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Sud Africa: Sostegno della ZACF ai lavoratori del Pubblico Impiego in sciopero

category africa meridionale | lotte sindacali | comunicato stampa author Friday June 15, 2007 23:50author by Zabalaza Anarchist Communist Federation - (ZACF - Africa meridionale)author email international at zabalaza dot netauthor phone +27-(0)78-577-4394 Report this post to the editors

Communicato della ZACF

La Zabalaza Anarchist Communist Federation (Africa meridionale) sostiene lo sciopero dei lavoratori del Pubblico Impiego del Sud Africa, non solo per le rivendicazioni di aumenti salariali (già scese dal 12% al 10%), ma anche per la loro lotta tesa al miglioramento di tutti i servizi pubblici.


Sostegno della ZACF ai lavoratori del Pubblico Impiego in sciopero


La Commissione Indipendente (di Stato) per la Retribuzione dei Pubblici Dipendenti ha ratificato per il 2007 un aumento di prebende per il presidente Thabo Mbeki pari al +57,3% per uno stipendio annuo di 1,8-milioni di rand (+0,7 milioni di rand). [*]

La stessa Commissione ha anche dato il via libera ad uno stipendio dei parlamentari pari a 650,000 rand annui. A fronte di queste cifre, risulta essere niente altro che un insulto la proposta iniziale di aumento del 6% offerta dallo Stato per i dipendenti pubblici, quando un lavoratore della sanità con 5 persone a carico percepisce un salario inferiore a 12.000 rand.

La Zabalaza Anarchist Communist Federation (Africa meridionale) sostiene lo sciopero dei lavoratori del Pubblico Impiego del Sud Africa, non solo per le rivendicazioni di aumenti salariali (già scese dal 12% al 10%), ma anche per la loro lotta tesa al miglioramento di tutti i servizi pubblici. Lanciamo un appello a tutti i lavoratori ed a tutti i cittadini perché appoggino lo sciopero, dal momento che non è in gioco solo un aumento di stipendio, bensì anche la crescita della qualità di tutti i servizi pubblici di cui usufruiamo.

Condanniamo fermamente il tentativo del governo di intimidire i lavoratori affinché interrompano lo sciopero, mandando lettere di licenziamento oppure ricorrendo a brutali mezzi di repressione poliziesca contro gli scioperanti, che ricordano i tempi dell'era dell'apartheid. E sì che a capo della polizia c'è Charles Nqakula, leader nazionale del SACP (South African Communist Party, ndt). Occorre dare pieno appoggio alla richiesta dei lavoratori perché nel contratto, vi sia la riassunzione senza condizioni di tutti i lavoratori licenziati durante lo sciopero.

Condanniamo fermamente l'ambiguità del governo durante il negoziato, condotto da Kenny Govender, il quale ha sempre dichiarato di aver condotto la trattativa in completa buona fede per 4 lunghi mesi, quando i suoi collaboratori hanno invece candidamente rivelato di non aver avuto alcun mandato dai quattro ministri dell'ANC (African National Congress, partito al governo, ndt) incaricati di seguire lo sciopero nel Pubblico Impiego: i signori Nquakula (Ministro della Difesa), Mosiuoa Lekota (Ministre delle Finanze), Trevor Manuel e l'ex-comunista Geraldine Fraser-Moleketi.

Condanniamo fermamente i tentativi di certi settori reazionari dei media che hanno dipinto gli scioperanti come una massa di violenti, quando i pochi incidenti sono stati provocati da una infima minoranza di personaggi oscuri e da scioperanti esasperati. E' da sottolineare come invece per lor signori dei media non sia affatto espressione di violenza l'abuso economico perpetrato ai danni dei lavoratori con stipendi da fame.

Raccogliamo con soddisfazione la grande dimostrazione di solidarietà da parte dei lavoratori comunali ed auguriamo loro rispettosamente tanta forza e coraggio nella loro mobilitazione. Non possiamo che salutare con piacere in questo sciopero un fatto altamente positivo come l'espressione di reciproca solidarietà fra i sindacati confederali e quelli indipendenti, così come la creazione di un movimento di massa dei lavoratori su basi di classe e di unità.

Siamo certi però che anche nel caso il governo ceda alle richieste dei dipendenti pubblici, non passerà molto tempo prima che essi saranno costretti a scendere nuovamente in sciopero per difendersi dalla crescita dell'inflazione e dall'aumento del costo della vita. Ecco perché vediamo in questo sciopero, non solo una rivendicazione per aumenti salariali e per migliori servizi pubblici, ma anche un'espressione della più ampia lotta contro un sistema in cui i ricchi ed i potenti fanno profitti sulle spalle dei lavoratori e dei poveri.

Finché viviamo in un sistema economico in cui i servizi pubblici vengono gestiti per generare profitti, non abbiamo altra scelta che quella di lottare affinché i nostri bisogni fondamentali vengano tutelati. Ecco perché noi, comunisti anarchici, sosteniamo che il conflitto tra la minoranza costituita dai ricchi e la maggioranza costituita dai poveri, tra i padroni ed i lavoratori, e come in questo caso tra il governo ed i dipendenti pubblici, deve intensificarsi fino al rovesciamento della classe dei padroni e fino all'assunzione del controllo sulle imprese da parte dei lavoratori, perché esse siano messe al servizio dei bisogni popolari.

Questo sciopero dimostra chiaramente, come noi anarchici abbiamo sempre sostenuto, che il governo, qualsiasi governo - sia esso fatto da bianchi o da neri, socialista o capitalista - non fa gli interessi dei lavoratori e degli indigenti, ma solo quelli dei ricchi e delle classi privilegiate. Il governo non è che un imprenditore e, come tale, agisce al pari di un padrone, pronto a licenziare i suoi dipendenti pur di difendere i suoi margini di profitto.

Ecco perché, comunque vada lo sciopero - e speriamo con un esito favorevole ai lavoratori - va da sé che non vi saranno servizi pubblici adeguati né accesso per tutti alle risorse per vivere, finché i lavoratori non si saranno adeguatamente auto-organizzati per riprendersi tutte le attività produttive della terra, per gestirle in base ai bisogni di tutti e non per il profitto.

Quando le industrie e le terre saranno sotto il controllo dei lavoratori, l'istruzione sotto il controllo degli insegnanti e degli studenti ed il territorio sotto il controllo dei cittadini, solo allora potremo dire di essere liberi. Quando i beni saranno prodotti e distribuiti non in base alla capacità di acquisto ed al profitto che possono generare, bensì in base ai bisogni, e quando ciascuno avrà accesso alle risorse per vivere, solo allora potremo dire di essere liberi. Quando tutti i servizi pubblici saranno controllati sia dai lavoratori che da coloro che ne beneficiano, solo allora potremo dire di essere veramente liberi.

Fino a quel giorno, dobbiamo organizzare ed unire tutti i lavoratori della terra, i lavoratori delle fabbriche come quelli dei campi, insieme agli studenti, ai disoccupati ed a tutti i poveri ed i precari sul territorio per una sola lotta di liberazione. Non la lotta non per un controllo democratico affidato ad un governo - di neri o di bianchi, socialista o capitalista - che gestisca le nostre vite, ma una lotta per il reale controllo delle nostre vite, nelle nostre mani, con tutto quello che ne segue. Per il controllo popolare delle risorse e delle industrie della terra.

Questa è la nuova lotta di liberazione, la lotta per la liberazione totale.

PHAMBILI NGOMZABALAZO!
PHANSI 7.25%! PHANSI 10%!
SIFUNA ZONKE!


Jonathan Payn
Federation Secretary
Zabalaza Anarchist Communist Federation (South Africa & Swaziland)

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali


Nota:
1 Rand = €0,10

Related Link: http://www.zabalaza.net/
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