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Documento USI AIT per il Convegno di Parigi - I 07

category italia / svizzera | lotte sindacali | altra stampa libertaria author Tuesday April 24, 2007 23:45author by Unione Sindacale Italiana - USI AITauthor email usiaitl at yahoo dot com Report this post to the editors

L'USI, ricostruita a livello nazionale nel 1990 sul modello del sindacalismo rivoluzionario presente nel nostro paese dai primi del '900, si definisce oggi un sindacato autogestionario ed autorganizzato. L'USI compie quest'anno 95 anni e l'attuale è la quinta generazione che riprende le bandiere, le idee, le pratiche e le lotte di quel sindacalismo rivoluzionario che è sempre stato incompatibile con il sistema capitalistico e con i governi che lo rappresentano.


DOCUMENTO PER IL CONVEGNO DI PARIGI APRILE 2007


L'USI, ricostruita a livello nazionale nel 1990 sul modello del sindacalismo rivoluzionario presente nel nostro paese dai primi del '900, si definisce oggi un sindacato autogestionario ed autorganizzato.

L'USI compie quest'anno 95 anni e l'attuale è la quinta generazione che riprende le bandiere, le idee, le pratiche e le lotte di quel sindacalismo rivoluzionario che è sempre stato incompatibile con il sistema capitalistico e con i governi che lo rappresentano.

Un sindacato che si riconosce nella 1^ Internazionale e che ieri come oggi ha nel proprio DNA l'opposizione alla guerra, strumento da sempre al servizio del capitale per sfruttare e assoggettare uomini, paesi e natura.

Ieri ci siamo schierati contro l'intervento dell'Italia nella 1^ guerra mondiale, nel '91 abbiamo proclamato il primo sciopero generale contro la guerra, poi abbiamo manifestato con le altre realtà sindacali e di movimento in varie occasioni, vedi anche Genova 2001, contro i governi che si inventavano la parola "guerra umanitaria" per continuare a fare i propri interessi contro tutta l'umanità.

Oggi per noi è in atto una guerra permanente che non avviene solo nelle zone dove si combatte realmente ma tutti i giorni con le morti sul lavoro con l'inquinamento ambientale, con lo sfruttamento dei più deboli e della natura.

Guerra che produce morti e feriti e che ha visto a Genova i portuali, anche gli aderenti all'USI bloccarne il porto per protesta.

Per costruire un altro futuro bisogna avere memoria del passato, per noi della storia dell'USI e del movimento operaio, per il nostro paese anche del trentennale dal '77, che fu un momento altro di conflitto sociale che aveva portato alle ultime conquiste sociali e alla nascita dell'autorganizzazione sindacale e sociale (primo tentativo di ricostruire l'USI).

Gli stessi che hanno attaccato le conquiste dei lavoratori del decennio '68/78 sono gli stessi che in qualche modo (con nomi di partiti cambiati!) ancora oggi guidano e controllano il paese per portarlo su posizioni moderate, neoliberiste e confessionali.

L'antagonismo, il conflitto, nonostante la repressione, le svendite dei sindacati CGIL-CISL-UIL, sono rimasti vivi, riuscendo a volte a vincere; ma la lotta è stata quasi sempre una lotta di resistenza, è mancata la capacità nel nostro paese di coordinarsi, di costruire una rete, nonostante i tentativi della nostra Confederazione e la sua partecipazione a varie iniziative comuni con altre realtà sindacali e sociali.

Stiamo lanciando da alcuni mesi la proposta di dar vita ad una rete di mutuo soccorso e di solidarietà attiva che si basi su una piattaforma sociale complessiva che unisca la lotta per la casa alle battaglie ambientali, la lotta contro la precarietà (che ci ha visto tutti in Piazza il 4 novembre 2006) con quella per migliori condizioni di lavoro e per la sicurezza sul posto di lavoro, la lotta per i contratti e le stabilizzazioni (che ci ha visto in scioperi generali nazionali il 17 novembre 2006 ed il 30 marzo 2007) con quella per un reddito sociale per tutti e tutte e per una diversa qualità della vita (che ci ha visti in Piazza in varie manifestazioni locali).

Un coordinamento/rete di varie situazioni sindacali, sociali, ambientali capace di rilanciare e sviluppare il conflitto sociale per costruire un altro futuro.

Una proposta che pensiamo si possa estendere sia a livello europeo che mondiale proprio a partire da questo Convegno di Parigi e dalla partecipazione di tante strutture e associazioni.

Un occasione quest'ultima da non sprecare per rilanciare l'opposizione allo sfruttamento capitalistico e al liberismo.

E' possibile anche dar vita all'interno di alcuni settori anche a proposte più forti della solidarietà attiva per giungere a veri e propri patti di azione e di lotta, per far si che dalle lotte di resistenza che si effettuino in tanti paesi del mondo si possa giungere a lotte di avanzamento per sconfiggere il pensiero della globalizzazione liberista e per dimostrare che la nostra incompatibilità a questo sistema serve per costruire un altro mondo possibile e necessario e per dare all'umanità un futuro di libertà.


Segreteria USI AIT

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