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L'errore di Landauer

category internazionale | movimento anarchico | opinione / analisi author Friday July 29, 2011 16:11author by Wayne Price - (a titolo personale) Report this post to the editors

Sulla "Famosa affermazione" di Gustav Landauer

Gustav Landauer viene spesso citato per una sua famosa affermazione in base alla quale lo Stato è solo un sistema di relazioni. Tale citazione viene spesso usata per dare sostanza alle strategie anarchiche non rivoluzionarie. Io sostengo che si tratti di un errore e che sia fuorviante. [English]
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L'errore di Landauer

sulla "famosa affermazione" di Gustav Landauer


Nella letteratura anarchica contemporanea ci si imbatte frequentemente in alcune versioni di una citazione presa dall'anarchico tedesco Gustav Landauer (1870-1919). In un libro su anarchismo e pedagogia si legge la "famosa affermazione di Gustav Landauer" (Suissa, 2010; p. 136):
"Lo Stato non è qualcosa che si può distruggere con una rivoluzione, dato che esso esprime una condizione, una certa relazione tra gli esseri umani, una modalità del comportamento umano; lo possiamo distruggere solo contraendo altri tipi di relazioni, assumendo altri tipi di comportamento." (citato in precedenza)
La citazione che compare in questo libro sulla pedagogia è stata presa da un lavoro di un altro noto autore anarchico, Colin Ward. Un'altra versione della "famosa affermazione di Gustav Landauer" (Gordon, 2008; p. 38) viene citata nel volume di Uri Gordon sulla natura dell'anarchismo:
"Si può gettar via una sedia oppure distruggere un riquadro di vetro ma ... [solo] i pigri chiacchieroni ... considerano lo Stato come qualcosa o come un feticcio che si può abbattere per distruggerlo. Lo Stato è una condizione, una certa relazione tra gli esseri umani, una modalità di comportamento tra gli uomini [si noti]; lo distruggiamo contraendo altre relazioni, con altri comportamenti reciproci... Noi siamo lo Stato e continueremo ad essere lo Stato finché non abbiamo creato le istituzioni per formare una vera comunità ..." (citato)
In entrambe le versioni, questa affermazione è fondamentalmente errata e cercherò di dimostrarlo. Per prima cosa, facciamo una parafrasi dell'affermazione in questione per riassumere la mia interpretazione su cosa dice Landauer. Egli sta negando che lo Stato sia primariamente una istituzione, una struttura sociale. Al contrario, egli sostiene che lo Stato non sia altro che un sistema di relazioni tra le persone. Ne trae la conclusione che è sbagliato cercare di rovesciare lo Stato con una rivoluzione. Dovremmo, invece, sviluppare modalità alternative di relazionarci l'uno all'altro, modalità rinvenibili in assetti sociali alternativi creati qui-ed-ora, che possano gradualmente sostituire lo Stato. (Anche se le citazioni si riferiscono allo Stato, presumo che si possano generalizzare a tutte le forme di oppressione ed in particolare al capitalismo.)

Si noti che non sono io, ma Landauer che mette in contrapposizione questi approcci: o si vede lo Stato come una cosa, una istituzione, o lo si vede come un sistema di relazioni. O si punta ad una rivoluzione per abbattere lo Stato, o si costruiscono rapporti alternativi qui-ed-ora. Questa era la sua visione ed è la visione di coloro che lo citano - ma non è la mia.

La citazione di Landauer viene ammirata da quegli anarchici la cui strategia di fondo consiste nella costruzione di istituzioni alternative che giungeranno a sostituire pacificamente il capitalismo e lo Stato. A volte questa strategia prende il nome di "nuovo anarchismo", sebbene esso riporti alle idee di Proudhon, senza menzionare Landauer. Questa strategia non-rivoluzionaria si contrappone alla presumibilmente "vecchia" strategia dell'anarchismo rivoluzionario fondato sulla lotta di classe (vedi Gordon, 2008; Price, 2009).

Chi era Gustav Landauer?

Ai suoi tempi, Landauer era un influente pensatore ed attivista anarchico. Erich Fromm ne parla come "uno degli ultimi grandi rappresentanti del pensiero anarchico" (Fromm, 1955; p. 221). Jesse Cohen dice, "Gustav Landauer [dovrebbe] essere ricordato, giusto insieme a Bakunin e Kropotkin, come uno dei più brillanti ed originali pensatori dell'anarchismo" (citato nell'annuncio di una nuova antologia di scritti di Landauer, sulla quarta di copertina di Suissa, 2010). Paul Avrich, lo storico dell'anarchismo, così ne scrive: "Egli è stato il più importante anarchico tedesco del XX secolo" (ibidem). Forse il riferimento più forte è quello che compare in un fascicolo della polizia tedesca del 1893: "Landauer è il più importante agitatore del movimento radicale e rivoluzionario dell'intero paese" (ibidem). Davvero un grande elogio!

Durante la sua attività politica, Landauer passò da essere un oppositore marxista all'interno della gioventù del Partito Socialdemocratico Tedesco ad una totale ostilità verso il marxismo per volgersi infine all'anarchismo. (Non avendo visto la nuova antologia su di lui [Revolution and Other Writings: A Political Reader, Gabriel Kuhn ed. & trans.; PM Press], faccio riferimento a Landauer; 1978 e Ward; 1965).

Nel 1919, in seguito alla 1GM ed alla Rivoluzione Russa, l'Europa venne attraversata da movimenti rivoluzionari. Landauer venne invitato a far parte del consiglio centrale della regione della Baviera, in cui si stava cercando di costruire una repubblica di consigli operai e contadini. Le forze militari controrivoluzionarie, agli ordini dei socialdemocratici, rovesciarono la repubblica dei consigli. Landauer venne arrestato, ripetutamente colpito da armi da fuoco, ed infine calpestato a morte, similmente a come accadde nell'uccisione di Rosa Luxemburg a Berlin. "Quando [la Luxemburg] e Gustav Landauer vennero assassinati dai soldati della controrivoluzione tedesca, venne uccisa insieme a loro anche l'umanistica tradizione di aver fede [nell'umanità]" (Fromm, 1955; p. 210).

Il programma di Gustav Landauer

Gli scritti di Landauer esprimono un interesse appassionato per molti dei problemi del marxismo: il determinismo teleologico, il centralismo,lo scientismo, l'atteggiamento per lo più acritico verso le tecnologie. Egli aveva pienamente ragione nel dire che il socialismo richiede nuovi tipi di relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e la natura. Quasi tutti gli anarchici sarebbero d'accordo.

Tuttavia egli integrava l'anarchismo comunista di Kropotkin con il gradualismo istituzionale alternativo del mutualismo di Proudhon. Egli sosteneva di abbandonare le città (e dentro di queste la lotta di classe). In alternativa egli proponeva la costruzione di fattorie alternative. Che si sarebbero diffuse ed avrebbero sostituito il capitalismo e lo Stato.

"Il villaggio socialista, con le botteghe artigiane e le fattorie, con i campi e i prati ed i giardini ... voi proletari delle grandi città, abituatevi a questa visione ... perché questo è l'inizio del vero socialismo..." (citato in Ward, 1965; p. 246). "Uniamoci nel costruire famiglie socialiste, villaggi socialisti, comunità socialiste .... Queste dovrebbero risplendere su tutto il paese, di modo che le masse degli uomini [nota] saranno conquistate dall'invidia di una nuova primordiale beatitudine di soddisfazione...." Landauer, 1978; p. 138).
Non c'è nulla di sbagliato nelle cooperative o nelle collettività dei villaggi. Ma questa non è una strategia rivoluzionaria per abbattere il capitalismo e lo Stato. La più "riuscita" attuazione di questa strategia sono stati i kibbutzim israeliani, che erano ideologicamente ispirati in parte da un amico di Landauer, il filosofo ebreo Martin Buber. Qualunque siano state le virtù dei kibbutz, essi sono serviti da strumenti di un nuovo Stato capitalista e colonialista e non dell'anarchismo socialista.

All'interno della sua valida opera critica del marxismo, Landauer ne condannò anche l'orientamento prevalentemente operaista (ed allo stesso modo condannava i sindacalisti). Dopo tutto, voleva che gli operai lasciassero le grandi città e le industrie dove si combatteva la lotta di classe per (come diceva la "famosa affermazione") "contrarre altre relazioni" costruendo fattorie di collettività agro-industriali nelle campagne. Questo significava smettere di essere operai dell'industria, smettere di essere proletari.

Egli sosteneva i sindacati solo se avessero lavorato con le cooperative di consumo, usando il denaro per comprare la terra necessaria ai villaggi delle collettività agro-industriali. Questo non era un orientamento di classe, dal momento che egli spera che "i ricchi si uniscano a noi in tutto oppure contribuiscano alla nostra causa" (Landauer, 1978; p. 140).

Purtroppo, i suoi scritti sono pieni di vili insulti e di sgradevoli caricature della classe operaia. "Proletari siete degli estrusori ignoranti nati .... L'ignorante mentalità del proletario è, incidentalmente, una delle ragioni per cui il marxismo, ignoranza sistematizzata, è stato così ben recepito dal proletariato .... Gli operai non sono una classe rivoluzionaria, ma un branco di poveri disgraziati che devono vivere e morire sotto il capitalismo .... se la rivoluzione venisse oggi, nessuno strato della popolazione avrebbe meno idee dei nostri proletari dell'industria sul da farsi." (Landauer, 1978; pp. 69, 86, 134)

Per colmo d'ironia, Landauer morì non mentre difendeva le sue fantasie di collettività di villaggio, ma in quanto parte di una vera rivoluzione della classe operaia. Nonostante i suoi limiti, morì coraggiosamente nella causa dell'anarchismo proletario.

La Famosa Affermazione

Tornando ora alla "famosa frase" di Landauer in cui egli dice che lo Stato è solo una relazione tra le persone, è come dire che le Cascate del Niagara sono solo gocce di acqua che cadono di sotto. Il che è vero, ma non centra il punto. Tutte le istituzioni (strutture sociali) sono composte da individui umani. Se una bomba al neutrone uccidesse tutte le persone lasciando in piedi i palazzi in cui il governo si riunisce, non ci sarebbe più nessuno Stato. Ma questo non significa, come una volta ha detto Margaret Thatcher, che non esiste la società e che esistono solo gli individui. Quando molte persone agiscono all'interno di modelli coerenti, ripetitivi e stabili, allora quella è un'istituzione. (Con "agire" intendo sia comportamenti manifesti che pensieri e convincimenti interiori.) E tali istituzioni tendono a resistere ai cambiamenti. Lo Stato nazionale degli USA è sopravissuto a tutti coloro che lo prima lo avevano costituito ed a quelli che sono venuti poi, per oltre 200 anni; gli individui cambiano, ma lo Stato permane.

Senza dubbio, se decine di milioni di individui decidessero di vivere in un modo differente, senza Stato, questa sarebbe una sfida allo Stato. Ma cosa accadrebbe se allo stesso tempo altri milioni di individui decidessero di continuare a vivere in modo statalista? Cosa accadrebbe se essi avessero l'auto-interesse a vivere come persone potenti e ricche e questo fosse parte della loro percezione di sé? Lo Statalismo non dipenderà da quante persone scelgono di vivere in quel modo o in un altro. E' necessario uno scontro, un conflitto, una lotta. Le classi al governo hanno raramente permesso agli sfruttati di vivere diversamente; esse usano la forza per mantenere le loro istituzioni, specialmente lo Stato - e gli oppressi sono costretti ad usare la violenza per difendere le loro scelte oppure ad arrendersi ai padroni.

Anche Landauer nota che la sua strategia di villaggi di collettività e di cooperative dovrà fare i conti con la resistenza dello Stato. "Lo Stato ... metterà in campo i più grandi ed i più piccoli ostacoli per fermare i pionieri. Lo sappiamo" (Landauer, 1978; p. 141). E qual è la sua risposta a questa certezza? "Noi passeremo quel ponte quando vi arriveremo" (ibidem). Risposta neanche appena sufficiente.

L'anarchismo socialista avrà bisogno di un movimento di massa fatto dai lavoratori e da tutti gli oppressi, determinato a vivere diversamente, per noi stessi e per i nostri figli. Ma non succederà, se il movimento si benda gli occhi davanti agli ostacoli, se si basa su delle fantasie e se si rifiuta di prepararsi ad una eventuale rivoluzione.

Wayne Price

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.


Bibliografia:

Fromm, Erich (1955). The Sane Society. Greenwich CT: Fawcett.
Gordon, Uri (2008). Anarchy Alive! Anti-Authoritarian Politics from Practice to Theory. Ann Arbor MI: Pluto Press.
Landauer, Gustav (1978). For Socialism. (D. J. Parent, trans.). St. Louis: Telos Press.
Price, Wayne (2009). “The two main trends in anarchism.” http://www.anarkismo.net/article/13536
Suissa, Judith (2010). Anarchism and Education; A Philosophical Perspective. Oakland CA: PM Press.
Ward, Colin (1965). “Gustav Landauer.” In Anarchy 54 (vol. 5, no. 8). Pp. 244-254.

Articolo scritto per Anarkismo.net

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