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internazionale / movimento anarchico / comunicato stampa Thursday May 19, 2022 20:56 byVarie organizzazioni anarchiche
Primo maggio 1886! 136 anni fa, oggi, la classe operaia americana creò un'esperienza inestimabile per le successive lotte delle classi lavoratrici di tutto il mondo dicendo "questa lotta è la nostra ultima lotta!". Rimane una vittoria fino ai nostri giorni. La richiesta di "8 ore di lavoro, 8 ore di riposo, 8 ore per quello che vogliamo" per sostituire le 16 ore di lavoro e gli assalti del capitalismo che prendevano di mira la vita delle classi lavoratrici allora nel XIX secolo si trasformò in uno sciopero generale in America. Lo sciopero generale è stato una delle armi più significative dell'azione anarchica come conquista alla storia della lotta di classe.
Per gli anarchici, la lotta per le 8 ore non è mai stata vista come una semplice richiesta di riforma. Gli anarchici hanno lottato per sostituirla con una rivoluzione sociale, con l'affermazione che "Indipendentemente dal nostro orario di lavoro, che sia di 2 ore o di 8 ore, è schiavitù se lavoriamo per i padroni".

internazionale / genero / comunicato stampa Wednesday March 09, 2022 01:34 byVarie organizzazioni anarchiche

Più di cento anni fa, l'8 marzo 1917, le lavoratrici di San Pietroburgo (Russia) scioperarono e manifestarono per il pane e la pace, partecipando così all'inizio di uno storico movimento rivoluzionario. In quel periodo, l'8 marzo come giorno di lotta per i diritti delle donne cominciò ad essere commemorato frequentemente.
Nel 2022, le donne sono ancora uno dei settori più oppressi dell'umanità, insieme alle minoranze di genere che cercano di superare la binarietà di genere. Questa situazione si verifica in ogni ambito sociale: sul lavoro, a casa, nella crisi sanitaria o in situazioni di guerra. Proprio per questo la rivolta delle donne potrebbe rovesciare gli stati, il capitalismo e il dominio razzista e patriarcale.

Doppio sfruttamento: lavoro salariato e lavoro domestico
Una doppia giornata lavorativa è la stragrande maggioranza della realtà delle donne nel mondo. Quando le donne finiscono di lavorare per i loro padroni, tornano a casa e troppo spesso devono fare tutto il lavoro domestico e di cura, o come è chiamata la "ri-produzione di forza lavoro" che serve ai capitalisti. Naturalmente, come ogni lavoro invisibile, non c'è compensazione finanziaria.
Nella sfera del lavoro salariato, tuttavia, le posizioni occupate per lo più da donne riproducono un modello simile: non essere riconosciute né visibili, al contrario essere svalutate e precarie. E sono anche indispensabili, come la crisi sanitaria ha rivelato profondamente: cassiere, assistenti, addette alle pulizie... L'intero sistema crollerebbe senza il lavoro salariato e non salariato delle donne.
Questo doppio sfruttamento è stata la condizione stessa perché questo sistema continuasse a funzionare. Ecco perché la cultura patriarcale ha dispiegato agenti ideologici così forti per legittimare e riprodurre la situazione.
Il movimento operaio ha fallito nell'organizzare i settori femminili: con la scusa che fossero poco combattive nel settore dei servizi, fintamente non strategiche nella produzione, meno capaci di assumere responsabilità politiche o sindacali, non adatte per temperamento... Molti pretesti persistono fino ad oggi per non mettere in discussione la cultura patriarcale su cui il movimento operaio è stato storicamente costruito, relegando le donne al rango di subalterne o peggio.
Tuttavia, scavando un po' di più, la storia è ricca di numerosi casi di scioperi vittoriosi e di combattività delle donne e delle minoranze di genere. Sono sempre insorte contro il supersfruttamento che è il prodotto dell'alleanza tra patriarcato e capitalismo.
Aumentare i salari delle donne e delle minoranze di genere, riconoscere le loro qualifiche, migliorare le loro condizioni di lavoro e combattere la violenza sessista e sessuale sul lavoro: sono tutte strade che il sindacalismo rivoluzionario deve davvero intraprendere al più presto. È una necessità per le donne e le minoranze di genere ma anche per la prospettiva di cambiamento sociale radicale che tutte noi portiamo nel cuore e nelle nostre lotte.
Lo sciopero femminista è uno degli strumenti a nostra disposizione per accelerare questa evoluzione indispensabile, per giungere alla caduta dell'alleanza criminale del patriarcato e del capitalismo. E lo sciopero non è solo un appello a fermare il lavoro salariato: potrebbe anche essere lo sciopero del consumo e della cura (niente shopping, niente lavori domestici, niente cura gratuita dei bambini e degli anziani per conto di tutti...).

Gli Stati e i settori reazionari fanno la guerra alle donne
Il patriarcato è lo sfruttamento materiale, simbolico ed economico delle donne e delle minoranze di genere. Ma è anche l'appropriazione dei loro corpi, con la violenza e la limitazione dei loro diritti
In questo 2022, l'8 marzo si svolge in un contesto internazionale dove scoppiano guerre su larga scala e dove settori reazionari e misogini della società detengono l'apparato statale e sono all'attacco, come in Afghanistan, ma anche in Polonia e in diversi altri stati. La violenza di genere e sessuale è ancora più numerosa in queste situazioni specifiche e le donne sono sempre in prima linea nelle politiche del terrore, negli stupri sistematici e nel mantenimento delle donne nell'ovile dei loro oppressori
Inoltre, nel 2022, in molti paesi le donne non hanno ancora pieni diritti sul proprio corpo. Dove questo esiste formalmente, l'accesso all'aborto e ad altri contraccettivi è messo in discussione dai movimenti di estrema destra o dalle politiche di austerità.…
Dietro questi ostacoli e reticenze si nasconde l'idea che le donne non siano realmente esseri responsabili.
L'accesso all'aborto è un diritto indispensabile e trasformativo per le donne. È il momento in cui una donna sceglie liberamente se stessa prima di ogni altra cosa. Le donne esprimono la loro volontà quando scelgono di abortire. Per questo la lotta per l'aborto è centrale per l'emancipazione delle donne. L'aborto deve essere libero e accessibile, ovunque, sempre!

Organizzarsi e lottare contro il patriarcato, il capitalismo, lo Stato e i reazionari
Oggi, in più di 50 paesi, le donne e le minoranze di genere partecipano al movimento internazionale di sciopero dell'8 marzo. Il movimento femminista in Argentina ha contribuito in modo decisivo al suo rinnovamento nel 2017. Allora ci dissero: "Noi, donne del mondo, ci stiamo organizzando in una prova di forza e in un grido comune: lo Sciopero Internazionale delle Donne. Ci fermiamo. Scioperiamo. Mettiamo in pratica il mondo in cui vogliamo vivere".
Le nostre organizzazioni abbracciano la lotta per l'emancipazione delle donne e delle minoranze di genere e incoraggiano ognuna di loro a rafforzare la lotta di classe investendo e prendendo posto in tutte le organizzazioni politiche e sociali (sindacati, organizzazioni giovanili, organizzazioni comunitarie ecc.)
Lo sciopero femminista dell'8 marzo è uno degli strumenti che proponiamo e difendiamo in questa lotta contro l'oppressione delle donne e, con loro, di tutti gli oppressi del mondo. Questo deve essere condotto dalla base, dove lavoriamo, studiamo, viviamo e lottiamo, in ogni organizzazione sociale e sindacale, con una forte attenzione all'azione diretta e all'impegno quotidiano per la rivoluzione sociale, contro le tendenze normalizzanti e istituzionalizzanti dei governi, che cercano di moderare, ritoccare e quindi canalizzare le nostre lotte nelle loro prospettive riformiste.


Contro la cultura dello stupro e del femminicidio,
Contro il doppio sfruttamento delle donne lavoratrici,
Contro il patriarcato, lo Stato e il capitalismo,
Viva la lotta delle donne lavoratrici!
Per un 8 marzo di resistenza e lotta!


☆ Alternativa Libertaria (AL/FdCA) – Italia
☆ Αναρχική Ομοσπονδία (Anarchist Federation) – Grecia
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement (AWSM) – Aotearoa / Nouva Zelanda
☆ CALA (☆ Coordenação Anarquista Brasileira - CAB, ☆ Federación Anarquista de Rosario - FAR, ☆ Federación Anarquista Uruguaya - FAU) – America Latina
☆ Embat, Organització Llibertària de Catalunya – Catalogna
☆ Federación Anarquista de Santiago (FAS) – Cile
☆ Libertäre Aktion (LA) – Svizzera
☆ Melbourne Anarchist Communist Group (MACG) – Australia
☆ Organización Anarquista de Córdoba (OAC) – Argentina
☆ Organización Anarquista de Santa Cruz (OASC) – Argentina
☆ Organización Anarquista de Tucuman (OAT) – Argentina
☆ Organisation Socialiste Libertaire (OSL) – Svizzera
☆ Union Communiste Libertaire (UCL) – Francia, Belgio e Svizzera
☆ Grupo Libertario Vía Libre – Colombia
☆ Roja y Negra - Organización Politíca Anarquista - Argentina
russia / ucraina / bielorussia / imperialismo / guerra / opinione / analisi Saturday February 26, 2022 05:42 byVarie organizzazioni anarchiche

Un proclama del presidente russo, Vladimir Putin, ha dato il via libera all'invasione militare della Russia in Ucraina. Putin sostiene che l'atto di guerra della Russia contro l'Ucraina ha lo scopo di sostenere la Crimea occupata dalla Russia e le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk in Ucraina, che sta flirtando con l'adesione alla NATO su istigazione occidentale. Martedì 22 febbraio, la Russia ha riconosciuto l'indipendenza dei suoi protettorati informali nel Donbass, esacerbando le tensioni esistenti con l'asse euro-atlantico che sostiene il regime ucraino.

Non bisogna dimenticare che una guerra civile a bassa intensità è in corso in Ucraina dal 2014, quando il governo allora filorusso del presidente Yanukovych è stato rovesciato da una "rivoluzione arancione" che ha portato al potere un regime filo-occidentale disposto a schierarsi con l'asse euro-atlantico. L'Euromaidan, di cui beneficia il blocco imperialista occidentale, ha portato l'Ucraina fuori dalla sfera d'influenza della Russia. Ha anche rafforzato l'estrema destra ucraina, che ha guadagnato seggi in parlamento e sviluppato unità paramilitari che hanno commesso atrocità contro i russofoni e i membri dei sindacati.

La Russia, d'altra parte, non era preparata fin dall'inizio a perdere il suo punto d'appoggio imperialista in Ucraina e specialmente nella regione della Crimea, indipendentemente dalla volontà del popolo ucraino. La rivolta di Euromaidan può anche aver portato a un regime neoconservatore, ma non c'è nessuno che si illuda che la non accettazione di quel regime sia nata dal sentimento "antifascista" della Russia o dalla sua "necessità di proteggere i cittadini russi". Dopo tutto, il regime autoritario di Putin in Russia ha premiato i nazisti e i fascisti all'interno del paese imprigionando e uccidendo gli antifascisti, mentre i numerosi interventi dell'imperialismo russo nelle zone dell'ex URSS non avevano bisogno di tale giustificazione. La Russia voleva e vuole ancora una cosa: imporre le proprie condizioni negli antagonismi imperialisti in evoluzione. Non tollererà l'accerchiamento militare a cui sostiene di essere sottoposta dalla NATO, l'installazione di armi nucleari alle sue porte, l'incitamento occidentale dell'Ucraina ad unirsi alla NATO, il tentato blocco energetico delle sue forniture di gas ai paesi dell'UE e la riduzione del suo controllo sulla periferia ex sovietica. Un altro fattore è il palese nazionalismo all'interno della classe dirigente russa - l'Ucraina è il luogo d'origine dello stato russo (la Rus' di Kiev) e la parte orientale dell'Ucraina è abitata da Ucraini di lingua russa. In pratica se non dalla dottrina irredentista della nazione tutta russa, gli Ucraini (insieme ai Bielorussi) sono visti come parte della nazione russa.

Dall'altra parte, gli Stati Uniti e il campo euro-atlantico, con il Regno Unito in primo piano, stanno spingendo in violazione degli accordi internazionali per l'espansione orientale della NATO, l'esercizio della pressione economica ed energetica sulla Russia a favore del gas naturale liquefatto (GNL) statunitense e il controllo della rotta commerciale artica, che si sta aprendo con lo scioglimento dei ghiacci a causa dell'effetto distruttivo del capitalismo sull'ambiente naturale e sull'ecosistema. Sia la Russia che gli Stati Uniti stanno cercando di esportare la loro crisi interna all'estero, mentre tentano di causare spostamenti nella gerarchia imperialista globale.

La Russia ha ammassato circa 200.000 truppe al confine con l'Ucraina. L'esercito russo sta martellando l'intero territorio ucraino con bombardamenti. Al momento di scrivere questo comunicato, sta attaccando principalmente dalla Crimea, Lugansk e Kharkiv. Le prime vittime della guerra imperialista sono un fatto. Si parla già di vittime civili. Il governo ucraino, che, non dimentichiamolo, è un amalgama di neoliberali e neoconservatori, ha dichiarato la legge marziale in tutto il paese. Siamo ancora all'inizio degli orrori della guerra...

Gli unici perdenti della guerra saranno le classi lavoratrici mondiali, specialmente i proletari dell'Ucraina e della Russia. Sono quelli destinati ad essere la carne da cannone degli stati e dei capitalisti.

La guerra imperialista viene condotta per la spartizione delle sfere d'influenza, delle rotte energetiche e per il riassetto del potere geopolitico. Non abbiamo interesse a combattere per gli interessi dei potenti, per gli interessi del capitale. Inoltre, lo scoppio della guerra dovrebbe portare ulteriori aumenti di prezzo e inflazione sia per l'energia che per i beni di prima necessità, mettendo ancora più a dura prova le tasche di coloro che già non sono in grado di soddisfare i loro bisogni primari. Non dobbiamo dimenticare che la guerra è una soluzione del capitale per superare le crisi strutturali di sovraccumulazione da cui il capitalismo è periodicamente afflitto. La distruzione del capitale fisso (mezzi di produzione) e variabile (forza lavoro) apre la strada alla ricostruzione e allo sviluppo capitalistico.

Il nostro dovere rivoluzionario e di classe impone l'organizzazione e il rafforzamento del movimento internazionalista, pacifista e antimperialista della classe lavoratrice. La logica di un imperialismo più aggressivo o più progressivo è una logica che porta alla sconfitta della classe lavoratrice. Non può esistere una strada imperialista favorevole al popolo. Gli interessi della classe lavoratrice non possono essere identificati con quelli dei capitalisti e delle potenze imperialiste. Il sabotaggio della macchina da guerra, l'organizzazione del movimento di classe e internazionalista contro la guerra e il rafforzamento delle lotte sociali e di classe in direzione della rivoluzione sociale mondiale per la costruzione di una società comunista libertaria sono i compiti urgenti e storici degli oppressi e degli sfruttati ovunque. Non possiamo e non dobbiamo accontentarci di accordi mediocri e dannosi.

I lavoratori, i disoccupati e i giovani non hanno motivo di andare in guerra per gli interessi della classe dominante. Prendiamo coscienza della nostra posizione sociale e dei nostri interessi di classe. Lasciamo che questi siano gli indicatori del nostro atteggiamento e della nostra azione e non la retorica bellicosa, ordinatrice e nazionalista promossa dai padroni e dai mezzi di propaganda che controllano. Non pagheremo la crisi del sistema capitalista con il nostro sangue. Non ci uccideremo con i poveri diavoli degli altri paesi. Al contrario, è nostro dovere bloccare la macchina della guerra e ricostruire le resistenze sociali e di classe, avendo come principio guida la promozione degli interessi di classe e dei bisogni materiali della base sociale. Organizzarci nelle formazioni sociali e di classe dei lavoratori e delle lavoratrici, organizzando il contrattacco della nostra classe in termini di massa e militanti. Questo sistema fa nascere le guerre ed è responsabile della povertà, dell'ingiustizia, dello sfruttamento e dell'oppressione. È dunque il momento di sfidarlo in modo organizzato e dinamico, organizzando il suo rovesciamento su scala internazionale.

NESSUNA GUERRA MA LOTTA DI CLASSE!
NÉ CON LA NATO NÉ CON MOSCA!
SABOTAGGIO DI CLASSE E INTERNAZIONALISTA DELLA MACCHINA DA GUERRA!
CONTRO IL MILITARISMO E LA GUERRA: PER L’AUTOGESTIONE DELLE LOTTE E LA RIVOLUZIONE SOCIALE!


☆ Alternativa Libertaria (AL/FdCA) - Italia
☆ Gruppo Comunista Anarchico (ACG) - Gran Bretagna
☆ Federazione Anarchica - Grecia
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement (AWSM) - Aotearoa/Nuova Zelanda
☆ Coordenação Anarquista Brasileira (CAB) - Brasile
☆ Federación Anarquista de Rosario (FAR) - Argentina
☆ Federación Anarquista Uruguaya (FAU) - Uruguay
☆ Embat, Organització Llibertària de Catalunya - Catalogna
☆ Libertäre Aktion (LA) - Svizzera
☆ Gruppo Comunista Anarchico di Melbourne (MACG) - Australia
☆ Organización Anarquista de Córdoba (OAC) - Argentina
☆ Organización Anarquista de Santa Cruz (OASC) - Argentina
☆ Organizzazione Anarquista di Tucuméan (OAT) - Argentina
☆ Organisation Socialiste Libertaire (OSL) - Svizzera
☆ Roja y Negra - Organizzazione anarchica (Buenos Aires) - Argentina
☆ Tekoşina Anarşist (TA) – Rojava
☆ Union Communiste Libertaire (UCL) - Francia, Belgio e Svizzera
☆ Grupo Libertario Vía Libre - Colombia

internazionale / vari / opinione / analisi Monday February 07, 2022 23:36 byVarie organizzazioni anarchiche

La pandemia di COVID-19 ha colpito ogni aspetto della vita umana. Ha avuto un effetto devastante sulla salute fisica e mentale delle persone, sulle relazioni sociali e sulle comunità, sui nostri mezzi di sussistenza e sulla libertà di movimento. Ha anche ridotto significativamente la nostra capacità di organizzare una protesta politica efficace e ha rafforzato lo Stato.

La pandemia di COVID-19 ha colpito ogni aspetto della vita umana. Ha avuto un effetto devastante sulla salute fisica e mentale delle persone, sulle relazioni sociali e sulle comunità, sui nostri mezzi di sussistenza e sulla libertà di movimento. Ha anche ridotto significativamente la nostra capacità di organizzare una protesta politica efficace e ha rafforzato lo Stato.
La situazione ha reso chiari i problemi fondamentali del capitalismo globale e il suo bisogno di crescita e di continui profitti. Il sostegno dello Stato a questi obiettivi è stato alla base dell'origine, della diffusione e delle tragiche conseguenze della malattia. Il bisogno di rivoluzione non è mai stato così evidente.
Tuttavia, mentre lottiamo per reagire, anche le debolezze della classe lavoratrice si sono chiaramente palesate. Abbiamo visto un numero crescente di morti, servizi sanitari sopraffatti, lavoratori e lavoratrici dei servizi essenziali trattate come sacrificabili e costi economici sostenuti da coloro che sono meno in grado di pagare, eppure la resistenza è stata trascurabile. Ma la pandemia ha anche generato azioni e sensibilità chiave per la trasformazione sociale: solidarietà, aiuto reciproco, auto-organizzazione e internazionalismo.
I coronavirus e altre malattie biologiche emerse negli ultimi decenni sono causati dall'espansione del capitalismo globale. Man mano che il capitalismo si appropria di sempre più terra per il disboscamento, l'estrazione mineraria e l'agribusiness, gli animali selvatici perdono i loro habitat ed entrano in contatto con l'uomo, creando il potenziale per la diffusione di malattie da altre specie all'uomo. Questa situazione è esacerbata dalla domanda di carne di animali esotici da parte delle crescenti classi medie e alte in tutto il mondo.

Risposta dei padroni e dello Stato
Anche se alcuni paesi hanno perseguito una strategia "Covid Zero", la maggior parte ha optato per la mitigazione piuttosto che la soppressione. Questo in gran parte perché volevano sostenere l'economia il più a lungo possibile, mettendo i profitti prima della salute delle persone. Il risultato è stato che la pandemia è durata molto più del necessario. Il lavoro considerato essenziale, che era già tra i meno pagati, è stato supersfruttato perché ha sopportato il peso della crisi. La mancanza di sistemi sanitari ben finanziati ha causato innumerevoli morti e molti lavoratori e lavoratrici sono state costrette a lavorare a causa di un'insufficiente indennità di malattia. Nel frattempo, molte aziende hanno fatto profitti record e il divario tra ricchi e poveri si è allargato.
Per alcuni governi, la vaccinazione è stata una parte importante della loro strategia per sconfiggere Covid. Mentre il vaccino è una parte fondamentale della lotta, anche le misure di salute pubblica di base sono vitali. Tuttavia, i governi non hanno considerato alcuna misura strutturale (come il rafforzamento della sanità o dei trasporti, per esempio), limitandosi quasi esclusivamente alla strategia di vaccinazione.
Hanno preferito affidarsi al vaccino perché fornisce enormi profitti alle aziende farmaceutiche, oltre al fatto che eliminando tutte le misure di salute pubblica, mantiene la gente a lavorare e a consumare.
Il lancio del vaccino ha anche portato la disuguaglianza globale allo scoperto. La maggior parte dei vaccini sono stati spediti ai paesi più ricchi che possono permetterseli. Le richieste di rinunciare ai diritti di brevetto in modo che più vaccini possano essere prodotti sono cadute nel vuoto, dimostrando che per i governi i profitti delle compagnie farmaceutiche sono più importanti. Ogni paese è andato per la sua strada con poco coordinamento o solidarietà internazionale.

Risposta dell’anarchismo organizzato
Le nostre organizzazioni sono state coinvolte in una varietà di lotte: per luoghi di lavoro sicuri e strutture educative, per l'aiuto reciproco e la solidarietà nella comunità, e per resistere agli attacchi a lavoratori e lavoratrici quando i capi e i governi cercano di recuperare il denaro che hanno dovuto spendere.
Il lockdown è stato un periodo difficile per noi, poiché la nostra abituale attività politica non era possibile. Tuttavia, non ci siamo uniti al movimento anti-lockdown. L'anarchismo organizzato crede nell'auto-organizzazione. L'imposizione autoritaria di misure di contenimento sanitario da parte dei governi si rivela talvolta inefficace. L'attuazione di tali misure attraverso percorsi condivisi e partecipativi con ogni probabilità avrebbe potuto ottenere una maggiore accettazione e quindi una maggiore efficacia.
L’imposizione autoritaria di tali misure invece non proviene dall'esperienza delle persone nella comunità e sul posto di lavoro, ma sono sviluppate con altre finalità in mente. Questo ha portato a messaggi confusi e contraddittori e ha creato un disordine generale, con il risultato che le linee guida sono state ampiamente ignorate, sia dagli individui che nei luoghi di lavoro o in altre istituzioni.
Le nostre idee si basano sui principi fondamentali dell'anarchismo organizzato: auto-organizzazione, solidarietà e aiuto reciproco. Non abbiamo bisogno che il governo ci dica cosa fare, né dobbiamo andare contro il nostro buon senso solo perché il governo vuole sostenere l'economia. Certo, è difficile fare ciò che è meglio quando ci troviamo in condizioni di lavoro precarie. Ecco perché l'organizzazione di classe e la lotta di classe sono un elemento vitale in qualsiasi strategia.

Costruire un movimento rivoluzionario
L'anarchismo organizzato crede che, senza una società completamente nuova, una società senza capitalismo, Stato e gerarchie, l'umanità farà fatica a sopravvivere. Prima di tutto, questa pandemia non sarà l'unica. Altre seguiranno, dato il rapporto di sfruttamento in cui l’umanità si trova con gli animali e il mondo naturale. Il capitalismo ha portato in superficie i potenziali pericoli sottostanti. Il cambiamento climatico e la perdita disastrosa della biodiversità e degli habitat minano la presenza stessa dell'uomo sulla terra. Ancora una volta, il capitalismo e l'economia della crescita hanno accelerato questo processo, saccheggiando la terra per tutte le risorse disponibili. Si pensava, e molti lo pensavano all'inizio, che l'esperienza della pandemia avrebbe ispirato un nuovo modo di vivere, con maggiore aiuto reciproco, solidarietà e rispetto per l'ambiente. Ma questo ottimismo si è perso molto rapidamente. Siamo presto tornati alla "normalità", con i governi desiderosi di far tornare la gente a consumare. La promozione dei viaggi aerei è un primo esempio di totale disinteresse per il cambiamento climatico. Lo sfruttamento dei combustibili fossili, il disboscamento e la deforestazione sono continuati per tutta la durata della pandemia. Nella disperazione di recuperare i profitti aziendali, il cambiamento climatico passerà in secondo piano per qualche tempo.
Nel prossimo periodo le persone si concentreranno principalmente nel contrastare gli attacchi del governo e dei padroni che cercano di far pagare alla classe lavoratrice il costo della pandemia. Gran parte del nostro tempo sarà speso a combattere queste battaglie economiche. Dobbiamo fare in modo che la classe lavoratrice sia unita in modo da potersi sostenere a vicenda e fare in modo che le persone più oppresse siano pienamente sostenute. Abbiamo bisogno di solidarietà e di aiuto reciproco piuttosto che di lottare ognuno per conto proprio in un posto di lavoro, un sindacato o un gruppo sociale oppresso.
Il nostro compito storico è quello di continuare a sollevare la necessità della rivoluzione. Non possiamo continuare a concentrarci solo sui problemi immediati che affrontiamo, cercando semplicemente di evitare il peggio degli attacchi e rivendicare qualche briciola. Dobbiamo sfidare l'intero sistema. Una strategia sarà basata in un luogo particolare - una comunità, un posto di lavoro - ma deve essere saldamente radicata in una prospettiva internazionale. Possiamo imparare dalla nostra esperienza della pandemia, che ha costretto molte persone a limitare la loro vita al loro ambiente immediato: la loro casa, i vicini, la comunità e gli spazi verdi. È in un luogo specifico, intorno a questioni che possiamo sperimentare in prima persona, che si creano movimenti per un cambiamento molto più grande.
Tuttavia, è essenziale adottare una prospettiva più ampia, poiché i cambiamenti necessari sono enormi e interdipendenti. I motivi per cui ci sono problemi in un determinato luogo sono dovuti alle decisioni prese nei consigli di amministrazione delle aziende o al risultato delle forze di mercato che assicurano che il profitto sia il criterio principale che modella i luoghi.
Mentre il cambiamento climatico è anche un problema globale, la pandemia è stata molto più immediata e personale. Non tutti possono evitare di essere consapevoli del fatto che siamo interconnessi. Questo significa che c'è il potenziale per sviluppare movimenti più mirati a livello internazionale. Lo slogan "non siamo al sicuro finché tutti sono al sicuro" è diventato parte del modo di pensare di molte persone. Il futuro dipende dalla misura in cui possiamo costruire sulla base degli aspetti positivi della risposta popolare e creare un movimento che vada oltre le preoccupazioni e le richieste immediate, per una rottura fondamentale con il capitalismo e verso una società anarchica.

☆ Alternativa Libertaria/FdCA – Italia
☆ Anarchist Communist Group (ACG) – Gran Bretagna
☆ Anarchist Federation – Grecia
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement (AWSM) – Aotearoa/Nuova Zelanda
☆ Coordinacion Anarquista Latinoamericana (Coordenaçao Anarquista Brasileira – Brasile, Federacion Anarquista Uruguya – Uruguay, Federacion Anarquista de Rosario – Argentina)
☆Die Plattform (Germany)
☆ Embat, Organització Llibertària de Catalunya – Catalogna
☆Karala, Anarchist Group (Ankara) – Turchia
☆ Libertäre Aktion (LA) – Svizzera
☆ Melbourne Anarchist Communist Group (MACG) – Australia
☆ Organisation Socialiste Libertaire (OSL) – Svizzera
☆Roja y Negra – Anarchist Organisation (Buenos Aires) – Argentina
☆ Union Communiste Libertaire (UCL) – Francia, Belgio e Svizzera
☆Vía Libre, Anarchist Group – Colombia
☆ Zabalaza Anarchist Communist Front (ZACF) – Sudafrica

mashrek / arabia / irak / imperialismo / guerra / comunicato stampa Friday January 07, 2022 00:53 byVarie organizzazioni anarchiche

Embargo, taglio delle fonti d’acqua e attacchi aerei contro i civili sono stati alcuni dei crimini di guerra commessi dallo stato fascista turco durante tutto quest’anno contro la rivoluzione in Rojava.

Mentre affronta la crisi politica ed economica interna, il governo Erdogan deve accettare il fallimento delle operazioni militari nelle montagne del Kurdistan, invocando l’uso di armi chimiche, di fronte alla resistenza dei guerrieri curdi della rivoluzione.

L’intensificazione degli attacchi dello scorso ottobre, i volantini lanciati dagli aerei e i recenti movimenti di truppe minacciano una nuova invasione dei territori autonomi nel nord e nell’est della Siria.

In questo momento delicato, vogliamo riaffermare la nostra solidarietà con i nostri compagni e le nostre compagne rivoluzionarie e tutti i popoli del Rojava e condannare ancora una volta l’occupazione del Rojava, le molteplici aggressioni e i crimini di guerra dello stato neofascista turco e dei suoi alleati jihadisti, così come i loro preparativi di guerra.

La rivoluzione del Rojava, che sta per festeggiare 10 anni, e insieme alle montagne curde liberate, rappresenta un’alternativa democratica e federalista di base non solo per il Medio Oriente, ma per i popoli del mondo.

In questo XXI secolo di crisi economica, sociale ed ecologica, in un mondo trasformato in una giunta di grandi potenze e capitali per la speculazione finanziaria, la lotta e la creazione di progetti di una società diversa hanno un ruolo strategico globale. La rivoluzione del Rojava, con le sue forti radici nella lotta delle donne, l’ampliamento della democrazia con una larga partecipazione popolare e la protezione dell’ambiente, è un esempio rivoluzionario di questi tempi da cui i popoli del mondo devono imparare.

Non è un caso che dal suo inizio migliaia di persone in tutto il mondo siano insorte in solidarietà con l’eroica resistenza di Kobanê contro le forze fasciste dell’ISIS.

L’ISIS, un gruppo criminale, oscurantista e fascista, la cui creazione è stata facilitata dal disastroso intervento militare statunitense in Iraq, dal finanziamento e dal sostegno dell’Arabia Saudita, e che ha l’appoggio ideologico e tattico dello stato turco, e i cui combattenti sono stati riciclati come mercenari per le invasioni di Afrin e Serekanyie, e ora si preparano a invadere il Rojava come forza paramilitare dell’esercito turco.

La guerra in corso in Siria non è solo un conflitto tra aree di influenza di diverse potenze, è anche un conflitto tra progetti sociali antagonisti. Nel Rojava è in corso un processo rivoluzionario di cui sono protagonisti il popolo curdo e i suoi alleati, con le sue conquiste e i suoi limiti, ma un processo di transizione verso una società socialista che lotta contro tutte le strutture di dominio dell’attuale società capitalista.

Mentre i popoli del nord e dell’est della Siria resistono e lottano, i popoli del mondo devono contribuire in solidarietà e sostegno con tutti i mezzi necessari, sostenendo il popolo curdo e altri popoli che si ergono contro l’ingiustizia e l’aggressione imperialista.
Condanniamo qualsiasi tentativo di aggressione dello stato turco o di qualsiasi altro stato contro i popoli del Rojava, le loro organizzazioni e la loro esperienza sociale e democratica basata su un forte protagonismo popolare e di carattere confederalista.

ABBASSO L’AGGRESSIONE IMPERIALISTA TURCA!
VIVA LA RESISTENZA DEI POPOLI DEL ROJAVA!

☆ Tekoşina Anarşist - TA (Rojava)
☆ Coordinamento Anarchico Brasiliano - CAB (Brasile)
☆ Anarchist Federation (Grecia)
☆ Roja y Negra - Organizacion Politica Anarquista (Buenos Aires - Argentina)
☆ Federación Anarquista Uruguaya – FAU (Uruguay)
☆ Federación Anarquista de Rosario – FAR (Argentina)
☆ Organización Anarquista de Córdoba – OAC (Argentina)
☆ Union Communiste Libertaire (Francia)
☆ Embat – Organització Llibertària de Catalunya (Catalogna)
☆ Alternativa Libertaria – AL/FdCA (Italia)
☆ Die Plattform – Anarchakommunistische Föderation (Germania)
☆ Organisation Socialiste Libertaire – OSL (Svizzera)
☆ Libertaere Aktion (Svizzera)
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement – AWSM (Aotearoa / Nuova Zelanda)

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