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Communiqué de la Coordination des Groupes Anarchistes suite à l'élection présidentielle en France
Emmanuel Macron vient d'être élu avec 66,1 % des suffrages exprimés. Mais ce chiffre qui peut paraître élevé masque une autre réalité. Plus de 16 millions d’inscrit-e-s ont refusé de donner leur légitimité aux deux candidats du deuxième tour par des votes blancs, nuls ou en s’abstenant. L’abstention a même atteint un niveau record depuis 1969 (25,38 %, soit 12,1 millions de personnes). Et ce alors que l'enjeu était de faire barrage au FN, que les médias de masse et une grosse partie de l’échiquier politique ont relayé les injonctions à voter contre Marine Le Pen.
Le 15 mai 2017,
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Jump To Comment: 1Passare subito dalla sfiducia alla resistenza sociale!
a cura delle Relations Extérieures de la CGA - Coordination des Groupes Anarchistes
Comunicato della Coordination des Groupes Anarchistes dopo le elezioni presidenziali
Emmanuel Macron è stato eletto con il 66,1% dei voti espressi. Ma questa cifra che può sembrare alta maschera un'altra realtà. Più di 16 milioni di elettori iscritti si sono rifiutati di dare legittimità ai due candidati al secondo turno sia con schede bianche, nulle o con l'astensione. Che ha anche raggiunto il suo livello più alto dal 1969 (25.38%, pari a 12,1 milioni di persone). E siccome la sfida era quella di bloccare il FN, i mass media e una gran parte dello spettro politico hanno trasmesso l'ordine di votare contro Le Pen.
Se a questi 16 milioni aggiungiamo i circa 3 milioni di adulti che non si sono registrati nelle liste elettorali, i 20,7 milioni di voti raccolti da Macron non pesano poi così tanto. D'altronde, una parte del suo elettorato, stimata in oltre il 40%, lo ha votato non tanto perchè aderisse al suo progetto, quanto piuttosto perchè non voleva Le Pen.
In quanto anti-elettoralisti, vediamo con favore questa maggiore diffidenza verso un sistema che non ci rappresenta; il rifiuto di molti a dare legittimità al nuovo presidente indebolisce di fatto il suo status.
Ma sappiamo anche che se li lasciamo fare, i governanti non si preoccupano di avere la legittimità per condurre i loro progetti di distruzione sociale. La nostra posizione anti-elettorale ha come corollario la necessità di investire sul sociale, sulla lotta qui e ora per difendere e conquistare nuovi diritti e di lavorare verso l'auto-gestione ed un progetto anticapitalista. La sfiducia verso i capitalisti e verso i politici si deve concretizzare nella pratica dalle lotte sociali.
Ed è davvero urgente farlo. Perché l'arrivo di Macron alla presidenza è la garanzia per un'amplificazione delle politiche di austerità, tra cui la rottamazione definitiva del Codice del Lavoro, l'indebolimento dei servizi pubblici, l'uberizzazione della società , il peggioramento delle condizioni abitative, l'inasprimento delle politiche di sicurezza, il proseguimento delle politiche anti-immigrazione, il disinteresse verso le problematiche ambientali, il rafforzamento del patriarcato, ecc. E, senza dubbio, queste politiche continueranno anche a fornire il terreno su cui prosperano il Front National e più in generale il veleno razzista e xenofobo che intossica sempre più teste.
DisvaIori quali la concorrenza fra tutti, la competitività, il patriottismo e l'unione sacra, si oppongono alla cultura ed ai valori di classe. Da Mélenchon alla Le Pen, ci propinano nazione, patria, interesse generale, bene comune. Ora i capitalisti e gli Stati che sostengono questi disvalori non hanno gli stessi interessi nostri! Loro sono contro di noi, e noi contro di loro, quando loro vincono, noi perdiamo, e viceversa.
Le elezioni raccontano ancora la favola della parità dei cittadini nella cabina elettorale, per cancellare e annientare invece la resistenza di classe. Il vero problema, anche nel breve periodo, quindi non sta nel sostenere questo o quel politico in una futura elezione. Sarebbe in contrasto con la preparazione di una grande risposta sociale. Per questo, dobbiamo rafforzare le nostre organizzazioni di resistenza di classe, in primo luogo le organizzazioni sindacali ed i collettivi di lotta. Sappiamo che ciò richiede un grande sforzo e che è più facile aspettare dai politici promesse di facili vittorie, ma questo atteggiamento ci ha portato solo all'impotenza e al declino sociale. Stiamo crescendo e siamo sempre di più a non voler essere più ingannati, quindi organizziamoci per lanciare la controffensiva!
les Relations Extérieures de la CGA
(traduzione a cura di AL/fdca - Ufficio Relazioni Internazionali)
Link esterno: http://www.c-g-a.org/content/des-maintenant-passons-de-...ciale