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Lettera aperta alle sorelle ed i fratelli migranti latini negli Stati Uniti

category nord america / messico | migrazione / razzismo | altra stampa libertaria author Monday May 24, 2010 21:44author by Organización Popular Anarquista Revolucionaria de México Report this post to the editors

Sappiate che noi, i vostri parenti, amici e amiche e fratelli di classe in Messico ed in America latina in generale guardiamo oggi pieni di rabbia proletaria l'offensiva razzista del governo nordamericano contro gli e emigranti, particolarmente latinoamericani, benché non siano gli unici. La recente criminalizzazione dei latini in Arizona, con la legge sull’anti-immigrazione SB1070, è un nuovo colpo contro coloro che hanno dovuto abbandonare le loro terre di origine alla ricerca di un futuro migliore.


Lettera aperta alle sorelle ed i fratelli migranti latini negli Stati Uniti da parte dell'Organizzazione Popolare Anarchica Rivoluzionaria del Messico


17 maggio 2010

Sorelle e fratelli,

Sappiate che noi, i vostri parenti, amici e amiche e fratelli di classe in Messico ed in America latina in generale guardiamo oggi pieni di rabbia proletaria l'offensiva razzista del governo nordamericano contro gli e emigranti, particolarmente latinoamericani, benché non siano gli unici. La recente criminalizzazione dei latini in Arizona, con la legge sull’anti-immigrazione SB1070, è un nuovo colpo contro coloro che hanno dovuto abbandonare le loro terre di origine alla ricerca di un futuro migliore.

L'oppressione e lo sfruttamento nel quale vivono negli Stati Uniti gli immigranti, la segregazione razziale e culturale che già esisteva, si vede oggi vergognosamente aumentata con la legalizzazione della persecuzione nei confronti dei latini.

Sulla spinta dei settori più reazionari della classe padronale nordamericana, migliaia di americani si sono lasciati influenzare dalle oscure intenzioni del governo e dell'alta borghesia nordamericana ed incolpano i latini delle gravi problematiche sociali che angosciano milioni di nativi negli Stati Uniti, in generale per effetto della crisi economica causata proprio dai loro stessi capitalisti.

Quello che i governanti a tutti i livelli negli Stati Uniti non dicono, è che è stata proprio la loro loro attività imperialista nei paesi confinanti e vicini ciò che ha portato milioni di persone ad andar via dalle loro case, dal Messico e dal centro America, dove hanno sostenuto gli interessi imperialisti, e li sostengono tuttora come in Honduras, le dittature militari e i governi burattini che hanno seminato fame e sangue nella nostra regione e che oggi colpiscono milioni di donne ed uomini obbligati a lasciare le loro famiglie per fuggire dalla violenza e dalla miseria.

Il reazionario e razzista governo dell'Arizona, non è tanto lontano nelle sue azioni dal governo di Barack Obama, il quale non solo ha mantenuto la politica persecutoria dell'amministrazione Bush, ma ha aumentato del 60%, secondo organismi non governativi, il numero delle deportazioni. Le retate si succedono giorno dopo giorno e l’accerchiamento contro milioni di latini si allarga senza che finora si sia potuto fermare. La fiducia riposta da milioni di americani in Obama è calpestata oggi dalla stessa amministrazione che operai, impiegati e braccianti hanno portato al potere.

Questo dimostra chiaramente che né negli Stati Uniti, né in America latina, né in nessun altro posto del mondo, i governi, per quanto si dicano a favore del "cambiamento" e per quanto si professino amici del popolo, possono offrire una vera soluzione ai problemi degli sfruttati e degli oppressi, cioè, dei lavoratori e dei più poveri.

Obama, come qualunque altro governante, ha per missione quella di mantenere l'iniquità del sistema economico, dove la maggioranza della gente lavora dall'alba al tramonto solamente per sopravvivere, mentre una minoranza parassita detiene i mezzi di produzione, appropriandosi delle ricchezze prodotte dalla maggioranza proletaria e condannando questa alla miseria.

Questo sistema ingiusto, il capitalismo, si regge con l'azione repressiva e coatta degli Stati la cui funzione è difendere la proprietà privata e salvaguardare i furti che compiono i padroni. Obama come capo di Stato ha questa missione e non può, anche se volesse, sottrarsi ai suoi compiti. Oggi le piantagioni, le fabbriche, i campi ed i quartieri dove vivono giorno per giorno le nostre sorelle ed i nostri fratelli, sono diventati un campo di concentramento, dove il solo fatto di appartenere ad un gruppo razziale è sinonimo di delinquere.

Dal Messico, noi Anarchici Rivoluzionari portiamo la nostra solidarietà alla popolazione immigrante, l'autentica anima laboriosa dello Stati Uniti; siamo vicini alla popolazione nera, quella indigena e ai bianchi poveri; sappiamo che oggi stanno vivendo le loro ore più difficili davanti all'aggressione della disoccupazione, alla miseria, alla "migra" (le guardie d’immigrazione) e la polizia.

Facciamo un appello all'azione rivoluzionaria ed internazionalista alle lavoratrici ed ai lavoratori del mondo per appoggiare i latini, oggi perseguitati negli Stati Uniti, e per sconfiggere l'apartheid e lo schiavismo mascherato in cui vivono milioni di clandestini negli Stati Uniti.

Le giornate di lotta intraprese in tutti lo Stati Uniti dai latinoamericani, appoggiati da sindacalisti, difensori dei diritti umani, associazioni civili e religiose, etc. potranno solo ottenere un vero cambiamento se respingono coscientemente la via giudiziaria, poiché sono queste stesse leggi quelle che oggi brandisce la minoranza sfruttatrice nordamericana per perseguire gli immigranti.
Una soluzione di fondo al problema sociale dell'immigrazione deve essere per forza una via rivoluzionaria che leghi immigranti illegali e legali, alla popolazione nera, alle minoranze, ai bianchi poveri, cioè, una soluzione che rispettando le differenze culturali, possa andare oltre i conflitti razziali, trasformando questi in CONFLITTI DI CLASSE.

Le tradizionali dimostrazioni, boicottaggi e marce, devono essere accompagnati dagli scioperi nelle piantagioni, nelle fabbriche e sui campi, dall'occupazione di uffici governativi, dall'organizzazione di brigate di autodifesa nei quartieri contro la destra, la "migra" e la polizia, e dalla costruzione di un grande movimento delle lavoratrici e dei lavoratori che contesti ai banchieri e ai padroni, alla borghesia, il controllo sulle nostre vite.

Il passato 1° Maggio si è dato il segno, l’esempio del potenziale della mobilitazione dei latini. Quel potenziale bisogna usarlo per battere gli interessi della cupola governante nordamericana.

Oggi tocca a voi sorelle e fratelli immigranti, alzare il livello dello scontro nei confronti del governo dello Stati Uniti così come questo ha fatto con la sua guerra imperialista in giro per il mondo. Oggi bisogna appoggiarsi alle esperienze di lotta degli immigranti e del popolo nero, su figure come quelle dei Martiri di Chicago, di Ricardo Flores Magón (rivoluzionario messicano assassinato in una prigione nordamericana dal governo), di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, immigranti italiani anarchici assassinati dal il governo dello Stati Uniti, di Seale, di Newtón e del movimento di autodifesa nero, di Mumia Abu Jamal, di Leonard Peltier e degli altri detenuti politici nelle prigioni degli Stati Uniti.

Con l'esempio di questi e di molti altri, donne ed uomini liberi, con la loro lotta che è oggi quella della nostra classe dobbiamo avanzare ed essere uniti. Per i nostri popoli, per i caduti che cercavano di attraversare la frontiera, sotto le pallottole della "migra" o nel deserto. Per le giovani vittime della violenza nei quartieri esacerbati sempre più dalle autorità. Per noi ed i nostri figli, oggi più che mai:

AZIONE DIRETTA E LOTTA RIVOLUZIONARIA FINO A VINCERE!
EVVIVA L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
RESISTETE FRATELLI E SORELLE!
NESSUNA FIDUCIA IN OBAMA E NELLE SUE MENZOGNE!
PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE FRONTIERE E LA COSTRUZIONE DI UN MONDO SOCIALISTA E LIBERTARIO!


Organización Popular Anarquista Revolucionaria de México

Traduzione a cura di Roberto Meneghini

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