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Dimostrazioni in vari paesi, in segno di solidarietà con il popolo tunisino

category nordafrica | repressione / prigionieri | cronaca author Monday January 10, 2011 00:26author by Moutamid - Confederación General del Trabajo Report this post to the editors

Il 90% degli avvocati tunisini è in sciopero di solidarietà con la popolazione di Sidi Bouzid e le sue rivendicazioni

Il 6 gennaio si è svolta la giornata di solidarietà internazionale con il popolo tunisino, con dimostrazioni e manifestazioni in diversi paesi. [Castellano]
Le mobilitazioni si estendono per tutta Tunisia
Le mobilitazioni si estendono per tutta Tunisia


Dimostrazioni in vari paesi, in segno di solidarietà con il popolo tunisino


Le manifestazioni si sono diffuse in tutta la Tunisia

Il 6 gennaio si è svolta la giornata di solidarietà internazionale con il popolo tunisino, con dimostrazioni e manifestazioni in diversi paesi.



In Marocco, come in Algeria e Mauritania sono state rilasciate molte dichiarazioni di solidarietà. Ad Algeri, il sindacato SNAPAP ha tenuto un incontro di solidarietà e una delegazione ha consegnato una lettera di protesta all'ambasciata tunisina in Algeri. A Bruxelles (Belgio), Ginevra (Svizzera), Montreal e in Quebec (Canada), Berlino (Germania), Londra (Gran Bretagna), Beirut (Libano) e Napoli (Italia) si sono tenuti comizi, di solito davanti ai consolati tunisini. 

In Francia, dove si concentra la maggior parte della emigrazione tunisina in Europa, le manifestazioni si sono svolte in molte città (Lille, Lione, Marsiglia, Nantes, Parigi, Montpellier, Strasburgo, Tolosa ...). 



Secondo i dati del Collegio degli avvocati di Tunisia, il 90% della categoria ha sostenuto lo sciopero indetto per protestare contro la repressione della polizia disertando i tribunali il 31 dicembre, giorno in cui gli avvocati hanno deciso di indossare un bracciale rosso in segno di solidarietà con la popolazione di Sidi Bouzid. 



Questo 6 gennaio, a sostegno della richiesta di sciopero, gli avvocati indossavano fasce nere al braccio per denunciare la violazione delle libertà fondamentali subite in Tunisia. 

In una dichiarazione pubblica rilasciata a Copenaghen il 3 gennaio, la Rete Euro-Mediterranea per i Diritti Umani (REMDH) ha denunciato la complicità dell'Unione Europea con la dittatura tunisina e ha chiesto che l'Unione Europea assuma posizione in merito alle gravi violazioni dei diritti umani in Tunisia dopo la repressione delle manifestazioni in sostegno del popolo di Sidi Bouzid, invii una commissione per incontrare il Collegio degli avvocati di Tunisi e visiti la regione di Sidi Bouzid per conoscere i fatti accaduti.



Ricordiamo che l'UE sta attualmente negoziando uno "statuto avanzato" con la Tunisia, come ha già fatto col Marocco, per rafforzare le relazioni economiche e l'influenza della UE in Tunisia.



Il 5 gennaio il giovane Mohamed Bouazizi è morto nell’ospedale per gravi ustionati di Ben Arous, nei pressi di Tunisi. 

Il giovane disoccupato Mohamed Bouazizi, di 28 anni, si è dato fuoco il 17 dicembre davanti alla delegazione del governo di Sidi Bouzid in segno di protesta per la sua condizione sociale e per la confisca dei suoi beni da parte degli agenti municipali. 

Questo incidente ha scatenato un'ondata di protesta sociale che si è estesa a tutto il territorio tunisino.


Traduzione a cura di Roberto Meneghini per FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

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