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Radunare il classismo dal basso

category argentina / uruguay / paraguay | lotte sindacali | opinione / analisi author Friday October 07, 2005 23:53author by ORGANIZACION SOCIALISTA LIBERTARIA - OSL argentinaauthor email oslargentina at yahoo dot com dot ar Report this post to the editors

Il mese di luglio ha rappresentato un record storico per la quantità di misure di forza di cui è stata protagonista il settore occupato della classe lavoratrice. Solo il settore docente ha organizzato nel 2005, 173 manifestazioni.


Radunare il classismo dal basso

Il mese di luglio ha rappresentato un record storico per la quantità di misure di forza di cui è stata protagonista il settore occupato della classe lavoratrice. Solo il settore docente ha organizzato nel 2005, 173 manifestazioni. Il ritardo dei salari rispetto al costo della vita (in continuo aumento) e la conoscenza da parte dei lavoratori dei superguadagni conseguiti dal padronato nonché dell’esazione da parte dello Stato, si coniugano con un ampio consenso e una genuina disposizione alla lotta salariale. È l’asse che unisce i dispersi conflitti di categoria. Tuttavia, l’alta conflittualità non è sufficiente a caratterizzare l’attuale situazione del movimento operaio. L’isolamento dei conflitti, la frammentazione della classe lavoratrice, il suo non favorevole grado di organizzazione e di coscienza, costituiscono i tratti esenziali di questa fase.

La difficoltà di trascendere le mere rivendicazioni e di superare la burocrazia sono un’espressione del livello di coscienza dell’insieme del movimento operaio, in cui la combattività e l’organizzazione sai diluiscono quando il padronato cede aumenti o, peggio, quando la sua contropartita è fatta di modifiche al ribasso dei contratti collettivi e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

Gli "scioperi domenicali" della grande maggioranza dei lavoratori statali sono un’altra dimostrazione del basso livello di coscienza della forza conservata ancora per inerzia dalle centrali operaie.

Questo ci permette di segnalare che continua ad essere in vigore la necessità di accumulare forze, in una tappa ulteriore della resistenza popolare. In questo quadro è di importanza centrale raggruppare il classismo.

Dopo vari tentativi frustrati di coordinamento e unità, come il movimento nazionale per le 6 ore e l’incontro del 2 aprile, l’attivismo categoriale, accresciuto nella lotta salariale, assume a oggetto di dibattito la costruzione di uno strumento per l’accumulazione delle forze.

Riteniamo necessaria la costruzione di una corrente che dia un nucleo ai raggruppamenti categoriali classisti. Una corrente che dia impulso al compito del momento, il rafforzamento della partecipazione e dell’organizzazione dei lavoratori dalla base, secondo i principi fondamentali del classismo, della democrazia operaia, dell’indipendenza e della solidarietà di classe e dell’unità d’azione. Una corrente che contribuisca a soluzioni politiche per i reclami rivendicativi dell’insieme dei lavoratori. Pensiamo questa corrente non come a un semplice strumento per il recupero delle organizzazioni di base dei lavoratori (delegati, commissioni interne), che sarà con sequenza dell’instaurazione del classismo a livello di massa, ma nella prospettiva di costruire uno spazio per l’accumulazione delle forze di classe in ogni luogo di lavoro.

E in questa costruzione non solo è importante l’obiettivo ma anche il metodo.

In contrapposizione alle tavole di coordinamento, un legittimo sviluppo deve partite dai tavoli regionali o di zona per ricadere territorialmente sulla dispersione di classe. Ci riferiamo a una costruzione federalista. È da qui che riteniamo imprescindibile l’articolazione con organizzazioni di quartiere, studentesche, di diritti umani e fondamentalmente di movimenti di disoccupati, in queste tavole regionali che garantiscano il coordinamento e la solidarietà effettiva per sostenere le lotte. In questo senso segnaliamo che questo strumento è politico e sindacale.

Una corrente politico/sindacale è un’istanza distinta dai sindacati e dalle commissioni interne. Nella prima prevale l’accordo politico e nelle altre la difesa degli interessi immediati dei lavoratori.

Pertanto, sotto nessun pretesto, una corrente deve rimpiazzare gli organismi rivendicativi dei lavoratori. Altri spazi di confluenza nell’ambito sindacale, ampli e plurali, sono necessari pere estendere e approfondire la lotta per l’aumento salariale (un accordo minimo al costo della canasta familiare), contro il lavoro precario, in difesa dei diritti organizzativi e della rivendicazione di categoria nel quadro di forme organizzative antiburocratiche. In questo senso è indispensabile dare battaglia contro le pratiche di apparato e il settarismo, limitazioni proprie della cultura di un gran numero di raggruppamenti della sinistra.

Il nostro apporto alla costruzione di un classismo del secolo XXI, che risponda alle necessità e alle aspirazioni della classe operaia, di tutti gli oppressi, non si riduce a un apporto individuale e disperso come lavoratori libertari. La costruzione di una corrente politica e sindacale, il recupero del sindacalismo come strumento di lotta della classe lavoratrice, la sconfitta della burocrazia, e il confronto anticapitalista deve coordinare i nostri sforzi e noi dobbiamo fornire il n ostro apporto da una prospettiva libertaria.

Per il socialismo e la libertà è necessaria la lotta organizzata. Noi crediamo in questo cammino e articoliamo una Tendenza Sindacale di carattere libertario. Non per irrigare il nostro orticello, ma perché i nostri sogni, il nostro lavoro e la nostra proposta politica non si diluiscano né si perdano come voci isolate di individui benintenzionati.


da "EN LA CALLE", No. 56, Settembre 2005
ORGANIZACIÓN SOCIALISTA LIBERTARIA argentina

Buenos Aires libertaria@infovia.com.ar
Parana orgalibertaria@hotmail.com

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali

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