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Solidarietà agli arrestati per i fatti del 9 marzo a Roma

category italia / svizzera | repressione / prigionieri | comunicato stampa author Sunday March 11, 2012 19:23author by Unione Sindacale Italiana - USIauthor email usiait1 at virgilio dot it Report this post to the editors

Solidarietà agli arrestati per i fatti del 9 marzo a Roma, libertà per Paolo e altri, a studenti aggrediti dai fascisti, difendiamo spazi di agibilità per il conflitto sociale e di classe.


Solidarietà agli arrestati per i fatti del 9 marzo a Roma

Libertà per Paolo e altri, a studenti aggrediti dai fascisti
Difendiamo spazi di agibilità per il conflitto sociale e di classe


Il 9 marzo 2012, doveva essere una giornata di lotta, di informazione, di collegamento tra anime e percorsi diversi, in occasione dello sciopero nazionale proclamato dalla FIOM e con iniziative messe in campo a Roma dai sostenitori del movimento NO TAV, delle precarie e dei precari di vari settori (a proposito, alla Fornero potremmo cantare anche "VIVA LA PAPPA COL POMODORO", chissà se capisce...), dalle reti studentesche, dai coordinamenti autoconvocati-e e dai movimenti di lotta per il diritto all'abitare, per proseguire quel lungo e difficile percorso di sviluppo delle forme di resistenza, del conflitto sociale e di classe, che non vuole subire gli effetti della crisi finanziaria, economica, dei debiti di fonte padronale e finanziaria accollata alle classi subalterne e ai settori più "deboli contrattualmente" dai provvedimenti governativi, nazionali e internazionali.

Purtroppo, in una giornata anche di gioia per una valutazione della volontà di vari settori di non farsi schiacciare senza lottare e senza proporre soluzioni alternative e anche praticabili per superare crisi e per rintuzzare attacchi a diritti e condizioni di lavoro, di reddito e sostanzialmente di vita, rispetto alla rassegnazione e alla sfiducia che "nulla può cambiare", si registrano aggressioni a studenti e studentesse, da parte di gruppi nazi fascisti, come avvenuto a esponenti del collettivo senza tregua e ai liceali del Righi, nonché ai manifestanti dei movimenti di lotta per il diritto all'abitare (anche con lo sgombero della tendopoli in VII Municipio a Roma) e per la manifestazione di fornte al CIPE, tra i sostenitori del Movimento No TAV e anche del sindacalismo di base.

Una risposta repressiva, spropositata rispetto alle azioni messe in campo, con metodi che ricordano periodi bui della nostra storia contemporanea, con l'uso della manovalanza fascista per "ammorbidire" giovani e studenti che si schierano a sostegno delle lotte operaie e delle classi lavoratrici, con un uso eccessivo della forza da parte di polizia e carabinieri, a "difesa" di sedi istituzionali, proprio per far capire che non si possono disturbare "i manovratori" (nel senso di coloro che elaborano e fanno applicare le manovre economiche-finanziarie e le inutili e dannose "grandi opere"...) e chi contesta ed esprime dissendo sociale va bastonato e arrestato.

Si esprime la solidarietà agli arrestati del 9 marzo di fronte al CIPE, con la richiesta di liberazione di Paolo di Vetta, attivo nei movimenti di lotta per la casa e dirigente sindacale USB e degli altri manifestanti fermati, ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare e ai sostenitori del movimento NO TAV, sottoposti a repressione, sgomberi e a limitazioni della libertà personale e dell'esercizio del diritto di manifestare il proprio pensiero anche se differente da quello governativo, "palazzinaro" e padronale, agli antifascisti e a studenti e studentesse che stanno mobilitandosi, come tanti anni fa per le generazioni che li hanno preceduti, contro il ritorno del nazifascismo e dell'autoritarismo e con un sostengo alle lotte di reistenza operaia e sui luoghi di lavoro, non dimenticando per noi dell'USI l'impegno sulla questione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, che ci fa rimanere ai primi posti per morti, feriti, mutilati sul lavoro e... da lavoro... a prescindere dal "punteggio" più alto o più basso dello spread, in nome della presunta crescita e sviluppo, con percentuali minime di aumento del PIL, non è giustificabile nè il peggioramento delle condizioni salariali, di ritmi e orari di lavoro, della "libertà di licenziare a piacimento", fino al rischio della vita.

ORA E SEMPRE RESISTENZA, SVILUPPIAMO AUTORGANIZZAZIONE.
PARTECIPAZIONE DAL BASSO, DEMOCRAZIA DIRETTA E CONFLITTO SOCIALE DI CLASSE.

Unione Sindacale Italiana

Segreteria nazionale generale confederale

Roma 10 marzo 2012

Blog: www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com

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