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Non siamo per la costruzione di un vero programma rivoluzionario?

category internazionale | movimento anarchico | dibattito author Wednesday February 14, 2007 21:18author by Manuel Baptista - Collettivo "Luta Social; AC-Interpro (titolo personale)author email manuelbap at yahoo dot com Report this post to the editors

Dobbiamo capire che il nostro discorso e linguaggio significa ben poco per la grande maggioranza dei lavoratori. Ma ciò non significa che dobbiamo riformulare diversamente i nostri concetti sul socialismo, sulla rivoluzione, sulla lotta di classe e su diversi altri discorsi correlati.


Non siamo per la costruzione di un vero programma rivoluzionario?


Dobbiamo capire che il nostro discorso e linguaggio significa ben poco per la grande maggioranza dei lavoratori. Ma ciò non significa che dobbiamo riformulare diversamente i nostri concetti sul socialismo, sulla rivoluzione, sulla lotta di classe e su diversi altri discorsi correlati. Al contrario, ci sono tanti casi dove le nostre intuizioni o le nostre analisi scientifiche sono stati confermate come le più adeguate, benché disprezzate da gran parte della sinistra autoritaria o addirittura ignorate e successivamente plagiate senza dare, naturalmente, il dovuto credito ai veri autori.

Questo significa che fondamentalmente abbiamo ragione per quanto riguarda molte questioni ma che, nonostante ciò, non arriviamo a far sì che le nostre teorie e le nostre analisi vengano comprese dal pubblico.

E' vero che da decenni siamo confinati in una sorta di ghetto, ma è vero anche che da circa dieci anni stiamo vivendo una rinascita in molti paesi, dove abbiamo rotto il muro del silenzio e possiamo ora parlare praticamente in tutta libertà in gran parte dei paesi ricchi e anche in qualche paese del cosiddetto terzo mondo.

Ma, andando più al di là, dobbiamo munirci con urgenza di nuovi strumenti. E uno strumento adatto, secondo me, sarebbe un comune programma internazionale, che possa raccogliere sotto la nostra bandiera non solo quelli che già condividono tutte, o una parte delle nostre idee, ma soprattutto quei milioni di lavoratori e lavoratrici che non hanno attualmente una minima idea delle nostre posizioni. Ed è per questo che scrivo a tutti/e voi, perché sono profondamente convinto che sarebbe cosa veramente positiva se i nostri collettivi locali potessero dedicarsi ad un dibattito su un programma, su come dovrebbe essere tale prgramma e come lo si dovrebbe attuare nelle varie condizioni esistenti nei vari paesi.

Mi sembra inoltre che ora sia il momento di lanciare tale dibattito e che il luogo ideale sia Anarkismo.net.

Da tempo, il movimento anarchico e rivoluzionario non è stato più il protagonista di alcun serio tentativo di costruire un programma rivoluzionario. L'ultimo tentativo di rilievo fu quello (in un certo senso fallito) degli autori della "Piattaforma Organizzativa".

Appare evidente che le condizioni di oggi sono totalmente diverse da quelle vigenti alla fine degli anni 1920, ma siamo tuttora nella nebbia per quanto riguarda numerosi questioni importanti. Ma tutti questi punti devono essere chiarificati di modo che possiamo portare il comunismo anarchico nelle lotte del XXI secolo.

Ecco alcuni punti che, secondo me, potrebbero essere oggetto di dibattito:

* Vogliamo veramente la rivoluzione; dunque dobbiamo sapere esattamente di che cosa parliamo.

* Sappiamo che i mezzi di oppressione sono sempre più sofisticati. Dobbiamo saper trovare dei nostri propri mezzi per contrastarli e sconfiggerli. Dobbiamo avere una pratica rivoluzionaria più sofisticata.

* Ma sappiamo anche che perché una rivoluzione possa trionfare, dobbiamo fare un lavoro costruttivo con le nostre proprie istituzioni, o istituzioni di classe, che sappiano svolgere il prorio ruolo nei vari campi della lotta di classe.

* Infine, siamo profondamente impegnati nell'effettuare un cambiamento radicale e duraturo della società, sapendo che questo cambiamento porterà enormi vantaggi a livello individuale, di gruppo e per tutta l'umanità. Dobbiamo descrivere alcuni scenari possibili per la futura organizzazione della società, anche se non abbiamo - e non vogliamo avere - qualcosa che assomigli ad un "modello".

Anche se non siete d'accordo con il modo in cui ho espresso queste mie idee, penso che sarete anche voi d'accordo che adesso potrebbe essere il momento giusto per iniziare tale dibattito. Non è possibile ignorare che l'esistenza di un programma, accettato dalla maggior parte dei collettivi comunisti libertari nel mondo, aiuterebbe a moltiplicare le nostre capacità di organizzazione, migliorando le nostre strategie nelle lotte, ecc.

Potremmo programmare degli incontri al riguardo, oppure convocare un congresso se si dovesse considerare necessario e se fosse assunto da almeno alcune delle nostre organizzazioni.

In attesa di una vostra risposta,

Solidarietà,

Manuel Baptista
(a titolo personale)

Collettivo "Luta Social" e sindacato AC-Interpro

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