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Israele ha dato fuoco al paiolo

category mashrek / arabia / irak | imperialismo / guerra | opinione / analisi author Saturday August 02, 2014 15:14author by Ilan S. - Anarchists Against the Wall; A-Infos; Ahdutauthor email ilan.shalif at gmail dot comauthor address Tel Aviv Report this post to the editors

Gia prima dell'attuale attacco, la guerra era stata iniziata dal blocco egiziano sulla Striscia di Gaza, con l'intento di far cadere il governo di Hamas in quanto organizzazione facente parte del movimento dei Fratelli Musulmani. [English] [Türkçe]


Israele ha dato fuoco al paiolo


Gia prima dell'attuale attacco, la guerra era stata iniziata dal blocco egiziano sulla Striscia di Gaza, con l'intento di far cadere il governo di Hamas in quanto organizzazione facente parte del movimento dei Fratelli Musulmani.

Israele ha dato un potente impulso alla crisi in corso ostacolando l'accordo di Hamas per un governo di unità palestinese in cambio di un patto in base al quale la dirigenza palestinese sulla Cisgiordania avrebbe provveduto ai fondi per gli stipendi del personale di Hamas a Gaza e quindi impedire la totale disintegrazione di Hamas quale fattore significativo nella Striscia di Gaza. Il motivo che ha indotto Israele è stata la certezza che un tale accordo di unità palestinese avrebbe fatto crescere le pressioni per il suo ritiro nei territori occupati nel 1967.

Per sostituire questo accordo e per impedire la disintegrazione di Hamas, Israele ha intensificato i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza nella speranza che si sarebbe scatenata una crisi caratterizzata da un violento conflitto, il cui esito sarebbe stato il consolidamento del governo di Hamas su Gaza, un Hamas indipendente ma indebolito. Hamas ha reagito al fallimento dell'accordo rinunciando ad impedire i lanci di razzi su Israele da parte delle organizzazioni più estremiste.

Israele, da parte sua, ha usato il rapimento e l'uccisione dei tre giovani coloni per aumentare la pressione su Hamas in Cisgiordania e per aumentare gli attacchi e le uccisioni nella Striscia di Gaza. Hamas ha reagito lanciando razzi su Israele, in una spirale di reciproci pervasivi attacchi aerei.

Quando la fase degli attacchi aerei non ha raggiunto l'obiettivo prefissato a causa del pervicace rifiuto dell'Egitto di fare la sua parte, cioè di mettere fine al blocco su Gaza, e quando Hamas si è rifiutato di fermare i combattimenti senza un accordo su un significativo allentamento dell'assedio, Israele ha iniziato la fase dell'attacco di terra.

Sebbene Israele stia iniziando a sentire la pressione internazionale per fermare gli attacchi, persino quella degli USA, continua tuttavia a rifiutare di impegnarsi in un seppur minimo allentamento dell'assedio tale da consentire ad Hamas la possibilità di sopravvivere; anche l'Egitto continua nel suo rifiuto ad impegnarsi per un significativo allentamento del blocco prima di un cessate-il-fuoco.

In risposta alla pressione internazionale per mettere fine alla guerra contro Hamas, Israele ora insiste sul fatto che deve continuare per demolire i tunnel scavati sotto il confine tra Israele e Gaza (che Hamas userebbe per attaccare Israele se quest'ultimo violasse l'accordo che verrebbe raggiunto per allentare l'assedio).

Ora, se Israele avrà successo o fallirà nel suo principale obiettivo di giungere ad un accordo su un allentamento dell'assedio su Gaza che comporti l'indipendenza di Hamas a Gaza, è tutto da vedere. Non è ancora chiaro se Hamas uscirebbe indebolito o in realtà rafforzato da un accordo su un consistente allentamento dell'assedio.

Lo scopo del proseguimento della guerra è la trattativa per il prezzo richiesto per la riabilitazione del governo di Hamas su Gaza e chi lo pagherà: cioè quale sarà il ruolo di Israele e dell'Egitto nell'allentamento dell'assedio e chi fornirà i fondi necessari per garantire il funzionamento di Hamas nel ghetto della Striscia di Gaza.

Alla luce dell'insistenza di Hamas nel rifiutare un cessate-il-fuoco se non si raggiunge prima un accordo su una significativa rimozione dell'assedio, data la sua capacità militare di resistenza e dato il rifiuto dell'Egitto a fare ora la sua parte per allentare il blocco, Israele è spinto da un lato a intensificare l'offensiva di terra e dall'altro a prendere in considerazione la possibilità di un forza internazionale di controllo nei territori occupati (a cominciare da Gaza) a cui finora Israele si era duramente opposto.

ll bilancio del bagno di sangue, compresi gli ultimi dieci soldati israeliani morti negli ultimi giorni, e la crescente pressione degli Stati Uniti per garantire la sopravvivenza di Hamas che è molto importante per la strategia statunitense nella regione, fanno avvicinare il momento della verità, quando Israele riconoscerà la sua sconfitta in questo conflitto.

Ilan Shalif

29 luglio 2014

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

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