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1 maggio 2008

category internazionale | lotte sindacali | comunicato stampa author Thursday May 01, 2008 00:52author by FdCA - WSM - ZACF - Anarkismo Report this post to the editors

Comunicato internazionale comunista anarchico

Per un nuovo movimento internazionale degli sfruttati,
Contro il neoliberismo, contro la guerra, contro la fame e la miseria,
Per la pace, per il cibo e la casa per tutti, per il lavoro sicuro e protetto,
Per l'alternativa libertaria! [ English ]
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1 maggio 2008

Per un nuovo movimento internazionale degli sfruttati,
Contro il neoliberismo, contro la guerra, contro la fame e la miseria,
Per la pace, per il cibo e la casa per tutti, per il lavoro sicuro e protetto,
Per l'alternativa libertaria!


Contro la stagione ed il ciclo di lotte sociali, sindacali, politiche espresse dai movimenti di opposizione al neoliberismo, che hanno attraversato il mondo a cavallo tra XX e XXI secolo, si è scatenata la dura reazione degli Stati e si sono inasprite le condizioni generali di vita e di sopravvivenza di centinaia di milioni di proletari resi sempre più schiavi dello sfruttamento capitalista.

In tutti i paesi il primato della finanza quale motore dell'economia colle sue letali regole basate sui rialzi dei tassi di interesse, strozzatura del credito e dumping sociale sta provocando una grave crisi di indebitamento e di impoverimento di milioni di famiglie con perdita della casa e della sicurezza economica, la forza-lavoro viene concentrata in unità di sfruttamento più intensivo e fortemente flessibilizzate per rafforzare l'offerta e la competizione nelle aree macroeconomiche (allargamento della UE, rilancio del Mercosur e dell'Asean, crisi del WTO, ecc.), la concentrazione delle produzioni in monopoli a base internazionale (auto; energia; telecomunicazioni; agro-chimico-farmaceutica, ecc), distrugge ricchezza sociale, posti di lavoro e produce una crisi alimentare senza precedenti, lo sviluppo economico tende a privilegiare una rete neuronale di siti e relativi corridoi di capitali e materie prime su cui si coagulano investimenti pubblici e privati, impoverendo grandi aree circostanti; e su tutto incombe un regime di guerra endemica scatenato dagli USA alla fine del XX secolo per il controllo sul sistema di dipendenze imperialista, si soffia sul fuoco del militarismo e del nazionalismo (con le sue varianti religiose ed etniche) per usare il controllo/destabilizzazione dell'area mediorientale-asiatica ed africana e per distruggere l'autonomia delle classi sfruttate costringendole a schierarsi per uno Stato, per una religione, per delle élite a cui consegnare il loro attuale e futuro destino di sfruttamento.

In questa difficile situazione, le lotte sociali, sindacali e politiche del proletariato in ogni paese cercano di contrastare le varie forme di sfruttamento capitalista e la dura repressione messa in atto dagli Stati e mettono sempre più in evidenza come oggi occorra

  • marcare la totale indipendenza delle lotte e dei movimenti di massa da ogni istituzione politica ed economica (non ci sono Stati, né governi, né mercati interessati a combattere il neo-liberismo);
  • reclamare la pace perché essa sia la culla per la ripresa della società civile e permetta lo sviluppo delle lotte di emancipazione delle classi oggi sottomesse;
  • ed infine lavorare per ricostruire l'autonomia e il ruolo delle classi sfruttate, la difesa e ricostruzione delle loro organizzazioni libere ed indipendenti, quale condizione e fattore indispensabile nelle lotte contro il neoliberismo e la guerra in ogni paese del mondo.
Le organizzazioni comuniste anarchiche, comuniste libertarie, appoggiano, promuovono, sostengono ogni iniziativa tesa alla ricostruzione di un grande movimento internazionale
  • contro il neoliberismo, denunciando i crimini dello sfruttamento e portando solidarietà agli organismi proletari ed ai movimenti locali in lotta contro l'aggressione di borghesie indigene o straniere;
  • contro la guerra, richiedendo il cessate il fuoco, la smilitarizzazione ed il disarmo ad ogni Stato, élite etnica o religiosa, accomunati dal disprezzo della vita dei proletari;
un grande movimento internazionale che abbia testa e gambe nelle organizzazioni di base sociali, sindacali, culturali, politiche, antimilitariste nonché nella capacità di federabilità delle lotte che si sviluppano su base nazionale ed internazionale.

A tal fine sosteniamo

  • la costruzione orizzontale di reti, coordinamenti, forum ispirati alla prassi della auto-organizzazione, dell'autogestione e dell'azione diretta, quale capacità collettiva di agire sulle contraddizioni e contro le violenze del neoliberismo e di sviluppare la massima solidarietà internazionale possibile;
  • ogni sforzo per lo sviluppo del movimento anarchico di classe internazionale, delle sue reti politiche e della sua capacità di inserimento sociale nelle lotte e nei fronti di lotta a sostegno del potere popolare, per la diffusione del progetto comunista anarchico, per la sperimentazione dell'alternativa libertaria.

Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
Workers Solidarity Movement (Irlanda)
Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa)

1 maggio 2008

author by Karl Blythepublication date Wed May 07, 2008 00:48author address author phone Report this post to the editors

Un eccellente comunicato, penetrante e puntuale, sebbene un po' corto (ma sempre meglio che lungo ed inutilmente riempito, come spesso si trova nella tipologia testuale del "manifesto"). Sono rimasto impressionato speciaImente dalla chiarezza con cui viene spiegato il contesto dato, unitamente all'appropriato grado di specificazione quando si giunge alle proposte generali (cosa che può suonare contraddittoria, ma che costituisce una vera qualità quando si propone qualsiasi sorta di programma).

La mia sola sostanziale critica va ai 2 punti in cui si dice ("assicurare l'indipendenza..." e "chiedere la pace..." etc.), i quali mi suonano fondamentalmente simili a quelli che di solito vengono sostenuti da gruppi sindacalisti e consimili (vedi "apolitici"). E' triste vedere come questi gruppi siano estremamente avanzati e penetranti nelle loro analisi (mi viene in mente il Batay Ouvriye in Haiti), e persino abbastanza efficaci nelle lotte immediate, ma carenti in quel tipo di programma politico che è necessario per una rivoluzione vittoriosa. Ne consegue che, nonostante la loro piena comprensione dei problemi e la loro capacità di risposta militante, tali gruppi non ottengono niente di più che riforme provvisorie (usando fondamentalmente strumenti legali come le sentenze giuridiche e persino, anche se raramente viene ammesso, leggi emesse dal parlamento).

Ed a questo proposito, vorrei incidentalmente riferirmi a quello che di meglio si può trarre dagli insegnamenti insurrezionali per applicarli alle organizzazioni più o meno piattaformiste. E' mia opinione personale che il nostro scopo di fondo nella lotte debba essere, nella sua più ampia accezione, una insurrezione generale delle masse (la quale può anche assumere la forma dello sciopero generale o qualcosa di simile), cioè una insurrezione popolare. Solo quest'ultima ha la capacità di rovesciare le classi dominanti e lo Stato, e preparare la strada per l'azione sociale ricostruttrice della rivoluzione.

Questo approccio, secondo la mia interpretazione, mi pare alquanto differente dall'idea delle "lotte di massa indipendenti" come si intendono di solito. Naturalmente, posso aver equivocato questa parte del comunicato. In ogni caso, scriverò probabilmente qualcosa al riguardo. Per ora mi fermo qui.

(traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali)

 
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