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A Oaxaca niente di nuovo?

category nord america / messico | lotte indigene | altra stampa libertaria author Wednesday May 23, 2007 18:10author by Coordinadoraauthor email info at coordinadora dot it Report this post to the editors

Lontano dagli obiettivi delle telecamere, la repressione a Oaxaca continua. L'ultimo caso è quello di David Venegas Reyes, membro del Consiglio Statale della APPO e di Voci Oaxaqueñe Costruendo Autonomia e Libertà (VOCAL). Arrestato il 13 aprile a Oaxaca, picchiato durante e dopo l'arresto, David è tuttora detenuto sulla base di accuse espressione di una montatura politica.


A Oaxaca niente di nuovo?


Lontano dagli obiettivi delle telecamere, la repressione a Oaxaca continua. L'ultimo caso è quello di David Venegas Reyes, membro del Consiglio Statale della APPO e di Voci Oaxaqueñe Costruendo Autonomia e Libertà (VOCAL). Arrestato il 13 aprile a Oaxaca, picchiato durante e dopo l'arresto, David è tuttora detenuto sulla base di accuse espressione di una montatura politica.

Secondo la versione ufficiale David avrebbe insultato alcuni poliziotti per strada. L'arresto sarebbe scattato in seguito al ritrovamento nella sua borsa di sostanze stupefacenti. 8 ore dopo l'arresto (avvenuto alle 13.15) David è stato consegnato all'Unità Mista di Attenzione al Narcotraffico (UMAN); la mattina successiva (14 aprile), dopo aver subito un interrogatorio di 5 ore è stato trasferito nel penitenziario di Ixcotel, dove gli è stato notificato un mandato d'arresto per il danneggiamento del palazzo di giustizia di Oaxaca avvenuto il 25 novembre 2006. In sintesi, David Venegas Reyes si trova in carcere accusato di una pluralità di delitti: spaccio, devastazione, sedizione, e resistenza a pubblico ufficiale.

Questi sarebbero i "fatti".

Questi fatti, a cominciare dalle circostanze del suo arresto, sono falsi.

David è stato aggredito da 8 individui in divisa mentre camminava per strada in compagnia di Isaac Torres Carmona, avvocato della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) di Oaxaca. Senza alcun motivo apparente i poliziotti, pistole alla mano, l'hanno costretto a sdraiarsi e, una volta a terra hanno cominciato a picchiarlo e a insultarlo. Alle proteste dell'avvocato Carmona i poliziotti hanno reagito minacciando quest'ultimo di arresto. Poi, dopo aver costretto David a salire su un pick-up bianco privo di targa, sono partiti per destinazione sconosciuta. Per tutto il pomeriggio del 13, e fino alla mattina successiva non si sono avute notizie del luogo di detenzione di David. Solo alle tre della mattina del 14 aprile, quando ormai la campagna stampa contro di lui era già cominciata, gli è stato permesso contattare la famiglia. Durante tutto questo tempo, benché sottoposto ad interrogatorio David non solo non ha potuto contattare il suo avvocato ma è stato oggetto di ulteriori maltrattamenti, essendosi rifiutato di farsi fotografare con la busta di droga che i poliziotti sostengono di avergli trovato addosso al momento dell'arresto e di cui David non conosce la provenienza.

L'arresto arbitrario di David è stato condannato da Amnesty International in un comunicato che esprimendo preoccupazione per le condizioni della sua detenzione afferma anche che le accuse a lui rivolte si basano su prove che "sembrano falsificate". Nello stesso comunicato AI esprime anche preoccupazione per l'incolumità di Isaac Torres Carmona e di "altri attivisti politici e difensori dei diritti umani dello stato di Oaxaca".

Da parte sua, il Segretariato Internazionale della OMCT (Organizzazione Mondiale Contro la Tortura) ha manifestato le sue preoccupazioni per la sicurezza e la integrità fisica e psicologica di David Venegas Reyes e delle persone che erano presenti al momento dei fatti, in particolare Isaac Torres Carmona, titolare del Area Giuridica della LIMEDDH-OAXACA. L'OMCT fa inoltre presente che durante il passato 25 di novembre, in occasione delle manifestazioni contro le politiche instaurate dal governatore di Oaxaca, Ulises Ruiz Ortiz, molte persone (350) furono detenute e torturate. Ad oggi 43 di queste sono ancora detenute senza motivo e non sono state interrogate dal magistrato competente.

Con l'arresto di David Venagas Reyes, le autorità messicane non vogliono colpire solamente l'APPO ma uno dei suoi membri che alla luce del sole si è battuto per difendere l'autonomia del movimento dai partiti e da derive elettoralistiche e per questo motivo è stato accusato di voler dividere il movimento. Ma a voler dividere il movimento, sono certamente le autorità messicane, come denunciato da David stesso in una lettera del primo maggio. Un rappresentante del governatore di Oaxaca hanno proposto, in cambio di un miglioramento delle sue condizioni carcerarie, di intercedere con alcuni membri della sua famiglia, anch'essi attivisti del movimento, per convincerli di adottare un atteggiamento più dialogante con loro. Proposta che David ha nettamente rifiutato: «So che una concezione pragmatica della politica indicherebbe che dovrei "dialogare", mantenere segreta questa visita, e provare, fin dove la mia dignità lo permettesse, ad ottenere la mia libertà ed evitare di essere "distrutto". Io però, non sono un politico, e per me tra pragmatismo politico, negoziazione e tradimento non c'é molta differenza.»

12.05.07

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