Benutzereinstellungen

Neue Veranstaltungshinweise

Mashrek / Arabia / Irak

Es wurden keine neuen Veranstaltungshinweise in der letzten Woche veröffentlicht

Kommende Veranstaltungen

Mashrek / Arabia / Irak | Lotte sul territorio

Keine kommenden Veranstaltungen veröffentlicht

Rojava: Fantasie e realtà

category mashrek / arabia / irak | lotte sul territorio | opinione / analisi author Saturday November 08, 2014 17:56author by Zafer Onat Report this post to the editors

La resistenza a Kobane che dura da oltre 45 giorni ha spostato l'attenzione dei rivoluzionari di tutto il mondo sulla Rojava. Grazie al lavoro svolto da Azione Rivoluzionaria Anarchica (DAF, Turchia, ndt), i compagni anarchici di varie parti del mondo hanno inviato messaggi di solidarietà alla resistenza di Kobane (1). Questa posizione internazionalista è di grande importanza per il popolo che resiste a Kobane. Tuttavia, se non analizziamo cosa sta accadendo veramente e se invece facciamo del romanticismo, i nostri sogni potrebbero essere delusi in un breve lasso di tempo. [English]


Rojava: Fantasie e realtà


La resistenza a Kobane che dura da oltre 45 giorni ha spostato l'attenzione dei rivoluzionari di tutto il mondo sulla Rojava. Grazie al lavoro svolto da Azione Rivoluzionaria Anarchica (DAF, Turchia, ndt), i compagni anarchici di varie parti del mondo hanno inviato messaggi di solidarietà alla resistenza di Kobane (1). Questa posizione internazionalista è di grande importanza per il popolo che resiste a Kobane. Tuttavia, se non analizziamo cosa sta accadendo veramente e se invece facciamo del romanticismo, i nostri sogni potrebbero essere delusi in un breve lasso di tempo.

Inoltre, se vogliamo costruire un'alternativa rivoluzionaria mondiale che appare sempre più urgente, dobbiamo avere la mente lucida ed essere realisti nonché fare delle valutazioni che siano fondate. Segnaliamo di passaggio che questi messaggi di solidarietà inviati alla resistenza di Kobane dimostrano come sia urgente mettersi all'opera per costruire un'associazione internazionale in cui i rivoluzionari anarchici ed i comunisti libertari possano discutere questioni locali e globali e costruire solidarietà durante le lotte. Si è sentita la mancanza di una internazionale come questa proprio negli ultimi 4 anni quando ci sono state numerose rivolte sociali in molte parti del mondo e, in Turchia, ne abbiamo avvertito la mancanza durante la rivolta del giugno 2013.

Oggi, comunque, dobbiamo discutere sulla Rojava senza illusioni e porre la nostra analisi sugli assi corretti. Non è per niente facile per chiunque valutare gli sviluppi degli eventi osservandoli dall'interno o mentre accadono. E' evidente che valutazioni inficiate dai sentimenti che nascono in condizioni di disperazione e di messa all'angolo possono rendere ancora più difficile giungere a risposte lucide.

Oggi in nessuna parte del mondo esiste un reale movimento rivoluzionario nel nostro senso del termine o in termini di forte movimento di classe che possa fare da precursore. Le lotte che pure emergono si dissolvono o per la violenta repressione che subiscono o perché riassorbite dal sistema. In ragione di ciò, sembra che proprio come è successo a parte significativa dei marxisti e degli anarchici in Turchia, anche in varie parti del mondo ci sono organizzazioni rivoluzionarie ed individualità che stanno attribuendo alla struttura che è emersa nella Rojava un significato che va oltre la sua realtà. Prima di tutto, non è giusto da parte nostra caricare il peso della nostra incapacità di creare un'alternativa rivoluzionaria nei luoghi in cui viviamo e il fatto che l'opposizione sociale è in gran parte cooptata nel sistema, sulle spalle delle persone che lottano in Rojava . Quella Rojava, dove l'economia è in gran parte agricola, e che è circondata da blocchi imperialisti guidati da un lato dalla Russia e d'altra parte dagli Stati Uniti d'America insieme ai regimi repressivi e reazionari collaboratori nella zona nonché dalle organizzazioni jihadiste brutali come l'ISIS che hanno potuto prosperare in questo ambiente. In questo senso, è altrettanto problematico attribuire alla Rojava una missione che va oltre ciò che è o ciò che potrebbe essere oppure biasimare queste persone impegnate in una lotta per la vita o per la morte perché si aspettano un sostegno da parte delle forze della coalizione o perché non stanno realizzando "una rivoluzione di nostro gradimento ".

Prima di tutto dobbiamo riconoscere che il processo nella Rojava ha caratteristiche progressiste, come i passi importanti nella direzione della liberazione della donna, come il tentativo di costruire una giustizia laica e pro-sociale insieme ad una struttura democratica pluralista mentre ad ad altri gruppi etnici e religiosi viene data una rappresentanza nella amministrazione. Tuttavia, il fatto che la struttura che sembra emergere non miri alla eliminazione della proprietà privata e quindi alla abolizione delle classi e che il sistema tribale rimanga con i leader tribali che partecipano all'amministrazione, mostra che l'obiettivo non è la rimozione delle relazioni feudali o dei rapporti capitalistici di produzione, ma è invece come emerge dalle loro parole "la costruzione di una nazione democratica".

Dobbiamo anche ricordare che il PYD fa parte della struttura politica guidata da Abdullah Öcalan da 35 anni, che punta alla liberazione nazionale e che soffre delle limitazioni politiche di tutti i movimenti orientati su base nazionale a cui il PYD non sfugge. Inoltre, l'influenza di elementi che appartengono alla classe dominante all'interno del movimento curdo è in costante aumento a causa del "processo di soluzione" (patto tra PKK e governo turco, ndt), soprattutto in Turchia.

Su questo punto, è utile esaminare il contratto sociale che definisce il confederalismo democratico che è alla base del sistema politico in Rojava (2.) Alcuni punti della introduzione scritta da Öcalan meritano la nostra attenzione:

"Questo sistema dovrà tenere conto delle differenze etniche, religiose e di classe nella società (..) Nel Kurdistan saranno applicati tre sistemi di diritto: le leggi della UE, le leggi dello stato unitario e le leggi del sistema confederale democratico".
In sintesi, si afferma che la società di classe rimarrà e che ci sarà un sistema politico federale, compatibile con il sistema globale e lo stato nazionale. In accordo con questo, l'articolo 8 della Costituzione, dal titolo "diritti politici e libertà della persona" difende la proprietà privata e la sezione C dell'articolo 10 intitolato "Responsabilità fondamentali" definisce la base costituzionale del servizio militare obbligatorio in quanto afferma che "Nel caso di una guerra di legittima difesa, come requisito di patriottismo, vi è la responsabilità di partecipare attivamente alla difesa della patria, dei diritti e delle libertà fondamentali ". Anche se la Costituzione prevede che l'obiettivo non è il potere politico, comprendiamo anche che l'obiettivo non è la distruzione dell'apparato statale, bensì l'autonomia all'interno degli Stati nazionali esistenti. Quando la Carta Costituzionale viene analizzata nella sua globalità, l'obiettivo che emerge è quello che non si va al di là di un sistema democratico borghese, che si chiama confederalismo democratico. In sintesi, anche se le foto delle due donne che portano il fucile (una scattata nella guerra civile spagnola, l'altra fatta nella Rojava) che hanno fatto il giro dei social media, corrispondono per somiglianza nel senso che si tratta di donne che lottano per la loro libertà, è chiaro che le persone che combattono l'ISIS nella Rojava non lo fanno in questo momento per gli stessi obiettivi e ideali degli operai e dei contadini poveri che hanno combattuto all'interno della CNT-FAI al fine di rimuovere lo stato e la proprietà privata del tutto. Inoltre, ci sono profonde differenze tra i due processi in termini di condizioni di emergenza, di posizioni di classe dei loro soggetti, di linee politiche di coloro che gestiscono il processo e di forza del movimento rivoluzionario in tutto il mondo.

In questa situazione, non dobbiamo essere sorpresi, nè biasimare il PYD se sono costretti ad abbandonare anche la loro posizione attuale, al fine di fondare un alleanza con le potenze regionali e globali per rompere l'assedio dell'ISIS. Non possiamo aspettarci che le persone che lottano in Kobane possano abolire l'egemonia su scala mondiale del capitalismo o che possano resistere a questa egemonia a lungo. Questo compito può essere realizzato solo da un forte movimento di classe e di alternativa rivoluzionaria in tutto il mondo.

Il capitalismo è in crisi a livello globale e gli imperialisti che stanno cercando di superare questa crisi esportando la guerra in ogni angolo del mondo, insieme alle politiche dei regimi repressivi della regione, hanno trasformato la Siria e l'Iraq in un inferno. In queste condizioni in cui non c'è un'alternativa rivoluzionaria in atto, la rivolta sociale che era emersa in Ucraina contro il corrotto governo filo-russo ha portato al potere le forze pro-UE sostenute dai fascisti, mentre la guerra tra i due campi imperialisti continua. Il razzismo e il fascismo sono in rapida crescita nei paesi europei. In Turchia, si susseguono le crisi politiche e le divisioni etniche e settarie nella società si stanno approfondendo. In queste circostanze, in cui la Rojava può apparire come un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi, dobbiamo considerare che oltre l'assedio militare di ISIS, la Rojava è anche sotto l'assedio politico di forze come la Turchia, di Barzani e dell'Esercito Siriano Libero. Fino a quando la Rojava non sarà sostenuta da un'alternativa rivoluzionaria in tutto il mondo su cui contare, pare proprio che non sarà facile per la Rojava mantenere la sua attuale posizione nel lungo periodo.

Il percorso per difendere la Rojava non solo fisicamente e politicamente ma anche per andare oltre, sta nella creazione delle condizioni di classe per l'organizzazione e per la lotta, insieme ad un forte ed organizzato progetto di alternativa rivoluzionaria. Lo stesso vale per prevenire l'atmosfera di conflitto etnico, religioso e settario che segna i popoli della regione sempre di più per ogni giorno che passa, e per prevenire che i lavoratori scivolino nel radicalismo di destra di fronte alla crisi di livello mondiale del capitalismo. La solidarietà con Kobane, se da un lato è importante è però insufficiente. Al di là di questo, abbiamo bisogno di discutere su cosa deve essere fatto per creare un processo rivoluzionario, che necessita di organizzazione a livello internazionale ovunque siamo e che è indispensabile non solo per coloro che resistono in Kobane ma per milioni di lavoratori in tutto il mondo.

Zafer Onat


Traduzione a cura di Alternativa Libertaria/Fdca - Ufficio Relazioni Internazionali.

Note:
1. http://meydangazetesi.org/gundem/2014/10/dunya-anarsistlerinden-kobane-dayanismasi/
2. http://tr.wikisource.org/wiki/KCK_S%C3%B6zle%C5%9Fmesi

Dal sito Servet Düşmanı - Piattaforma di dibattito comunista libertario

Verwandter Link: http://www.servetdusmani.org/
This page can be viewed in
English Italiano Deutsch

Mashrek / Arabia / Irak | Lotte sul territorio | it

Sat 20 Apr, 06:03

browse text browse image

textPalestina-Israele: E' ormai un solo Stato anche se nessuno lo riconosce come tale tranne gli intrans... 19:22 Sat 16 Jan by Ilan S. 0 comments

Le brutte notizie sono che la stragrande maggioranza degli Israeliani è a favore di un unico Stato - inclusi i centristi e persino la sinistra sionista (che dice di volere la soluzione dei "due Stati" ma con precondizioni impossibili). Le buone notizie sono che le potenze imperialiste le quali sostengono lo status quo stanno gradualmente cedendo alla pressione dell'opinione pubblica dei loro Stati che non vuole il regime di apartheid e di sgomberi imposto da Israele. La lotta unitaria non armata aveva suscitato ampia attenzione e spinto attivisti di ogni parte dei mondo ad impegnarsi nel movimento per mettere fine all'occupazione israeliana. [English]

textPalestina-Israele: la terza intifada è ufficialmente in corso... la lotta unitaria non cede alla pre... 16:25 Mon 04 Jan by Ilan S. 0 comments

Le autorità israeliane ammettono di non avere nessuna soluzione e nessuna strategia per fermare o anche contenere la intifada "non-organizzata" fatta per lo più a livello individuale e da giovani. Gli arresti di massa di centinaia di minorenni non sembra aver raggiunto nessun risultato. I tentativi di sgombero non si fermano, anzi sono in crescita nella Valle del Giordano, nell'Area C, a Gerusalemme e persino nei confini del 1948. Sui media israeliani la controversia riguarda il riconoscimento che c'è già un solo Stato e che bisogna organizzare un migliore ordine del Bantustan prima che la pressione internazionale costringa ad un ritiro sostanziale dai territori occupati con l'espansione del 1967. Le notizie dei media sulla campagna B.D.S. sono di solito ristrette solo ad un incremento del boicottaggio. [English]

textPalestina-Israele, l'unico stato che la lotta unitaria cerca di cambiare 17:39 Mon 07 Dec by Ilan S. 0 comments

Si lotta quando si ha la speranza di un cambiamento in corso. Si lotta quando ci si rifiuta di accettare lo stato di cose presente come l'unico possibile futuro. Si lotta anche quando la minima speranza tiene viva la tua dignità. E ci sono persone la cui collera è così forte che non c'è nessun ragionamento che possa trattenerle. Ora, quando sembra evaporata la speranza di un futuro migliore in comune e quando si è ridotta al minimo anche la speranza di un migliore futuro personale, la collera di tanti giovani è più forte della preservazione dell'istinto di vita... si aspetta solo quel grilletto rischioso che spinge un altro ragazzo o un'altra ragazza ad andare in una missione suicida. [English]

textE' il momento della Terza Intifada - la lotta unitaria continua 20:08 Sun 25 Oct by Ilan S. 0 comments

Il fallimento da parte dell'imperialismo USA nel prendere il controllo di paesi relativamente indipendenti come l'Iraq e la Siria ha portato al compromesso con l'indipendente Iran. Il ruolo minaccioso di Israele durante la trattativa ha permesso ad Israele di poter agire più liberamente nella repressione contro i Palestinesi. Il ritorno della Russia sullo scenario siriano ridà fiato ad Israele che può intensificare i suoi tentativi di assumere il controllo dell'area C in Cisgiordania. La terza intifada è una risposta disperata dei Palestinesi che vedono la fine dell'occupazione israeliana allontanarsi fino a scomparire all'orizzonte. La lotta unitaria continua non come speranza che cresce ma come tenace Tsumud (persistenza, ndt) di non arrendersi. [English]

textPalestina-Israele, cresce la lotta sociale non armata in risposta all'aumentare delle aggressioni di... 18:04 Fri 25 Sep by Ilan S. 0 comments

Dopo il fallimento dell'offensiva dell'anno scorso contro Hamas a Gaza, lo Stato di Israele vede diminuire il suo potere di contrattazione a livello internazionale, per cui manipola il malcontento interno aumentando l'invasione degli spazi palestinesi, sia quelli del 1967 nella Cisgiordania occupata sia all'interno dei confini del 1948. Il minore sostegno da parte delle classi dirigenti israeliane al primo ministro Netanyahu ed ai suoi accoliti lo inducono a spingere sull'azzardo politico che può trascinarlo nella sua prima grande sconfitta. Il suo fallimento nel far passare lo schema Gas e la causa civile in cui è coinvolta sua moglie, possono essere i primi segni del suo declino imminente. [English]

textPalestina-Israele, la lotta unitaria ha davvero cambiato il mondo 15:25 Mon 07 Sep by Ilan S. 0 comments

Il video del mancato arresto del ragazzino di 12 anni a Nabi Saleh è stato visto da milioni di persone in tutto il mondo. Quel fatto e la manifestazione unitaria del venerdì successivo hanno dimostrato ancora una volta quanto la presenza degli ebrei Israeliani Anarchici Contro il Muro abbia impedito in passato ed impedisca ora l'esaurirsi della lotta palestinese non-armata in fiumi di sangue. Furono gli spari contro Gil Naamati nel 2003 in una azione unitaria con gli Anarchici Contro il Muro che causarono uno vero e proprio scandalo mediatico in Israele (tanto da costringere il capo di stato maggiore dell'esercito a recarsi in ospedale per le scuse ufficiali) e che portarono ad un cambiamento nell'ordine di fare fuoco allo scopo di disperdere manifestazioni non autorizzate nei territori occupati, se in quelle manifestazioni vi erano presenti degli israeliani. [English]

textPalestina-Israele, la lotta unitaria non armata ha perso il suo carattere entusiastico di novità ma ... 16:42 Wed 02 Sep by Ilan S. 0 comments

Nessuno poteva prevedere che un campeggio unitario di attivisti palestinesi ed israeliani a Masha 12 anni fa sarebbe stato la scintilla di un ampio movimento di lotta unitaria non armata che il sistema di occupazione israeliana non è riuscito a distruggere. Nessuno si aspettava la partecipazione di migliaia di attivisti e di decine di migliaia di manifestanti. Molte piccole vittorie e la campagna internazionale B.D.S. riscaldano i cuori dei non più tanti che persistono nella lotta unitaria nonostante il lutto per coloro che sono caduti, l'empatia con i feriti e la solidarietà con gli arrestati. Il forte legame di partnership tra gli attivisti palestinesi e gli Anarchici Contro il Muro è stato sorprendente. Deludente ma non sorprendente è il modo con cui gli ambienti anarchici israeliani si sono tenuti alla larga dagli Anarchici Contro il Muro quale prioritario obiettivo di mobilitazione. Bil'in, Ni'lin, Ma'sara, Nabi Saleh e Qaddum tengono ancora alta la bandiera. [English]

Bil'in, 10.07.15. Foto: Mohammed Yasin Photography imagePalestina-Israele, gli attivisti della lotta unitaria invecchiano... ma la lotta è sempre giovane e ... 16:49 Thu 06 Aug by Ilan S. 0 comments

E' dura per molti attivisti, quando il significato reale della lotta non si concretizza in conquiste tangibili, ma in una lotta globale a livello mondiale. Questa settimana, il livello globale e quello della concretezza si sono combinati nella lotta contro la distruzione del villaggio di Susiya che ha avuto eco e sostegno a livello internazionale, costringendo Israele a rinviare se non a cancellare la demolizione del villaggio. Alle pressioni delle potenze imperiali su Israele si è aggiunto l'avvertimento della UE sull'approssimarsi di sanzioni contro il sistema bancario israeliano per il suo sostegno ai progetti dei coloni nella Cisgiordania occupata. [English]

textPalestina-Israele, il mondo in subbuglio; il vecchio ordine mondiale non sarà più lo stesso; e la lo... 16:42 Fri 24 Jul by Ilan S. 0 comments

L'1 gennaio del 1994 in Chiapas le masse innalzarono la bandiera della ribellione giusto dopo che il mondo capitalista aveva celebrato il suo trionfo sulle rivoluzioni del 20° secolo e si accingeva a lanciare la globalizzazione neoliberista a livello mondiale. Ma la lotta è proseguita con nuove modalità. I sorprendenti sviluppi nella Rojava, in cui le principali potenze imperialiste si trovano a dare sostegno aereo ai Curdi antiautoritari ed anticapitalisti di Siria, sono come uno stormo di passeri che segnano l'arrivo della primavera. In questo imminente cambiamento, si sviluppa il panico delle classi dirigenti sioniste israeliane di fronte alla veloce avanzata della campagna B.D.S.... Non possiamo misurare il contributo di ciascuna lotta al cambiamento, ma sembra che una quota importante spetti alle migliaia di attivisti internazionali che hanno condiviso con noi la lotta unitaria non-armata contro il muro della separazione, contro gli insediamenti e contro l'occupazione. [English]

textPalestina/Israele: La campagna B.D.S. ha successo e la classe dirigente israeliana ne teme gli svilu... 17:03 Wed 17 Jun by Ilan S. 0 comments

I danni della campagna BDS sull'economia israeliana sembrano essere ancora marginali... ma questi margini si stanno allargando velocemente. Già alcune imprese sottoposte a pressione perché operanti nelle aree degli insediamenti dell'occupazione del 1967, si stanno ritirando nei territori israeliani del 1948, pur rinunciando così agli aiuti governativi e ad una manodopera a minor costo. I media israeliani si riempiono di avvertimenti e dei timori dei commercianti. Ormai è evidente la connessione tra la lotta unitaria nelle manifestazioni e la campagna BDS con lo sviluppo dei boicottaggio. [English]

more >>

textSulle attuali proteste in Libano: è meglio se la primavera arriva in ritardo? Sep 27 by Mazen Kamalmaz 0 comments

Le grandi mobilitazioni che hanno attraversato il Medio Oriente alla fine del 2010 sono state riassorbite se non addirittura trasformate in devastanti conflitti tra forze autoritarie in competizione. Quell'ondata risparmiò il Libano, che dopo il ritiro delle truppe siriane (di Assad) nel 2005 era governato da una classe dirigente che aveva da una parte i filo-iraniani, cioè la coalizione 8 marzo, guidata dagli "sciiti" di Hezbollah e dall'altro i filo-sauditi della coalizione 14 marzo, guidata dall'oligarca "sunnita" Hariri.

imageBil'in - 10 anni di lotta unitaria e persistente Mar 05 by Ilan Shalif 0 comments

Gli abitanti del villaggio palestinese di Bil'in lottano da 10 anni contro la costruzione del muro della separazione ed il conseguente esproprio delle loro terre. E' stata da subito una lotta non-violenta, portata avanti insieme ad attivisti ebreo-israeliani ed internazionali, che ha influenzato dozzine di altre lotte similari in tutta la Cisgiordania. In questo contributo, l'anarchico israeliano Ilan Shalif spiega qual è il significato della resistenza di Bil'in e vi ripercorre la sua esperienza personale. [English]

imageLa sperimentazione del Kurdistan Occidentale (Kurdistan siriano) ha dimostrato che il popolo può cam... Sep 03 by Zaher Baher 0 comments

Ciò che leggerete di seguito è l'esperienza della mia visita di un paio di settimane nel maggio di quest'anno, 2014, nel Nord Est della Siria o Kurdistan siriano (Ovest del Kurdistan) con un mio caro amico. Durante la visita abbiamo avuto piena libertà e l'opportunità di vedere e di parlare con chiunque. Incluse donne, uomini, giovani e partiti politici. Ci sono più di 20 partiti dai curdi ai cristiani, alcuni sono nell'Auto Amministrazione Democratica (DSA) o Autogestione Democratica (DSM) della regione di Al-Jazera. Al-Jazera è una delle tre regioni (cantoni) del Kurdistan dell'Ovest. Abbiamo incontrato anche i partiti politici curdi e cristiani che non fanno parte della DSA o della DSM. Inoltre abbiamo incontrato i vertici della DSM, membri di diversi comitati, gruppi locali e comuni così come uomini d'affari, negozianti, lavoratori, persone al mercato e gente che semplicemente camminava per strada.
[English]
[Français]

imageVita e opera dell'anarchico Omar Aziz... Sep 11 by Leila Shrooms 0 comments

Omar Aziz nacque a Damasco. Rientrò in Siria dal suo esilio in Arabia Saudita e negli Stati Uniti nei primi giorni della rivoluzione siriana. Intellettuale, economista, anarchico, marito e padre, all'età di 63 anni si è impegnato nella lotta rivoluzionaria. Lavorò con attivisti locali per raccogliere e distribuire aiuti umanitari nei sobborghi di Damasco, posti sotto assedio dal regime. Attraverso scritti ed attività ha promosso l'autogoverno locale, l'organizzazione orizzontale, la cooperazione, la solidarietà e il mutuo sostegno, quali mezzi attraverso i quali le persone possono liberarsi dalla tirannia dello Stato. Insieme con i suoi compagni, Aziz fondò il primo Consiglio Locale a Barzeh, Damasco. L'esempio si è poi diffuso attraverso la Siria e con esso sono nati alcuni dei più promettenti e duraturi esempi di autorganizzazione non gerarchica nei paesi della Primavera araba. [Ελληνικά]

imageOrizzonti futuri della rivoluzione siriana May 23 by Mazen Kalmamaz 0 comments

La caratteristica principale della rivoluzione siriana sta nel suo aspetto giovanile e spontaneo, perché creato dalla strada e ad essa direttamente collegata. Si tratta di una rivoluzione senza controllo centralizzato, sorta dalla ribellione individuale, pertanto nessuno può pretendere di governarla o di condurla, ed il motivo è semplice: i giovani ribelli si sono levati spontaneamente e la partecipazione dei religiosi, specialmente quelli estremamente reazionari o di qualsiasi altra tendenza, non è visibile. [العربية ]

more >>

imageCade il muro israeliano a Bil'in in Palestina Jul 08 Federazione dei Comunisti Anarchici 0 comments

Una lotta durata 6 anni e 4 mesi ha costretto lo Stato di Israele a restituire quasi metà delle terre sottratte al villaggio di Bil'in e che erano destinate alla costruzione dell'insediamento coloniale di Modi'in Illit. La rimozione del vecchio muro della separazione è la vittoria della lotta unitaria che, a Bil'in come in tanti altri villaggi della Cisgiordania, vede insieme ogni settimana Palestinesi ed attivisti israeliani ed internazionali sfidare le forze di occupazione, per restituire la libertà e la terra ai palestinesi.

textIsraele-Palestina: L'assassinio di Ahmad Husam Yousef Mousa Jul 30 Anarchists Against the Wall 0 comments

Ahmad Husam Yousef Mousa, di 10 anni, è stato assassinato ieri mentre manifestava insieme agli amici contro il muro della separazione che attualmente si sta costruendo sui terreni del suo villaggio, Ni'ilin. Arrivati al cantiere del muro, i militari hanno sparato proiettili di gomma verso i ragazzi, che hanno poi cominciato a ritirarsi. A quel punto, uno dei militari ha sparato un proiettile carico alla testa di Ahmad da una distanza di circa 10 metri.

textBil'in, prosegue la lotta unitaria non-violenta nonostante le provocazioni e la crisi militare Jul 17 FdCA 0 comments

In un momento di escalation drammatico come questo sostenere, diffondere e rendere merito a questi piccoli/grandi momenti di lotta di base non violenta, che con continuità resistono ad opporsi alle logiche di stato, di dominio e di violenza, è forse la sola risposta che possiamo dare come comunisti anarchici per la costruzione di una società senza muri, senza stati e senza frontiere, senza più guerre.

© 2005-2024 Anarkismo.net. Unless otherwise stated by the author, all content is free for non-commercial reuse, reprint, and rebroadcast, on the net and elsewhere. Opinions are those of the contributors and are not necessarily endorsed by Anarkismo.net. [ Disclaimer | Privacy ]