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Friday May 13, 2011 23:27 by Gaston Leval
Estratto dal libro Né Franco Né Stalin (le colletività anarchiche spagnole nella lotta contro Franco e la reazione staliniana, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1952, pp. 313-320. Questa conclusione del libro non è mai stato presa in francese o in castigliano da parte dell'autore Gaston Leval, nonostante il suo grande interesse e la sua visione per nulla trionfante. [Castellano] PRINCIPI ED INSEGNAMENTI DELLA RIVOLUZIONE SPAGNOLATutto ciò che, per testimonianza diretta e indiretta, è stato esposto nelle pagine di questo libro aiuta alla comprensione dei seguenti insegnamenti ch’io formulo in sintesi come motivo di meditazione. l° Il principio giuridico delle Collettività era completamente “nuovo”. Non erano né “il sindacato” né “il municipio”, nel senso tradizionale delle parole, e neppure il municipio del Medioevo. Tuttavia, erano piú prossime allo spirito comunale che allo spirito sindacale. Le Collettività, spesso avrebbero potuto chiamarsi egualmente Comunità, com’è il caso di quella di Binéfar e costituivano veramente un tutto nel quale i Gruppi professionali e corporativi, i servizi pubblicì, gli intercambii, le funzioni municipali restavano subordinati, dipendenti dall’insieme, quantunque godessero di autonomia nella loro struttura, nel loro funzionamento interno, nella applicazione dei loro compiti particolari. 2° Malgrado la loro denominazione, le Collettività erano praticamente organizzazioni libertarie comuniste, che applicavano la regola: “da ciascuno secondo le sue forze ed a ciascuno secondo i suoi bisogni”; sia per la quantità di risorse materiali assicurata a ciascuno dove il denaro era abolito, sia per mezzo del salario familiare dove il denaro è stato mantenuto. Il metodo tecnico differiva, ma il principio morale e i risultati pratici erano i medesimi. Questa pratica era in effetti senza eccezioni nelle Collettività agrarie; poco frequente invece nelle collettivizzazioni e socializzazioni industriali, per essere la vita della città piú complessa e meno profondo il sentimento di sociabilità. 3° La solidarietà portata al grado estremo era la norma generale delle Collettività agrarie. Non solo vi era assicurato il diritto di tutti alla vita, ma nelle federazioni comarcali si stabiliva sempre piú il principio dell’appoggio mutuo, coll’ammasso comune, di cui si giovavano i paesi meno favoriti dalla natura. Nella Castiglia si stabilirono a questo scopo le Casse di Compensazione. Nel campo industriale questa pratica pare sia stata iniziata in Hospitalet, nelle ferrovie catalane e piú tardi si applicò in Alcoy. Sarebbe stata piú geneale, se il compromesso con gli altri partiti non avesse impedito di socializzare apertamente sin dai primi giorni. 4° Una conquista di enorme portata era stata raggiunta: il diritto della donna alla vita, qualunque fossero le sue funzioni sociali. Nella metà circa delle Collettività agrarie, il salario che le si attribuiva era inferiore a quello dell’uomo, nell’altra metà equivalente; differenze, queste, che si spiegano tenendo conto che raramente la donna nubile viveva isolata. 5° Anche il bambino ha visto riconosciuto spontaneamente il suo diritto alla vita: non come elemosina accordata dallo Stato, bensí come l’esercizio di un diritto che nessuno pensava di negare. Al medesimo tempo le scuole gli sono state aperte sino ai quattordici o quindici anni: solo modo per evitare che i genitori lo mandassero a lavorare prima del tempo, e per rendere la istruzione realmente generale. 6° In tutte le Collettività agrarie di Aragona, Catalogna, Levante, Castiglia, Andalusia ed Estremadura, è stata norma spontanea costituire dei gruppi di lavoratori, quasi sempre distribuiti in zone precise che si dividevano le colture o le terre. Egualmente spontanea è stata la riunione dei delegati eletti da questi gruppi, insieme al delegato locale d’agricoltura, allo scopo di orientare il lavoro generale. 7° Oltre tali riunioni ed altre analoghe dei gruppi specializzati, avevan luogo, in forme anch’esse spontanee, le riunioni dell’intera Collettività: una assemblea settimanale, o quindicinale o mensile. Si pronunciava sull’attività dei consiglieri da essa nominati, sui casi speciali e le difficoltà impreviste. Tutti gli abitanti, uomini e donne, fossero o no produttori di beni di consumo, intervenivano e determinavano gli accordi presi. Spesso, anche gli stessi “individualisti” potevano pronunciarsi e votare. 8° Nella coltivazione della terra le modifiche piú importanti sono state: l’aumento rapido del macchinario impiegato e dell’irrigazione, l’estensione della pollicoltura, la piantagione di alberi di ogni specie. Nell’allevamento del bestiame: la selezione e la moltiplicazione delle specie, l’adattamento di esse alle condizioni dell’ambiente, del clima, dell’alimentazione, ecc. e la costruzione, su vasta scala, di stalle, porcili ed ovili collettivi.
9° Si estendeva continuamente l’armonia nella produzione e nella coordinazione degli scambi, cosí come l’unità nel sistema di ripartizione. L’unificazione comarcale si completava con l’unificazione regionale. La Federazione Nazionale era sorta. 10° La concentrazione industriale tendeva a generalizzarsi in tutti i Comuni, in tutte le città. Le piccole officine, le fabbriche antieconomiche sparivano. Il lavoro si razionalizzava con un obiettivo ed una forma altamente sociali, tanto nelle industrie di Alcoy come in quelle di Hospitalet, nei trasporti urbani di Barcellona, come nelle collettività di Aragona. 11° La socializzazione cominciava spesso con la ripartizione (comarca di Segorbe, di Granollers, vari villaggi di Aragona). In certi casi, i nostri compagni strappavano ai municipi riforme immediate (municipalizzazione dei fitti e della medicina in Elda, Benicarlò, Castiglione, Alcagniz, Caspe, ecc.). 12° L’insegnamento progrediva con una rapidità prima d’allora sconosciuta. L’immensa maggioranza delle Collettività e dei municipi piú o meno socializzati ha costruito una o varie scuole. Ciascuna delle Collettività della Federazione del Levante aveva la sua scuola al principio del 1938. 13° Il numero delle collettivizzazioni aumentava continuamente. II movimento, nato con piú slancio in Àragona, aveva guadagnato nelle campagne parte della Catalogna, acquistando uno slancio straordinario, sopratutto nel Levante, e quindi nella Castiglia, le cui realizzazioni sono state, secondo testimonianze responsabili, forse superiori a quelle di Levante e di Aragona. L’Estremadura e la parte dell’Andalusia che i fascisti tardarono a conquistare -specialmente la provincia di Jaén- hanno avuto anche le loro Collettività, ciascuna regione con le caratteristiche proprie della sua agricoltura e della sua organizzazione locale.
14° Nelle mie investigazioni, ho incontrato soltanto due insuccessi: quello di Boltaña e quello di Ainsa, nel nord di Aragona. 15° Le Collettività si sono complementate in certi luoghi con altre forme di socializzazione. Il commercio si socializzò dopo il mio passaggio a Carcagente; Alcoy vide sorgere cooperative di consumo che completavano l’organizzazione sindacale della produzione. Altre Collettività si ampliarono: Tamarite, Alcolea, Rubielas de Mora, Calanda, Pina, ecc.
16° - Le Collettività non sono state opera esclusiva del movimento libertario. Quantunque applicassero principi giuridici nettamente anarchici, erano spesso creazione spontanea di persone lontane da questo movimento (“libertarie” senza saperlo). La maggior parte delle Collettività di Castiglia ed Estremadura sono state opera di contadini cattolici e socialisti, ispirati o no dalla propaganda di militanti anarchici isolati. 17° 1 piccoli proprietari erano rispettati. Le tessere di consumatori fatte anche per loro, il conto corrente che era loro aperto, le risoluzioni prese a loro riguardo lo attestano. Soltanto s’impediva loro di aver piú terra di quella che potessero coltivare, e d’esercitare il commercio individuale. L’adesione alle Collettività era volontaria: gli “individualisti” vi aderivano solo se e quando venivano persuasi dai migliori risultati del lavoro in comune. 18° I principali ostacoli alle Collettività erano:
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Contre la guerre au Kurdistan irakien, contre la traîtrise du PDK Meurtre de Clément Méric : l’enjeu politique du procès en appel Iberia | Storia dell'anarchismo | it Fri 29 Mar, 05:19 Materiale della Rivoluzione Spagnola trafugato dall'Archivio di Barcellona 17:44 Fri 17 Feb 0 comments L'1 febbraio, parecchi documenti importanti sono stati trafugati dalla Biblioteca de l'Ateneu Enciclopèdic Popular di Barcellona. Sono stati presi manifesti origjnali del periodo della Guerra Civile insieme a vari altri oggetti sempre del periodo della Rivoluzione Spagnola. [English] Mujeres Libres: Comunismo Anarchico al femminile nella Spagna rivoluzionaria 20:45 Thu 04 Jan 0 comments Ricorrendo settanta anni dalla fondazione di questo gruppo di donne anarchiche, il presente lavoro - inspirato anche dal dibattito e dall’atmosfera di quel congresso – nel suo piccolo vuole essere un contributo dall’Italia al ricordo dell’azione, delle battaglie e degli ideali di quelle compagne che, in terra di Spagna, con i contenuto della loro elaborazione hanno sopravanzato in modo rilevante la realtà dei loro tempi ed hanno arricchito la gamma di valori simboleggiati dalla bandiera rossa e nera del comunismo anarchico. E' morto l'ultimo superstite de Los Amigos de Durruti, Joaquín Pérez Navarro 16:25 Fri 22 Sep 1 comments Joaquín Pérez Navarro è morto all'età di 99 anni. Era l'ultimo superstite de Los Amigos de Durruti, un raggruppamento di anarchici nati per contrastare la militarizzazione ed i tradimenti del Partito comunista in Spagna durante la rivoluzione. Madrid: Conferenze sulla rivoluzione libertaria 23:05 Thu 27 Jul 0 comments All'Ateneo di Madrid, alle 19 del 19 luglio si è svolta una manifestazione densamente simbolica e di grande significato politico, con l'inaugurazione di un'esposizione allestita dalla CGT di Madrid-Castilla-La Mancha con la collaborazione dell'Ateneu Libertário La Idea e della Fundación Salvador Seguí. Novità editoriale: Verso una nuova rivoluzione 21:05 Thu 09 Mar 0 comments La Federazione dei Comunisti Anarchici annuncia la pubblicazione di un nuovo opuscolo nella serie "Quaderni di Alternativa Libertaria". Comunisti Anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola 23:06 Wed 21 Sep 0 comments Annunciando la pubblicazione del nuovo libro di Pier Francesco Zarcone: "Comunisti Anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola". Spagna 1936 - le collettività Jul 20 0 comments dal libro di Gaston Leval, "Né Franco né Stalin : le collettività anarchiche spagnole nella lotta contro Franco e la reazione staliniana" Istituto Editoriale Italiano, 1952 Spagna '36: Le milizie rivoluzionarie Aug 08 0 comments Il testo che segue è un avvicinamento ad una alternativa all'esercito. I comunisti libertari si sono sempre battuti contro ogni esercito, che si chiami popolare o rosso; anche sapendo benissimo che la rivoluzione non si farà a mani nude o con le braccia incrociate. Parlare delle milizie spagnole significa dimostrare che esiste una alternativa anticapitalistica e antigerarchica all'esercito. In questo, l'esperienza spagnola ci è utile, ma bisogna vedere bene anche il lato oscuro, negativo, di ciò che è successo (senza parlare dell'accettazione della militarizzazione della CNT trattata nel testo). La nascita di un sogno anarchico Jan 14 0 comments Si tratta di un libro sulla formazione dei sindacati anarchici a Barcellona. Il libro si è sviluppato partendo dalla nascita della prima federazione sindacale dove la forza anarchica era notevole fino alla fondazione e all'iniziale sviluppo della CNT in cui gli anarcosindacalisti dettavano l'indirizzo politico e l'azione sindacale. Il libro si concentra sui primi anni in cui l'opposizione fra socialisti, anarchici, sindacalisti rivoluzionari ha costituito il vulnus attraverso cui si è approdati nel 1910 alla fondazione della ben più nota CNT. Guerra o rivoluzione? Lettera aperta a Federica Montseny Jul 20 0 comments E' l'ora di rendersi conto se gli anarchici stanno al governo per fare da vestali ad un fuoco che sta per spegnersi o vi stanno ormai soltanto per far da berretto frigio a politicanti trescanti con il nemico o con le forze della restaurazione della "repubblica di tutte le classi"? Il problema è posto dall'evidenza di una crisi che va oltre gli uomini che ne sono i personaggi rappresentativi... Mujeres Libres: Comunismo Anarchico al femminile nella Spagna rivoluzionaria Jan 04 FdCA 0 comments Ricorrendo settanta anni dalla fondazione di questo gruppo di donne anarchiche, il presente lavoro - inspirato anche dal dibattito e dall’atmosfera di quel congresso – nel suo piccolo vuole essere un contributo dall’Italia al ricordo dell’azione, delle battaglie e degli ideali di quelle compagne che, in terra di Spagna, con i contenuto della loro elaborazione hanno sopravanzato in modo rilevante la realtà dei loro tempi ed hanno arricchito la gamma di valori simboleggiati dalla bandiera rossa e nera del comunismo anarchico. Novità editoriale: Verso una nuova rivoluzione Mar 09 FdCA 0 comments La Federazione dei Comunisti Anarchici annuncia la pubblicazione di un nuovo opuscolo nella serie "Quaderni di Alternativa Libertaria". Comunisti Anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola Sep 21 Sezione di Roma 0 comments Annunciando la pubblicazione del nuovo libro di Pier Francesco Zarcone: "Comunisti Anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola". |