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Verso una nuova Organizzazione Comunista Libertaria nella Gran Bretagna?

category irlanda / gran bretagna | contatti locali | opinione / analisi author Monday May 30, 2005 18:51author by Martin - Anarkismoauthor email libertariancommunist at hotmail dot co dot uk Report this post to the editors

Revolution! N°1 è uscito

Segue l'editoriale dal nuovo giornale che è stato lanciato allo scopo di favorire la nascita di un gruppo anarchico "piattaformista" in Gran Bretagna. Chi fosse interessato ad unirsi a noi è pregato di mettersi in contatto.

L'unità teorica necessaria per un'organizzazione efficace sarà costruito attorno alle idee di fondo che, sebbene non siano scritti in pietra, probabilmente rimarranno più o meno quelle indicate qui sotto.

Facciamo parlare per sé il primo numero. Chi fosse interessto alle nostre idee è pregato di mettersi in contatto.

Martin.

REVOLUTION!

per un'Organizzazione Comunista Libertaria
numero 1


editoriale


Questa numero d'apertura di Revolution! risente del fatto che è stato edito in gran fretta per le scadenze politiche (elezioni) e per il desiderio di dare un chiaro e rilevante segnale organizzativo! Si spera che Revolution! possa diventare una pubblicazione stabile capace di attrarre soprattutto lavoratori politicamente consapevoli del loro status.

Revolution! si pone come punto di partenza per un'organizzazione comunista libertaria in Southampton e oltre. Il giornale ha risorse limitate per quanto riguarda il tempo, i finanziamenti, le forze ed i numeri. La maggior parte dei lavoratori ha il lavoro, la famiglia e varie altre incombenze che impediscono di impegnarsi nell'attività politica e questo vale anche per Revolution!. Un'organizzazione che sia veramente democratica deve poter essere pienamente accessibile per la media dei lavoratori in base alla loro capacità di partecipare al dibattito interno e farsi carico delle funzioni organizzative necessarie perchè il gruppo possa operare effettivamente. E' da respingere l'idea di un partito di professionisti della rivoluzione, o di un partito in cui una piccola elite a cui è delegato tutto possa dominare il dibattito e la direzione dell'organizzazione.

Il primo numero cerca di mettere insieme coloro i quali si considerano comunisti libertati o comunisti anarchici e che sono d'accordo con le "idee di fondo". Se state cercando qualcosa di nuovo rispetto alla situazione attuale, vi invitiamo a prendere contatti con Revolution! per formare le basi di una futura organizzazione che sia in grado di influenzare le lotte. Revolution! non ha una linea politica iniziale pre-definita e c'è molto lavoro da fare. Speriamo che il progetto si possa sviluppare nei prossimi due anni attraverso un dibattito sia interno che esterno. Ci sono molti riferimenti interessanti attualmente, per esempio il Workers Solidarity Movement con il suo sito ed i suoi links. Alcuni di questi possono essere la base di partenza per il nostro dibattito e per le nostre posizioni politiche. E' nostra intenzione anche partecipare alle campagne che non siano semplicemente un fronte politico che lavora per il SWP o altri di quella risma, come pure rapportarci ad altri lavoratori, nei tempi e nei modi in cui essi entrano in lotta. In ognuno di questi ambiti saremo sempre consapevoli dei nostri limiti e delle nostre risorse.

Appare chiaro alla maggior parte di noi che, benchè le rivolte possono scoppiare improvvisamente e coglierci di sorpresa, la rivoluzione non sembra essere cosa del breve o medio termine. Noi non amiano l'attivismo per l'attivismo o l'efficientismo, dal momento che spesso queste scelte demoralizzano o inducono confusione e stress. Con Revolution! intendiamo invece prenderci il tempo necessario a sviluppare posizioni argomentate, significative, che sappiano stabilire legami con altri lavoratori e dare legittimità politica a Revolution!

Infine, vi invitiamo a scriverci! Inviate lettere (di disapprovazione o di sostegno) ed articoli all'indirizzo in calce. Intendiamo almeno all'inizio pubblicare tutto ciò che riceviamo in base alle nostre finanze (a proposito non abbiate timore di mandarci anche dei soldi!). Gli articoli devono essere coerenti con le "idee di fondo" e nello spirito di un genuino dibattito finalizzato allo sviluppo del comunismo libertario. Sono gradite anche le lettere. Chi volesse anche fare da distributore non ha che chiederci delle copie scrivendo a libertariancommunist@hotmail.co.uk


Le idee di fondo

Le parole socialismo, comunismo e comunismo libertario sono usate come equivalenti in riferimento alla società post-rivoluzionaria

1) Il capitalismo è un sistema di classe basato sullo sfruttamento dei lavoratori da parte dei padroni. Più semplicemente, noi percepiamo un salario inferiore al valore del lavoro che produciamo ed il padrone si intasca la differenza. La classe dominante mantiene il controllo dell'economia, della politica e dell'ideologia tramite l'apparato dello Stato: Esercito, Polizia, Governo, "Democrazia" Parlamentare, Istruzione, Media, etc. Il controllo può essere più subdolo o più oppressivo in base alla nostra capacità di sfidare il sistema.

2) Sosteniamo la classe lavoratrice contro il capitalismo, in tutte le sue forme; siamo convinti che il potere fondamentale di trasformare la società in senso comunista libertario è nelle mani dei lavoratori organizzati collettivamente. Sono i lavoratori nelle fabbriche e negli uffici che decideranno il momento di prendere il controllo diretto dei posti di lavoro per organizzare la società in modo nuovo e dal basso.

3) Il capitalismo non può essere trasformato in comunismo né può essere bypassato. Deve essere rimosso e sostituito con l'autogoverno democratico dei lavoratori. La classe dominante non se ne starà certamente a guardare e a permettere tutto ciò e non sarà neanche facile liberarsi di loro con mezzi pacifici. Una rivoluzione violenta ed una guerrta civile sono fasi inevitabili del processo di costruzione di una società comunista libertaria.

4) Crediamo che per una rivoluzione sia decisiva la democrazia operaia. Il che è fondamentale anche per il socialismo. Questa è la lezione centrale della Rivoluzione Russa. La convinzione, genuinamente ancor oggi condivisa da molti attivisti in buona fede, che il Partito possa agire in nome della classe (o sostituirsi ad essa) in certe circostanze è fondamentalmente errata ed apre le porte alla contro-rivoluzione.

5) Al fine di sostenere il comunismo del futuro, dobbiamo organizzarci come rivoluzionari oggi. Riconosciamo che ci sono e ci saranno molte e diverse correnti politiche all'interno del segmento rivoluzionario della classe lavoratrice e ci adoperiamo perché ci siamo iniziative unitarie tra queste correnti e per mantenere l'unità della classe. Ma abbiamo anche bisogno di organizzare la nostra specifica corrente in modo che essa abbia l'unità teorica e l'unità pratica necessaria a stare nella lotta di classe. Invitiamo perciò i compagni ad unirsi nel progetto di forgiare un'organizzazione comunista libertaria capace di giocare, oggi e domani, un ruolo decisivo nella battaglia delle idee.

6) Ci opponiamo principalmente all'Imperialismo e sosteniamo tutti gli oppressi nella loro lotta contro di esso. Negli attuali tentativi neo-coloniali dell'Imperialismo e nel suo saccheggio di risorse vediamo il fallimento stesso dell'Imperialismo e al tempo stesso la chiave d'accesso ad una possibilità rivoluzionaria: abbattere l'Imperialismo per portare la guerra nel suo seno!

7) Sosteniamo il diritto delle nazioni e delle culture ad esistere senza oppressioni, dominazioni od occupazioni esterne, e a cercare di lottare contro gli oppressori. Per noi non c'è equivalena tra la violenza degli Imperialisti o degli oppressori e la violenza di coloro che oppongono resistenza all'oppressione o all'occupazione. Come in tutte le altre lotte, i comunisti libertari danno importanza alla centralità dell'auto-organizzazione della classe lavoratrice a cercano di allontanare i lavoratori dall'idea che essi hanno gli stessi interessi delle loro classi dominanti.

8) Ci opponiamo a tutte le forme di oppressione: Razzismo, Sessismo, Omofobia ecc. sono strumenti usati dai governanti per dividere tutti noi. L'oppressione di un segmento della nostra classe da parte di un altro fa sorgere in noi la coscienza della lotta contro il nostro vero nemico nonchè classe dominante. Sosteniamo il diritto degli oppressi di organizzarsi nei modi che essi ritengono adeguati. Non rieniamo che alleanze interclassiste possano servire alla classe lavoratrice per liberarsi dei suoi oppressori. Dobbiamo sconfiggere il bigottismo ed i comportamenti discriminatori tra i lavoratori per costruire un movimento operaio unito.

10) Gli attuali sindacati, dimentichi dello loro origini, agiscono oggi per sminuire l'attività della classe lavoratrice e per promuovere la fiducia nei dirigenti sindacali e nella negoziazione. Essi sono divenuti parte integrante del moderno capitalismo e la loro dirigenza non è che una burocrazia con i propri scopi ed i propri interessi materiali. Gli attuali sindacati non possono essere utili per costruire il comunismo, né possono essere ignorati o bypassati. Noi siamo per un genuino controllo di base e per una direzione di base delle lotte da estendere nelle condizioni generali e specifiche date. Siamo coinvolti nei luoghi di lavoro nella promozione dell'auto-organizzazione dei lavoratori e questa scelta può significare anche diventare delegati di reparto. In continuazione noi cerchiamo di promuovere il controllo dei lavoratori sulle loro lotte e non lasciamo che tocchi a noi parlare in loro nome (a meno che non ne abbiamo ricevuto mandato). Perseguiamo attivamente la creazione di legami tra le lotte materiali e l'interesse storico generale per la costruzione di una società comunista, per cui cerchiamo di politicizzare ogni lotta.

11) La produzione finalizzata al profitto piuttosto che ai bisogni conduce all'inquinamento dell'ambiente, alla contaminazione degli alimenti ed alla distruzione dell'ecosistema planetario. Noi abbiamo la capacità e la forza di fermare finalmente questa distruzione che avanza e dobbiamo farlo come lavoratori piuttosto che come consumatori. Crediamo che in una società comunista i lavoratori sceglieranno di creare da sè un ambiente tanto piacevole quanto sicuro per viverci.

12) Il sistema scolastico capitalistico viene usato per assicurare l'egemonia ideologica della classe dominante come pure una generale obbedienza verso l'autorità. Il suo scopo è quello di produrre lavoratori accondiscendenti e controllabili per gli uffici, le fabbriche e per la guerra. Le reti di scuole-famiglia, benché diano agli studenti la possibilità di poter avere il controllo sul loro apprendimento, non sembrano essere una soluzione pratica per la maggioranza dei lavoratori. Noi sosteniamo i tentativi degli studenti di ogni età di opporre resistenza ai regolamenti ed all'autorità, di lottare contro i tagli e la privatizzazione dell'istruzione e di prendere attivamente il controllo sul contesto di apprendimento.

traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali


Gli altri articoli di questo numero (in inglese):

author by Nestor - FdCApublication date Mon May 30, 2005 18:53author address author phone Report this post to the editors

Questo articolo in inglese:

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