Università occupate in Grecia
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comunicato stampa
Wednesday June 07, 2006 19:58 by assemblee delle unioni studentesche
Documento delle Assemblee Studentesche
218 università sono in stato di occupazione in tutta la Grecia, mentre lo staff delle università (lettori, tutor accademici, ecc) hanno iniziato scioperi a tempo indeterminato.
Università occupate in Grecia
Documento delle Assemblee Studentesche
218 università sono in stato di occupazione in tutta la Grecia, mentre lo staff delle università (lettori, tutor accademici, ecc) hanno iniziato scioperi a tempo indeterminato.
Il 2 giugno, più di 8000 studenti hanno preso parte alla manifestazione nazionale nel centro di Atene. Questa manifestazione chiedeva il ritiro delle nuove misure governative concernenti la formazione superiore. Alla manifestazione è seguita una assemblea plenaria di coordinamento partecipata da circa mille studenti.
Il governo conservatore (partito della “Nuova Democrazia”), col sostegno dei socialdemocratici del PASOK e facendo proprie le direttive della UE, sta promovendo una serie di misure antipopolari. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, il governo punta alla abolizione delle 8 ore lavorative giornaliere e delle 40 ore settimanali di lavoro. Inoltre, punta alla legalizzazione ed alla diffusione della flessibilità e della precarietà nei settori pubblico e privato. Ed infine, il governo sta infliggendo severe riduzioni di salario a parte della popolazione lavoratrice.
La politica del governo riguarda anche i giovani.
Infatti si sta cercando di abolire il diritto e la prospettiva di un impiego stabile e duraturo per instaurare l’incertezza nella vita lavorativa. A questi scopi servono le riforme proposte nella formazione superiore.
Ci sono 3 pilastri nella proposta di riforma:
1. Il cambiamento della legislazione che regola l’istruzione universitaria. Tale cambiamento serve allo scopo di trasformare le università in istituzioni fondate sul profitto. Le università riformate saranno anche più autoritarie verso gli studenti. Secondo la riforma proposta, ogni studente potrà fallire solo 2 esami per ogni corso e finire i suoi studi entro enne anni + 2 (attualmente non vi è alcun limite). Dirigenti manager ed operatori finanziari amministreranno le università. La distribuzione gratuita dei libri per i corsi obbligatori verrà abolita, l’assistenza sociale agli studenti poveri verrà ridimensionata come pure la rappresentatività degli studenti nei consigli di facoltà. Inoltre, l’istituzione nota come “Asilo Universitario” (istituzione che stabilisce il diritto alla libera espressione ed al libero scambio di opinioni ed azioni politiche all’interno dei campus universitari e impedisce l’accesso della polizia nelle Università) sarà praticamente abolita.
2. La revisione dell’articolo 16 della Costituzione Greca in cui si stabilisce il diritto di ogni cittadino ad una istruzione pubblica e libera. Perciò, le università private e commerciali potranno diffondersi e altre istituzioni private di formazione saranno riconosciute ufficialmente dallo Stato.
3. La rivitalizzazione della precedente legislazione sulla valutazione dei crediti nelle università e nelle scuole di formazione superiore al fine di introdurre il modello della formazione continua. Tale modello non offre nessuna specializzazione spendibile nell’impiego. L’introduzione di istituzioni private per la formazione come pure il riconoscimento di 3 anni di baccellierato all’estero aboliranno il carattere universale dei titoli universitari (e le importanti qualifiche universali d’impiego). In questo modo, ogni laureato avrà la sua laurea “individualizzata” senza alcun potere contrattuale nel mercato del lavoro.
Gli scopi delle summenzionate riforme del governo sono:
1. Stabilire un nuovo modello d’impiego, a basso costo e flessibile, in base al quale ogni lavoratore dovrebbe essere produttivo e disciplinato verso il suo datore di lavoro. Un lavoratore siffatto costa di meno, chiede meno salario per il suo lavoro ed avrà meno prospettive per la sua vita. Sarà un/una lavoratore/trice pienamente compatibile con il “libero mercato” e con la fame di profitti degli imprenditori. A questo si giunge con la svalutazione dei titoli di studio e la dequalificazione dei titoli ufficiali per l’impiego. Si vuole intensificare il tempo di studio come pure indebolire il movimento studentesco che ha sollevato una considerevole opposizione contro queste riforme reazionarie negli ultimi anni. In questo modo vogliono sottoporre alla disciplina gli studenti oggi perché siano lavoratori ancor più disciplinati nel futuro.
2. L’abolizione dell’istruzione libera e pubblica, la trasformazione delle università in istituzioni yes-profit. Il che avrà come grande conseguenza l’esclusione dalle università dei giovani provenienti dalle classi a basso reddito. Negli ultimi 2 anni il governo ha cercato di far partire questa riforma reazionaria, senza alcun negoziato ed ignorando l’opposizione dichiarata degli studenti. Ecco perché, il movimento degli studenti greci ha scelto la strada della lotta senza compromessi e la totale opposizione contro i provvedimenti politici del ministro dell’istruzione, contro il governo intero come pure contro l’appoggio al governo espresso dai socialdemocratici del PASOK. Lo sviluppo della lotta e la continuazione delle occupazioni delle università è la risposta all’ostracismo del governo. La nostra lotta avrà fine solo quando il governo ritirerà tutte le sue proposte sulla revisione della legislazione in causa e sull’articolo 16 della Costituzione.
Le nostre richieste:
Nessun cambiamento della legislazione sull’istruzione superiore. Respingiamo ogni proposta di restrizioni ai danni degli studenti basate sul numero degli esami o degli anni di corso. Respingiamo l’abolizione dell’accesso gratuito per gli studenti ai libri dei corsi obbligatori. Rigettiamo il sistema della mercificazione del sapere come pure dei managers in affitto.
No alla revisione dell’articolo 16 della Costituzione. Diciamo NO alle università privatizzate e mercificate.
Chiediamo l’abolizione della legislazione prevalente per la valutazione delle università. Respingiamo la svalutazione/individualizzazione delle nostre lauree e delle conseguenti qualifiche per l’impiego.
Noi lottiamo per:
Titoli universitari con piene ed universali qualifiche per l’impiego, senza alcuna individualizzazione.
Il nostro diritto ad un impiego stabile e duraturo con stipendi decenti e tutele sociali. Diciamo NO all’impiego flessibile e precario.
Istruzione libera e pubblica per tutti. Alloggio e vitto gratuiti, insieme ai libri per i corsi obbligatori. Aumento della spesa pubblica per l’istruzione superiore in base ai bisogni degli studenti.
Tempi di studio umani.
Lanciamo un appello:
a tutti gli studenti perché partecipino alle assemblee dell’unione studentesca, alla manifestazioni ed a tutte le attività del movimento. Chiediamo di rendere concreta la resistenza contro le scelte politiche del governo.
Lanciamo un appello per una crescita della lotta contro la politica del governo. Invitiamo tutte le unioni studentesche in tutto il paese a convocare nuove assemblee e ad estendere l’occupazione delle università.
Invitiamo tutte le unioni studentesche del paese a partecipare al meeting del coordinamento aperto delle università occupate.
Invitiamo gli studenti degli istituti superiori come pure gli insegnanti dell’istruzione primaria e secondaria ad unirsi a noi nella lotta contro la politica reazionaria del ministro dell’istruzione.
Invitiamo la componente scientifica nelle università che viene colpita dalla politica del governo a sostenere le lotte e le iniziative degli studenti
Invitiamo le organizzazioni sindacali e sostenere in tutti i modi la causa della nostra lotta.
Il coordinamento plenario delle assemblee delle unioni studentesche
Atene, 25 maggio 2006
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio relazioni internazionali
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Comments (3 of 3)
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in Italia siamo 6 volte tanti che in Grecia e abbiamo solo 70 università....mi sa che forse vi siete sbagliati coi numeri, o con la traduzione, è + probabile che si parli di scuole superiori o facoltà occupate...a me risulta che le università greche sono una ventina...
Infatti, si tratta di facoltà, non di università. Ce ne scusiamo con i lettori.
n.