workers fighting to restore their share of the weal... Feb 14 16 La realtà dei sindacati irlandesi dopo l’accordo di Croke Park
irlanda / gran bretagna |
lotte sindacali |
opinione / analisi
Tuesday August 03, 2010 19:09 by Gregor Kerr - Workers Solidarity Movement
Dal n°116 di "Workers Solidarity", luglio/agosto 2010 A metà giugno si è fatta la conta dei voti. Gli organismi dirigenti del sindacato dei Servizi Pubblici dell’Irish Trade Union Congress hanno accettato “l’accordo di Croke Park”. Il “partneriato sociale”, che si pensava morto e sepolto quando nel dicembre 2009 il governo aveva imposto unilateralmente il taglio agli stipendi nel pubblico impiego, sembra essere resuscitata a nuova vita. La realtà dei sindacati irlandesi dopo l’accordo di Croke ParkA metà giugno si è fatta la conta dei voti. Gli organismi dirigenti del Comitato per i Servizi Pubblici dell’Irish Trade Union Congress [1] hanno accettato “l’accordo di Croke Park”. Il “partneriato sociale”, che si pensava morto e sepolto quando nel dicembre 2009 il governo aveva imposto unilateralmente il taglio agli stipendi nel pubblico impiego, sembra essere resuscitata a nuova vita. Ma c’è una differenza. Se prima i dirigenti sindacali pensavano che il partneriato gli permetteva di influenzare le scelte del governo (come hanno erroneamente pensato negli ultimi 20 anni), ora tutto quello che possono portare a propria difesa è dire che “si tratta del male minore” e che “è meglio stare sotto la tenda che non fuori”. E’ la prova della forza di persuasione dei dirigenti sindacali sugli iscritti. Nell’INTO [2], per esempio, si è passati dal 79% di iscritti favorevoli ad un’azione di lotta per impedire i tagli ai salari dello scorso ottobre 2009, ad un 63% di voti favorevoli ad un accordo che mantiene gli stessi tagli più modifiche alle condizioni di lavoro. Che cosa era cambiato in 7 mesi da ribaltare completamente il voto dei lavoratori? La cosa più ovvia da pensare è che i dirigenti sindacali abbiano fatto leva sul fattore paura. Hanno sostenuto che l’unica alternativa all’accordo era affrontare una lunga campagna di lotte sindacali. La minaccia di una “guerra sindacale” con mesi di scioperi è stata usata come leva per piegare gli iscritti. I dirigenti non credevano nell’azione sindacale come arma vincente. Non fa parte della loro cultura di conflitto sindacale, l’idea che si potesse mettere a punto una strategia con scioperi a rotazione ed iniziative in zone chiave del paese – una strategia costruita alla base e finalizzata a colpire il governo ed a modificare l’analisi che nel movimento sindacale si faceva sul come affrontare la crisi finanziaria. Un ulteriore elemento del “fattore paura” è stato il come i dirigenti sindacali hanno speculato sugli eventi in Grecia. Nonostante fosse chiaro che la grave situazione economica e sociale della Grecia fosse riconducibile all’insaziabile sete di profitti degli speculatori finanziari a cui si opponeva un forte movimento sindacale a difesa dei posti di lavoro, i dirigenti sindacali irlandesi se ne sono usciti con dichiarazioni semplicistiche quali “il conflitto di strada è l’unica alternativa a questo accordo”. Dirigenti sindacali come Jack O’Connor, Sheila Nunan e Peter McLoone hanno preso questa posizione rispetto all’accordo di Croke Park poiché hanno accettato la linea TINA ("There Is No Alternative") [3] del governo. Così 20 anni di partneriato hanno portato il movimento sindacale a non avere più una vera alternativa sociale ed economica. Credono sinceramente che è meglio “stare sotto la tenda”. E sono riusciti a far passare nel sindacato la linea TINA perché gli anarchici, i socialisti e quelli che avevano un punto di vista diverso non sono riusciti a radicarsi veramente nel sindacato. Ci sono stati dei tentativi di gruppi di base, specialmente all'INTO e all'IMPACT [4], per opporsi all’accordo. Ma senza riuscire a collegarsi con la stragrande maggioranza degli iscritti per poter esporre una strategia alternativa. E ora è questa la sfida per chi nel sindacato resta fondamentalmente in disaccordo con l’attuale strategia di acquiescenza ed accettazione degli attacchi ai livelli di vita. Non va interrotta la lotta per restituire un’anima vera ai nostri sindacati. Occorre costruire un’alternativa a partire proprio dai gruppi di base che si sono uniti per opporsi a questo accordo, per iniziare rapidamente a discutere ed a sviluppare una strategia alternativa. Gregory Kerr Traduzione a cura dell’Ufficio Relazioni Internazionali della Federazione dei Comunisti Anarchici. Articolo tratto e tradotto dal n°116 (luglio/agosto 2010) di "Workers Solidarity", foglio del Workers Solidarity Movement. Note del traduttore:
1. Congresso Irlandese dei Sindacati, confederazione di 55 sindacati, rappresentando circa il 35% dei lavoratori. L'ICTU è l'affiliato irlandese alla CES. |
Front pageSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel |