Cronache dalla Tunisia, pt.6
I giovani sono stati alla testa della rivoluzione. Mohamed Bouazizi, la cui morte diede innesco la rivolta, era uno di quei tanti giovani istruiti senza una prospettiva futura. Ma questi giovani oggi si stanno auto-organizzando. Da febbraio, sono state costituite più di 100 sezioni sindacali, da quando il Sindacato è stato legalizzato, con più di 45.000 iscritti tra uomini e donne. [Castellano] [English]
Ma dopo la laurea non c'era altro che la disoccupazione. Per continuare a studiare in Europa o per accedere ad un dottorato, ad un master, ci volevano un sacco di soldi. Per entrare nella pubblica amministrazione, dominata dal nepotismo e dalla corruzione, non c'erano molte possibilità per i laureati figli della classe operaia e contadina. Dall'esperienza e dai contatti della UNEM, nacque nel 1992 in Marocco la Association nationale des diplômés chômeurs au Maroc (ANDCM - Associazione Nazionale dei Laureati Disoccupati), la prima organizzazione dei disoccupati nella regione, che in 19 anni di lotta senza essere legalizzata, è diventata rappresentativa nella lotta contro la disoccupazione.
Nel 2006, venne costituita la Ligue Tunisienne des Diplômés Chômeurs (Lega Tunisina dei Laureati Disoccupati). I delegati tunisini parteciparono a parecchie conferenze internazionali della ANDCM, a cui era presente anche la CGT (spagnola, ndt). La disoccupazione post-laurea aveva dimensioni di massa e la necessità di organizzarsi era evidente.
Ma in Tunisia, la dittatura di Ben Ali fece chiudere le sezioni della lega dei laureati disoccupati. Ci furono persecuzioni e venne fomentata la divisione. L'organizzazione tornò in clandestinità, senza smettere di gettare semi e tenere contatti. La rivolta di Gafsa fu una fiammata spenta dalla repressione, ma indicò quale doveva essere la strada.
Abbiamo incontrato Salem Ayari, presidente dell'UDC a Tunisi. Apprendiamo che negli ultimi 3 mesi il movimento si è fatto inarrestabile. Ogni giorno nascono sezioni locali. C'è un comitato nazionale, ma senza nessun potere decisionale. Sono stati presi in affitto dei locali a Tunisi per permettere al comitato di continuare ad organizzare questo movimento. Un sistema di prestiti ha permesso al movimento di auto-finanziarsi. I computer messi a disposizione dalla locale RCD e da amici danno all'UDC un minimo di infrastruttura.
Seguendo l'esperienza marocchina della ANDCM, in Tunisia hanno sviluppato una serie di standards per i lavori ottenuti dalle varie sezioni dell'associazione. Le azioni a livello locale sono essenziali. Ci sono situazioni di protesta permanente in varie località (Sidi Bouzid, Thala, Tozeur...).
A parte la lotta comune per mettere fine a tutte le strutture collegate con la dittatura, nel campo della disoccupazione la UDC porta avanti 3 rivendicazioni decisive:
I disoccupati sono consapevoli del fatto che devono combinare la lotta e la mobilitazione con l'analisi sulla situazione attuale per trovare alternative concrete e praticabili per favorire l'occupazione. Per questo, è in preparazione una conferenza di dibattito prevista per il 9 e 10 maggio, con la partecipazione di diversi studiosi, sul tema "Disoccupazione e modelli di sviluppo" e sull'emigrazione.
Mouatamid
Gruppo di Lavoro per il Nord Africa della Segreteria Internazionale della Confederación General del Trabajo
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Originale (in cpagnolo) pubblicato il 18 Aprile 2011, con foto: