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Thursday March 05, 2015 23:08 by KAF - Kurdistan Anarchists Forum
Dopo 134 giorni di fiera resistenza e di strenua difesa, le donne e gli uomini combattenti di Kobane sono riusciti finalmente a sconfiggere il feroce attacco di ISIS grazie anche al sostegno ricevuto da milioni di persone in tutto il mondo. Non è solo una sconfitta per l'ISIS e per il suo sogno di instaurare un Califfato Islamico. Ma si tratta anche della vanificazione del sogno dell'alleato dell'ISIS, il governo turco, di far risorgere l'impero ottomano. Kobane: seconda fase, quella della resistenza e della ricostruzioneDopo 134 giorni di fiera resistenza e di strenua difesa, le donne e gli uomini combattenti di Kobane sono riusciti finalmente a sconfiggere il feroce attacco di ISIS grazie anche al sostegno ricevuto da milioni di persone in tutto il mondo. Non è solo una sconfitta per l'ISIS e per il suo sogno di instaurare un Califfato Islamico. Ma si tratta anche della vanificazione del sogno dell'alleato dell'ISIS, il governo turco, di far risorgere l'impero ottomano. L'attacco a Kobane è stato una guerra per procura portato dall'ISIS in nome dei regimi della regione contro il coraggio del popolo di Kobane e contro l'Autonomia Democratica. Questa guerra ha avuto grandi conseguenze sul popolo di Kobane sia a livello sociale che psicologico, provocando un esodo di popolazione dalla città per rifugiarsi nelle regioni vicine. Ma la guerra non è ancora finita. L'ISIS costituisce ancora una minaccia ed un pericolo per i villaggi intorno a Kobane, con la sua propaganda e le sue azioni terroristiche. Ovviamente, la minaccia dell'ISIS resterà tale fino a quando non sarà sradicato dalla regione. Ora ci troviamo in una seconda fase della resistenza, all'indomani della guerra. Bisogna bonificare la terra da mine, ordigni inesplosi ed esplosivi vari. Chiaramente, questa operazione non può essere svolta da popolo di Kobane. Occorrono supporto tecnico e conoscenze esperte. Come ricostruire Kobane: la popolazione di questa città ha bisogno della più grande solidarietà internazionale per poter salvare l'Autonomia Democratica. Questa è l'unica strada per proteggere la rivoluzione. Ma la migliore opzione per ricostruire la città non è certo quella di chiedere finanziamenti agli organismi internazionali o alle grandi imprese. Come ci insegna la storia, tale approccio porterebbe alla distruzione della rivoluzione. Alcune indicazioni per la solidarietà internazionale finalizzata alla ricostruzione della Rojava: - Formare comitati ed associazioni per la raccolta di fondi, di materiale edile e di bonifica dell'ambiente specialmente per la città di Kobane . - Aprire conti bancari per donazioni e contributi sotto il controllo dei gruppi di solidarietà per la Rojava nelle città e nei vari paesi. - Formare diversi gruppi e comitati, nelle città e nei paesi dove è possibile, per fare raccolta di qualsiasi bene e di qualsiasi materiale che possa essere necessario alla Rojava per la ricostruzione. Assicurarsi che ogni somma ed ogni bene raccolto venga trasferito rapidamente ed in sicurezza verso la Rojava. Implementare magazzini lungo i confini del Kurdistan con l'Iraq, l'Iran e la Turchia ed aprire corridoi umanitari per veicolare gli aiuti verso la Rojava. - Raccogliere medicinali e strumentazione ospedaliera per tutti e 3 i cantoni della Rojava: Jazeera, Kobane ed Efrin - Costruire scuole, ospedali, campi da gioco e strutture speciali per la riabilitazione ed il sostegno psicologico alle vittime della guerra ed ai rifugiati. - Stabilire linee telefoniche e connessioni internet indipendenti per tutti e 3 i Cantoni: Efrin, Jazerra e Kobane, non affidandosi più alla rete dei paesi vicini, affinchè le linee e la connessione internet siano fuori dal loro controllo. - Favorire l'invio di volontari che possano fisicamente e mentalmente essere in grado di partecipare direttamente agli aiuti ed alla ricostruzione di Kobane e del resto della Rojava. - Favorire l'invio di volontari che abbiano competenze nel campo dell'energia, dell'agricoltura, dell'industria e dell'edilizia per partecipare alla ricostruzione per quanto possono. - Qualsiasi iniziativa deve essere concertata con la popolazione locale della Rojava coinvolgendo le Comunità e gli altri gruppi locali in coordinamento con i responsabili dell'Autonomia Democratica, che sono i decisori in ultima istanza. - Riteniamo che partecipare alla solidarietà verso la Rojava rientri tra i doveri naturali degli anarchici. Speriamo che le indicazioni di cui sopra e non solo possano essere messe in pratica. Crediamo che tale impegno concreto non debba essere realizzato solo per la Rojava, bensì per tutte le realtà nel mondo che sono state distrutte da una guerra. E' la dimostrazione del fatto che gli anarchici lavorano per la ricostruzione della società in ogni suo aspetto vitale.
Ritieniamo che nulla sia perfetto ed immune da critiche, quindi nemmeno le nostre indicazioni. Speriamo di poter suscitare così dibattito e confronto tra tutti i compagni anarchici. Ci piace sottolineare che le nostre indicazioni valgono per Kobane e la Rojava così come per qualsiasi altro posto nel futuro immediato.
Kurdistan Anarchist Forum (KAF)4 febbraio 2015Traduzione a cura di Alternativa Libertaria/FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali. -- |
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Comments (1 of 1)
Jump To Comment: 1saluton from osaka japnese islands, far east.
by the way, i tried to put your words into japnese, then, i fwded it to some anarchist comrades living in japnese islands. following is a URL of japnese translation:
https://rebeljill98.wordpress.com/2015/03/05/%E3%82%AF%...0%A7/
thanx. in struggle against the poverty/bastards. (a disposable daylabor)