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[Stato spagnolo] Verso lo sciopero generale

category iberia | lotte sindacali | comunicato stampa author Friday July 01, 2011 19:36author by CGT-CNT-SO-CSC Report this post to the editors

Le organizzazioni sindacali CGT, CNT, SO e CSC propongno la mobilitazione per le comuni rivendicazioni, discusse e fatte proprie dai lavoratori e dalle lavoratrici nella prospettiva di uno sciopero generale. [Castellano]
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Verso lo sciopero generale


I sindacati della Confederación General del Trabajo (CGT), Confederación Nacional del Trabajo (CNT), Solidaridad Obrera (SO) e Coordinadora Sindical de Clase (CSC) si sono incontrati il 24 giugno a Madrid per valutare le risposte da dare all'attacco senza precedenti contro i lavoratori che soffrono per i tagli e la perdita dei diritti politici imposti dal governo e dalle istituzioni europee, per volere dei padroni e dei mercati, a cui dobbiamo opporre una campagna coordinata dall'unità e dall'azione di classe.

I vari sindacati partecipanti condividono il rifiuto netto di politiche che ancora una volta, con il succedersi di riforme del lavoro, i tagli al sistema pensionistico, la riforma della contrattazione collettiva e sociale e i tagli ai servizi pubblici, pretendono che siano i lavoratori e le fasce più deboli della società a pagare la crisi del capitalismo.

Condividiamo anche la necessità di attuare una risposta comune, al di sopra delle differenze, per progredire verso l'unità dei lavoratori in mobilitazione ed in lotta, con la partecipazione di tutti i sindacati, dei collettivi dei lavoratori e dei movimenti sociali contrari alla politica di smobilitazione e al patto sociale promosso dai sindacati istituzionali CCOO e UGT.

Abbiamo bisogno di operare una rottura con un modello di sindacato che negli ultimi 30 anni ha portato alla continua perdita dei diritti e che in questo momento di crisi acuta del capitalismo ha dimostrato la sua complicità e la mancanza di volontà e di capacità nel dare una risposta agli attacchi contro la classe operaia. Un modello di sindacato che ha promosso un sindacato istituzionalizzato, dipendente dallo Stato, volto a impedire la mobilitazione e la partecipazione effettiva della classe lavoratrice nelle organizzazioni sindacali autonome che vogliono lottare.

La riforma della contrattazione collettiva, che è in corso in parlamento e che porterà ulteriori tagli gravi ai diritti, rappresenta un altro giro di vita per cercare di controllare la conflittualità nel mondo del lavoro e di lotta sociale, consolidando il bisindacalismo istituzionale e il suo ruolo come gestore della crisi a favore degli interessi capitalistici, diminuendo ulteriormente la capacità di azione di altre organizzazioni sindacali, e la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici.

L'incontro del 24 giugno è il primo passo in un processo che nei prossimi mesi dalla mobilitazione unitaria farà rivendicazioni comuni, discusse e approvate dai lavoratori e dalle lavoratrici, con l'obiettivo di uno Sciopero Generale con la capacità di affrontare l'attuale offensiva e avanzare la conquista di nuovi diritti sociali.

Gli eventi dopo la manifestazione del 15 Maggio hanno rotto il clima di passività e ci han messo in una fase di mobilitazione senza precedenti da quando è emersa la crisi, che ora deve passare ai luoghi di lavoro, e mettere le rivendicazioni sociali ed economiche dei lavoratori e delle lavoratrici al centro del dibattito pubblico, contribuendo a questo movimento con gli strumenti necessari al confronto e alla lotta in campo economico e sindacale, accompagnando le rivendicazioni socio-politiche con l'azione concreta contro il capitalismo.

La situazione ci impone di rispondere proporzionalmente altrettanto fortemente quanto le misure imposte ai lavoratori e alle lavoratrici e, pertanto, si ritiene necessario non solo continuare con le lotte sindacali in corso, ma fare un passo avanti per rompere definitivamente con il modello del sindacalismo istituzionalizzato e creare un precedente: quello in cui i sindacati di classe iniziano a segnare i tempi di azione dell'offensiva per raggiungere i nostri obiettivi.




Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

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