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comunicato stampa
Thursday May 30, 2013 16:19 by Confederación General del Trabajo - CGT
Riunione Governo, Padronato e CCOO+UGT Nel bel mezzo di questa crisi, in tutto il mondo definita come emergenza sociale, stiamo assistendo in Spagna ad una nuova messa in scena, ad una nuova rappresentazione teatrale, che ha come titolo il “grande patto sociale”. [Castellano] La concertazione sociale punta solo alla smobilitazioneLa Confederación General del Trabajo (CGT) afferma che la riunione celebratasi tra Governo, CEOE, CEPYME e UGT+CCOO, alla ricerca di un cosiddetto "patto sociale", è del tutto priva di contenuti, punta solo alla smobilitazione ed a creare false prospettive. Nel bel mezzo di questa crisi, in tutto il mondo definita come emergenza sociale, stiamo assistendo ad una nuova messa in scena, ad una nuova rappresentazione teatrale, che ha come titolo il "grande patto sociale", come attori il Governo, il padronato ed il sindacalismo istituzionele (CCOO+UGT) ed ha come canovaccio una storia di complicità fra i personaggi, a cui la classe lavoratrice, cioè la maggioranza della società, assiste come spettatrice. In questo teatrino, questi personaggi parlano di aprire tavoli di confronto su diversi temi come la protezione sociale, l'occupazione, le pensioni e la riforma della amministrazione pubblica, ecc., dimostrandosi, tutti quanti loro, complici di una politica disumana al servizio del capitale e dei potenti. D'altro canto il padronato e CCOO+UGT hanno concordato di affrontare la questione del prolungamento di quelle migliaia di contratti che cesseranno ai primi di giugno, secondo quanto contempla la riforma del lavoro, e che riguarderà più di tre milioni di lavoratori che si potranno trovare senza una normativa di riferimento e senza diritti, ma tale accordo non è che una sorta di raccomandazione che non obbliga in alcun modo gli imprenditori. La CGT denuncia che se il governo del PP si dedica ad escludere l'indennità di disoccupazione per 1 milione di disoccuppati di lungo periodo, cioè a coloro che ne hanno più bisogno, ed al tempo stesso si presenta a negoziare un "grande patto sociale" con coloro che svendono quotidianamente i lavoratori, con coloro che gli tolgono i diritti, il salario, le prestazioni sociali, etc., vuol dire che è chiara la volontà di fare un accordo con coloro che distruggono la nostra vita. La CGT chiede come sia possibile presentarsi ad un negoziato con un governo che non vuole risolvere il problema principale della società, quale è la disoccupazione, mentre cerca solo una foto sui media per giustificare il suo programma di riforme e di tagli. La CGT ritiene che l'alternativa non è quella di condividere con il governo ed il padronato i loro ragionamenti e la loro logica, quanto piuttosto scontrarsi frontalmente con il capitale e con una classe politica al suo servizio, ponendo al centro del dibattito le necessità umane e non i profitti degli imprenditori o il deficit pubblico, per perseguire l'uguaglianza e la giustizia sociale per tutte e tutti. Questo è ciò di cui si deve parlare e non di dialogo o di consenso. C'è da parlare di abrogare la riforma del lavoro e la riforma delle pensioni, le decine di decreti di politica economica e sociale che ci soffocano. Lor signori invece preferiscono mettersi d'accordo e smobilitare, quando siamo in tempi che richiedono coerenza e fermezza per perseguire la riconquista dei nostri diritti sociali e lavorativi. La CGT non cadrà in questa trappola, perché al pari della stessa crisi si tratta di una truffa, come lo è la soluzione proposta tramite un "grande patto sociale" negoziato alle spalle della classe lavoratrice e della società in generale. Il sindacalismo istituzionale non può andare a dialogare, a concertare o a pattuire, quando ci sono milioni di persone disoccupate, migliaia di precari, servizi fondamentali smantellati e privatizzati, con minacce di una nuova controriforma delle pensioni. Non possono andare a fare accordi senza recuperare tutto quello che abbiamo perso a vantaggio delle banche, del padronato e della classe politica corrotta. Non possono andare a sedersi ad un tavolo per smobilitare. Devono fare invece il contrario, devono parlare con la classe lavoratrice, devono parlare con la società che sta soffrendo per spingerla alla mobilitazione, per continuare a lottare, anche a costo di perdere la loro poltrona o la loro buona immagine istituzionale.
La CGT si fa interprete dell'appello a proseguire la lottare, senza venderci.
SECRETARIADO PERMANENTE DEL COMITÉ CONFEDERAL DE LA CGTTraduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali. |
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