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Organizzarsi per resistere alla violenza ed alle aggressioni contro i gay!

category nord america / messico | genero | opinione / analisi author Wednesday July 03, 2013 17:14author by First of May Anarchist Alliance - 1MAAauthor email m1aa at riseup dot net Report this post to the editors

Per poter vivere ed amare dobbiamo lottare!

Ci vuole il massimo di resistenza contro le idee anti-gay, contro queste ideologie, contro le aggressioni e la violenza. La soluzione non sta nell'avere dei poliziotti gay o un governo pro-gay. La polizia ed il sistema di cui è al servizio non fanno che perpetrare la violenza e l'ingiustizia istituzionalizzate. Dobbiamo stare nelle lotte per la libertà e per l'uguaglianza degli LGTBQ. Che si faccia parte delle persone LGTBQ o che si sia loro alleati, dobbiamo stabilire connessioni con i milioni di persone che stanno lottando per la dignità e la giustizia tanto a livello personale che sociale. Di fronte alle aggressioni ed agli omicidi che vengono commessi, dobbiamo lavorare per denunciare e per incoraggiare, per auto-organizzare quelle iniziative e quei progetti che possano mobilitare e creare azione - sia con la immediata autodifesa nella strade sia nelle organizzazioni di massa che si scontrano con le leggi governative e sociali! E' necessario far sapere a chi pensa di poterci colpire che non gli sarà così facile! [English]
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Organizzarsi per resistere alla violenza ed alle aggressioni contro i gay!

Per poter vivere ed amare dobbiamo lottare!


L'estate è arrivata ed è la stagione per celebrare gli annuali festival del Pride, le feste di strada, la recente sentenza della Corte Suprema che boccia la Legge Federale anti-gay in difesa del matrimonio. C'è una crescente sensazione che ovunque le persone possano essere quelle che sono, che possano amare chi vogliono e come vogliono. Ma una serie di aggressioni ed omicidi contro uomini e donne gay a New York City ci ha letteralmente sconvolto!

Nessuno si illude che l'omofobia ed i pregiudizi anti-omosessuali siano scomparsi, ma queste recenti aggressioni dovebbero indurci a riflettere per capire più da vicino cosa sta succedendo. In un'orribile aggressione del 17 maggio scorso, Mark Carson, un giovane omosessuale, è stato seguito, molestato e poi sparato a morte da un omofobo. Tutto questo è successo mentre Mark ed un suo amico stavano camminando nel quartiere di Greenwich Village, a NYC. Dopo l'omicidio di Mark ci sono state parecchie altre violente aggressioni. In una di queste è stato coinvolto un uomo che è stato apostrofato ed insultato come "frocio" per poi essere massacrato di botte sul viso. In un altro caso, una coppia gay è stata aggredita nel distretto di SoHo solo alcune ore dopo la manifestazione di migliaia di persone per la morte di Mark Carson e contro l'odio anti-gay. Ancora più recentemente, a Brooklyn nel quartiere Greenpoint una donna è stata aggredita con un coltello da un uomo che voleva violentarla perché lei era lesbica.

Essere gay può essere pericoloso a New York di questi tempi. In alcuni casi le aggressioni anti-gay sono partite per aver visto due gay passeggiare insieme. In altri casi, i gay sono stati aggrediti da "compagni di bevute", in altri ancora i gay aggrediti erano usciti di casa a mezzanotte senza carta di'identità per ritrovarsi in auto con 3 uomini - lasciando intendere che siano stati caricati per strada o situazioni incrociate.

Sono tutte queste aggressioni che ci ricordano quanto spesso possano essere le situazioni ad innescare la violenza sessista.

C'è sempre da sobbalzare quando veniamo a sapere di violenze anti-gay in grandi città come NYC, San Francisco o Chicago. C'era stato un grande mutamento nella coscienza popolare: sempre più persone avevano aperto la loro mente, avevano capito le persone Lesbiche, Gay, Bi, Trans e Queer (LGBTQ), oppure in altre parole non gli importava di cosa uno facesse nella sua vita, della sua identità sessuale o delle sue preferenze sessuali. Tutto bene per noi anti-autoritari e rivoluzionari anarchici che lottiamo per rompere le regole sociali etero-patriarcali, tutto bene per coloro tra noi che sono LGBTQ, perché dobbiamo continuare a lottare affinché ciascuno possa essere chi vuole essere, che sia LGBTQ, straight, oppure libero da qualsiasi identificazione di genere. Per questo continueremo ad unirci con altri che lottano per la libertà individuale e sociale.

Ma, mentre salutiamo queste aperture verso il mondo LGBTQ da parte di milioni di persone, la realtà ci mostra che l'odio e la violenza contro i gay sono più attivi che mai. Sono in corso grandi cambiamenti nella società e c'è una polarizzazione tra ciò che viene vista come "liberalizzazione" da un lato e ciò che si esprime come reazione conservatrice, patriarcale ed eterosessista dall'altro.

Il sistema in cui viviamo è un sistema fondato sull'ordine capitalista, autoritario, razzista ed etero-patriarcale. Si è affermato tramite la schiavitù, le colonizzazioni, le guerre, lo sfruttamento e la violenza anti-umana perpetrata contro le masse - contro le classi lavoratrici e contro i poveri. E' un sistema che incorpora in sè gli antichi valori sociali quando è necessario ma assorbe anche le nuove idee quando è nei suoi interessi farlo, fino a cooptare anche le posizioni più radicali. Questa tendenza dualistica del sistema nel tentativo di trasformarsi per durare, finisce col creare conflitto e confusione. Rispetto alle aggressioni contro i gay, ampi settori della popolazione che traggono dal sistema dei benefici - sociali, economici o psicologici- considerano l'essere gay come un pericolo per il loro status e per il vecchio sistema. Queste persone si ritrovano ad aggredire i nemici del loro modo di vivere. Ciò che crea ancora più confusione è che ampi settori della popolazione vedono la cultura popolare pro-gay all'interno della attuale classe dominante e del Partito Democratico. La reazione conservatrice vede il governo quale sostenitore della cultura gay. Molte persone ritengono che le attuali classi al potere stiano distruggendo i tradizionali valori sociali.

Così, mentre il sistema affronta una crescente crisi socio-economica ed aumentano le persone che si sentono abbandonate e private di un passato ritenuto -con un po' di mitologia- più stabile, i sentimenti anti-governativi si saldano con l'odio per qualsiasi cosa e per chiunque possa solo apparentemente essere associato al governo. Questo è il pericolo popolare.

Mentre la crisi si approfondisce e vediamo crescere l'opposizione al governo, vi è un consistente settore dell'opposizione che sta assumendo caratteristiche reazionarie, razziste ed omofobe. Noi non ci opponiamo alle idee anti-governative, anzi. Noi siamo per politiche contro il governo, contro il sistema, per un programma di giustizia, dignità e libertà. Ciò a cui siamo contrari sono le politiche, le idee ed i movimenti razzisti, anti-LGTBQ, patriarcali o nazionalsciovinisti. Su questo siamo molto seri e non temiano né evitiamo il pugno duro o i colpi di qualunque oppressore!

E allora cosa c'è dietro queste aggressioni anti-gay? Una parziale risposta è che

  1. si tratta di una vera e propria difesa dei valori e delle regole a lungo insiti nel sistema. Mentre la società muta, al vecchio ordine sembra sostituirsi il caos. Essere contro le persone GBTQ viene visto come ergersi a difensori del vecchio ordine.

  2. si tratta di un modo per rafforzare le gerarchia. Essere gay viene visto come essere non-maschili. Aggressioni, stupri ed omicidi sono modalità per terrorizzare le persone (i gay, quelli percepiti come gay e persino gli straight) in strutture sociali etero-sessiste. C'è una lunga storia di persone "rette" che hanno stuprato e sodomizzato altri uomini come modalità di rinforzo della disciplina e della gerarchia. Questo stupro è fondato nelle tradizioni macho e nel nonnismo nello sport, nelle gangs, nelle confraternite e nelle istituzioni militari. E' parte di una cultura maschilista che riproduce il binario sessuale di genere: uomini e donne. La cultura maschilista è egodiretta e premia una mascolinità dominante e prepotente. Il femminile è considerato al suo opposto: sottomesso. Lo stupro viene usato per rafforzare questo binario e per stabilire la gerarchia.

  3. fa sentire gli individui omofobi riassicurati sul fatto che essi sono in regola e sono normali e non sono qualcosa di meno di un "uomo" (o di una "donna" nel caso di omofobia di identità femminile).
L'omicidio di Carson sta dentro una più ampia storia di sangue. Nelle grandi città come nelle piccole, nelle strade e nelle aule di scuola, il pensiero anti-gay è ancora presente. Tramite la coercizione, le minacce e la forza, coloro i quali sono gay oppure non sono conformi alle aspettative sociali sull'amore, sul sesso e sull'eterosessismo, sono costretti a nascondere ed a mascherare il loro vero sè. Dobbiamo fingere di essere qualcun altro perché ad essere onesti e sinceri si possono correre dei rischi. In passato questi rischi potevano essere provvedimenti di legge che vietavano l'omosessualità e l'essere queer. Così le persone gay finivano in carcere o in strutture istituzionali. Oppure e più spesso, la violenza anti-gay è ufficialmente indipendente dallo Stato. Che stiano da soli o in mezzo alla gente, le persone gay sono diventate un bersaglio. Molte persone gay che hanno subito aggressioni continue o che vivono sotto minaccia, hanno ceduto alle pressioni. Danni alla salute mentale e suicidi sono rischi reali per le persone LGTBQ. Insomma per lungo tempo essere gay negli Stati Uniti era un crimine. E quando la legge è cambiata, la reazione conservatrice è rimasta tale. Le leggi qui sono cambiate, ma noi dobbiamo attenderci una restaurazione.

Vanno messi in un quadro più ampio anche le aggressioni e le repressioni contro le persone LGTBQ a livello internazionale. Le aggressioni di massa al corteo del Gay Pride in Russia ed in Macedonia, la proposta di legge dell'Uganda di "uccidere i gay" che prevede l'ergastolo o la pena di morte per le persone con "l'intenzione di commettere atti di omosessualità" dimostrano che c'è una violenta campagna contro le persone gay ed i loro sostenitori.

In Francia il mese scorso, il Front National, di estrema destra conservatrice quasi-fascista, ha indetto proteste e manifestazioni contro la legge che prevede matrimoni tra lo stesso sesso. Un fascista francese si è suicidato nella storica cattedrale di Notre Dame dicendo che l'omosessualità ed il matrimonio gay avrebbero distrutto l'identità nazionale francese. Parecchi giorni dopo, i neonazisti francesi hanno aggredito ed ucciso un 19enne antifascista, Clément Méric. Clement era un antifascista impegnato, attivista studentesco e nelle azioni di solidarietà con le persone LGTBQ. Era anche iscritto alla sezione francese dell'internazionale anarcosindacalista, la Confédération Nationale du Travail (CNT) [1]. La morte di Clément ha portato migliaia di persone in sciopero, studenti, radicali e gente comune nelle strade con la determinazione a combattere i movimenti fascisti ed anti-gay.

In un altro caso rilevante, un'aggressione è stata respinta! CeCe McDonald, una donna nera transgender, è stata aggredita a Minneapolis mentre passava davanti ad un bar. Un gruppo di persone è uscito dal bar ed ha provocato CeCe ed i suoi amici per essere neri e trans. Gli aggressori di CeCe urlavano insulti razzisti ed omofobi e poi hanno tirato una bottiglia sul viso di CeCe. Nel tentativo di difendersi, uno degli amici di CeCe ha tirato fuori un paio di forbici (a causa dei rischi e della storia delle violenze anti-gay molti LGTBQ della classe operaia e delle classi povere si portano dietro qualsiasi oggetto utile per difendersi). Durante la colluttazione, uno degli aggressori di CeCe è stato accoltellato a morte. Disgraziatamente CeCe è stata arrestata ed accusata dell'omicidio del suo aggressore. CeCe ha subito un processo preconcetto e transfobico. CeCe ha accettato di patteggiare per evitare di passare decenni in prigione. Sta scontando la sua pena. Nonostante la sua ingiusta detenzione, CeCe è viva e riceve costante supporto!

Che lei ed i suoi amici si siano difesi ed abbiano reagito è un grande esempio di cio che bisogna fare! L'autodifesa non è aggressione! Non c'è che una sola risposta, organizzarsi e combattere!

Ci vuole il massimo di resistenza contro le idee anti-gay, contro queste ideologie, contto le aggressioni e la violenza. La soluzione non sta nell'avere poliziotti gay o un governo pro-gay. La polizia ed il sistema di cui è al servizio non fanno che perpetrare la violenza e l'ingiustizia istituzionalizzate. Dobbiamo stare nelle lotte per la libertà e l'uguaglianza degli LGTBQ. Che si faccia parte delle persone LGTBQ o che si sia loro alleati, dobbiamo stabilire connessioni con i milioni di persone che stanno lottando per la dignità e la giustizia tanto a livello personale che sociale. Di fronte alle aggressioni ed agli omicidi che vengono commessi, dobbiamo lavorare per denunciare e per incoraggiare, per auto-organizzare quelle iniziative e quei progetti che possano mobilitare e creare azione - sia con la immediata autodifesa nella strade sia nelle organizzazioni di massa che si scontrano con le leggi governative e sociali! E' necessario far sapere a chi pensa di poterci colpire che non gli sarà così facile!

Sono necessari movimenti che lottino per l'indipendenza, per l'autonomia, per l'auto-organizzazione e per la libertà. Sono necessari ampi movimenti sociali di base fondati sulla solidarietà, sulla difesa e sulla resistenza! Le persone LGTBQ devono acquisire fiducia in se stesse e costruire relazioni organizzate con chiunque possa essere loro alleato. Nelle scuole e nei posti di lavoro, nei clubs e nelle strade, dobbiamo portare insieme e creare senza compromessi un diverso e militante movimento a difesa dei gay!

First of May Anarchist Alliance

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.


Nota del traduttore:

1. Notizia errata. Clément era stato membro della CNT da liceale, ma una volta iscritto all'università per studiare scienze politiche, è passato al sindacato SUD/Solidaires Etudiant-e-s.

Related Link: http://m1aa.org/
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