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internazionale / storia dell'anarchismo / documento politico Tuesday July 20, 2021 02:06 byVarie organizzazioni anarchiche

Il 19 luglio 1936 il popolo ottenne una vittoria storica contro un colpo di stato militare che si stava sollevando contro il governo e la Repubblica spagnola

Il 19 luglio 1936 il popolo ottenne una vittoria storica contro un colpo di stato militare che si stava sollevando contro il governo e la Repubblica spagnola. L'insurrezione fu un complotto militare e civile sostenuto da tutti i settori reazionari della società (Chiesa, carlisti, falangisti, conservatori, proprietari terrieri e industriali) e finanziato dai banchieri di destra e persino dall'Italia di Mussolini.

Di fronte a questo complotto ben organizzato per rovesciare un governo, c'era solo una manciata di militari leali e di dubbie forze dell'ordine. Tuttavia, il popolo capì perfettamente il suo ruolo storico e superò ogni previsione di resistenza. Le masse lavoratrici si impadronirono di intere città come Barcellona, Madrid, Gijón, San Sebastián e Valencia.

La sconfitta di questo colpo di stato portò ad una vera e propria guerra civile, dato che i militari avevano trionfato in alcune città e regioni (Navarra, Castiglia, Siviglia, Cordoba, Cadice e Galizia). Avevano l'esercito coloniale dell'Africa e l'appoggio delle potenze fasciste. La vittoria di Franco avvenne grazie all'aiuto internazionale. Nonostante questo, però, la guerra durò 33 mesi.

A causa del golpe, lo stato repubblicano crollò. La spinta delle forze popolari fu tale che la resistenza si trasformò in una vera e propria rivoluzione sociale. Questa rivoluzione fu guidata dalle forze organizzate nella CNT, nella Federazione Anarchica Iberica, nelle Mujeres Libres, nella Federazione Iberica della Gioventù Libertaria e, in misura minore, nel Partito Operaio di Unificazione Marxista, ma bisogna riconoscere che interessò la base di tutti i partiti la cui gente comune partecipò anche al clima rivoluzionario.

Le forze operaie crearono delle milizie con le armi che avevano preso dalle caserme. La spinta popolare respinse le colonne militari fasciste e creò un intero esercito di milizie finanziate essenzialmente dai sindacati, dalle organizzazioni politiche e dai comuni. Nel corso del tempo, il governo centrale creò un Esercito Popolare con l'obiettivo di rispondere al nemico con le proprie armi. Tuttavia, questo esercito mirava a placare lo spirito rivoluzionario delle milizie, il vero "popolo in armi", e a incanalarlo in una guerra convenzionale.

La rivoluzione era iniziata con la confisca delle imprese e delle terre i cui proprietari erano fuggiti all'estero. La classe operaia si impadronì dei mezzi di produzione, e li mise a regime attraverso i sindacati. Così, nel giro di poche settimane, numerose espropriazioni portarono alla collettivizzazione di fabbriche e campi. Grazie a questa rivoluzione, un'industria bellica fu creata dal nulla. Più tardi queste collettività furono raggruppate nel tentativo di socializzare l'intera economia, obiettivo che non poté essere completato a causa della reazione del governo e dell'emergere di forze controrivoluzionarie (specialmente il Partito Comunista) che lo impedirono. Milioni di persone hanno però preso parte in quegli anni al processo rivoluzionario.

Esempi della costruzione popolare della rivoluzione sociale sono: le collettivizzazioni contadine, attraverso il recupero della proprietà e la gestione comunitaria della terra; le collettivizzazioni industriali e di servizi basate sull'autogestione delle imprese e la pianificazione dei lavoratori attraverso le federazioni sindacali; la scolarizzazione quasi totale della popolazione infantile e giovanile e l'introduzione di una pedagogia basata sui principi di Ferrer y Guardia e sulla pedagogia razionalista e libertaria; il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione (alloggi, salute, infanzia, servizi essenziali…); la promulgazione di norme che stabilirono la coeducazione nelle scuole, l'aborto libero e gratuito, le libere unioni, ecc.. In breve, l'anarchismo e l'anarcosindacalismo iberico riuscirono a mettere in pratica per mesi quelle idee e proposte che avevano sviluppato e per le quali tanto avevano lottato tramite le loro organizzazioni, subendo dure repressioni per decenni, in un esempio di cosa comporta la creazione del Potere Popolare.

Vorremmo anche ricordare che in un altro 19 luglio, ma nel 2012, il Rojava ha dichiarato la sua autonomia dallo stato siriano. L'autonomia curda è anche un processo rivoluzionario, una potente torcia accesa in Medio Oriente. La sua lotta durante i 9 anni di autonomia mantiene alte le aspirazioni rivoluzionarie dei popoli per tutto il tempo. Non possiamo che essere pienamente solidali con la loro lotta.

Il 19 luglio rappresenta la vittoria di un popolo contro una reazione militarizzata e ben preparata. Ci ricorda che la vittoria è possibile. Questa utopia può essere messa in pratica. Evidenzia la nostra forza quando ci organizziamo per vincere. Rappresenta anche l'eterna minaccia dell'intervento imperialista e reazionario delle potenze globali, che non esiteranno a schiacciare qualsiasi processo trasformativo. Per questo, la solidarietà internazionalista e l'estensione di questi processi rivoluzionari ad altri luoghi è essenziale.

ALCUNE LEZIONI DELLA RIVOLUZIONE SPAGNOLA

In primo luogo, potremmo segnalare la necessità del protagonismo popolare e i precedenti processi di costruzione di questo protagonismo, di quello che chiamiamo Potere Popolare e che non è altro che il popolo, le classi oppresse, che prendono in mano la risoluzione di tutti i problemi e le questioni sociali, compresa la lotta per fermare un colpo di stato come quello dei militari reazionari e fascisti.

Fu a Barcellona, e in Catalogna per estensione, che per la prima volta il popolo vinse per le strade, prese le caserme e sconfisse la reazione, il tutto in modo organizzato e pianificato, applicando un alto e complesso livello di azione diretta attraverso i Comitati di Difesa della CNT, sconfiggendo la rivolta fascista. L'esperienza accumulata dalle lotte di strada e dai gruppi d'azione si è espressa in tutto il suo splendore, portando il 19 luglio 1936 Barcellona e la Catalogna nelle mani della classe operaia e dei contadini catalani.

Ma fu lì che cominciarono a manifestarsi i primi problemi e limiti, in un processo che non sarebbe stato semplice e che, come tutti i processi rivoluzionari, era tutt'altro che idilliaco. A Barcellona e in Catalogna si installò una sorta di doppio potere, con la Generalitat che conservava il potere statale e il Comitato delle Milizie e Collettività Antifasciste che appariva come un organismo ispirato dal movimento libertario. Con la forza sociale e la vittoria in mano, la CNT e la FAI permisero il mantenimento degli organismi statali, che si sarebbero poi rivoltati contro la rivoluzione. Non volevano imporre il predominio anarchico - anche se erano la maggioranza - ma d'altra parte, aprivano la porta alle manovre del Partito Comunista e all'intervento dell'Unione Sovietica attraverso di esso.

In questo senso, possiamo segnalare due aspetti da tenere in considerazione: il primo fu quello di permettere il rafforzamento delle forze avverse al processo rivoluzionario, e che cercavano di mantenere la Repubblica come forma di governo. Questo aspetto culminò negli scontri del maggio 1937 in cui la controrivoluzione guidata da comunisti e repubblicani sconfisse politicamente le forze rivoluzionarie.

In secondo luogo andò rafforzandosi anche la realizzazione di organizzazioni popolari in sostituzione dello Stato, permettendo la sperimentazione di nuove e avanzate forme di autogestione e federalismo. In questo senso, lo slogan dell'anarchismo che "guerra e rivoluzione sono inseparabili" era assolutamente corretto. Per milioni di persone, la rivoluzione era una questione essenziale per cui lottare. Come deliberato al Congresso di Saragozza della CNT, praticamente tutta l'economia catalana fu collettivizzata. Ma non appena la Repubblica uccise quella rivoluzione, il morale crollò in tutta la retroguardia. La guerra si ridusse a battaglie tra i due eserciti opposti. Le speranze del popolo si basavano allora sulla mera sopravvivenza in mezzo a un crescente sconforto: nelle retrovie, la fame e la repressione del governo, e in prima linea, le sconfitte militari.

Il dilemma centrale dell'anarchismo spagnolo nel mezzo della Rivoluzione fu circa la partecipazione al governo della Repubblica. Si può discutere sulla saggezza o meno di questa decisione, che contravviene ai principi della nostra ideologia, ma bisogna tener presente che si operava in condizioni avverse sotto diversi aspetti (mancanza di armamenti, scarso appoggio internazionale e minaccia imminente a Madrid) e la situazione del tutto inedita in cui la forza delle organizzazioni anarchiche variava nelle diverse zone del territorio spagnolo.

La principale carenza dell'anarchismo spagnolo in tutto questo scenario fu la mancanza di un'organizzazione politica che avesse una propria strategia e proposte per una situazione così inedita e difficile, e che non fosse legata alle strategie di altre forze politiche. Indubbiamente molto doveva essere concordato, ma è sempre preferibile farlo sulla base del proprio approccio e con le proprie forze.

Il fatto che l'anarchismo non fosse politicamente organizzato in Spagna ebbe un impatto anche nel campo della guerra e dell'azione diretta, poiché su quel piano si sarebbero potute esplorare altre forme di organizzazione della milizia e livelli più complessi (in effetti ci furono diverse proposte in questo senso), senza cadere nella piena militarizzazione dello Stato, che dava il controllo dell'esercito allo Stato (e a chi controllava il governo, con il crescente peso del Partito Comunista) e indirettamente all'Unione Sovietica.

Lungi da noi dire cosa si sarebbe dovuto fare. Uomini e donne del popolo, nostre sorelle e fratelli di idee, che hanno affrontato il fascismo con enorme coraggio, hanno in quella occasione combattuto e dato la vita. Il processo rivoluzionario fu il prodotto della accumulazione delle lotte del popolo spagnolo prima del 1936, lotte che includevano deportazioni, esilio e prigione, ma anche un'atmosfera di dibattito e azione che esisteva tra le classi popolari e i diversi livelli di azione diretta che si sviluppavano quotidianamente. Gruppi come "Los Solidarios" (che nel 1936 si chiamava "Nosotros" e che fu il gruppo leader dell'insurrezione proletaria del 19 luglio a Barcellona attraverso il Comitato di Difesa Locale) in America Latina stavano raccogliendo le risorse economiche per supportare finanziariamente quel processo che già da anni si intravedeva. In questo processo, l'esistenza di un'organizzazione politica anarchica avrebbe fornito un chiaro orientamento a tutti i livelli della lotta e avrebbe permesso di elaborare in modo diverso i dibattiti che si svolgevano all'interno del movimento anarchico. A tal proposito va tenuto presente che l'anarchismo non era l'unica forza esistente e che anche altre forze politiche giocavano e avevano i loro progetti e alleanze politiche.

Mentre l'anarchismo spagnolo si adattava alla difficile situazione in cui si trovava, adottando un programma di unità antifascista, sorsero altri gruppi di opposizione rivoluzionaria, come "Los Amigos de Durruti". La loro proposta nel maggio 1937 di "un programma e fucili", proponendo una giunta rivoluzionaria per prendere il potere, era la prova della necessità di organizzazione politica che abbiamo indicato.

Per noi l'organizzazione politica è decisiva, soprattutto in un processo di cambiamento. La nostra organizzazione non è un'organizzazione d'avanguardia, non va avanti al popolo per guidarlo. Al contrario, è un piccolo motore che spinge le organizzazioni popolari, che aiuta, che stimola il popolo ad essere artefice del suo destino e va avanti insieme al popolo, con i suoi problemi e limiti, ma anche con ciò che il popolo è capace di costruire.

Per questo noi anarchici politicamente organizzati parliamo di una concezione inedita del potere. Intendiamo il potere come capacità d'azione del popolo e per questo parliamo di Potere Popolare o altri concetti che esprimono la stessa idea che è il popolo che deve costruire il processo rivoluzionario e la società socialista e libertaria che desideriamo. Questo concetto non ha nulla a che fare con il potere statale, ma piuttosto con la possibilità di distruggere lo stato e sostituire la società capitalista con un nuovo ordine sociale.

L'organizzazione politica, il potere popolare e la convinzione che una società libertaria non si stabilirà dall'oggi al domani dopo la rivoluzione, ma dopo un processo di transizione in cui varie forze continueranno a spingere per il proprio progetto, e in cui gli anarchici devono avere la capacità e la forza di consolidare le nostre proposte, sono elementi chiave di un processo rivoluzionario con un chiaro orientamento anarchico e antiautoritario.

Crediamo, in tutta modestia, che queste possano essere alcune delle lezioni della rivoluzione spagnola per l'anarchismo organizzato. Con la costruzione di una nuova società realizzata - anche se parzialmente, ma che durò fino al 1939 - la gente si abituò a vivere sotto le Collettivizzazioni anche, in alcuni casi, eliminando il denaro e sostenendo lo sforzo bellico.

Bisogna notare che molti dei compagni delle compagne sopravvissuti che si rifugiarono in Francia e furono imprigionati in veri e propri campi di concentramento, presero parte attiva nella lotta contro l'occupazione nazista del territorio francese e furono proprio i militanti anarchici spagnoli tra i primi e le prime ad entrare nella Parigi liberata. Altri compagni e compagne hanno poi continuato a fare attività militante in America Latina e hanno contribuito con la loro esperienza di lotta alle organizzazioni di altre parti del mondo. Molti militanti internazionalisti presero parte sui fronti di battaglia e nella retroguardia, come Simón Radowitzky, che dopo aver scontato una lunga condanna a Usuhaia (Argentina), andò a combattere in Spagna. Come lui, tanti altri hanno continuato a combattere nei loro rispettivi paesi dopo la Rivoluzione.

L'eredità della Rivoluzione spagnola non è un passato morto e sepolto, fa parte della storia e della lotta degli sfruttati e delle sfruttate, dei processi di emancipazione che la nostra classe ha condotto e degli aneliti per un domani diverso per cui si lotta oggi. In Spagna si è sviluppato un po' di questo, ed è un'esperienza concreta dalla quale i popoli oppressi e i popoli del mondo devono studiare e imparare, trarre conclusioni, constatare i limiti esistenti, ma anche prendere in considerazione il potenziale creativo del popolo in tempi di rivoluzione.

Invitiamo a mantenere viva la sua eredità e il suo lavoro e a riflettere su tutte le lezioni che questo ricco processo storico popolare ci lascia.

Nell'85° anniversario della Rivoluzione spagnola,
SALUD!
LA VITTORIA SARÀ DEGLI SFRUTTATI E DELLE SFRUTTATE!!!
VIVA LA RIVOLUZIONE SOCIALE!

Embat, organitzacio libertaria de Catalunya - Catalogna
Federación Anarquista Uruguaya (FAU) - Uruguay
Federazione Anarchica - Grecia
Libertäre Aktion - Svizzera
Federación Anarquista de Rosario (FAR) - Argentina
Die Plattform - Organizzazione anarco-comunista - Germania
ZACF (Fronte Comunista Anarchico Zabalaza) - Sudafrica
Organización Anarquista de Córdoba (OAC) - Argentina
AWSM (Aotearoa Workers Solidarity Movement) - Nuova Zelanda
Grupo Libertario Vía Libre - Colombia
Coordenacao Anarquista Brasilera (CAB) - Brasile
Organisation Socialiste Libertaire (OSL) - Svizzera
Federación Anarquista Santiago (FAS) - Cile
Organización Anarquista de Tucumán (OAT) - Argentina
Alternativa Libertaria/ Federazione dei Comunisti Anarchici (AL/FdCA) – Italia
Union Communiste Libertaire - Francia

internazionale / genero / comunicato stampa Tuesday June 29, 2021 04:20 byVarie organizzazioni anarchiche

Il 28 giugno 1969 la polizia arriva allo Stonewall Inn di New York, bar rinomato nelle comunità gay, lesbiche, bi e trans e famoso per accogliere tutti, anche i più emarginati. Come al solito, la polizia rovina la festa.

Ma la risposta non si fa attendere: diverse migliaia di persone - gay, lesbiche, travestiti, drag e trans - affrontano la polizia per tutta la notte. Quel giorno stesso e nelle cinque notti successive, un'intera comunità si alza in piedi contro l'ingiustizia e la crudeltà della polizia.
I Pride, le marce dell’orgoglio, come esistono ora in molte città del mondo ogni giugno, commemorano i disordini di Stonewall e servono a difendere i diritti di ogni persona che non rientra negli stretti confini dell'eteronormatività che i reazionari vorrebbero imporre come norma universale.
Purtroppo quest'anno commemoriamo anche il 5° anniversario dell'attentato di Orlando negli Stati Uniti, un crimine di massa omofobico, transfobico e razzista che ha tolto la vita a 49 persone e lasciato 59 feriti. La lotta è lungi dall'essere finita, poiché la violenza contro i "queer" aumenta in molti paesi. Lottare contro l’omofobia e tutte le sue declinazioni è lottare contro una legittimazione di massa della violenza. È una necessità!

L'omofobia è un trampolino di lancio per il fascismo
Nel migliore dei casi, i governanti fanno solo finta di prevenire questa violenza, altre volte la appoggiano apertamente, come in paesi come la Russia, in Ungheria e non solo, rafforzando attivamente la repressione legale sulle persone arcobaleno. In Turchia, il fascista Erdoğan ha vietato tutte le azioni del movimento LGBTQ+, recentemente un piccolo concentramento è stato duramente picchiato dalla polizia. In altri paesi, gli attivisti di estrema destra e gli hooligans fanno il lavoro sporco per a reazione. In Francia, per esempio, circa 80 fascisti hanno attaccato la Dyke's march di Lione, che si era riunita in aprile per l'orgoglio lesbico e il diritto di accesso alla tecnologia riproduttiva assistita. Questo attacco è uno dei tanti atti dell'ideologia omofoba, un trampolino di lancio per il nazionalismo e il fascismo.

Le persone arcobaleno povere soffrono di più
Anche se l'omofobia, la transfobia e i crimini d'odio colpiscono tutta la comunità LGBTQ+, dobbiamo sottolineare che sono le persone dei settori pù poveri a trovarsi nelle situazioni peggiori di discriminazione e conseguente esclusione, che genera ancora oggi molte difficoltà nell'accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria e a buone condizioni di lavoro. Inoltre, la brutalità della violenza sessista si ripercuote su un gran numero di transfemminicidi e di violenze concentrate sulla comunità LGBTQ+. Guardando attentamente le statistiche, soprattutto in America Latina, la maggior parte delle vittime di crimini d'odio appartengono ai settori più poveri, che sono più esposti alla prostituzione, all'abuso di droga, alla persecuzione della polizia, al lavoro informale, ecc. Inoltre possiamo vedere come la discriminazione razzista gioca un ruolo importante. Le persone LGBTQ+ provenienti da comunità indigene o di colore sono sottoposte quotidianamente a un'oppressione ancora maggiore. Sono tra l'altro molto spesso costrette all'esilio e a vivere in una sorta di doppia clandestinità nelle società in cui si stabiliscono.

Combattere l’omofobia è parte della lotta anarchica
Non solo difendiamo il diritto per le persone LGBTQ+ come per tutti di muoversi e stabilirsi dove vogliono, ma come coordinamento internazionale, affermiamo anche che combattere efficacemente l’omofobia in tutte le sue forme non è solo una questione di bei discorsi progressisti. È una lotta lunga e quotidiana per l'uguaglianza dei diritti e contro tutti gli atti, commenti e comportamenti omofobi e transfobici. E' particolarmente importante continuare la lotta contro l'oppressione sistemica che le persone LGBT+ subiscono nel sistema educativo, nel sistema sanitario, e in numerosi altri campi. Più in generale dobbiamo continuare a lottare contro tutte le oppressioni, per sviluppare una vera solidarietà contro tutte le oppressioni

Firmatari
☆ Alternativa Libertaria/ Federazione dei Comunisti Anarchici (AL/FdCA) – Italia
☆ Αναρχική Ομοσπονδία - Anarchist Federation – Grecia
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement (AWSM) – Aotearoa / Nuova Zelanda
☆ Coordenação Anarquista Brasileira (CAB) – Brasile
☆ Devrimci Anarşist Federasyon – Turchia
☆ Die Plattform - Anarchakommunistische Organisation – Germania
☆ Embat - Organització Llibertària de Catalunya – Catalogna
☆ Federación Anarquista de Rosario (FAR) – Argentina
☆ Federación Anarquista Uruguaya (FAU) – Uruguay
☆ Grupo Libertario Vía Libre – Colombia
☆ Libertäre Aktion – Svizzera
☆ Melbourne Anarchist Communist Group (MACG) – Australia
☆ Organisation Socialiste Libertaire – Svizzera
☆ Organización Anarquista de Córdoba (OAC) – Argentina
☆ Organización Anarquista de Tucumán (OAT) – Argentina
☆ Roja y Negra - Organización Política Anarquista – Argentina
☆ Tekoşina Anarşist – Rojava
☆ Union Communiste Libertaire – Francia & Belgio
☆ Zabalaza Anarchist Communist Front (ZACF) – Sud Africa

iberia / lotte sindacali / recensione Tuesday June 15, 2021 06:13 byLucio Di Stefano

Recensione del romanzo storico dedicato alle lotte sindacali a Barcellona: "1907 di Fulvio Caporale

Il romanzo storico ha una forza sorprendente, perché ancora oggi trascina milioni di lettori in storie che hanno un fascino antico e che molti magari hanno solo sfiorato a scuola ma ritrovano nel romanzo, nella narrazione di una vicenda inventata all’interno di un contesto realmente accaduto. Ovviamente si tratta sempre di un’idea, la quale spinta da una narrazione avvincente fa breccia nella mente e nel cuore del lettore. Nel libro “1907” di Fulvio Caporale, Edizioni Montag, c’è un’idea importante: l’amicizia e l’amore di tre personaggi influenzano la Storia, gli ideali, la politica, la lotta sindacale e i tremendi abusi del potere economico che distruggono ogni speranza senza lasciare traccia e ricordo delle loro vittime. Tre personaggi determinati a realizzare i loro sogni e i loro progetti si incontrano proprio a causa delle circostanze storiche che stanno forgiando Barcellona, una città dinamica dove l’industria, il capitalismo e l’imprenditoria stanno avendo un successo insperato travolgendo diritti dei lavoratori e impiegando donne, uomini e bambini in un inferno di lavoro senza speranze e prospettive. Tutti e tre i personaggi, Luca, Pablo e Luna vogliono sconfiggere quelle ingiustizie ma ognuno di loro lo fa seguendo il proprio carattere, la propria intelligenza e soprattutto il proprio cuore. E in questo modo la Storia entra nelle vite delle persone, trasformando il loro destino.
In “1907”, un romanzo breve di 75 pagine, accadono molte cose e gli eventi si susseguono rapidamente, trasformando le vite delle persone in virtù delle loro scelte.
In questo il romanzo storico diventa una forma appassionante di lettura in cui il contesto modella i personaggi e la visione gli ideali i caratteri dei protagonisti cambiano il sapore della Storia e delle storie.
Francesco Massa

“1907” di Fulvio Caporale.
Pubblicato dalle edizioni Montag.
Anno 2021
Pag. 75
Prezzo 13,00 euro

venezuela / colombia / lotte sul territorio / comunicato stampa Thursday May 13, 2021 03:10 byVarie organizzazioni anarchiche

Il mondo guarda oggi alla Colombia; le sue vie e le sue strade sono state il palcoscenico in cui il popolo è esploso con dignitosa rabbia in un grido impetuoso che risuona e non può passare inosservato

Il mondo guarda oggi alla Colombia; le sue vie e le sue strade sono state il palcoscenico in cui il popolo è esploso con dignitosa rabbia in un grido impetuoso che risuona e non può passare inosservato. La protesta sociale, che va avanti ininterrottamente dal 28 aprile, è la risposta all'aggravarsi della povertà e della precarietà di vita (conseguenze inevitabili del modello neoliberale) che, nel mezzo della crisi sanitaria, economica e sociale, si traduce in 1,7 milioni di case colombiane che mangiano solo due volte al giorno, un tasso di disoccupazione del 14,2% e quasi la metà della popolazione, il 42,2%, in una condizione di povertà.

Situazioni simili sono vissute dalle persone in diverse regioni del mondo, in America Latina, per esempio, alla fine dello scorso anno, il tasso di povertà ha raggiunto il 33,7%, il tasso di disoccupazione era del 10,7% e 78 milioni di persone erano in estrema povertà (8 milioni in più rispetto al 2019). La risposta dei governi in carica a questa crisi sociale sono stati i tentativi di aggiustamento economico, cioè l'aumento e la diversificazione della tassazione per la classe lavoratrice, manifestatasi, per il caso colombiano, nel terzo tentativo di riforma fiscale del governo di ultradestra Iván Duque. Coloro che pagano la crisi non sono i suoi principali generatori, ma il popolo impoverito e sfruttato.

In questo contesto, migliaia di persone in Colombia si sono mobilitate, soprattutto la gioventù popolare. Nei quartieri, nelle vie e nelle strade stanno resistendo e mantenendo la protesta con barricate, cacerolazos e assemblee. La giusta lotta che il popolo colombiano sta conducendo oggi alimenta l'ondata di proteste e rivolte che, dal 2019, si sono sviluppate in America Latina come momenti dirompenti che riattivano l'organizzazione popolare.

Da parte sua, lo stato colombiano ha risposto, come fanno tutti gli stati quando vedono i loro interessi minacciati, con repressione e violenza sproporzionata. Le cifre sono terrificanti e parlano da sole; all'8 maggio, 47 persone erano state uccise (39 dalla violenza della polizia), 451 ferite (32 con ferite agli occhi e 32 con armi da fuoco), 12 vittime di violenza di genere, 548 scomparse e 963 persone detenute (campagna Defend Freedom: Everyone's Business, ONG Temblores e Ombudsman's Office Colombia).

Di fronte alla brutale repressione perpetrata dal governo di Ivan Duque contro chi lotta in Colombia, chiediamo una solidarietà attiva, di organizzare giornate di protesta in tutti i territori e di denunciare, con tutti i mezzi possibili, ciò che oggi affligge il popolo colombiano. La solidarietà internazionalista è la salvaguardia delle lotte che forgiamo, per questo, oggi, sosteniamo le richieste dello sciopero nazionale: fermare la violenza di stato, ritirare la riforma sanitaria e garantire un reddito di base universale!


Solidarietà con i popoli che lottano!

Viva lo sciopero nazionale!

Di fronte alla repressione statale, solidarietà e organizzazione popolare!


☆ Grupo Libertario Vía Libre (Colombia)
☆ Coordenação Anarquista Brasileira – CAB
☆ Federación Anarquista Uruguaya – FAU
☆ Federación Anarquista de Rosario – FAR (Argentina)
☆ Organización Anarquista de Córdoba – OAC (Argentina)
☆ Organización Anarquista de Tucumán – OAT (Argentina)
☆ Roja y Negra - Organización Política Anarquista (Buenos Aires, Argentina)
☆ Federación Anarquista Santiago – FAS (Cile)
☆ Union Communiste Libertaire (Francia & Belgio)
☆ Embat - Organització Llibertària de Catalunya (Catalogna)
☆ Alternativa Libertaria – AL/fdca (Italia)
☆ Devrimci Anarşist Federasyon – DAF (Turchia)
☆ Organisation Socialiste Libertaire – OSL (Svizzera)
☆ Workers Solidarity Movement - WSM (Irlanda)
☆ Αναρχική Ομοσπονδία - Anarchist Federation (Grecia)
☆ Melbourne Anarchist Communist Group - MACG (Australia)
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement - AWSM (Aotearoa / Nuova Zelanda)
☆ Zabalaza Anarchist Communist Front - ZACF (Sudafrica)
internazionale / lotte sindacali / comunicato stampa Sunday May 02, 2021 05:06 byVarie organizzazioni anarchiche
Primo maggio 1886, negli Stati Uniti iniziò un ampio sciopero che chiedeva una giornata lavorativa di otto ore. Lo slogan dello sciopero era "Otto ore di lavoro, Otto ore di svago, Otto ore di riposo", propagandato dalla metà del XIX secolo e attraverso il quale il movimento operaio lottava per sottrarre il potere al Capitale e rivendicare il tempo dei lavoratori per la vita, la cultura e il divertimento.

Lo sciopero fu preparato in anticipo. Il movimento operaio americano lo decise nel 1884. Per realizzarlo, si tennero centinaia di riunioni e raduni, si raccolsero fondi, in tempi in cui l'organizzazione sindacale era illegale. Furono diffusi manifesti e giornali che incoraggiavano i lavoratori ad aderire allo sciopero previsto.

Eppure la lotta per una giornata lavorativa di otto ore non era concepita come una semplice riforma. Era permeata dalla speranza di un domani migliore, una lotta che a sua volta si faceva strada verso un'altra, definitiva lotta per una società egualitaria, libera da ogni oppressione. Non fu intesa come lotta da realizzare attraverso il congresso, né attraverso i tribunali, ma piuttosto che avrebbe dovuto avere successo attraverso l'azione diretta delle masse popolari. La classe operaia diffidava di quelle istituzioni ingannevoli che significavano per loro una fonte di repressione e di fame.

Il primo maggio 1886, lo sciopero si rivelò massiccio, con manifestazioni in tutto il paese, con il suo nucleo nella popolosa città industriale di Chicago. Lì, la repressione della polizia si fece sentire fortemente, così come la resistenza degli operai; ci furono scontri che lasciarono diversi morti e feriti, tra cui un operaio che morì davanti allo stabilimento industriale McCormick, dove c'erano molti crumiri.

Sfidando la feroce repressione, i lavoratori indissero una manifestazione il 4 maggio a Haymarket Square. Durante la manifestazione, uno sconosciuto lanciò un ordigno esplosivo, in risposta alla repressione della polizia. Questo istigò la brutale risposta della polizia, che lanciò una campagna di persecuzione, imprigionamento e tortura contro i lavoratori, tra questi otto militanti sindacali anarchici più in vista furono schiacciati dal peso della giustizia borghese, dopo esser stati condannati per cospirazione.

Il processo fu una montatura contro la classe operaia, come solo pochi anni dopo lo sarebbe stato contro altri due noti anarchici, Sacco e Vanzetti. Testimonianze e prove furono fabbricate, facendo ricadere il risentimento della borghesia sulla militanza operaia. Anche lo stesso procuratore Julius Grinnell si espresse così: "La legge è sotto processo. L'anarchia è sotto processo... Signori della giuria, condannate questi uomini, fatene un esempio, impiccateli e salverete le nostre istituzioni, la nostra società".

L'anno seguente, nel novembre 1887, la giustizia borghese condannò alcuni degli anarchici accusati a diversi anni di reclusione, e gli altri a morte per impiccagione. Davanti alla corte, Adolph Fischer dichiarò: "Se devo morire per il fatto di essere anarchico, per il mio amore per la libertà, la fraternità e l'uguaglianza, allora non mi opporrò. Se la morte è la pena per il nostro amore per la libertà del genere umano, allora dico apertamente che ho rinunciato alla mia vita; ma non sono un assassino".

Da allora, il Primo Maggio è commemorato come la giornata internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici. Commemorato per la prima volta nel 1890, il Primo Maggio è celebrato come giorno di sciopero dei lavoratori contro il Capitale, come occasione per omaggiare i martiri di Haymarket e per lottare per la giornata lavorativa di 8 ore. Come risultato degli scioperi e della lotta tenace, la richiesta delle 8 ore è stata lentamente conquistata dalla classe operaia in diversi paesi, come nel caso dell'Uruguay e della Nuova Zelanda prima del 1915, o in Spagna con lo sciopero della Canadenca nel 1919.

Cosa significa oggi il Primo Maggio:


La giornata lavorativa di 8 ore è già stata conquistata come diritto in molti paesi, e il primo maggio è riconosciuto come giornata internazionale di commemorazione dal movimento dei lavoratori e delle lavoratrici in tutto il mondo. Tuttavia, oggi milioni di persone oppresse nel mondo lavorano ancora per lunghe ed estenuanti giornate lavorative in condizioni terribili, si verificano ancora incidenti nelle fabbriche e nelle officine, con conseguenti terribili tragedie, come abbiamo visto accadere in Bangladesh numerose volte. Il capitale transnazionale ha diffuso in modo spropositato la produzione su tutto il pianeta, impoverendo le condizioni di vita e di lavoro di intere popolazioni in regioni e paesi periferici, minacciando, inoltre, l'esistenza stessa del pianeta.

Pertanto, la rivendicazione delle 8 ore di lavoro è ancora attuale e valida. E, soprattutto, è più che mai valida la società sognata e combattuta dai Martiri di Chicago e da generazioni di militanti e lavoratori, che portavano nel cuore desideri di giustizia sociale per tutta l'umanità, sapendo che la lotta contro il capitalismo e lo Stato era decisiva, come lo è ancora oggi. Sapevano che gli oppressori e le loro istituzioni sono da una parte, e le classi oppresse dall'altra, coloro che sanguinano davanti alle macchine, che muoiono di fame, che sono disoccupati, che il sistema capitalista disprezza, ma che costruiranno un nuovo mondo giusto.

Come coloro che parteciparono agli scioperi di Chicago, noi oppressi e oppresse sappiamo oggi che la giustizia non può essere raggiunta all'interno del sistema, che l'attuale ordine sociale non porta nulla di buono a noi, che dipendiamo dal nostro lavoro quotidiano per vivere. Il capitalismo porta solo miseria, fame, violenza e morte. Questo è ciò che il sistema ci ha portato per secoli, eppure negli ultimi trent'anni è avanzato tecnologicamente in modo grottesco. Il capitalismo ha scatenato guerre per controllare le risorse, generando il caos nei paesi e trasformandoli in "stati falliti", distruggendo i loro interi sistemi produttivi, e spostando le popolazioni, trasformandole in rifugiati o migranti economici alla disperata ricerca di lavoro e benessere. La lista delle catastrofi generate dall'ambizione incontrollata del Capitale nel suo assetto imperialista è lunga e complicata.

Sono le classi oppresse di tutto il mondo che soffrono le conseguenze della riproduzione del sistema capitalista e la sua necessità di sfruttare l’ambiente e il lavoro umano, siamo noi che dobbiamo tenere alte le bandiere di lotta dei Martiri di Chicago e i loro sogni di giustizia e libertà.

Che cosa deve fare l’anarchismo organizzato:


L'anarchismo, l'ideologia professata dai Martiri di Chicago, non è morto, né è scomparso, come molti appartenenti alle varie correnti ideologiche e politiche hanno sostenuto. Al contrario, l'anarchismo oggi ha la forza di dimostrare che la sua proposta è valida e utile per l'umanità, che il suo approccio sociale è valido per le lotte attuali e non una "reliquia del passato". L'impegno anarchico, che mira a costruire una società in cui il potere, la proprietà e i mezzi di autosostentamento siano socializzati, e in cui la libertà collettiva sia una componente essenziale dell'ordine sociale, è attuale e valido oggi.
Questa proposta non può realizzarsi da un giorno all'altro, ci vuole pazienza, tenacia e determinazione per costruire una società diversa che promuova l'organizzazione del popolo e sostenga le lotte del popolo. Dobbiamo migliorare questa proposta giorno per giorno. Questo è possibile attraverso l'inserimento sociale nel cuore della società, nelle classi popolari e lavoratrici.

E' di particolare interesse per l'anarchismo organizzato avere un'influenza sui segmenti della società dove gli oppressi e le oppresse lottano, in particolare sui lavoratori e le lavoratrici, rafforzando e sviluppando l'organizzazione sindacale, e la lotta per migliori salari e condizioni di lavoro. Inoltre, è interesse dell'anarchismo organizzato intrecciare queste lotte con quelle di altri popoli oppressi e costruire una strategia intorno alla realizzazione di un fronte degli oppressi, avanzando nella creazione di maggiori spazi di autogestione e indipendenza di classe, riguardo a ciò che noi chiamiamo la costruzione del potere popolare (o potere dal basso).

Tutti i diritti e i benefici che appartengono al popolo sono stati combattuti e conquistati attraverso la lotta. Le classi dominanti non danno niente gratis; solo la solidarietà e la lotta militante dell'organizzazione popolare unita ha garantito conquiste per gli oppressi e le oppresse. In questa lotta l'anarchismo organizzato ha un posto, con la nostra strategia, le nostre proposte e la nostra metodologia, che sottolinea la creazione del potere popolare e non quella di un partito politico, come spesso fanno gli avanguardisti.

Gli aneliti di giustizia e libertà dei martiri di Chicago scenderanno di nuovo nelle strade il prossimo Primo Maggio, insieme agli oppressi e alle oppresse del mondo, nella loro lotta per un futuro migliore. I loro sogni vivono nella lotta di tutte le donne e di tutti gli uomini, in tutto il mondo, per il pane e la dignità, ma anche per una società pienamente egualitaria e giusta.


LUNGA VITA AI MARTIRI DI CHICAGO!
VIVA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI!
VIVA L’ANARCHISMO, VIVA LA RIVOLUZIONE!
RAFFORZIAMO L'ANARCHISMO ORGANIZZATO!
PER IL SOCIALISMO E LA LIBERTÀ!
VIVA LA CLASSE LAVORATRICE!


☆ Federación Anarquista Uruguaya – FAU (Uruguay)
☆ Federación Anarquista de Rosario – FAR (Argentina)
☆ Organización Anarquista de Tucumán – OAT (Argentina)
☆ Embat - Organització Llibertària de Catalunya (Catalogna)
☆ Devrimci Anarşist Federasyon – DAF (Turchia)
☆ Αναρχική Ομοσπονδία - Anarchist Federation (Grecia)
☆ Organización Anarquista de Córdoba – OAC (Argentina)
☆ Die Plattform - Anarchakommunistische Organisation (Germania)
☆ Federación Anarquista Santiago - FAS (Cile)
☆ Aotearoa Workers Solidarity Movement - AWSM (Aotearoa/Nuova Zelanda)
☆ Coordenação Anarquista Brasileira - CAB (Brasile)
☆ Libertäre Aktion (Svizzera)
☆ Zabalaza Anarchist Communist Front - ZACF (Sudafrica)
☆ Alternativa Libertaria – AL/fdca (Italia)
☆ Grupo Libertario Vía Libre (Colombia)
☆ Workers Solidarity Movement - WSM (Irlanda)
☆ Anarchist Communist Group - ACG (Gran Bretagna)
☆ Melbourne Anarchist Communist Group - MACG (Australia)
☆ Organisation Socialiste Libertaire – OSL (Svizzera)
☆ Union Communiste Libertaire (Francia)

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