Here Comes Bourgeois Socialism – Again 03:18 Apr 28 2 comments The US-Turkey stand-off in context: the US and the weaponisation of global finance 19:04 Sep 13 0 comments Fuel Price Hikes Hammer South Africa’s Working Class 17:53 Sep 20 1 comments The Davos Blind Eye: How the Rich Eat the Poor and the World 18:07 Jan 26 0 comments Riflessioni sullo stato di crisi del capitalismo 06:41 Dec 24 0 comments more >> |
Recent articles by BrunoL
O estúpido argumento do “Choque de Civilizações” como justificativa im... 0 comments Ernesto Araújo e a idolatria com Mike Pompeo 0 comments Bolsonaro e o espelho retorcido com Trump 0 comments Recent Articles about Internazionale EconomiaThe State and the power of Business Mar 08 21 Shock en el Mercado Petrolero. Caos en el Laberinto Apr 30 20 Here Comes Bourgeois Socialism – Again Apr 28 20 I Brics e il nuovo asse di espansione capitalista
internazionale |
economia |
opinione / analisi
Saturday July 26, 2014 15:13 by BrunoL - 1 of Anarkismo Editorial Group blimarocha at gmail dot com
Dalla 6ª Riunione del Vertice dei leader del blocco di paesi composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa (Brics) sono uscite indicazioni per un obiettivo e per due certezze. Il fatto concreto è dare ordine alla redistribuzione geografica del capitalismo mondiale. Fondare i pilastri di una Nuova Banca per lo Sviluppo ed un Fondo di Contingenza sono passi importante per sovrapporsi al moribondo ordine scaturito da Bretton Woods. [Português] I Brics e il nuovo asse di espansione capitalistaDalla 6ª Riunione del Vertice dei leader del blocco di paesi composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa (Brics) sono uscite indicazioni per un obiettivo e per due certezze. Il fatto concreto è dare ordine alla redistribuzione geografica del capitalismo mondiale. Fondare i pilastri di una Nuova Banca per lo Sviluppo ed un Fondo di Contingenza sono passi importante per sovrapporsi al moribondo ordine scaturito da Bretton Woods. Invece di contendersi uno spazio decisionale all'interno del Fondo Monetario Internazionale (FMI), è più importante costruire un altro organismo multilaterale tale da rafforzare la posizione dei paesi emergenti di fronte al G-20. Più specificatamente, questa istituzione finanziaria potrebbe rafforzare la posizione del Brasile e quindi consolidare tanto il Mercosul quanto, nel medio periodo, l'Unasul. Purtroppo, tale visione non è condivisa dall'insieme delle elite politiche nazionali e nemmeno dai soci-clienti dello Stato brasiliano, come le maggiori imprese nazionali o il settore agricolo del paese. Se pure fosse possibile, questo obiettivo - di creare una Banca di stimolo non subordinata alla superpotenza e nemmeno all'Unione Europea (leggi Germania e suoi satelliti) - dovrebbe essere condiviso intanto in Brasile. Ed ecco la prima certezza. I paesi medi necessitano di creare meccanismi propri, dato che lo sviluppo attraverso l'integrazione totale nel capitalismo transnazionale è semplicemente impossibile. Quando i paesi latino-americani si sono sottomessi al capitalismo transnazionale, le loro società stavano quasi per disintegrarsi. Il subcontinente ha già superato il 50% di economia informale, in seguito allo smantellamento del settore pubblico ed alla dissoluzione dei pilastri delle tutele sociali (già indebolite). Per evitare un ritorno a questa catastrofe sociale, è positivo il fatto che il paese leader dell'America Latina sia membro dei Brics. La seconda certezza è inversa. Così come i vincitori della Guerra Fredda non hanno offerto niente di più che una integrazione subordinata, i paesi che l'hanno persa (Russia e Cina) non esprimono certo società degne di esempio. Non esiste nessun relativismo, infatti, che possa tollerare l'assenza di libertà politica o la totale violazione dei diritti fondamentali. E la stessa India, nonostante sia la più grande democrazia formale del mondo, è pur sempre un'arcaica società di caste. Pertanto, l'asse dei Brics si pone, al massimo, come una alternativa economica e non come la ricostruzione di possibilità politiche di trasformazione. La nuova geografia del capitalismo mondiale è il frutto indesiderato della globalizzazione vittoriosa. Passa per la assimilazione di quasi 1 miliardo di nuovi consumatori e per uno sfruttamento sempre più selvaggio ed intensivo della manodopera. In agenda, la necessità di altre regole per cambiare l'asse di espansione capitalista. Bruno Lima Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali. |
Front pageSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel |