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Anche noi siamo Charlie, ma a modo nostro.

category francia / belgio / lussemburgo | migrazione / razzismo | comunicato stampa author Tuesday January 13, 2015 22:27author by Alternativa LIbertaria/FdCA - Alternativa LIbertaria/FdCAauthor email fdca at fdca dot it Report this post to the editors

Anche noi siamo Charlie, ma a modo nostro.

Anche noi siamo Charlie, no al fascismo islamico ed a chi lo finanzia, no a chi costruisce un futuro di odio

Difendiamo come anarchici e libertari il diritto alla satira ed all’irriverenza di qualsiasi presupposta verità religiosa, rivendichiamo il diritto di tutti a professare la propria fede religiosa od il proprio ateismo in pieno giorno e senza paure, rifiutiamo di ammantarci di un relativismo scadente che serve solamente a celare il colonialismo e la pretesa superiorità europea della cultura e soprattutto delle armi, lottiamo in tutto il mondo per affermare dignità e diritti delle classi oppresse, al di là dell’appartenenza etnica e religiosa.

Siamo Charlie e non accettiamo che in nome della libertà le religioni riprendano il loro ruolo mortifero nella società. Non potremo mai allearci con fascisti ed imperialisti, con razzisti e mestatori di coscienze. Noi abbiamo il coraggio di affermare che i diritti siano universali, di tutti e per tutti, e nella nostra lotta anticapitalista non saremo mai al fianco di fascisti e nazionalisti di ogni risma, islamici od ebrei, cattolici od ortodossi. Troppe sono le crepe prodotte dall’imperialismo del capitale per l’egemonia per farci trascinare da una parte o dall’altra. Il nostro compito, come sempre, è quello di stare dalla nostra parte e di combattere per la nostra classe di appartenenza, che non ha religione nè nazione.

Denunciamo quindi ogni fascismo, anche quello islamico, ma non dimentichiamo il cinismo con il quale si è armata la mano degli assassini dei redattori di Charlie Hebdo, assassini che sono all’opera nei territori curdi, a Kobane, armati dall’Occidente liberale e dagli Stati del Golfo come dalla Turchia, oppure nelle guerre che hanno distrutto l’Afghanistan e l’Iraq, alla mai volutamente risolta questione palestinese, alla distruzione della Siria e della Libia, alla fame imposta in Somalia, in Nigeria, in Mali, in Ciad, al ruolo controrivoluzionario avuto nelle cosiddette rivolte arabe. Intere aree del pianeta sono distrutte e cacciate in un caos sistemico utile solo al grande capitale. I paesi europei, gli USA ed i paesi periferici dell’area medio orientale, in primis l’Arabia Saudita, da quaranta anni finanziano il fascismo islamico, addestrano i militari e favoriscono la guerra contro le componenti laiche e socialiste impedendo il contributo alla ricostruzione sociale basata su diritti universali, propinandoci il loro relativismo culturale pur di non riconoscere tali diritti.

Quanto accaduto pone una seria ipoteca alle lotte sociali in corso in tutta Europa. L’etnicizzazione dei fenomeni sociali e sindacali subirà un ulteriore incremento. I proletari islamici d'Europa e i migranti che tentano a costo della propria vita di scappare magari proprio dai fondamentalismi saranno le vittime più colpite da quanto è successo. Intere generazioni di lavoratori e lavoratrici, di studenti, di uomini e donne che cercano come noi di costruire una vita migliore e più libera, saranno inchiodati alle proprie origini etniche e culturali, vissuti come nemici e guardati con sospetto dai propri vicini di casa, dagli insegnanti dei propri figli, dai propri compagni di lavoro.

E invece le lotte future avranno bisogno di tutti. Occorrre evitare ogni etnicizzazione dei conflitti, è indispensabile ricostruire il fronte di classe fuori da paradigmi religiosi ed etnici, dovremo compiere uno sforzo mostruoso per evitare che si scateni in termini drammatici la lotta tra poveri. Tutto è predisposto per spostare milioni di europei su posizioni reazionarie con grande gioia del capitale, la crisi ed i fenomeni di ristrutturazione in atto sono mine disseminate in una società troppo liquida.

Noi continueremo la nostra lotta internazionalista a difesa degli interessi della nostra classe, per una società che vogliamo comunista e libertaria, laica, dove la religione sia racchiusa nell’intimità di ogni individuo che abbia fede e che non diventi il motivo trainante delle nefandezze odierne e future, combatteremo sempre la religione come marchio identitario, a conferma che la libertà passa per una società laica e plurale.

Alternativa Libertaria/Fdca

gennaio 2015

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