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Una mozione in consiglio del Gruppo della Libertà per la solidarietà al Papa

category italia / svizzera | religione | stampa non anarchica author Monday January 21, 2008 16:57author by e.l. - Messaggero Veneto Report this post to the editors

dal Messaggero Veneto - cronaca di Pordenone - del 17/01/2008

La rinuncia del Papa a visitare l’Università La Sapienza di Roma approderà in consiglio comunale: il Gruppo della Libertà ha presentato ieri una mozione con la quale invita l’amministrazione comunale a votare la solidarietà a Benedetto XVI. Tra i firmatari di appelli solidali, il circolo Del Noce, un sacerdote, l’Udc e il Forum delle associazioni familiari. Unica voce fuori dal coro, quella dei Comunisti anarchici.

I consiglieri comunali del Gruppo delle libertà, Pietro Tropeano, Giuseppe Verdichizzi e Franco Giannelli, invitano il sindaco a «manifestare al Santo Padre la solidarietà dell’amministrazione comunale» e parlano di «comportamento irragionevole e probabilmente strumentale di alcuni docenti»; spiegano che la rinuncia del Pontefice rappresenta «una sconfitta della cultura liberale sopraffatta dall’intolleranza di pochi». A stretto giro una nota della Margherita, firmata dai consiglieri Flora Bomben, Elio Rossetto, Matteo Bozzer e Calogero Lo Pipero: «I più anziani del gruppo hanno alle spalle l’esperienza personale delle grandi battaglie anticlericali degli anni ’70». Ha vinto «l’imbarbarimento dei luoghi deputati alla cultura, la prepotenza, quel laicismo dogmatico e antidemocratico propugnatore dell’idea che in una democrazia che vuole essere tale la religione debba essere esclusa da qualsiasi spazio pubblico». Sei esponenti – tra cui don Daniele Fort – del Centro culturale “Augusto Del Noce” di Pordenone, spiegano che «dopo la vergogna delle immondizie campane, il Governo si distingue per l’incapacità di garantire la libertà di espressione a un Capo di Stato, al vescovo di Roma e alla guida spirituale di un miliardo di credenti». Michele Alzetta, Anna Berini, Maurilio Bortolussi, Roberto Castenetto, Valeria Domini e don Daniele Fort aggiungono che «è necessario sentirsi uniti a Benedetto XVI, difensore della ragione e della libertà». Il Forum delle associazioni familiari esprime «totale amarezza». La gravità della situazione, afferma il presidente del Forum Franco Trevisan, «è che il fatto accaduto a Roma non è affatto occasionale, ma riflesso di molti altri fatti locali, come quelli di togliere il crocefisso nelle scuole, di rifiutare la presenza nelle stesse del vescovo e di cancellare le feste cristiane». Il consigliere regionale dell’Udc, Maurizio Salvador, denota «il clima laicista e di intolleranza che si è instaurato nel nostro Paese». Preoccupa, aggiunge, sapere che «la scuola italiana è in balia di gruppi di insegnanti e studenti facinorosi, che praticano una violenza ideologica, intollerante, antidemocratica e di chiusura culturale. Purtroppo, anche parte della sinistra si dimostra accondiscendente con la deriva laicista, dato che il matematico Piergiorgio Odifreddi, membro della commissione manifesto dei valori del Pd, ha affermato che “ognuno debba restare a casa propria”. Sentirsi a proprio agio nel Pd non deve essere cosa facile per i cattolici e stupisce il fatto che gli ex appartenenti alla Margherita accettino il predominio dei laicisti». Unica voce fuori dal coro, quella della Federazione dei Comunisti Anarchici: «La scienza, la cultura, l’educazione devono essere libere e non possono essere che laiche. Non c’è Papa che tenga». (e.l.)

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