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Friday April 05, 2013 19:43 by Alternative libertaire - AL
L'attacco contro i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici si accelera sempre più con la firma a gennaio del contratto nazionale intercategoriale (ANI) tra i padroni e tre sindacati di minoranza (CFDT, CGC, CFTC). Questo testo preconizza lo sfasciare del codice del lavoro: l'accelerazione delle procedure di licenziamento, la limitazione delle possibilità di ricorso dei/delle dipendenti, la legalizzazione del "ricatto occupazionale", la generalizzazione di contratti offensivi (il "contratto di lavoro intermittente")... sembrerebbe leggere il programma del MEDEF. [Français] Gli amici dell'ANI sono i nostri nemiciL'attacco contro i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici si accelera sempre più con la firma a gennaio del contratto nazionale intercategoriale (ANI) [1] tra i padroni e tre sindacati di minoranza (Confédération française démocratique du travail-CFDT, Confédération Française de l'Encadrement CFE-CGC, Confédération française des travailleurs chrétiens-CFTC). Questo testo preconizza lo sfasciare del codice del lavoro: l'accelerazione delle procedure di licenziamento, la limitazione delle possibilità di ricorso dei/delle dipendenti, la legalizzazione del "ricatto occupazionale", la generalizzazione di contratti offensivi (il "contratto di lavoro intermittente")... sembrerebbe leggere il programma del MEDEF [Confindustria francese - ndt]. E il governo, sedicente "socialista", intende trasformarlo in legge, con l'incoraggiamento del tutto logico dell'UMP e dei padroni: il disegno di legge passerà all'Assemblée il 9 aprile e al Senato il 17 aprile, passando in vigore sin dall'inizio di maggio. Nel contesto attuale, in cui la crisi economica viene brandita in ogni momento per chiedere licenziamenti da parte dei padroni e dei loro cani da guardia nei media e nella politica, ci si può aspettare un'accelerazione dei piani sociali se il disegno di legge passa. Alcuni padroni stanno già anticipando le loro vittorie: alla Renault, il taglio di 7.500 posti è stato annunciato all'inizio di marzo (con l'approvazione di CGC, CFDT e Force Ouvrière-FO), mentre Goodyear prevede la chiusura dello stabilimento di Amiens-Nord, con i suoi 1.200 dipendenti, e Peugeot vuole far passare il suo piano sociale a forza nonostante le 10 settimane di sciopero e le iniziative legali in corso. Anche in questo caso, la questione della costruzione di una risposta globale è più importante che mai per il movimento operaio. Non possiamo più combattere ognuno nel suo angolo, con le spalle al muro, o sperare di passare tra le gocce, mentre i padroni avanza a ranghi serrati, con il sostegno di Hollande e la sua cricca. Le manifestazioni del 5 marzo indette dalla CGT, FO, Solidaires e Fédération Syndicale Unitaire-FSU sono stati un primo passo incoraggiante. La nuova direzione confederale della CGT ha annunciato una nuova giornata di azione contro l'accordo all'inizio di aprile... pur ribadendo la sua strategia di sindacalismo "congiunto" con la CFDT e descrivendo la divergenza sull'ANI una "mini-frattura". [2] Da parte sua, Alternative Libertaire fa appello a tutti/e i/le lavoratori/trici, del settore pubblico e di quello privato, di mobilitare il più possibile in massa contro l'ANI. E' più che mai necessario che i sindacati conflittuali e i collettivi di lotta (Licenci'elles [3], il collectif pour un droit de veto des Comités d’entreprise [4], ecc.) si concentrino al di là delle bandiere per lottare contro questo accordo.
Infine, le parole d'ordine impongono una logica diversa e lasciano intravedere un altro progetto di società che dovrebbe essere all'ordine del giorno nella costruzione della resistenza, come il diritto di veto sui licenziamenti da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, la requisizione/autogestione delle imprese che chiudono, l'aumento dei salari e il passaggio a 32 ore senza intensificazione del lavoro e con le assunzioni necessarie.
Alternative Libertaire2 aprile 2013
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali
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