France at a Crossroads 06:59 Jan 16 3 comments Apoyo a los y las Trabajadoras de los Servicios Públicos en Rosario (Argentina) 01:37 Dec 31 0 comments Labor in the age of Duterte: The Pacific Plaza strike 00:20 Mar 14 0 comments The Google Walkout: An International Working-Class Movement 18:55 Nov 05 2 comments [South Africa] Stop the repression of casualised/contract workers in Ekurhuleni! 07:27 Sep 29 0 comments more >> |
Recent articles by Segreteria Nazionale FdCA
Oltre le elezioni 0 comments Tra l'incudine russa e il martello occidentale 0 comments Fuoco di sbarramento 0 comments Recent Articles about Italia / Svizzera Lotte sindacaliUnificare le lotte Mar 18 21 Nuovo numero de "Il Cantiere" Jan 31 21 Gli anarchici e l’occupazione delle fabbriche del 1920 Jan 26 21 Terremoto: nessuna pietà per chi muore sul lavoro
italia / svizzera |
lotte sindacali |
comunicato stampa
Wednesday May 30, 2012 22:56 by Segreteria Nazionale FdCA - Federazione dei Comunisti Anarchici fdca at fdca dot it
Nessuna pietà per chi muore sul lavoro, attori di uno show infinito che li vuole al proprio posto, lavoratori sempre sotto comando, sotto ricatto, con la paura addosso di finire ad ingrossare quel mare di precariato al quale si tenta di sottrarsi, ad ingrossare le fila di un esercito di riserva dove regna la guerra tra poveri e dove si intravede tenue,solamente il riemergere della solidarietà di classe. Terremoto: nessuna pietà per chi muore sul lavoroNessuna pietà per chi muore sul lavoro, attori di uno show infinito che li vuole al proprio posto, lavoratori sempre sotto comando, sotto ricatto, con la paura addosso di finire ad ingrossare quel mare di precariato al quale si tenta di sottrarsi, ad ingrossare le fila di un esercito di riserva dove regna la guerra tra poveri e dove si intravede tenue, solamente il riemergere della solidarietà di classe. Morti sotto le macerie di capannoni crollati dal terremoto emiliano, un terremoto violento come la legislazione e la destrutturazione del lavoro, violento come è violento il ricatto dell'occupazione, operai costretti a lavorare, chi per forza, chi perché ha da tempo assunto il proprio ruolo come sacrificale in una società castale, in cui ogni essere umano non può varcare la soglia della propria situazione sociale, indigeni ed immigrati, caduti sotto il peso dei tetti delle fabbriche emiliane sbriciolate dal terremoto e dalla cultura classista del potere. Nessuno ha pensato di sospendere le lavorazioni, di verificare lo stato di agibilità dei luoghi di lavoro, tutto si può fermare di fronte alla violenza di un sisma distruttivo, si chiudono le scuole, gli uffici pubblici, si creano zone rosse che impediscono il rientro nelle proprie case a miglia di persone che vengono ospitate in tende o in zone distanti dai luoghi della tragedia, perfino ai detenuti viene concessa una tregua, come successo a quelli del carcere di Ferrara, solo i lavoratori non possono lasciare il loro posto sotto tetti traballanti, in nome del profitto e del dovere vengono sacrificati da una cultura che li vuole sempre più subalterni all'impresa. Il rientro al lavoro di questi operai d'altronde è obbligato dalla mancanza di coscienza generale rispetto ai lavoratori stessi, ridotti a merce tra le merci perdono, fino a renderlo invisibile quel tratto umano che viene riconosciuto ad altri soggetti, confondendosi tra le vittime del terremoto. La morte di questi lavoratori non si può imputare al solo terremoto, è il cedimento dei fabbricati che si deve imputare al sisma, ma quei fabbricati in questi giorni di terrore dovevano restare vuoti, come sono restate vuote case e scuole, non si possono transennare di rosso i vecchi borghi pericolanti e continuare ad occupare operai in edifici traballanti. Una disgrazia che sa di crimine, quando agli operai viene impedito di trovare la via alla propria sopravvivenza e la propria incolumità è in pericolo serve una forte denuncia, anche culturale, perché non si può avere sotto le macerie del terremoto le macchine e gli esseri umani che le devono condurre, sempre di più questa tragedia si sta delineando sullo scenario dello sfruttamento e della subalternità operaia offesa dall'egemonia del profitto capitalistico. Segreteria Nazionale Federazione dei Comunisti Anarchici30 maggio 2012 |
Front pageSupport Sudanese anarchists in exile Joint Statement of European Anarchist Organizations International anarchist call for solidarity: Earthquake in Turkey, Syria and Kurdistan Elements of Anarchist Theory and Strategy 19 de Julio: Cuando el pueblo se levanta, escribe la historia International anarchist solidarity against Turkish state repression Declaración Anarquista Internacional por el Primero de Mayo, 2022 Le vieux monde opprime les femmes et les minorités de genre. Leur force le détruira ! Against Militarism and War: For self-organised struggle and social revolution Declaração anarquista internacional sobre a pandemia da Covid-19 Anarchist Theory and History in Global Perspective Capitalism, Anti-Capitalism and Popular Organisation [Booklet] Reflexiones sobre la situación de Afganistán South Africa: Historic rupture or warring brothers again? Death or Renewal: Is the Climate Crisis the Final Crisis? Gleichheit und Freiheit stehen nicht zur Debatte! Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel |
View Full Comment Text
save preference
Comments (1 of 1)