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Orientamento di massa dei Comunisti Anarchici: Anarchismo bulgaro in armi

category regione balcanica | storia dell'anarchismo | opinione / analisi author Monday September 01, 2008 18:53author by Michael Schmidt - ZACF (Sud Africa) Report this post to the editors

Agli inizi del XX secolo, l'anarchismo si configurava come un movimento di massa organizzato in Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia; del resto gli anarchici erano già stati protagonisti nell'insurrezione del 1873 in Bosnia-Erzegovina contro il potere austro-ungarico. Ma fu in Bulgaria e nella vicina Macedonia che si sviluppò la prima e notevole esperienza di anarchismo organizzato, nel bel mezzo del gioco di potere tra le grandi potenze dell'epoca. Questo movimento ben poco studiato non solo diede il suo contributo di sangue nelle lotte di liberazione nazionale e nell'opposizione armata sia al fascismo che allo stalinismo, ma si sviluppò come movimento di massa diverso e resistente, e fu il primo ad adottare come prima pietra di fondazione la tanto dibattuta Piattaforma del 1926 edita dai makhnovisti ucraini esuli a Parigi. Per queste ragioni è di vitale importanza che il rinato movimento comunista anarchico nel nuovo millennio si confronti con l'eredità dei Balcani. Questo articolo, che prende le mosse dal 1919, è un estratto dal volume in due tomi sull'anarchismo e sul sindacalismo, "Counter-Power" [contropotere], scritto da me con Lucien van der Walt, una sorta di storia globale e di teoria del movimento che sta per uscire entro l'anno negli USA per i tipi delle edizioni AK Press.
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Orientamento di massa dei Comunisti Anarchici

Anarchismo bulgaro in armi

di Michael Schmidt (ZACF, Sud Africa)

col contributo del veterano anarchico bulgaro Jack Grancharoff (1)

gentilmente letto in anteprima da Will Firth

 

Agli inizi del XX secolo, l'anarchismo si configurava come un movimento di massa organizzato in Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia; del resto gli anarchici erano già stati protagonisti nell'insurrezione del 1873 in Bosnia-Erzegovina contro il potere austro-ungarico. Ma fu in Bulgaria e nella vicina Macedonia che si sviluppò la prima e notevole esperienza di anarchismo organizzato, nel bel mezzo del gioco di potere tra le grandi potenze dell'epoca. Questo movimento ben poco studiato non solo diede il suo contributo di sangue nelle lotte di liberazione nazionale e nell'opposizione armata sia al fascismo che allo stalinismo, ma si sviluppò come movimento di massa diverso e resistente, e fu il primo ad adottare come prima pietra di fondazione la tanto dibattuta Piattaforma del 1926 edita dai makhnovisti ucraini esuli a Parigi (2). Per queste ragioni è di vitale importanza che il rinato movimento comunista anarchico nel nuovo millennio si confronti con l'eredità dei Balcani. Questo articolo, che prende le mosse dal 1919, è un estratto dal volume in due tomi sull'anarchismo e sul sindacalismo, "Counter-Power" [contropotere], scritto da me con Lucien van der Walt, una sorta di storia globale e di teoria del movimento che sta per uscire entro l'anno negli USA per i tipi delle edizioni AK Press.

La Federazione dei Comunisti Anarchici di Bulgaria (FAKB)

Nel caldo 1919, nel pieno della rivolta globale dei lavoratori contro il capitalismo, gli anarcosindacalisti bulgari (i cui primi gruppi risalgono al 1910) e il cuore della vecchia Federazione Anarchica Bulgaro-Macedone, le cui origini sono del 1909, lanciarono un appello per la riorganizzazione del movimento. La Federazione dei Comunisti Anarchici della Bulgaria (FAKB) venne fondata in un congresso aperto dal combattente anarchico Mikhail Gerdzhikov (1877-1947), già fondatore del Comitato Rivoluzionario Clandestino Macedone (MTRK) nel 1898 e comandante del Corpo di Prima Linea dell'MTRK durante la Rivolta macedone del 1903. Questa formazione forte di solo 2.000 uomini armati con fucili antiquati, era riuscita a sconfiggere una guarnigione di 10.000 soldati turchi bene armati, dando inizio alla zona liberata dei Monti Strandzha in Tracia, centrata nella Comune di Tsarevo (Vassiliko) - un'azione che ebbe un ruolo chiave nel collasso dell'Impero Ottomano. Al congresso di fondazione della FAKB parteciparono 150 delegati, senza contare coloro i quali erano lì a nome di organismi che non agivano alla luce del sole. La FAKB venne organizzata come federazione clandestina di quattro "unioni" comuniste anarchiche regionali, suddivise in gruppi di studio, gruppi sindacalisti e gruppi di combattimento. La federazione era ristretta solo ai suoi militanti, ma la sua attività pubblica prevedeva giri di propaganda in tutte città ed in tutti i villaggi. La FAKB sospese il giornale "Rabotnicheska Misl" (Il Pensiero dei Lavoratori, rinato nel primo dopoguerra) ed assegnò l'onore del ruolo di organo della federazione al "Probuda" (Il Risveglio, edito da Gerdzhikov), ma decise anche che ogni affiliato potesse gestire una propria stampa. Ecco la testimonianza di Grancharoff:

"L'anarchismo era riuscito a diventare un movimento popolare ed a penetrare negli strati operai, giovanili, degli insegnanti e dei pubblici dipendenti. Comunque le attività illegali e sotterranee del movimento non si fermarono".

Così la FAKB aiutò la nascita e ne sostenne l'attività di organizzazioni come la Federazione Bulgara degli Studenti Anarchici (BONSF), come pure della federazione degli artisti, scrittori, intellettuali, dottori ed ingegneri anarchici, e della Federazione della Gioventù Anarchica (FAM) che aveva sezioni in diverse città e villaggi e nelle scuole più grandi. Come si può vedere, nella FAKB c'erano sindacalisti, combattenti, sezioni professionali e giovanili che si diversificavano per tutta la società bulgara. Durante lo sciopero dei trasporti nel 1919-20, gli anarchici pianificarono di armare i lavoratori, ma lo sciopero venne tradito dai partiti politici della sinistra e selvaggiamente represso, il giornale "Probuda" proibito. Uno dei militanti chiave della FAKB era Georgi Sheytanov (1896-1925) (3), chiamato Sheitanoff da Grancharoff. Proveniva dalla città orientale di Yambol, era diventato anarchico da adolescente e costretto ad andarsene in esilio in Francia all'età di 17 anni, dopo essere evaso dalla prigione dove era stato rinchiuso per aver bruciato i registri del tribunale locale. Sheytanov ritornò in Bulgaria per partecipare alle agitazioni clandestine anarchiche del 1914, ma venne arrestato e torturato, fuggì nuovamente, in direzione di Mosca dove fu testimone diretto della rivoluzione del 1917, e ritornò in Bulgaria nel 1918 dopo essere sfuggito ad un plotone di esecuzione dei Bianchi in Ucraina. In Bulgaria, Sheytanov tornò nuovamente a far parte del movimento anarchico e pubblicò il famoso Appello agli Anarchici, nonché un Manifesto ai Rivoluzionari, una sorta di critica anarchica al Bolscevismo.

Nel 1920, l'Unione Agraria Bulgara (BZS), socialdemocratici guidati da Aleksandar Stamboliyski costituì il primo governo socialista del paese, all'interno della struttura della monarchia costituzionale dello Zar Boris III, creando le condizioni per la diffusione del protagonismo popolare. Ma alla stregua di come avevano fatto le "Guardie Noske" del Partito Socialdemocratico in Germania, anche il BZS bulgaro costituì la "Guardia Arancio" come forza antiscioperi. I nazionalisti macedoni filo-bulgari della Organizzazione Rivoluzionaria Interna di Macedonia (VMRO) che si era ricostruita nel 1920, iniziarono a fare agitazioni per il ritorno della Macedonia alla Bulgaria. Il Partito Comunista Bulgaro (BKP), che era nato da una scissione con l'ala socialdemocratica Tesni vicina ai bolscevichi, crebbe rapidamente diventando uno dei partiti comunisti più forti d'Europa, ma presto si adeguò alla tattica riformista ed ebbe seggi nel parlamento bulgaro. Dopo che l'organo di stampa "Probuda" era stato bandito nel 1920, divenne organo della FAKB il giornale "L'Anarchico", edito a Kyustendil, una grande città a sud-est di Sofia. Nel frattempo, Sheytanov pubblicò clandestinamente il foglio "La Rivolta" e riprese le pubblicazioni "Rabotnicheska Misl", prima come rivista, ma poi prese il nome del vecchio giornale di Gerdzhikov, "Svobodno Obshtestvo" (Libera Società). Nel 1921, all'età di 15 anni, un altro militante chiave, Georgi Grigoriev (1906-1996) (4) entrò nella FAKB. E' lui che poi avrebbe scritto la storia definitiva della "Rivoluzione Macedone" (5) con lo pseudonimo di Georges Balkanski, mentre era in esilio a Parigi.

Il colpo di stato fascista del 1923 e le sue conseguenze

Nel gennaio 1923, si tenne nella città di Yambol il 5° congresso annuale della FAKB - il primo a carattere pubblico benché ancora illegale - a cui parteciparono 104 delegati e 350 osservatori di 89 organizzazioni, come ricorda Grancharoff. L'ordine del giorno prevedeva la situazione soggettiva ed oggettiva, questioni organizzative, la questione contadina, l'internazionalismo, il periodo di transizione, la dittatura del proletariato, la propaganda, le cooperative ed il sindacalismo. Le relazioni dei delegati di Yambol, di Kyustendil e di Radomir ad ovest di Sofia, dell'importante villaggio di Nova Zagora e delle città meridionali di Khaskovo, Kilifarevo e Delebets davano la classe operaia quasi interamente affiliata al movimento anarchico mentre grandi progressi erano stati fatti a Sofia, a Plovdiv, sul porto di Burgas sul Mar Nero, a Russe e in altri centri. Il congresso pubblico di Yambol ebbe un tale impatto che ci fu un'impennata nella circolazione della stampa anarchica. Ma una tale popolarità non era sfuggita agli occhi della reazione che stava tramando un golpe e che riuscì a convincere il BZS a far passare una legge "anti-banditismo" che aveva come obiettivo gli anarchici. Nel marzo 1923, Stamboliyski firmò un accordo con la Jugoslavia con cui si riconosceva il nuovo confine e si metteva fuori legge la VMRO. Il 26 marzo dello stesso anno, una manifestazione di protesta anarchica nella città di Yambol contro il disarmo del popolo previsto dalla legge anti-banditismo, offrì la scusa alla destra per compiere un massacro.

Secondo Grancharoff, il governatore militare di Yambol aveva vietato la manifestazione anarchica ed aveva schierato le truppe nella piazza della città. Ma un oratore anarchico salì su un banchetto ed iniziò il suo comizio. Le truppe aprirono il fuoco, ferirono l'oratore e parecchi altri anarchici presenti. Iniziò una dura battaglia tra le forze anarchiche ed i due reggimenti militari di stanza a Yambol, che si protrasse per ben due ore ed ebbe fine solo quando il comandante militare fece arrivare un battaglione di artiglieria da una città vicina. Vennero catturati 26 anarchici che quella notte morirono sotto il fuoco delle mitragliatrici nella caserma. Quel giorno furono uccisi fra i 30 ed i 40 anarchici, compreso un attivista ed organizzatore chiave come Todor Darzev, ma uno dei 26 catturati, lo studente Obretenov, che era stato solo ferito, strisciò via e riuscì a dare l'allarme. Il giorno dopo le truppe sgombrarono la sede anarchica nel centro di Sofia ed arrestarono tutti i presenti. Il 9 giugno, un colpo di coda nazionalista contro il patto bulgaro-jugoslavo, con a capo ufficiali fascisti dell'esercito aderenti alla Lega Militare, appoggiati dallo zar e dalla VMRO, portò ad un colpo di stato contro il governo del BZS ed alla morte del premier Stamboliyski. A Kilifarevo, gli anarchici riuscirono a unire dietro le loro file i comunisti e gli agrari e diedero assalto alle truppe per parecchi giorni, occuparono anche se per poco la città di Drenovo e parecchie altre città nella zona pedemontana.

Il nuovo governo era una coalizione di forze di destra sostenuta dal Narodrisak, il partito del grande capitale, guidato dal noto fascista Professor Aleksandr Tsankov, che diede alla VMRO il controllo di fatto della porzione bulgara in Macedonia (l'ala sinistra del partito, dissoltasi durante la Prima guerra mondiale, venne ricostituita nel 1926 a Vienna come VMRO Unita, ma non aveva più connotati anarchici, essendosi orientata verso i partiti comunisti bulgaro e greco). Grancharoff scrive che "l'intero paese era diventato un mattatoio", con forse 30.000 o 35.000 operai e contadini uccisi dalle forze di destra tra il 1923 ed il 1931, pari solo all'Argentina sotto la dittatura di Galtieri. Il movimento anarchico, quello comunista e quello degli agrari furono costretti alla clandestinità e militanti anarchici chiave come Nicola Dragnev vennero arrestati ed uccisi sommariamente. Alcuni anarchici andarono in esilio, ed il giornale "Rabotnicheska Misl" ricomparve a Chicago. Altri formarono cellule armate note come "cheti" che presero parte ad un importante tentativo di insurrezione coordinata con il BKP nel 1923 e nelle successive attività di guerriglia. Grancharoff dice che inizialmente il BKP non aveva preso parte alla lotta antifascista, ritenendo che si trattasse di una lotta "tra due borghesie" - il popolo e lo Stato! Sollecitato da Mosca, il partito diede inizio all'insurrezione, ma a causa del suo tentativo di sostituirsi all'azione di massa, si trattò di un'avventura fallimentare. Nel 1923, Sheytanov pubblicò il giornale clandestino "Protesta" e successivamente, nel 1924, il settimanale legale "Zov" (L'Appello), che ebbe grande successo nei circoli accademici, mentre clandestinamente usciva anche "Acratia" (Anti-Autorità).

Il Fronte Unito e la Guerriglia

Ritenendo che fosse giunto il momento di unire il movimento operaio contro il fascismo, Sheytanov stabilì contatti con i comunisti, gli agrari di sinistra ed i federalisti macedoni come Todor Panitsa, fondando un giornale "letterario" di nome "Plamlak" (La Fiamma) a sostegno del suo progetto. Ma quando nacque il Fronte Unito, era già diventato una creatura del Comintern ed il movimento anarchico guidato dalla FAKB lo respinse, considerandolo autoritario. Grancharoff cita un lavoro stalinista, "Nascita, sviluppo e inserimento dell'opportunismo nel movimento operaio bulgaro" (1986) quale fonte di quanto cita nel brano dal suo libro:

"Con ben poche eccezioni, gli anarchici non riconobbero l'Unione Sovietica quale paese socialista. E le loro argomentazioni erano cogenti: 'in Russia come dappertutto, c'è il capitalismo. E' stupido pensare che il capitalismo possa esistere senza essere difeso da un governo, [anche se in] Russia il governo si definisce proletario'."

L'esistenza di un vasto movimento organizzato comunista anarchico e di un movimento operaio anarcosindacalista con profonde radici nella classe lavoratrice e tra gli intellettuali, spiega anche perché - a differenza dell'Ungheria e della Cecoslovacchia, dove molti anarchici contribuirono all'epoca alla fondazione dei partiti comunisti - in Bulgaria ben pochi anarchici furono attratti dalla concezione rivoluzionaria del bolscevismo. Nel 1925 il bombardamento della Cattedrale di Santa Nedelya a Sofia da parte di un commando composto da una fazione radicale del BKP e da membri del BZS - in risposta all'incarcerazione ed esecuzione di molti dirigenti del BKP - uccise 11 generali, il capo della polizia ed il sindaco della città, ma anche altre 140 persone. La conseguenza, però, fu un regime di terrore contro la sinistra che portò all'arresto di 3.000 comunisti ed all'esecuzione di tre. La FAKB, il BKP ed il BZS unirono le loro forze combattenti in un solo corpo di guerriglia, che però fu costretto a disperdersi subito in cellule combattenti più piccole. Speciali unità di polizia entrarono in azione alla ricerca di Sheytanov, che - insieme alla sua compagna d'armi, la giovane attrice Mariola Sirakova (6) - venne prese ed ucciso insieme ad altri 12 prigionieri nella stazione ferroviaria di Belovo il 2 giugno 1925. La repressione costrinse molti anarchici bulgari, come Grigoriev, ad andare in esilio in Jugoslavia, poi in Francia, dove ricostituirono gruppi anarchici a Tolosa, Parigi e Beziers. Questi gruppi costituirono comitati di solidarietà con i prigionieri anarchici in Bulgaria e stesero una bozza del programma rivoluzionario della FAKB. Influenzata dal dibattito sulla Piattaforma makhnovista dal 1926 in avanti - e si sa che un delegato bulgaro noto solo come "Pavel" (forse Grigoriev) fu tra coloro che costituirono nel 1927 la Federazione Internazionale Comunista Anarchica di breve vita -, la FAKB adottò la Piattaforma come suo proprio statuto.

"Il sindacalismo della Vlassovden" e l'espansione anarchica

Nel frattempo, l'anarcosindacalista Manol Vassev Nicolov ed un gruppo di comunisti anarchici di Khaskovo facevano lavoro di organizzazione tra i coltivatori di tabacco della regione, all'interno delle vecchie e tradizionali cooperative rurali di mutuo appoggio chiamate Vlassovden (dal nome della festa di Vlas, una antica divinità pagana). Nel 1930, giunsero i primi risultati quando 600 delegati da tutta la Bulgaria parteciparono a Khaskovo al congresso di fondazione della Confederazione Vlassovden, a volte chiamata anche Sindacato Vlassovden. Gli obiettivi della Confederazione Vlassovden erano radicali, ma non rivoluzionari: la riduzione della tassazione diretta ed indiretta, lo scioglimento dei cartelli degli agrari, assistenza sanitaria gratuita per i contadini, assicurazione e pensione per i lavoratori agricoli, autonomia amministrativa. Ma il "sindacalismo della Vlassovden" si diffuse come un incendio e nel 1931 la Confederazione contava 130 sezioni. Anche la situazione politica andava cambiando: nel 1930 Grigoriev ritornò in Bulgaria grazie ad un'amnistia ed organizzò una cellula clandestina della FAKB a Sofia; nello stesso anno, un'organizzazione militare fascista chiamata Legame (Zveno) venne fondata da ufficiali dell'esercito ispirati dalla figura di Mussolini e molto vicini alla Lega Militare.

Nel 1931, sfidata da un movimento guidato dagli anarchici per la libertà di parola e per l'amnistia per i "crimini" politici, il regime di destra venne cacciato dalla coalizione "Blocco Popolare" composta dagli agrari del BZS, da liberali e radicali. Prima delle elezioni, nel giorno dell'1 Maggio, la polizia bulgara attaccò un meeting degli studenti anarchici del BOSF ed arrestò 11 studenti. Il BOSF chiedeva la fine del controllo clericale sull'istruzione e della leva militare nei campus e "l'allontanamento dei preti e dei sergenti dalle scuole e dalle università e l'abolizione delle tasse sullo studio". Alla fine del regime seguì un enorme sviluppo dell'attività organizzativa ed editoriale anarchica, tanto che il movimento anarchico costituiva la terza più grande forza della sinistra, dopo il BZS ed il BKP. In base ad uno studio, in quell'anno c'erano circa 40 gruppi anarcosindacalisti nella Confederazione Nazionale Anarcosindacalista del Lavoro (CNAL), mentre la Federazione Bulgara dei Sindacati Autonomi (FBSA) divenne la sezione bulgara dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL) (7). Nel 1932, la FAKB tenne un congresso nazionale clandestino nelle foreste vicino Lovec con Grigoriev alla presidenza, allo scopo di riunificare il movimento. "Rabotnicheska Misl" tornò ad essere l'organo della Federazione. Nonostante le venature di sinistra del Blocco Popolare, non si fermarono le persecuzioni contro il movimento anarchico: ferimenti con arma da fuoco, fermi ed incarcerazioni erano all'ordine del giorno.

Il golpe fascista del 1934 e le sue conseguenze

Nel 1934, i dirigenti fascisti del partito Zveno, il colonnello Kimon Georgiev ed il colonnello Damyan Velchev, fecero un colpo di stato ed instaurarono un regime autoritario con Georgiev quale primo ministro. Tutti i partiti politici vennero messi fuori legge, vennero trasformati in corporazioni i sindacati come la CNAL, la FBSA e la Vlassovden - che non si riprenderà più - e venne dichiarata guerra alla FAKB ed al BKP. Sempre nel 1934, a Marsiglia la VMRO di destra assassinò Re Alessandro di Jugoslavia ed il ministro degli esteri francese Louis Bartou con la collaborazione degli Ustascia fascisti croati. L'indignazione internazionale per l'uccisione del re jugoslavo costrinse il regime bulgaro a sopprimere la VMRO. Ma il governo dello Zveno mise al bando giornali anarchici come "Svobodno Obshtestvo", il quale riapparve però come mensile col nome di "Nuovo Mondo" edito da Petar Lozanov, mentre il giornale "Bussola" riuscì a restare in circolazione. Un contro-golpe, appoggiato dallo zar, portò nel 1935 alla caduta di Georgiev ed alla salita al potere del dirigente monarchico dello Zveno, il generale Zlato Panchev, presto rimpiazzato da una dittatura monarchica civile. Eppure il movimento anarchico, quello comunista e quello degli agrari continuavano ad agire in clandestinità - anche se con gran parte della loro stampa bandita - mentre la VMRO Unita filo-comunista si sciolse nel 1936.

Un ritratto del tipico anarchico bulgaro di questo periodo ce lo dà un rapporto di polizia (compilato più avanti sotto l'occupazione stalinista) sul minatore, contadino e macchinista Alexander Metodiev Nakov (1919-1962) (8). Nato da una povera famiglia nel villaggio di Kosatcha nel dipartimento di Pernik, divenne anarchico nel 1937. Nakov mise in piedi un gruppo anarcosindacalista nella fabbrica Machinostroitel di Pernik, per passare poi parte della sua vita sia in un carcere fascista e in seguito in un campo di concentramento sovietico. La polizia stalinista lo descrive come "anarchico fanatico" - ma anche come “abile operaio -, con "una buona preparazione politica", acculturato ed anche esperantista. Allo scoppiare della Rivoluzione Spagnola nel 1936, circa 30 anarchici bulgari, compreso Grigoriev, andarono in Spagna per arruolarsi nelle milizie. Grigoriev rappresentava la FAKB al congresso della CNT-FAI nella Spagna libera del novembre 1936. La sfida rivoluzionaria al fascismo costrinse finalmente il disperso movimento anarchico bulgaro a radunarsi nuovamente a Vitosha nel 1936 per l'ultimo congresso della FAKB prima della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante i tanti compagni chiusi nei campi di concentramento, gli anarchici riuscirono a far circolare il ciclostilato "Khleb i Svoboda" (Pane e Libertà) tra il 1936 ed il 1939. Nel 1938, il BKP ebbe maggiore audience cambiando il nome in Partito dei Lavoratori Bulgari (BRP), prima di riprendere il colore stalinista nel 1948. Ritornato in Bulgaria nel 1939, Grigoriev venne arrestato e passò gli anni della guerra in un campo di concentramento.

La guerra e la collaborazione Rosso-Arancio-Nera

Nel 1940, un manifesto della FAKB tuonava contro gli intrighi del Comintern prima alleato con i Nazisti, poi loro nemico, ed accusava i comunisti del BRP, di aver sostenuto lo sforzo bellico degli Alleati, poiché in base a quanto dice Grancharoff, essi avrebbero:

"...commesso un crimine storico facendo proprio tutto il fallimentare armamentario ideologico della borghesia, dai gonfaloni (bandiere militari medievali e clericali) alle istituzioni per la costituzione, la democrazia, l'amore per la pace... il patriottismo ed il nazionalismo...".

La Bulgaria si alleò con i Nazisti nel 1941 ed il movimento anarchico scatenò la guerriglia contro le forze naziste in Bulgaria e contro i fascisti bulgari: come dice Grancharoff, "messi tra l'incudine ed il martello, gli anarchici combatterono coraggiosamente contro il fascismo e pagarono un caro prezzo per questo". La resistenza popolare infatti salvò tutti gli ebrei bulgari dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Nella stessa Macedonia, il Partito Comunista Macedone nascerà solo nel 1943. Il movimento anarchico gestiva una potente forza di guerriglia contro le forze fasciste verso la fine della guerra in un paese che era ancora in gran parte agricolo. Grazie alla sua lunga campagna militare contro i fascisti, il movimento anarchico crebbe rapidamente e contribuì alla vincente insurrezione del Fronte Patriottico del 9 settembre 1944 contro le forze naziste in Bulgaria. Sì, il movimento anarchico era ragionevolmente abbastanza forte per porsi come una seria alternativa, ma la forza del Fronte Patriottico - formato dai comunisti del BRP, da una fazione socialista del BZS e dal movimento fascista militare Zveno (che aveva ugualmente fatto la lotta partigiana contro i nazisti) - si rivelò formidabile. Alla fine del 1944, il BRP aveva solo 15.000 membri, ma quando l'Armata Rossa prese il posto dei tedeschi quale forza occupante, i comunisti bulgari ne trassero grande vantaggio e formarono un governo del Fronte Patriottico guidato dal dirigente dello Zveno, Kimon Georgiev, proprio quel colonnello dell'esercito che aveva fatto il golpe fascista appena 10 anni prima nel 1934. Questa alleanza rosso/arancio/nera - che Grancharoff chiama "l'unità tra Nazional Socialismo e comunismo" - si mise immediatamente al lavoro per reprimere gli anarchici ed altre tendenze politiche della classe operaia. I lavoratori furono obbligati ad iscriversi ad un solo "sindacato" di Stato - come era sotto il regime di Georgiev, sul modello italiano di Mussolini - e venne introdotto il lavoro a cottimo. Ciò nonostante, vennero fondate da militanti come Nakov organizzazioni quali l'Unione Anarchica Bulgara del Sudovest ed il Gruppo Élisée Reclus a Pernik.

Il regime stalinista (9)

La FAKB indisse un congresso a Knegevo, nella capitale Sofia, nel 1945 per discutere di repressione, ma la milizia comunista arrestò tutti i 90 delegati e li mise nei campi di lavoro forzato. Questo non impedì all'organizzazione di produrre un'importante Piattaforma comunista anarchica. La stampa anarchica locale venne ridotta al silenzio con la forza ed il rinato organo della FAKB, "Rabotnicheska Misl", venne costretto a sospendere la pubblicazione dopo solo 8 numeri. Riapparve brevemente durante le elezioni-truffa comuniste del 1945 in seguito alla pressione degli USA e della GB, con una circolazione che aumentò vertiginosamente da 7.000 a 60.000 copie prima della messa al bando definitiva. Il successivo congresso annuale della FAKB nel 1946 si svolse in clandestinità. Nel 1946, il dirigente dello Zveno Georgiev venne sostituito dal comunista Georgi Dimitrov, le componenti dello Zveno e del BZS dentro il Fronte Patriottico vennero sciolte, la monarchia venne abolita e la Bulgaria divenne una cosiddetta "Repubblica Popolare". Gli agrari del BZS si rifiutarono di cooperare e nel 1947 (l'anno della morte del veterano anarchico Gerdzhikov), il dirigente del BZS Nikola Petkov venne ucciso dai comunisti. Nel 1948, un'ultima retata di anarchici portò alla cattura di 600 militanti che vennero chiusi nei campi di concentramento di Cuciyan (vicino Pernik, chiamata dagli internati "le carezze della morte"), di Bogdanovol (chiamato il "Campo delle Ombre"), di Nojarevo, Tadorovo e di Bosna, ed il BRP si fondeva con il Fronte Patriottico per trasformarsi nel partito di massa "comunista" con 460.000 iscritti presunti.

Giunti al 1948, erano centinaia gli anarchici uccisi e quasi 1.000 i militanti della FAKB chiusi nei campi di concentramento dove erano di routine la tortura, i maltrattamenti e l'inedia per i veterani antifascisti (ma non comunisti) che avevano combattuto per almeno 30 anni contro il fascismo. I prigionieri anarchici erano tenuti in isolamento e fatti lavorare fino a morire, con turni di lavoro di 36 ore, mentre per gli altri erano solo dalle 12 alle 16 ore. Una lista parziale di 33 anarchici detenuti fatta girare clandestinamente in quell'anno è rivelatrice della loro composizione di classe: 11 studenti di scuola ed università, 4 operai anarcosindacalisti di città di cui un tecnico, 4 insegnanti di cui un ispettore scolastico, 4 lavoratori rurali (reduci del movimento sindacale Vlassovden), 3 tipografi, 2 giornalisti compreso Georgi Dimitroff Kurtov (Karamikaylov), editore multi-detenuto del giornale anarchico "Rabotnicheska Misl", un libraio e parecchi altri la cui occupazione non è nota. Il più giovane aveva circa 21 anni, politicizzatosi verosimilmente durante il regime fascista; il più vecchio, 49 anni, Manol Vassev Nicolov, lavoratore di tabacco, che aveva dato inizio al sindacalismo della Vlassovden nel 1930. La maggior parte erano stati imprigionati o condannati a morte dai fascisti, 3 erano stati combattenti nella guerriglia, ed uno era stato coinvolto in una cospirazione militare contro i fascisti. Dice Grancharoff:

"Il nero velo usato dal comunismo per murare vivo l'anarchismo era lo stesso che seppellì ... il vero comunismo e tutte le speranze di emancipazione e di liberazione degli oppressi".

Mentre l'attività anarchica clandestina gestita da militanti come Nakov è stata operativa fino agli anni 1980, molti anarchici bulgari come il militante chiave Georgi Grigoriev se ne andarono in esilio in Francia, dove si formarono gruppi in esilio della FAKB, come pure l'organizzazione ombrello Unione Libertaria Bulgara (ULB), che abbracciava gli anarchici bulgari di tutte le tendenze. Grigoriev, che ha scritto una storia del movimento anarchico bulgaro ed anche uno studio sul rapporto tra liberazione nazionale e rivoluzione sociale nei Balcani, giocherà un ruolo decisivo nella ridefinizione della ULB come federazione di sintesi Federazione Anarchica Bulgara (FAB) dopo il crollo del potere comunista nel 1989, assicurandone l'adesione alla Internazionale delle Federazioni Anarchiche (IFA). Nel 2008, la FAB pubblica ancora il giornale mensile "Svobodna Misl" (Libero Pensiero). Altre organizzazioni anarchiche oggi in Bulgaria sono il Fronte Anarchico, il Gruppo Autonomo Anarchico "Anarcoresistenza" che pubblica "Anarkhosprotiva" (Anarcoresistenza), la Confederazione Bulgara del Lavoro anarcosindacalista, sezione della AIL e fondata nel 1991 da militanti come Nikola Mladenov Totorov, ed infine la rinata Federazione della Gioventù Anarchica. (10)

L'eredità del Piattaformismo Bulgaro

Sul piano della teoria, è il caso di dire che esiste un documento per lungo tempo trascurato il quale dovrebbe essere considerato come un'altra pietra angolare della tradizione piattaformista dopo la Piattaforma stessa: si tratta della Piattaforma della Federazione Comunista Anarchica di Bulgaria del 1945 (11). Solo recentemente tradotta in inglese, in questa Piattaforma vi è il ripudio del fascismo, della democrazia, dello Stato e del capitale, e si riafferma un orientamento di massa dei comunisti anarchici per il totale sradicamento della proprietà privata e per la piena socializzazione dei mezzi di produzione sotto il controllo della classe lavoratrice. Nella Piattaforma della FAKB si affrontano temi cruciali di tattica e di organizzazione, vi si rigetta la forma del partito politico perché "sterile ed inefficace, incapace di rispondere agli scopi come ai compiti immediati ed agli interessi dei lavoratori", e si esprime fiducia nella "vera forza dei lavoratori", nelle "loro organizzazioni sociali ed economiche. E' qui che si preparano le basi per sconfiggere il capitalismo. Solo qui sta la vera lotta di classe." Riguardo all'organizzazione, la FAKB sosteneva che erano indispensabili diversi tipi di organizzazione della classe lavoratrice che interagiscono senza subordinazione alcuna: le organizzazioni di tendenza comuniste anarchiche, i sindacati dei lavoratori, i sindacati dei lavoratori della terra, le cooperative, gli organismi culturali e di interessi specifici, quali quelli per la gioventù e per le donne. Su queste organizzazioni nella Piattaforma della FAKB si legge:

"E' soprattutto necessario per i partigiani del comunismo anarchico essere organizzati in organizzazioni di tendenza comunista anarchica. I compiti di tali organizzazioni sono quelli di sviluppare, realizzare e diffondere le idee comuniste anarchiche; di studiare le questioni vitali del presente che riguardano la vita quotidiana delle masse lavoratrici nonché i problemi della ricostruzione sociale; la lotta a tutto campo per la difesa del nostro ideale sociale e della causa del popolo lavoratore; di partecipare alla creazione di gruppi di lavoratori al livello della produzione, delle professioni, della distribuzione e del consumo, della cultura e dell'istruzione, e di tutte le altre organizzazioni che possono essere utili nella preparazione dello ricostruzione sociale; la partecipazione armata ad ogni insurrezione rivoluzionaria; la preparazione e la coordinazione per questa eventualità; l'uso di ogni mezzo che possa portare alla rivoluzione sociale. Le organizzazioni di tendenza comunista anarchica sono assolutamente indispensabili per la piena realizzazione del comunismo anarchico, prima e dopo della rivoluzione".

Queste organizzazioni comuniste anarchiche devono federarsi all'interno di un territorio dato, "coordinate da una segreteria federale" ... ma "l'organizzazione locale" resta l'unità politica di base, mentre sia la segreteria locale che quella federale non sono che "organismi meramente esecutivi e di raccordo senza alcun potere" se non quello di mettere in atto le decisioni a livello locale o federale. Nella Piattaforma della FAKB si raccomanda l'unità teorica di tali organizzazioni, dal momento che possono farne parte solo militanti comunisti anarchici convinti, si fa notare come le decisioni debbano essere prese attraverso un processo di consenso basato sia sulla persuasione che sulla dimostrazione pratica - e non ricorrendo ad un voto di maggioranza (peraltro applicabile invece nelle organizzazioni sindacali e di altro tipo dove ci deve essere agio per le minoranze e per il dissenso). I militanti comunisti anarchici, in quanto organizzati, partecipano direttamente ai sindacati conflittuali ed alle grandi confederazioni sindacali, sostenendo le loro posizioni, difendendo gli interessi immediati della classe ed imparando come controllare la produzione in preparazione della rivoluzione sociale. I militanti partecipano direttamente anche alle cooperative "portandovi lo spirito di solidarietà e di mutuo appoggio contro gli interessi di partito e della burocrazia", e negli organismi culturali e di interesse specifico che sostengono l'ideale comunista anarchico e le organizzazioni sindacali. Queste organizzazioni si relazionano fra di loro sulla base della "indipendenza reciproca" e della "comunanza ideologica".

Lezioni dell'esperienza bulgara

Si potrebbe sostenere che in Bulgaria il movimento anarchico si sia evoluto in modo simile ad altri movimenti anarchici contemporanei, in particolare in paesi colonizzati: piccole cellule di propaganda di militanti anarchici che editano giornali clandestini per far salire la pressione della lotta di classe. Il parallelismo con i giovani movimenti in Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia è fondato, ma in Bulgaria troviamo molto presto diverse traiettorie che portano gli anarchici bulgari direttamente nella guerra di liberazione della Macedonia nel 1903. Nonostante le critiche rivolte a questo tipo di guerriglia anarchica ed alla strategia di lanciare una guerra rurale su vasta scala che ammiccava alle simpatie dei contadini ma non disponeva di una organizzazione di base dei contadini, il battesimo del fuoco non solo temprò gli anarchici bulgari in vista delle lotte future, ma fu lì che iniziò il crollo dell'Impero Ottomano. Benché in condizioni tutt'altro che ideali a causa del continuo stato di guerra dal 1911 al 1918, seguito dalle martellate di ben due successivi colpi di stato fascisti nel 1923 e nel 1934, il movimento anarchico bulgaro si era fatto forza formidabile, la terza maggiore compagine della sinistra, che ha usato il disincanto operaio verso il riformismo degli agrari e dei comunisti per costruire una serie di sindacati combattivi nelle città, penetrando in tutti gli strati della società fondando una rete di organismi interconnessi a livello delle professioni, degli studenti e persino dei combattenti della guerriglia. E' persino riuscito a costruire dei ponti tra il mondo rurale e quello urbano, tramite l'organizzazione dei contadini in sindacati squisitamente rurali. Era soprattutto un movimento sociale, ma con una chiarezza ideologica significativa al punto da non cadere vittima del bolscevismo e con una capacità organizzativa che lo metteva in grado di difendersi autonomamente in armi.

Questa chiarezza proveniva - secondo me - dalla scelta della FAKB di far suo il concetto piattaformista del ruolo dell'organizzazione di specifico - come era per i makhnovisti - all'interno di un fronte ampio di forze sociali rivoluzionarie socialiste libertarie. In questo modo, la FAKB non si dava semplicemente un orientamento di tipo geografico né verso est - guardando all'Ucraina insorgente con il suo approccio flessibile, plurale verso la rivoluzione - né verso ovest dove il movimento anarchico cecoslovacco ed ungherese si erano compromessi col bolscevismo, bensì puntava politicamente a prendere il toro per le corna e a predisporre gli strumenti necessari per costruire la società del domani. La Piattaforma non è servita solo alla FAKB, ma al movimento in generale, ed anche molto bene date le sfide del corporativismo fascista, della guerra di guerriglia, del potere prima fascista poi stalinista e di 40 anni di esilio produttivo. E a dispetto dell'accusa di settarismo lanciata contro le organizzazioni piattaformiste dagli anarchici sintetisti, la FAKB è stata - come si legge nella sua Piattaforma del 1945 - una strenua sostenitrice dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori di orientamento anarcosindacalista, fondata a Berlino nel 1922 a rappresentanza di oltre 2 milioni di lavoratori. E la stessa cosa ha fatto la FAB, per cui è evidente che i comunisti anarchici non deviano dal loro orientamento di massa, indipendentemente dalla repressione o dalla scelta di una guerra difensiva di guerriglia.

Oltre l'Esercito Insorgente Rivoluzionario Makhnovista Ucraino, che giunse a contare 500.000 membri, le organizzazioni di massa comuniste anarchiche che si avvicinano di più alla FAKB per influenza su operai, contadini, studenti, intellettuali e forze sociali comprese quelle combattenti, mi pare siano la Federazione Comunista Anarchica Coreana (FCAC) del 1929-45 e la Federazione Anarchica Uruguayana (FAU) del 1956-1976. Ma i militanti chiave della FCAC entrarono nel governo provvisorio nel 1940, e la FAU cadde nell'insurrezionismo, influenzata dall'avventurismo guevarista dei primi anni '70, per poi sgombrarsi del tutto la testa dalle nebbie marxiste ed abbracciare finalmente nel 1985 lo specifismo (quella concezione latino-americana dell'organizzazione di specifico che è molto vicina al piattaformismo). Si può dunque ben dire che alla FAKB va l'onore di essere stata una delle organizzazioni comuniste anarchiche più longeve e meglio organizzate, anche se la sua recente re-incarnazione nella FAB è (forse di necessità quando occorre ricostruire il movimento) di carattere sintetista. Quale è stato il ruolo della FAKB e delle sue organizzazioni sorelle nel lavoro di radicamento sociale che ha reso possibile il notevole rifiuto del popolo bulgaro verso la deportazione dei loro amici e vicini ebrei, facendo sì che ognuno dei 48.000 ebrei di Bulgaria si sia salvato durante la Seconda Guerra Mondiale? Questi aspetti sono ancora tutti da indagare: sono necessari evidentemente ulteriori ed approfonditi studi sul movimento anarchico bulgaro, ma appare chiaro che sono pochi i movimenti che hanno vissuto una storia così difficile come quello bulgaro e quei protagonisti hanno affrontato le loro sfide brillantemente.

 

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali


Note:

1. Jack Grancharoff, Il Movimento Anarchico Bulgaro, manoscritto non pubblicato, scritto gentilmente per la ZACF, Quamaa, Australia, 2006. Questo documento permette di costruire una rete di informazioni per gettare luce su quello che altrimenti sarebbe un movimento alquanto oscuro.

2. Gruppa Russkikh Anarkhistov Zagranitsei, Organizatsionnaya Platforma Vseobshchego Soyuza Anarkhistov (proekt), Parigi 1926. La Piattaforma Organizzativa dell'Unione Generale degli Anarchici (bozza), di Nestor Makhno, Ida Mett ed altri del gruppo "Delo Truda" in esilio a Parigi, Francia. Questo testo chiave del comunismo anarchico riafferma la maggiore tendenza storica - dell'orientamento organizzativo di massa, che include l'organizzazione "politica" (ideologica), l'organizazione "sociale" (territorio) e sindacale - sia contro l'avventurismo della linea della minoranza insorgente, sia contro la scelta individualista anti-anarchica. La si trova in varie lingue su: http://www.nestormakhno.info, scaricabile anche da http://www.fdca.it/storico/piattaforma.htm; su libro in italiano http://www.fdca.it/stampa/libri/mcnab_piattaforma.htm.

3. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Gueorgui Cheitanov, 1896-1925, su: http://www.libcom.org/history/cheitanov-gueorgui-1896-1925.

4. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Georgi Grigoriev, 1906-1996, (anche Georges Balkanski), su http://www.libcom.org/history/grigoriev-georgi-1906-1996.

5. Georges Balkanski (Georgi Grigoriev), Liberation Nationale et Liberation Sociale: l'Example de la Révolution Macedonienne, Collection Anarchiste, Federation Anarchiste, Paris, France, s.d. Testo che contiene la più importante analisi anarchica in lingua francese della questione nazionale macedone.

6. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Mariola Sirakova, 1904-1925, s.d. su: http://www.libcom.org/history/sirakova-mariola-1904-1925.

7. Bulgaria: The New Spain (scaricabile dal sito Zabalaza su http://www.zabalaza.net/pdfs/varpams/bulgaria_the_new_spain.pdf).

8. Anonimo, Alexander Metodiev Nakov, 1919-1962+, Bulgarian Libertarian Union in exile, Paris, France, s.d. su http://www.libcom.org/library/alexander-metodiev-nakov-his-life-and-crimes

9. Bulgaria: The New Spain

10. Riferimenti a queste organizzazioni su http://www.broadleft.org .

11. Platform of the Federation of Anarchist Communists of Bulgaria, Federatsia na Anarkho Komunistite ot Balgaria, 1945, traduzione inglese di Nestor McNab, FdCA, Italia, 2006. Questo eccellente documento sulla posizione organizzativa di massa merita un posto di primissimo piano nel pantheon teorico del piattaformismo. (Anche in italiano su http://www.fdca.it/storico/fakb-piattaforma.htm, ndt.)



 

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