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Genova: Sui fatti di Piazza Matteotti

category italia / svizzera | lotte sindacali | opinione / analisi author Monday May 13, 2013 17:00author by Antonella Sodini - FdCA Sez. "N. Malara", Genova Report this post to the editors

Ieri anche noi eravamo in piazza Matteotti, come lavoratrici e lavoratori e come militanti comunisti anarchici. Abbiamo ascoltato i discorsi istituzionali con attenzione e in silenzio, abbiamo applaudito alla lettura dei nomi di quei poveri ragazzi. Quando la parola è stata data a monsignor Molinari - delegato arcivescovile per la vita sociale ed il mondo del lavoro - e ci siamo resi conto che i lavoratori non erano in scaletta, abbiamo chiesto che ad essi venisse data la parola: agli unici che davvero avevano pieno diritto di parlare.
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Genova: Sui fatti di Piazza Matteotti


Ieri anche noi eravamo in piazza Matteotti, come lavoratrici e lavoratori e come militanti comunisti anarchici.

Abbiamo ascoltato i discorsi istituzionali con attenzione e in silenzio, abbiamo applaudito alla lettura dei nomi di quei poveri ragazzi. Quando la parola è stata data a monsignor Molinari - delegato arcivescovile per la vita sociale ed il mondo del lavoro - e ci siamo resi conto che i lavoratori non erano in scaletta, abbiamo chiesto che ad essi venisse data la parola: agli unici che davvero avevano pieno diritto di parlare. Sarebbe bastato che ciò fosse stato fatto subito; sarebbe bastato rinunciare al loro monotono monologo, sempre uguale in ogni circostanza, perché non accadesse nulla e - chissà - ci saremmo anche sciroppati il discorso del monsignore, oltre al loro patetico teatrino.

Che poi, in realtà, che cosa è accaduto?

In realtà è accaduto che da parte degli organizzatori della cerimonia è stato fatto di tutto per non far parlare i portuali, anche disalimentando l'impianto di diffusione sonora.

In realtà è accaduto che i rappresentanti delle istituzioni e delle burocrazie sindacali, quando i lavoratori si sono presi la parola, se ne sono andati alla chetichella.

In realtà è accaduto che i burocrati sindacali si sono poi ritrovati nel chiuso dei loro uffici per scrivere questo comunicato osceno.

Questo è accaduto, di grave. Non altro.

Questo comunicato, firmato da CGIL-CISL-UIL della Liguria, definisce quei lavoratori "uno sparuto gruppo di persone in cerca di pubblicità". Ma quello "sparuto gruppo di persone" rappresenta me ed altre migliaia di lavoratori. Le Segreterie sindacali non si possono arrogare il diritto di liquidare in questo modo dei lavoratori che rischiano la vita tutti i giorni, che chiedevano solo di essere ascoltati e che ne avevano pieno titolo. "In cerca di pubblicità", poi, per cosa? Sono morte 9 persone!! Come si sono permessi?

Non credo che un comunicato del genere possa passare sotto silenzio!

E' evidente che da parte delle istituzioni, come da parte delle burocrazie sindacali - e lo dico con rammarico - ormai vi è l'unica volontà di parlarsi addosso senza ascoltare chi ha concesso loro di occupare certe poltrone. Mi chiedo in che modo si possa procedere per contestare questo schifoso comunicato.

Sono disgustata e amareggiata.

Antonella Sodini
FdCA Sez. "N. Malara", Genova

10.05.13


Comunicato sindacale CGIL-CISL-UIL

Genova, 9 maggio 2013. Le Segreterie di CGIL, CISL e UIL ringraziano le migliaia di lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini che questa mattina hanno partecipato alla manifestazione in piazza Matteotti in occasione della giornata di lutto cittadino per dimostrare la vicinanza e la solidarietà della città alle famiglie delle vittime dell'incidente avvenuto in porto. Ancora una volta il mondo del lavoro genovese e la città hanno risposto positivamente.

Dispiace, per lui e per ciò che rappresenta, della contestazione che ha disturbato l'intervento di Monsignor Molinari al quale va tutta la nostra solidarietà e il ringraziamento per l'attività che svolge nei posti di lavoro e nella comunità genovese. Queste persone avevano evidentemente bisogno di farsi pubblicità in una iniziativa di alto valore, organizzata da altri, non essendo loro in grado di farlo e non rispettando il significato della giornata stessa. Dispiace anche notare come, ancora una volta, una certa parte della stampa preferisca esaltare un episodio marginale rispetto alla grande e composta presenza di migliaia di persone.

Quello sparuto gruppo di persone non rappresenta i lavoratori né dei terminal né della CULMV né degli altri settori portuali che da anni eleggono liberamente i loro rappresentanti, e non è certamente in grado di delegittimare le OO.SS confederali.

Né tantomeno rappresentano gli iscritti di CGIL, CISL e UIL che sono decine di migliaia e hanno in piena autonomia scelto di iscriversi alle nostre organizzazioni sindacali.

Segreterie CGIL-CISL-UIL, Genova e Liguria

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