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GIUSTIZIA PER SAKINE, FIDAN E LEYLA

category internazionale | imperialismo / guerra | cronaca author Friday December 16, 2016 15:28author by Gianni Sartori Report this post to the editors

Mentre si avvicina la scadenza del processo per l'assassinio delle tre militanti curde, dalle organizzazioni curde arriva la richiesta di fare luce anche sui mandanti

COSI' I REGIMI AUTORITARI ELIMINANO GLI OPPOSITORI:

IERI PRETORIA. OGGI ANKARA

(Gianni Sartori)

Dulcie Septembre, militante antiapartheid ed esponente dell'African National Congress, venne assassinata a Parigi il 29 marzo 1988 da una squadre della morte composta da uomini dei servizi segreti sudafricani e da mercenari. Un delitto di stato rimasto impunito.

Accadrà così anche per il triplice assassinio di tre militanti politiche curde uccise, sempre a Parigi, il 9 gennaio 2013?
O invece almeno sulla morte di Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Saylemez verrà fatta giustizia?
Dopo l'assassinio di Dulcie Septembre (all'epoca stava indagando su un traffico di armi tra Parigi e Pretoria, si parlò anche di materiale nucleare) emersero ipotesi inquietanti come la possibile complicità dei servizi francesi, in particolare di una fazione ostile a Mitterand che aveva tolto l'ANC dalla lista delle organizzazioni terroriste. Viene spontanea un'analogia con il sostegno al popolo curdo espresso, se pur tiepidamente, da Hollande che aveva anche incontrato almeno una delle tre donne assassinate. * 1)

Il processo dovrebbe aprirsi il 23 gennaio 2017 a Parigi., mentre per la conclusione bisognerà attendere il il 24 febbraio.
Per ora l'unico imputato è un giovane turco, Omer Guney, infiltratosi nelle organizzazioni curde e che venne arrestato dopo oltre due mesi (il 13 marzo 2013). I compagni delle tre vittime non hanno dubbi: il triplice omicidio è stato commissionato dal MIT, i servizi segreti turchi. Secondo le organizzazioni curde, negli ultimi tempi sarebbero almeno 25 i militanti politici (libanesi, tunisini, palestinesi e tamil) la cui uccisione in Francia andrebbe considerata come omicidio di Stato. Tutti crimini rimasti irrisolti e quindi impuniti, soprattutto per quanto riguarda i mandanti.
Scopo evidente del triplice omicidio di rue La Fayette: intimidire, scoraggiare i militanti e contemporaneamente vanificare ogni tentativo di soluzione politica, ogni processo di pacificazione e di ripristino della democrazia.

Soltanto la mobilitazione delle donne e degli uomini curdi, non solo in Francia, ha impedito che il caso delle tre militanti assassinate nel 2013 venisse archiviato. Ogni anno, in occasione dell'anniversario, decine di migliaia di persone si sono radunate per intere settimane a Parigi e davanti alle ambasciate francesi in tutta Europa chiedendo la soluzione per tutti i casi di omicidio politico perpetrati in Francia, per la condanna effettiva dei colpevoli e soprattutto per l'individuazione dei mandanti.

Le indagini finora svolte sono apparse contaminate da una serie di “incidenti” come il furto nell'abitazione del giudice competente, furto che si è concluso con la scomparsa del computer con la documentazione relativa al caso. C'era poi stato un tentativo di evasione da parte di Omer Guney che evidentemente godeva di qualche appoggio esterno. Dagli atti del processo sembra comunque emergere con chiarezza che il presunto colpevole era quantomeno in contatto con i servizi segreti turchi (MIT).

VERITA' E GIUSTIZIA PER SAKINE, FIDAN E LEYLA

Nel nostro paese, l'Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia (UIKI) ha lanciato “un appello affinché alle udienze siano presenti osservatrici e osservatori internazionali”
rivolto a tutti coloro che ritengono irrinunciabili valori come pace, democrazia, giustizia e libertà.
Lo scopo è quello di “portare a Parigi la nostra richiesta di verità e giustizia” come monito per gli assassini, per le squadre della morte, per impedire il ripetersi di simili atrocità.
Contro l'abuso di potere da parte degli Stati, contro il terrorismo di Stato, contro l'impunità finora garantita a questi criminali.

Perché, prosegue il comunicato di UIKI “vogliamo assumere la difesa del diritto alla vita di ogni persona contro gli attacchi da parte dello Stato e alziamo la voce per la democrazia, la giustizia e la libertà”.
Riempire l'aula del tribunale, seguire ogni udienza del processo, assume un significato ben preciso: mostrare che Sakine, Fidan e Leyla non sono state dimenticate e che i curdi non perdoneranno questo ennesimo crimine contro il loro popolo.**

Gianni Sartori

*nota)

Ricordo che anche la moglie di Mitterand sfuggì fortunosamente ad un attentato proprio mentre era impegnata a favore dei curdi con la sua fondazione (France Libertés fondation Danielle Mitterand). Gli attentatori pare fossero iracheni, ma non si escludono responsabilità da parte della CIA.

Risulta poi ancora attuale la lettera aperta (apparsa anche su “La Stampa”) che Danielle Mitterand aveva inviato nel 2003 al popolo curdo:

“Cari amici curdi, una volta di più gli interessi delle potenze straniere vi pongono al centro dell'attualità internazionale. Potreste spiegarmi che senso ha dato la potenza americana a questa 'partnership' con voi?
Potreste mostrarmi un solo documento ufficiale in cui un responsabile dell'amministrazione americana si sia impegnato a favore delle vostre richieste e rivendicazioni per uno Stato iracheno democratico e federale? Come sapete gli americani stanno minando nuovamente il vostro paese e hanno l'intenzione di usare ancora bombe all'uranio impoverito. Mi dite di non potervi opporre alla volontà della superpotenza americana nella guerra che conduce contro l'Iraq, tanto più che sono i vostri 'protettori''. Ma potete fare affidamento su un Paese, gli Stati Uniti, che vi ha tradito tragicamente due volte, nel 1975 e nel 1991? Al vostro posto, non mi fiderei”.

author by GIANNI SARTORIpublication date Sat Dec 24, 2016 15:55author address author phone Report this post to the editors

Come avrai saputo l’unico imputato per la morte delle tre militanti curde è morto improvvisamente, a pochi giorni dal processo (coincidenza?).
Allego il comunicato di UIKI
ciao
Gianni Sartori

Car* Compagn*

Come UIKI, insieme al Movimento delle Donne Curde il 17 novembre con un APPELLO URGENTE avevamo chiesto di costituire delegazioni di osservatrici e osservatori dall’Italia per Parigi indicando le date dal 23-27 Gennaio – 30-03 e Febbraio – 6-10 Febbraio – 13-17 Febbraio – 20-24 Febbraio.

Come avete saputo dal COMUNICATO DELLE FAMIGLIE delle famiglie di Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Saylamez il 17 dicembre, Omer Guney che il 9 gennaio 2013 ha assassinato le tre compagne è improvvisamente morto. Essendo l’unico imputato nel processo che doveva avere inizio tra il 23 gennaio e il 24 febbraio non ci sarò.

Teniamo a ringraziare per il grande interesse che avete dimostrato per partecipare come osservatrici/osservatori al processo e mantenerlo vivo per chiedere insieme verità e giustizia con l’obiettivo di far aprire un nuovo processo contro i mandati dell’assassinio delle tre compagne.

In considerazione del fatto che questo è un lavoro tutto da costruire, per il momento il programma di delegazioni internazionali è annullato.

Vi segnaliamo tuttavia che sono già state organizzate il 7 gennaio delle manifestazioni europee del movimento curdo per commemorare gli eventi del 9 gennaio a Parigi. Il 9 gennaio molte realtà femministe si recheranno sulla scena del crimine, ovvero presso l’Ufficio di Informazione del Kurdistan a Parigi.

Invitiamo tutte le organizzazioni specialmente delle donne italiane di fare organizzare il 7 o il 9 gennaio una commemorazione nel loro centri e nei loro territori ricordando le tre donne curde, eventualmente proiettando un breve filmato o il film “Sara”.

Nel mese di gennaio era comunque già stato organizzato un incontro internazionale per il 24 gennaio come giornata internazionale sul tema ‘Agire contro il femminicidio’ in omaggio a Sakine Fidan e Leyla .

Per chi si è già organizzat* per andare a Parigi nelle date che avevamo indicato, potremmo in ogni caso organizzare un programma di incontri. A questo scopo chiediamo però di inviare dettagli precisi della permanenza e eventuali interessi specifici per poter organizzare al meglio un programma utile e interessante, anche se ridotto.

SPECIALE – SAKINE- FIDAN- LEYLA http://www.uikionlus.com/category/special/sakine-fidan-...eyla/

Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia – UIKI Onlus​

 
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